Due Vescovi a Medjugorje - Eco di Maria nr.151
Alcuni vescovi si sono recati in visita a Medjugorje
nei mesi scorsi. Al termine del loro soggiorno
hanno rilasciato la propria esperienza.
La confessione è la grazia più grande
di Medjugorje - Mons. Robert Rivas, domenicano,
vescovo dei Caraibi, ha soggiornato
a Medjugorje per una decina di giorni alla fine
di febbraio. In un colloquio con P.Slavko si
è espresso così nei riguardi di questo luogo
di grazie che tra l’altro visitava per la secondo
volta:
“A Trinidad si parla molto di Medjugorje sin
dai primi giorni delle apparizioni. Alcuni pellegrini,
fin dall’inizio, mi avevano chiesto di
venire qui in veste di sacerdote e nel 1988
risposi al loro invito. Fui molto felice e soddisfatto
della mia prima visita a Medjugorje, perché
riscontrai un rinnovamento della fede e
della vita nei pellegrini. La grazia speciale di
Medjugorje è che i sacerdoti che vengono con i
gruppi hanno la possibilità di operare come
sacerdoti, mettendosi a disposizione per le
confessioni ed i colloqui.
La confessione, poi, è la grazia più grande
di Medjugorje, qui i pellegrini hanno iniziato a
cambiare la propria vita e a portare i frutti di
questo cambiamento nelle loro parrocchie, dal
punto di vista della preghiera, della vita sacramentale
e delle attività parrocchiali in genere.
Proprio per tutti questi frutti che ho potuto
vedere nella gente devo dire che qui esiste
una grazia speciale e che Maria è presente.
Io credo davvero che la Vergine parli qui.
-Mi ha colpito profondamente l’amore dei
fedeli nei confronti del vescovo (questa volta
infatti non era in incognito). Chi ama il vescovo,
ama la Chiesa. Qui lo Spirito Santo è
all’opera. Qui la Vergine è all’opera. Io personalmente
desidero essere sempre sotto la
sua protezione.
Quello che cerco di realizzare nella mia
vita è la semplicità. Il mio messaggio alla
comunità parrocchiale, ai veggenti, ai sacerdoti
della parrocchia ed a tutti i pellegrini è
quello di essere pronti a offrire completamente
la propria vita a Dio e a liberarsi per
l’amore, per poter vivere il Vangelo in una
totale semplicità e bellezza. Voglio che tutti
riconoscano che Gesù è il Re della nostra vita.
Noi cattolici dobbiamo essere pronti a mostrare
al mondo la bellezza della nostra fede
con l’aiuto della Madonna.
Raccomando a tutti di venire a Medjugorje perché
qui si riscopre la propria fede nella Chiesa
e nella Vergine e si diventa gioiosi testimoni
della lieta novella. Ed a Medjugorje la lieta
novella è la Pace.”
I frutti testimoniano la bontà dell’albero
- Dal 18 al 23 marzo a Medjugorje ha soggiornato
Mons. Franziskus Eisenbach, vescovo
ausiliario di Mainz. Ecco le sue impressioni:
“Sono venuto qui in veste di pellegrino.
Già da anni seguo Medjugorje e la conosco.
La prima impressione che ho avuto è stata
quella di una chiesa sempre piena, durante
tutte le Messe e soprattutto durante l’adorazione.
È evidente che molte persone abbiano
compreso che questo è soprattutto un luogo
di preghiera, ne conosco molte, infatti, che a
Medjugorje hanno rinnovato la propria fede ed hanno
imparato di nuovo a pregare. Ora ho potuto
sperimentare anch’io come questo luogo
possa essere di aiuto in questo senso.
La seconda esperienza, per me molto importante,
è stata che a Medjugorje non ci si occupa
soltanto di preghiera, ma la preghiera porta
frutti per l’uomo, soprattutto per le persone
in difficoltà. Vorrei ricordare in modo particolare
il “Majèino selo” (Villaggio Materno),
presso cui trovano rifugio madri con bambini,
donne abbandonate ed orfani di guerra.
Ho visto che qui i bambini abbandonati
hanno la possibilità di imparare a vivere e questo
è molto importante. Mi ha inoltre colpito
in modo particolare la comunità di Suor Elvira
dove i tossicodipendenti e coloro che sono
dipendenti da altre forme di male trovano un
luogo di rifugio e guarigione. Con loro ho celebrato
la Santa Messa ho condiviso la preghiera.
È stato molto bello vedere con quanta
forza preghino e con quale gioia celebrino la
Santa Messa. Ho capito che il metodo migliore
per guarire è quello di approfondire la propria
fede e vivere la comunione nella preghiera
e nel lavoro.
Questo amore concreto verso i bisognosi
mi dimostra che a Medjugorje c’è un vero spirito
di preghiera. L’amore verso Dio che si
rivela nella preghiera ha portato dei frutti che
si manifestano nella cura verso gli uomini.
Volevo inoltre comprendere meglio il fenomeno
delle apparizioni e per questo motivo
ho cercato di incontrare almeno una delle
persone che sostengono di vedere la Vergine.
Ho incontrato Marija, ho parlato con lei e sono
stato presente all’apparizione.
Medjugorje è un luogo dove si prega continuamente
per la pace. Il suo messaggio a tutto il
mondo è chiaro: bisogna superare le guerre
ed i conflitti con la forza dell’amore. Si ha
l’impressione che Medjugorje tocchi completamente
l’uomo: cuore, anima e corpo; le preghiere
ed il luogo di preghiera lo catturano.
Medjugorje, in questo senso, porta un messaggio
a tutta la Chiesa: permettere a Dio ed alla
Madonna di toccarci nella nostra realtà umana
e permettere a Maria di donarci il suo amore
per imparare ad amare con tutto il cuore.
Posso dire che nessuno deve aver paura
di venire a Medjugorje, sebbene non sia stata
ancora riconosciuta ufficialmente dalla
Chiesa. Qui si prega davvero in un modo che
cambia l’uomo. Per questo motivo qui arriva
una moltitudine di fedeli che vuole imparare
a pregare. Io desidero portare questo messaggio
anche in Germania perché noi tedeschi
siamo più inclini al razionalismo che al sentimento.
Qui viene inviato un messaggio a
tutti gli uomini e di questo abbiamo realmente
bisogno.”