MaM
Messaggio del 29 agosto 1983:Non agitatevi, non preoccupatevi. Ogni agitazione viene da Satana. Voi siete figli di Dio: dovete essere sempre calmi, nella pace, perché Dio guida tutto.

Madonnina delle Lacrime di Civitavecchia: La comparazione del DNA

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Il problema del DNA ricorre continuamente quando si parla della vicenda della Madonnina di Civitavecchia. La domanda che tanti si pongono è la seguente: perché i Gregori hanno rifiutato l’esame del DNA? Si vede un tale rifiuto come indice di qualcosa da nascondere. Si insinuano, così, ombre e dubbi circa la loro onestà. Ebbene al riguardo occorre sapere come stanno realmente le cose.
Innanzitutto è necessario dissipare ogni dubbio affermando che la famiglia Gregori si è sempre dichiarata disponibile a sottomettersi all’esame per la comparazione del sangue.
Inizialmente erano disposti a procedere ad una comparazione su richiesta della Magistratura, ma quando è stato fatto notare loro che non era opportuno, data la parzialità degli esami effettuati e la pericolosità per una possibile strumentalizzazione anticlericale, hanno ritirato la loro adesione. Quindi sono stati indotti a ritirare l’adesione. Per quanto riguarda, invece, la richiesta da parte della Chiesa sono stati sempre disponibili e lo sono tuttora, ritenendosi certi di non aver effettuato inganni e desiderosi essi stessi di trovare la verità e di dimostrare a tutti la loro onestà.
Tale disponibilità dei Gregori è valutata molto positivamente dalla Commissione teologica costituita dal Vescovo. Ma a questo punto ci si chiede: perché detta Commissione non ha provveduto in proprio ad una verifica del DNA?
Quando la Commissione teologica si è riunita per la prima volta, il 19 aprile 1995, la Criminalpol aveva già provveduto ad asportare il sangue dalla statuina. Pertanto un esame ordinato dalla Commissione non sarebbe stato più possibile data la scarsità di sangue rimasta sulla statuina, assolutamente insufficiente per un completo e attendibile esame comparativo.
La Commissione si sarebbe potuta servire dell’esame effettuato dalla Magistratura, ma tale esame sembrava sospetto e di tendenza anticlericale; appariva un esame incompleto, per cui non risolveva niente; inoltre non poteva essere utilizzato perché coperto da segreto istruttorio.
A riguardo sono stati consultati i Professori Fiori e Umani Ronchi, i quali hanno sostenuto che una comparazione non avrebbe chiarito niente. Il Prof. Fiori ha affermato che il DNA serve a dimostrare «compatibilità» o «incompatibilità» con chi ha a che fare con la statuina, non si parla di «certezza» assoluta; il «compatibile» può essere solo indiziato. Di conseguenza una comparazione non avrebbe risolto niente. Il Prof. Umani Ronchi ha asserito che le indagini non sono state estese a tutto lo scibile del DNA, per cui una comparazione non avrebbe dato nessuna certezza.
Per la serietà delle indagini circa la comparazione del DNA avrebbero dovuto essere interessate più persone. Prima di tutto Fabio Gregori, tuttavia occorre osservare che è stato presente solo a tre lacrimazioni, sulle quattordici testimoniate. Ma il DNA avrebbe dovuto essere richiesto a tutti gli altri uomini che hanno assistito alle lacrimazione, compreso il parroco, il Vescovo e sei poliziotti che hanno fornito testimonianza alla Magistratura. A testimoniare la lacrimazione ci sono 22 uomini e per serietà sarebbe stato necessario procedere ad una indagine comparativa del DNA per tutti e 22.
Per il DNA è molto importante avere chiare le idee: un conto è la «compatibilità» del sangue e un conto è la «identità» del sangue.
Per procedere alla compatibilità potrebbe essere sufficiente un numero anche limitato di «polimorfismi», ma non proverebbe niente e inoltre sarebbe pericoloso perché si presterebbe a false strumentalizzazioni.
Per procedere alla identità è necessario individuare un elevato numero di elementi, ciò che non è stato né è più possibile. Le analisi effettuate dalla Magistratura si sono limitate a isolare soltanto cinque «polimorfismi» , quando ce ne vorrebbero almeno venticinque (oggi si sostiene che ce ne vorrebbero addirittura molti di più) per procedere ad una seria comparazione. Per di più i cinque polimorfismi isolati sono comuni alla stragrande maggioranza della popolazione. Quindi tutto sarebbe stato inutile. Tutto questo viene confermato anche dalla relazione «Alla Procura della Repubblica», dove, tra le altre cose, viene detto: «Sono stati analizzati nr. 5 polimorfismi nucleari…», e si aggiunge: «Si fa presente che i polimorfismi riscontrati sono identici sia per la traccia destra che per quella sinistra, e sono rilevabili nella popolazione in generale». È ovvio che se i polimorfismi ricavati sono rilevabili nella popolazione in generale, ogni comparazione sarebbe stata non attendibile.
Una certa attenzione va data anche a quanto l’Avv. Bruno Forestieri, legale dei Gregori, ha scritto in riferimento alle indagini della Criminalpol:
La suddetta consulenza appare, prima facie, assolutamente sintetica, non esplicativa e, meno che meno, esaustiva. In effetti, le analisi effettuate si sono limitate ad isolare, neppure in maniera compiuta, solamente cinque polimorfismi che hanno consentito ai consulenti di accettare che le tracce ematiche presenti sul volto della Statuina della Madonna appartengono tutte allo stesso gruppo. Ovvero, il sangue presente sul volto della Statuina è lo stesso. Ho avuto modo di parlare con esperti del settore i quali mi hanno confermato che:
- data la scarsissima quantità di tracce ematiche presenti sul volto della Statuina, non è stato sicuramente possibile effettuare una analisi approfondita;
- è sicuramente impossibile, proprio per quanto sopra, effettuare una comparazione tra le risultanze delle analisi del liquido ematico della Statuina e quella di altri soggetti;
- per poter comunque effettuare una comparazione, si dovrebbe procedere ad ulteriori riscontri di controllo, oramai impossibili, attesa l’inesistenza, di fatto, di ulteriori reperti ematici sul volto della Statuina;
- il vero e reale risultato cui si potrebbe giungere, con una eventuale comparazione, sarebbe di una inaffidabilità tale che potrebbe consentire delle manipolazioni, con conseguenze aberranti, atteso il giudizio probabilistico e non oggettivo.
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Alla luce di quanto sopra esposto si fondano le mie enormi perplessità sulla effettiva utilità e affidabilità di una analisi del D.N.A. sui componenti la famiglia Gregori, a parte l’estraneità di altri familiari alla vicenda, fermo restando che, al momento in cui si potrà avere pieno accesso alla consulenza fatta effettuare dal Pubblico Ministero e poter verificare anche l’eventuale esistenza di un «diario » delle operazioni eseguite - non presente nel fascicolo, anche perché risulterebbe che non tutti e tre i consulenti hanno effettuato gli accertamenti - a puro titolo di curiosità, e sempre con estrema riservatezza si possa valutare l’ipotesi di poter affidare ad un consulente l’incarico di verificare le metodologie usate dai consulenti (?) del P.M.