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Madonnina delle Lacrime di Civitavecchia. Commissione teologica: indagini e conclusioni

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Si è molto parlato della Commissione teologica istituita per indagare e valutare l’evento della lacrimazione della Madonnina. È opportuno presentare, in maniera sintetica, l’opera da essa svolta e le conclusioni a cui è pervenuta dopo attento esame circa il fenomeno di lacrimazione.
Dopo i primi accertamenti che facevano ritenere l’evento delle lacrimazioni meritevole di attenta considerazione, è stata istituita dal Vescovo, dopo essersi consultato con i vertici della Chiesa, una Commissione teologica per studiare il fenomeno. Per consentire una sua legittima autonomia di indagine è stato nominato un Presidente e un Segretario.
La Commissione si è riunita 13 volte, la prima il 19 aprile 1995 e l’ultima il 22 novembre 1996. Dopo aver ascoltato più volte il Vescovo e impostato il lavoro ha delegato alcuni membri a procedere alla interrogazione canonica dei testimoni; ha consultato specialisti di scienze umane per raccogliere dati e ricevere orientamenti per la valutazione del fenomeno; ha ascoltato il Dott. Di Gennaro e gli analisti ematologi Prof. Fiori e Prof. Umani Ronchi, rispettivamente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università la Sapienza; ha invitato P. Roberto Zavalloni quale esperto in psicologia e parapsicologia; ha ascoltato il parroco don Pablo Martín Sanguaio e i coniugi Fabio e Annamaria Gregori; ha steso una relazione sugli avvenimenti, le indagini scientifiche e le interpretazioni; infine ha formulato le conclusioni.
La Commissione per lo studio del fenomeno si è data il seguente iter di indagine: a. Verificare il fatto (raccolta delle testimonianze, esami clinici, argomenti pro e contra); b. studiare le varie ipotesi esplicative (frode, trucco, secondi fini, allucinazione, autosuggestione, telecinesi, parapsicologia ... ); d. ricercare il significato del fenomeno una volta appurato.
Il fatto è costituito dalla lacrimazione di sangue della statua della Madonna. La prima lacrimazione è avvenuta il 2 febbraio 1995, alle ore 16,20 davanti a una bambina di quasi 6 anni, Jessica Gregori, e subito verificata dal papà Fabio da lei chiamato. Sono seguite, nei giorni successivi, altre lacrimazioni, attestate da vari testimoni, fino al giorno 6 febbraio, giorno in cui la statuina è stata rimossa dal suo posto. Alla seconda lacrimazione avvenuta il 3 febbraio alle ore 18,45, ha assistito anche il parroco don Pablo Martín. Un’altra lacrimazione è avvenuta in casa del Vescovo il 15 marzo 1995, alle ore 8,15, essendone testimone il Vescovo stesso e altre persone presenti in casa. In tutto sono state testimoniate 14 lacrimazioni. Il fatto è stato documentato da una serie di fotografie.
Per appurare la veridicità del fatto la Commissione teologica ha interrogato 40 testimoni, compresa la piccola Jessica, e ha chiesto una relazione scritta al Vescovo. Altri 6 testimoni, appartenenti alla Polizia di Stato, hanno dato inizialmente la disponibilità a testimoniare fornendo dati personali e recapito, ma successivamente hanno ritirato tale disponibilità per ingiunzione, sembra, di alte cariche dello Stato.
I testimoni si sono presentati liberamente e senza alcun interesse personale, hanno giurato di dire la verità, hanno dichiarato di aver visto le lacrime formarsi e scendere, quindi in movimento, e che al momento nessuno stava manomettendo la statuina. La Commissione ha ravvisato nei testimoni, che variano per anni, sesso, condizione sociale, fede religiosa: una «molteplice attestazione» che esclude ogni dubbio sulla loro credibilità. Sono stati presi in considerazione i vari esami scientifici effettuati. Un primo esame è compiuto dai dottori Umberto Natalini e Graziano Marsili quando la statuina era ancora nel giardino della famiglia Gregori ed ha avuto come risultato essere «sangue umano».
Un secondo esame è stato condotto dai Professori Angelo Fiori del Gemelli e Umani Ronchi dell’Università La Sapienza, i quali hanno presentato una relazione con il seguente risultato: a. per quanto riguarda il sangue si tratta di «sangue umano maschile (XY)», b. circa l’esame radiologico della statuina non sono risultate al suo interno strutture o apparecchiature o cavità, pertanto viene escluso ogni trucco interno.
Un terzo esame è stato effettuato per incarico della Magistratura di Civitavecchia e il risultato è stato lo stesso: sangue umano e nessun trucco interno alla statuina.

