I giusti tentati da satana
I Turbamenti.
Il demonio gode quando può disturbare i buoni; uno dei
principali assalti è il turbamento, cioè l'inquietudine
della coscienza. Il turbamento spirituale è come una nebbia
attorno all'anima. Si procuri di non turbarsi mai.
Il demonio
suole disturbare le anime buone con i dubbi contro la fede, per fare
comprendere che è inutile il sacrificio e la preghiera, poiché
forse Dio non esiste e non ci sarà un'altra vita; fa pensare
che l'Ostia Consacrata non è Gesù ... Non è rara
questa tentazione, anche nelle anime elette. Santa Teresa del Bambino
Gesù era assalita dal demonio su questo argomento; fu
costretta a scrivere il « Credo », firmarlo col proprio
sangue, portarlo sul petto e rinnovare così gli atti di fede
ad ogni palpito del suo cuore. Gli assalti diabolici contro la fede
si superano disprezzandoli e dicendo di tanto in tanto: Gesù,
ti amo e credo quanto tu hai rivelato. -
Gesù tentato.
Il demonio assale tutti; tentò anche Gesù Cristo. Non era possibile che Gesù peccasse; sarebbe stato un assurdo; peccare significa offendere Dio, e Gesù, Dio-uomo, non avrebbe potuto offendere se stesso! Tuttavia Gesù Cristo permise che Satana lo tentasse, per farci comprendere che il demonio non risparmia nessuno e per insegnarci il modo con cui vincere le tentazioni. Ecco il testo del Vangelo: - Gesù, ripieno di Spirito Santo, si partì dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto, dove, per quaranta giorni fu tentato dal diavolo. In quei giorni non mangiò niente; ma al loro termine ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, di' a queste pietre che diventino pane. - E Gesù gli rispose: Sta scritto: L'uomo non vive soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio. - Il diavolo allora lo portò sopra un alto monte e, mostrandogli in un attimo tutti i regni della terra, gli disse: Io ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché a me sono stati dati, e li dono a chi voglio. Se tu dunque ti prostri ad adorarmi, sarà tutto tuo. - E Gesù rispose: Sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo. - Il diavolo lo portò a Gerusalemme e, posatolo sul pinnacolo del Tempio, gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: Egli ha ordinato ai suoi Angeli di proteggerti ed essi ti sosterranno colle loro mani, affinché non urti il piede in qualche sasso. - Ma Gesù rispose: Sta scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo. - E il diavolo, finito che ebbe di tentarlo, si allontanò da lui; dopo vennero gli Angeli a servirlo.
San Pietro e San Paolo.
Le due colonne della Chiesa Cattolica sono S. Pietro e S. Paolo.
Costoro non furono risparmiati da Satana, anzi ne furono un grande
bersaglio.
Gesù infatti disse: Satana ha domandato di
crivellarvi come il frumento; ma io ho pregato per te, o Pietro,
affinché non venga meno la tua fede. E quando tu ti
rimetterai, conferma i tuoi fratelli. -
Sappiamo che S. Pietro fu
tentato per mezzo di una serva e per tre volte rinnegò Gesù
Cristo. Dopo se ne pentì e pianse amaramente. S. Paolo
predicava, convertiva i pagani, affrontava con gioia ogni tormento,
ancora vivo fu trasportato a contemplare il Paradiso sino al terzo
Cielo e poté vedere la felicità che Iddio riserva a
coloro che lo amano. Con tutto ciò, non fu lasciato libero dal
maligno. Il demonio lo assaliva potentemente, tanto che egli ebbe a
dire: Il servo di Satana mi schiaffeggia. Per la qual cosa
continuamente ho pregato il Signore affinché si allontanasse.
Ma il Signore mi disse: Paolo, ti basta la mia grazia, poiché
la potenza divina si attua nella debolezza umana. -
Giuda
Iscariota, Apostolo di Gesù, fu tentato dal demonio in modo
tremendo. Avendo Satana conosciuto che egli era inclinato all'attacco
al denaro, poco per volta lo convinse a tradire lo stesso Gesù
Cristo. Dice il Santo Vangelo che dopo l'ultima Cena fatta dal
Signore con gli Apostoli, Satana entrò nel cuore di Giuda.
