MaM
Messaggio del 13 luglio 2015:Cari figli, anche oggi sono felice con voi e vi benedico tutti con la benedizione di Pace. Siate perseveranti, cari figli, nella preghiera e siate i miei segni, i segni della mia presenza. Siate, cari figli, i miei fiori. Prego per tutti voi presso mio Figlio. Grazie cari figli, per aver risposto anche oggi alla mia chiamata.

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Jelena Vasilj

Jelena e la sua esperienza: come la Madonna ha insegnato a pregare col cuore

Jelena Vasilj, 25 anni, che studia teologia a Roma, nelle vacanze a Medjugorje si rivolge spesso ai pellegrini con la sapienza che conosciamo, cui ora aggiunge anche la precisione teologica. Così ha parlato ai giovani del Festival: La mia esperienza è diversa da quella dei sei veggenti... Noi veggenti siamo la testimonianza che Dio ci chiama personalmente. Nel dicembre 1982 ho fatto l'esperienza del mio Angelo custode, e più tardi della Madonna che mi parlava nel cuore. La prima chiamata è stata la chiamata alla conversione, alla purezza del cuore per essere poi in grado di accogliere la presenza di Maria...

Jelena Vasilj: (Padre Slavko) Una morte feconda

Nessuno di noi può dire di non essere stato colto di sorpresa dalla morte di padre Slavko, tanto che abbiamo faticato ad accettare l’idea che la sua scomparsa corrispondesse ad un preciso progetto di Maria. Le parole che la Madonna ha riferito a Marija Pavlovic ci hanno consolato e immerso nel mistero della morte davanti al quale, ogni uno di noi, si sente un po’ straniero e confuso. Questo è un enigma che nessuna filosofia umana è riuscito a penetrare, ed è lo stesso che anche i discepoli di Gesù rifiutarono, attraverso le parole di Pietro, sino a rinnegarlo tre volte. Non solo il cuore dell’uomo desidera però vivere; anche Gesù stesso - ci dice l’apostolo Giovanni - fu turbato nell’anima davanti alla tomba di Lazzaro e pianse, in modo tale da convincere i giudei dell’amore che Cristo provava per quell’uomo (cfr. ).

Jelena Vasilj: La vera essenza dell'amore

L'amore è come la luce, ogni qualvolta proviamo a prenderla in mano essa ci sfugge. È una parola che sovente pende dalle nostre labbra, eppure spesso ci rende muti. Ci sembra così familiare, anche se, scoraggiati, quotidianamente non ne riconosciamo il volto. Possiamo osservare che il tempo in cui viviamo spesso ci presenta un tipo di amore che deve necessariamente essere ricco di energia emotiva, concentrato nelle numerose esperienze forti che, una volta terminate, ci buttano a terra e lasciano un vuoto ancora più profondo di prima; nonostante ciò qualcuno potrebbe dire: "Comunque meglio amare piuttosto che non amare". Tali esperienze, dato che le nostre passioni sono così invasive, di solito ignorano un progetto concepito quando ancora il tempo non c'era, quando il Padre generava il Figlio nel suo eterno progetto d'amore, che è lo Spirito Santo. Il Padre spirava l'amore verso il Figlio e il Figlio verso il Padre, e così crearono il mondo nella loro eterna danza d'amore. Quando parliamo d'amore, oppure amiamo, attingiamo alla fonte che è l'immagine stessa della Santissima Trinità scolpita nel cuore dell'uomo sin dalla creazione. Qualsiasi altro amore, se non è basato su questa immagine, recede molto facilmente in un'idolatria d'altri o di se stessi.

Jelena Vasilj: Vergine, madre e donna feconda

La contemplazione di Maria è il frutto dell'incontro con la Madre di Gesù, con la persona umana. Meditare su di lei non rappresenta unicamente la scelta di un tema di particolare rilevanza per la nostra vita spirituale, bensì la ricerca da parte del cuore umano di esprimere ciò che è nato nell'animo dopo averla accettata come madre propria. In quanto persona Maria è un mistero che Dio ci pone dinanzi come inesauribile e perciò richiede la nostra umiltà e fede per poterne fare parte.