La Magistratura ha proceduto anche all’esame per un confronto del DNA, ma siccome sono stati isolati solo «cinque polimorfismi» sui circa venticinque necessari, una eventuale comparazione sarebbe risultata inattendibile e quindi inutile, se non dannosa.
I Professori Angelo Fiori e Umani Ronchi sono stati anche ascoltati dalla Commissione teologica davanti alla quale hanno ribadito i risultati delle indagini da loro effettuate e consegnate al Vescovo affermando anche la non spiegabilità scientifica del fenomeno e che un eventuale trucco sarebbe potuto venire solo dall’esterno, cioè se al momento qualcuno, con calma e attenzione, dall’esterno avesse iniettato sangue sulla statuina. Ma questa possibilità è stata scartata dai molteplici testimoni. Inoltre dalle analisi effettuate è risultato trattarsi di sangue di un unico individuo, per cui dovrebbe essere stato sempre lo stesso soggetto a effettuare l’inganno iniettando sangue con attenzione e precisione in tutte le lacrimazioni, da quella davanti alla bambina a quella davanti al Vescovo, il che appare inverosimile.
È stata presa in esame anche la possibilità di una sostituzione di statua, ma le foto scattate e le testimonianze lo escludono. La statuina in questione ha delle escoriazioni per cui è impossibile una sostituzione senza essere scoperta.
La Commissione, dopo aver effettuato per conto proprio indagini sulla famiglia Gregori, si è espressa per una valutazione positiva nei suoi confronti con l’esclusione di ogni intenzione di inganno. I coniugi Gregori sono stati anche ascoltati direttamente da tutta la Commissione riunita riportandone una impressione positiva. La stessa Magistratura ha condotto puntigliose indagini e perquisizioni, ma non ha trovato nessun reato di frode o inganno a carico della famiglia.
È stata presa in considerazione anche la possibilità della allucinazione o autosuggestione. Ma poiché l’allucinazione è un fenomeno di percezione senza oggetto constatabile da tutti, uno stato morboso in cui si asserisce di vedere cose non visibili, non rientra nel caso della Madonnina di Civitavecchia in quanto qui l’oggetto è esterno, il sangue è reale tanto da poter essere fotografato, raccolto ed analizzato clinicamente.
Si è parlato anche di telecinesi o fenomeno similare di parapsicologia in quanto è stata ipotizzata una proiezione di sangue a distanza da parte di qualche soggetto particolarmente dotato. Gli specialisti consultati dalla Commissione hanno ritenuta assurda una tale ipotesi, e i Professori Fiori e Umani Ronchi hanno affermato che la proiezione di sangue a distanza non rientra nella scienza. Anche P. Roberto Zavalloni (OFM), esperto del settore, ha escluso categoricamente la possibilità di «proiezione di sangue a distanza».
È stata esclusa la possibilità che fosse opera diabolica in quanto sia l’esorcista della diocesi sia il Vescovo hanno sottoposto la statuina al rito esorcistico escludendo un’origine preternaturale diabolica del fatto.
Un criterio di discernimento è stato anche la verifica di frutti di vita che sono conseguiti all’evento. Tutti i testimoni interrogati dalla Commissione hanno affermato di aver avuto un cambiamento spirituale, o una conversione, o un maggiore impegno di vita cristiana e di preghiera. Inoltre verso la statuina è nata e si è sviluppata una notevole e costante devozione, con afflusso di pellegrini dall’Italia e da fuori Italia e i sacerdoti addetti al servizio religioso della Chiesa di S. Agostino, ove è custodita la statua in questione, attestano conversioni, risveglio di fede e di preghiera, segnalazioni di grazie ricevute.

Espletate tutte le ricerche e indagini ritenute opportune per verificare la veridicità del fatto gli undici membri della Commissione hanno espresso ognuno per conto proprio un parere personale.
La verità del fatto è stata da tutti riscontrata per cui nessuno si è espresso negativamente nei suoi confronti; d’altronde il sangue è un dato oggettivo e non si è riusciti a trovare l’inganno. Per quanto riguarda l’interpretazione del fatto il parere personale è risultato diversificato.
Uno dei membri della Commissione ha affermato che «non ci sono argomenti per affermare che il fenomeno rivesta le caratteristiche di un intervento soprannaturale».
Tre di essi, dopo aver escluso trucco, frode, manomissione di statua, e quindi ammesso la veridicità del fatto, si sono astenuti dal pronunciare un giudizio circa la soprannaturalità di esso in quanto a loro avviso sarebbe stato opportuno un esame più approfondito del contesto e la lettura del senso specifico dell’evento. Pertanto il loro può essere definito parere sospensivo o dubitativo.
Mentre sette membri della Commissione hanno espresso parere affermativo o non contrario. Questi, oltre a dichiararsi a favore della veridicità dell’evento, hanno anche ritenuto di pronunciarsi, in coscienza, a favore della soprannaturalità del fatto. Il Vescovo, in realtà, aveva chiesto alla Commissione un primo pronunciamento solo sulla veridicità del fatto, o comunque la verifica di assenza di ogni tipo di inganno (frode, trucco, secondi fini, telecinesi ... ). Ebbene, circa la veridicità del fatto si riscontra la totalità di convergenza della Commissione, la quale, poi, nella maggioranza dei membri si pronuncia anche a favore della soprannaturalità dell’evento.
La Commissione non ha proceduto ad una lettura teologica dell’evento, cioè ad evidenziarne il significato specifico, capire quale è il volere divino all’interno della situazione storica odierna, quale è il messaggio preciso che la Vergine Santissima ci rivolge per un risveglio di fede e di impegno etico. La stessa Commissione si è espressa in modo prudenziale, ma sostanzialmente positivo, circa la promozione di un culto, suggerito dal contesto della lacrimazione di sangue, da rendere alla Vergine, invitando a vigilare «perché sia evitato ogni eccesso o forma errata di devozione mariana e perché si operi per un corretto risveglio di fede e di vita del popolo cristiano». La statuina della Madonna ha avuto una vicenda che lascia pensosi anche per il fatto che se da una parte è stata oggetto di devozione da parte di migliaia di fedeli, dall’altra è stata anche oggetto di inspiegabile avversione da parte della Magistratura fino al punto da sequestrarla, chiuderla dentro un armadio della casa del Vescovo, e sigillarla, tanto che per il suo dissequestro si è reso necessario il ricorso al Tribunale della libertà. Dopo il dissequestro è stata portata nella Chiesa di S.Agostino, perché reclamata da migliaia di devoti.