Questi rimase accecato dagli inganni diabolici e si presentò
ai nemici di Gesù per accordarsi sul modo di consegnarlo a
loro. Per trenta denari lo tradì. Dopo se ne pentì, ma
non pensò a rimettersi come San Pietro, bensì si
disperò ed andò ad impiccarsi.
Come si vede, Satana
è potente e non teme di assalire anche le persone più
sante.
Sant'Antonio Abate. Giovane ventenne, Sant'Antonio,
vendette quanto possedeva, lo diede ai poveri ed andò nel
deserto a far penitenza. Prevedendo il demonio che egli si sarebbe
santificato, cominciò a tentarlo, dapprima in modo invisibile
e poi visibilmente. Un giorno il demonio prese la forma di un negro
bruttissimo e si gettò piangendo ai piedi dell'eremita. - Chi
sei tu? - chiese il Santo. - Chi sono? Il demonio dell'impurità.
Ho ingannato e sedotto molti Cristiani; da te però mi vedo
vinto. - Si vede che sei molto debole! Di te non ho paura, poiché
il Signore mi difende sempre. - A queste parole il negro
sparì.
Un'altra volta il demonio si presentò con
delle verghe e batté a lungo Sant'Antonio. Il Santo disse: Io
non ti temo, o Satana, ti sfido! - Irritato il demonio, assalì
la grotta dell'eremita. In un istante la grotta si riempì di
animali di diverse specie: leoni, orsi, serpenti, scorpioni. Il Santo
se ne stava con il cuore elevato a Dio e diceva ai demoni: Dovete
essere molto deboli e vili, poiché venite in tanti contro di
me solo! - Detto ciò, vide risplendere nella grotta una luce
celeste e quella squadra di mostri infernali scomparve. In una
visione Iddio fece vedere a Sant'Antonio tutto il mondo coperto di
lacci e di trappole tese dal demonio. Impressionato, il Santo chiese
a Dio: Come si possono evitare tanti inganni di Satana? - Iddio
rispose: Antonio, con la sola virtù dell'umiltà.
-
Molti altri uomini si unirono a Sant'Antonio per fare vita
eremitica. Il Santo parlava spesso a costoro delle insidie del nemico
delle anime e diceva: Le armi per vincere il demonio sono: la vita
pura, la preghiera, il digiuno, il segno della Croce e il disprezzo
delle tentazioni. -
Santa Gemma.
Tra le Sante che in questo secolo hanno illuminato la Chiesa di
Gesù Cristo, è da mettere Santa Gemma Galgani, vergine
lucchese. Gesù la ricolmò di specialissimi favori,
apparendole di continuo, istruendola nell'esercizio delle virtù
e confortandola con la compagnia visibile dell'Angelo Custode.
Il
demonio si rodeva di furore contro la Santa; avrebbe voluto impedire
l'opera di Dio; non riuscendo, tentava di disturbarla e d'ingannarla.
Gesù preavvisò la sua Serva: Sta' in guardia, o Gemma,
perché il demonio ti farà grande guerra. - Il demonio
infatti le si presentava in forma umana. Tante volte egli la batté
fortemente con un grosso bastone o con dei flagelli. Santa Gemma non
di raro cadeva a terra per il dolore e, narrando il fatto al suo
Direttore Spirituale, diceva: Come batte forte quel brutto chiappino!
Il peggio è che mi picchia sempre in un posto e mi ha prodotto
una larga ferita! - Un giorno che il demonio l'aveva conciata bene a
furia di botte, la Santa pianse assai.
Narra essa nelle sue
Lettere: « Dopo che il demonio partì, andai in camera;
mi sembrava di morire; giacevo a terra. Gesù subito venne ad
alzarmi; dopo mi prese in braccio. Che momenti! Soffrivo ... ma
godevo! Come ero felice! ... Non so spiegarlo! Quante carezze mi fece
Gesù! ... Anche mi baciò! Oh, il caro Gesù,
quanto si è umiliato! Pare impossibile. -
Il demonio, per
distoglierla dalla virtù, finse di essere il suo Confessore ed
andò a mettersi nel confessionale. La Santa apriva la sua
coscienza; ma si accorse dai consigli che quel tale era il demonio.