Jelena Vasilj: Beati gli afflitti

Quando meditiamo sulla sofferenza umana dobbiamo partire sempre dal fatto che ci troviamo davanti a un mistero inesauribile. Essa infatti è parte dell’uomo, che è mistero a se stesso ed è conosciuto in profondità solo dal suo autore. La sua vita, dice San Paolo, è nascosta e verrà rivelata nella sua gloria con la venuta di Cristo (cfr. Col 3,4). La sofferenza è la più forte testimonianza che l’uomo non è solo, che egli ha la sua origine altrove, cioè in Dio. L’uomo è stato affascinato dall’idea di possedere la propria vita sin dall’inizio, quando ancora egli si trovava nel giardino dell’Eden, appropriandosi delle prerogative che la vita porta in sé. E non solo della sua, ma anche di quella degli altri. Dio gli fa tuttavia presto comprendere che tale decisione avrebbe avuto gravi conseguenze, tali da portarlo a conoscere la morte (cfr. Gen 2,17).

Jelena Vasilj: Da bambina ho pregato tanto...

Avevo dieci anni quando cominciò in me qualcosa di nuovo, un dono di Dio che mi rendeva capace di ascoltare e di vedere interiormente la Madonna e Gesù. Forse non tutti sanno che anche la nostra anima è dotata di una vista e di un udito e che Dio si manifesta ad essa proprio attraverso questi sensi interiori. Egli è un mistero per i nostri sensi fisici, ma si rivela a tutti quelli che pregano e credono. Da bambina ho pregato tanto; oggi mia madre mi dice che ero migliore quando ero piccola, vuol dire che anche oggi devo cercare Dio con lo stesso ardore, altrimenti corro il pericolo di dimenticarLo.

Jelena Vasilj: La pace, frutto d'amore e di preghiera

Quando qualcuno chiese a Sant'Ignazio come avrebbe reagito se il suo ordine si fosse sciolto, egli rispose che per superare una tale crisi "un'ora di preghiera gli sarebbe bastata". Non solo lui, ma chiunque prega, ha modo di sperimentare la pace come frutto della preghiera. Nella preghiera, o meglio, nell'incontro con Dio, quando l'uomo spirituale riversa se stesso in Dio, il suo cuore inquieto trova riposo.

Jelena Vasilj: In cammino verso il Signore

All'inizio di questo nuovo anno è bello e utile tracciare un programma per la nostra vita interiore e invocare il dono dello Spirito Santo, affinché quello che Dio ci dona come strumento di grazia possa portare abbondante frutto. Personalmente ho ricevuto un dono di luce e di sapienza tramite il quale i misteri della fede mi diventano chiari attraverso l'intervento di Dio, per una sua libera volontà, senza dover "lavorare a tavolino". Non si deve però confondere questo dono con delle esperienze paranormali di predizione o altro; esso è infatti una grazia data a un'anima innamorata di Dio, che lo cerca e alla quale Egli si comunica senza riserve.

Jelena Vasilj:La vita dell'anima è la Carità

La morte è la più antica angoscia dell'uomo, anche se poi è il motivo stesso della venuta di Dio sulla terra, venuto a darci quell'acqua che ci fa vivere in eterno. Nella sua conversazione con la donna samaritana, Gesù svela il progetto della vita eterna che il Padre ha per i suoi figli, pervenutaci per mezzo della sua incarnazione, dicendo di sé: "L'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che zampilla in vita eterna" [Gv 4,14]. La vita comincia quindi con la fede in Lui, che ci unisce al suo Corpo Mistico vivificato dal suo Santo Spirito che è la sua Chiesa.

Jelena Vasilj: La forza della benedizione

La parola ebraica beraka, benedizione, deriva dal verbo barak che ha significati diversi. soprattutto significa benedire e lodare, raramente inginocchiarsi, a volte, invece, semplicemente salutare qualcuno. In generale il concetto della benedizione nel Vecchio Testamento, significava dotare qualcuno con i beni del potere, del successo, della prosperità, fecondità, e vita lunga. ...

IN UN RECENTE INCONTRO CON I PELLEGRINI, JELENA VASILIJ CI HA PARLATO DELLA PREGHIERA E DEL DIGIUNO

Come già dissi in altre occasioni la mia non è un'esperienza di "visione" ma una esperienza tutta interiore frutto della preghiera. Di cosa esattamente si tratta? Sono ispirazioni che ricevo nella preghiera. Il Signore non mi dà la capacità di capire il futuro del mondo, non sono intuizioni che riguardano i segreti… Questo "dono" è anche molto condizionato dall'apertura e dalla crescita che la persona vuole fare: quindi diventa sempre più profondo e più profonda la vita spirituale della persona.