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Messaggio del 28 settembre 1984:A chi vuol fare un cammino spirituale profondo io consiglio di purificarsi confessandosi una volta alla settimana. Confessatevi anche dei più piccoli peccati, perché quando andrete all’incontro con Dio soffrirete di aver dentro di voi anche una minima mancanza.

«La Madonna, il più fedele specchio della volontà del Signore» - A colloquio con il cardìnale Andrzej Maria Deskur

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Ultimo, atteso atto di questo libro l’intervista con il cardinale Andrzej Maria Deskur, che nel corso del racconto abbiamo incontrato diverse volte, perché profondo conoscitore, fin dagli inizi, dei fatti di Borgo Pantano, e a sua volta strumento di questa vicenda, per aver voluto donare alla famiglia Gregori, nell’aprile 1995, quella copia esatta della Madonnina che, a partire dall’anno successivo, trasuda con regolarità un olio profumato. Il porporato polacco, presidente della Pontificia Accademia dell’Immacolata, legato fin dagli anni giovanili a Karol Wojtyla da un vincolo profondissimo di amicizia, imperniato nella comune devozione mariana, è, anche sotto questo aspetto, persona particolarmente indicata per una riflessione conclusiva, che sia occasione, al tempo stesso, di bilancio e di nuovi decisivi impulsi di discernimento. In considerazione del fatto che, a livello ecclesiale, il vescovo di Civitavecchia ha finora permesso ampio resoconto della manifestazione della Madonna, limitatamente alle lacrimazioni di sangue del 1995, ci è sembrato rispettoso, nel rapportarci a un cardinale della Curia vaticana, incentrare le domande intorno a questo primo aspetto. Nel corso del colloquio, tuttavia, il cardinale ha espresso con chiarezza un punto di vista che abbraccia il significato complessivo dell’azione di Maria a Borgo Pantano, non tralasciando di sottolineare il legame con il luogo da cui provengono entrambe le statuine della Regina della Pace.

1. Eminenza, la Madonnina ha pianto lacrime di sangue a Civitavecchia dal 2 al 5febbraio 1995 e, il 15 marzo dello stesso anno, nelle mani del vescovo...

Il Signore vuole ricordarci che la nostra Madre sente pena di fronte a ogni nostra infedeltà, a ogni nostra mancanza nella vita cristiana, e questo sempre. Le lacrime della Madonna ricordano le sue pene. Già Simeone le aveva preannunciato che una spada le avrebbe trafitto il Cuore: la spada dei nostri peccati, delle nostre infedeltà. Ogni volta che la offendiamo, la Madonna piange. Il Papa l’ha ricordato durante la sua visita a Siracusa. Ma la Madonna stessa lo ha voluto ricordare in un modo ancor più espressivo, piangendo lacrime di sangue. Ha pianto in mano al vescovo e questo ha un significa speciale, perché, in parecchi luoghi, il pianto della Madonna non è stato riconosciuto dall’autorità della Chiesa. Questa volta la Madonna voleva che un vescovo fosse testimone; e non solo oculare, ma anche tangibile. Chiediamo perdono per i nostri peccati, che hanno non soltanto dato pena al Signore, ma anche alla Madre. Cerchiamo di consolarla con maggiore devozione e maggiore fedeltà alla nostra vita cristiana.

2. Considera queste lacrimazioni un fatto umanamente inspiegabile?

Sono stati fatti tutti gli esami scientifici per valutare scientificamente se si poteva dare una spiegazione. Gli scienziati si sono fermati davanti al Mistero del pianto della Madonna. E, così, prima di Civitavecchia, è stato anche a Siracusa.