Invocò fortemente Gesù e il maligno sparì. Più
di una volta il demonio prese le sembianze di Gesù Cristo, ora
flagellato ed ora messo in Croce. La Santa s'inginocchiava a
pregarlo; però da certe smorfie che vedeva fare e da certe
parolacce, capiva non essere quegli Gesù. Allora si rivolgeva
a Dio, aspergeva un po' di Acqua Benedetta e subito spariva il nemico
nell'anima sua. Un giorno si lamentò col Signore: Vedi, Gesù,
come mi inganna il demonio? Come potrei conoscere se sei tu o è
lui? - Gesù rispose: Allorché vedi le mie sembianze,
dici subito: Benedetto Gesù e Maria! - ed io ti risponderò
allo stesso modo. Se sarà il demonio, non pronunzierà
il mio nome. - Difatti la Santa, all'apparire delle sembianze del
Crocifisso, esclamava: Benedetto Gesù e Maria! - Quando era il
demonio a presentarsi in tale forma, la risposta era: Benedetto... -
Scoperto, il diavolo spariva.
La Santa fu presa d'assalto dal
demonio della superbia. Vide una volta attorno al suo letto una
schiera di bimbi e di bimbe, in forma di angioletti, con una candela
accesa in mano; tutti s'inginocchiarono per adorarla. Satana avrebbe
voluto farla montare in superbia; la Santa si accorse della
tentazione e chiamò in aiuto l'Angelo del Signore, il quale,
emesso un leggero soffio, fece sparire tutto. Un fatto, degno di
essere conosciuto, è il seguente. Il Direttore Spirituale,
Padre Germano, Passionista, aveva ordinato alla Santa di scrivere in
un quaderno tutta la sua vita, sotto forma di Confessione generale.
Ubbidiente Santa Gemma, sebbene con sacrificio, scrisse quanto
d'importante ricordava della vita trascorsa. Poiché il Padre
Germano era a Roma, la Santa conservò, stando a Lucca, il
manoscritto dentro un cassetto e lo chiuse a chiave; a tempo
opportuno l'avrebbe dato al Direttore Spirituale. Prevedendo il
demonio quanto bene avrebbe fatto quello scritto alle anime, lo prese
e lo portò via. Quando la Santa andò a prendere il
quaderno scritto, non avendolo trovato, chiese alla zia Cecilia se
l'avesse preso essa; essendo negativa la risposta, la Santa capì
trattarsi di uno scherzo diabolico. Infatti una notte, mentre
pregava, le apparve il demonio furibondo, pronto a batterla; ma Dio
quella volta non lo permise. Il brutto le disse: Guerra, guerra al
tuo Direttore Spirituale! Il tuo scritto è nelle mie mani! - e
se ne andò. La Santa mandò una lettera al Padre
Germano, che non si meravigliò dell'accaduto. Il buon
Sacerdote, stando a Roma, si recò in Chiesa per cominciare gli
esorcismi contro il demonio, in cotta e stola e con l'aspersorio
dell'Acqua Benedetta. L'Angelo Custode gli si presentò
sensibilmente. Il Padre gli disse: Conducimi qua quella brutta
bestia, che portò via il quaderno di Gemma! - Subito comparve
davanti a P. Germano il demonio. Per mezzo degli esorcismi lo conciò
per bene e poi gli ordinò: Rimetti il quaderno là dove
l'hai preso! - Il demonio dovette ubbidire e si presentò alla
Santa con il quaderno in mano. - Dammi il quaderno! - disse Gemma. -
Non te lo vorrei dare! ... Ma sono costretto! - Allora il diavolo
cominciò a contorcere il quaderno, bruciando con le mani i
margini a molti fogli; si diede poi a sfogliarlo, lasciando le
impronte digitali su tante pagine. Alla fine consegnò il
manoscritto. Questo quaderno oggi trovasi presso i Padri Passionisti
a Roma, nella Casa della Postulazione, attigua alla Chiesa dei Santi
Giovanni e Paolo. Ai visitatori si lascia vedere. Lo scrivente ha
potuto averlo tra le mani e leggerlo in parte. Il contenuto di questo
quaderno è già pubblicato sotto il titolo di
«Autobiografia di S. Gemma». Vi si trovano delle pagine
fotografate, riportanti le impronte digitali del demonio.