3. Perché la Madonna piange sangue?

Per manifestare quanto profondamente il suo dolore abbia colpito il suo Cuore, ferito dalla spada, come previsto dal profeta Simeone al momento dell’offerta di Gesù al tempio. E la tangibilità di questo segno vuole farci percepire quanto profondamente faccia male al Cuore della Madonna la nostra condotta poco cristiana, la nostra infedeltà e le nostre ripetute offese a Cristo. Prendiamo a cuore questo evento, questo sangue della Madonna; sforziamoci di comprendere il suo Cuore materno e di consolarlo per quanto riusciamo, con la nostra vita di riparazione, di fedeltà, di amore filiale.
Inoltre, la Madonna piange perché suo Figlio ha versato il sangue; e lei partecipa della sua Passione. La Madonna partecipa al dolore del Padre per aver sacrificato il suo unico Figlio, ma contemporaneamente, lei stessa, come Madre, soffre per lo stesso dolore di aver sacrificato il suo unico Figlio. E, in questo mistero di comunione, apprendiamo e comprendiamo che il sangue di Gesù corrisponde al sangue di Maria.

4. È per questo partecipare alla Passione di Gesù che la Madonna ha pianto sangue maschile?

Mi è stato spiegato che il sangue di una madre può avere elementi maschili, in seguito al continuo scambio che è avvenuto con quello del figlio maschio portato in grembo. Durante la gravidanza la madre nutre il figlio con il suo sangue e, al tempo stesso, assorbe dal figlio il suo sangue. Questo elemento maschile è come un lascito, come il ricordo dei tanti mesi che ha portato quel figlio dentro di sé. Portato nel grembo e portato nel cuore. A livello simbolico, il segno di Civitavecchia è affermazione potente dello stretto rapporto tra il Figlio di Dio e sua Madre Maria.

5. La Madonna ha pianto in giorni particolari: pensa ci sia un significato preciso e riconoscibile?

Le lacrimazioni sono iniziate il 2 febbraio, nel giorno dell’offerta del Signore al Tempio, in cui il profeta Simeone ha predetto alla Madre di Gesù il martirio del suo Cuore. Sì, questa data ha un significato preciso e riconoscibile.

6. Qual è l’atteggiamento che deve avere un cristiano di fronte a un segno come questo?

Un atteggiamento di desiderio. Desiderio di offrire alla Madre il proprio cuore di figlio, che la ricompensi dei dolori che ha avuto da parte degli altri figli; e un maggior zelo per unirsi alle Passioni patite da Gesù e dalla Madonna.

7. La Madonnina ha pianto nelle mani del vescovo...

La Madonna ha pianto nelle mani del vescovo perché si sa che, in qualche caso di precedenti lacrimazioni, ci sono stati vescovi che hanno nutrito dei dubbi. E evidente, vale la pena ripeterlo, che qui la Madonna voleva dare sicurezza innanzitutto al vescovo, nella consapevolezza che la Chiesa si sarebbe rivolta in primo luogo a lui per una valutazione. Mons. Grillo è stato, naturalmente, scosso, ma anche confortato dal segno ricevuto personalmente il 15 marzo 1995, sulla veridicità del quale non ha avuto nessun dubbio; così ha testificato di fronte agli organi competenti della Chiesa di aver toccato questo sangue e di averne sentito il calore. Egli è stato profondamente colpito e ha cercato di convincere anche i suoi fratelli nell’episcopato, non sempre con successo, ma con grande zelo, perché lui ha creduto davvero.

8. Oltre a mons. Grillo, la Madonna ha coinvolto, a Civitavecchia, una famiglia di persone normali; vive, simpatiche, generose, ma del tutto comuni. Perché la Regina del Cielo predilige sempre i semplici come ambasciatori e testimoni?

Perché lo stesso Padre dei Cieli predilige i semplici. E la Madonna è il più fedele specchio della volontà del Signore e dei suoi sentimenti. Dio predilige i semplici; anche la Madonna predilige i semplici. Cerchiamo anche noi di essere semplici, per essere prediletti dalla Madonna.

9. Civitavecchia si trova nel cuore dell'Italia e della cristianità. C'è forse da temere per Roma, per il nostro Paese o per il Papa e la Chiesa?

No. C’è solo da temere per chi ha dato e dà pena alla Madonna con la sua vita poco cristiana. Speriamo che Roma e l’Italia diano ancora più sincera.. mente prova di vita cristiana. Non c’è da temere, piuttosto diamoci da fare per consolare la Madonna con tutto il cuore, per ogni cattiva azione, per tutto il nostro modo di vivere che la offende e l’addolora.

10. Mons. Grillo ha confermato che Giovanni Paolo II ha voluto venerare la Madonnina di Civitavecchia in Vaticano... Lei ne era al corrente?

Non ne ero al corrente, ma conoscendo bene il Santo Padre, non ho nessun dubbio, per il suo amore verso la Madonna, che se la statua si trovò nella sua cappella, l’abbia onorata e che si sia recato a pregare davanti a essa. Giovanni Paolo II passava ore intere, ogni giorno, a pregare il Signore e sua Madre.

11. È vero che, il 10 aprile 1995, in visita a Civitavecchia, lei ha regalato alla famiglia Gregori una seconda statuetta della Regina della Pace, proveniente da Medjugorje? Lo sa che da diversi anni emana un olio profumato, specialmente nelle feste liturgiche o quando ci sono persone che si raccolgono davanti in preghiera?

Di questo olio ho saputo da poco. Per il resto sì, sì, sì! È tutto vero. L’ho voluta portare dopo il sequestro della Madonnina che ha pianto: un atto in cui si legge, da parte della magistratura, una mancanza di rispetto verso il sacro. Purtroppo, non sempre le autorità civili comprendono o condividono la fede della comunità cristiana. Si può chiedere rispetto, ma non sempre lo si ottiene. Per mio conto decisi di fare questo gesto di donare una seconda Madonnina, identica alla prima, che mons. Giacomo Martinelli mi aveva portato da Medjugorje. Facendo questo, ho cercato di sottolineare il legame che esiste tra le lacrime della manifestazione della Madonna di Medjugorje e quelle della manifestazione della Madonna di Civitavecchia.

12. Ci sta dicendo che è giusto cogliere una relazione tra Civitavecchia e Medjugorje?

Mi sembra giusto, seguendo il Vangelo, che dice: «Exfructibus eorum conoscetis eos». Ora i frutti di Civitavecchia e di Medjugorje, qua e là, sono gli stessi: conversioni e sacramento della Penitenza. Ma, se i frutti sono gli stessi, l’albero è lo stesso.

13. Lei, personalmente, quale legame vede tra Civitavecchia e Medjugorje?

Proprio il legame dei frutti accomuna questi luoghi di pellegrinaggio. I frutti di conversione e penitenza sono attesi dalla Chiesa e dalla Madonna. E, qua e là, si trovano. E qua e là la Madonna li chiede con forza.

14. Perché la Madonna fa tutto questo per noi?

Perché è Madre! Gesù dalla Croce, guardando a Giovanni, le ha detto: «Questi sono i tuoi figli»... Nella persona di Giovanni noi siamo diventati i suoi figli; e la Madre fa qualsiasi cosa per il figlio, qualsiasi cosa di cui vede il figlio aver bisogno. E noi sappiamo quanto gli uomini hanno bisogno, quanto hanno bisogno gli uomini di Medjugorje, quanto hanno bisogno gli uomini di Civitavecchia.

15. In presenza di tanti frutti buoni, qualche volta non varrebbe la pena incoraggiare con più apertura la devozione?

Giusto, giusto, converrebbe. Ma mi permetta solo una precisazione: devozione non è moltiplicazione delle preghiere, ma significa maggiore fedeltà ai comandamenti d’amore.

16. Mons. Grillo è stato invitato ripetutamente alla prudenza. Non c ‘è il rischio che tanto riserbo non finisca per ritardare l’azione di corredenzione che è nei piani della Vergine hic et nunc, a Civitavecchia?

La Chiesa deve essere sempre molto prudente e sempre inizia col chiedere il parere del vescovo, anche al quale, tuttavia, chiede cautela. Pertanto mons. Grillo ha risposto attenendosi alle indicazioni che concernono tutte le manifestazioni soprannaturali. E, in questo, non si può che lodare e apprezzare la sua prudenza e la sua fedeltà alla Chiesa, che lo invita a questo atteggiamento. E noi stessi, con la stessa prudenza, rispondiamo alle domande riguardanti Civitavecchia e Medjugorje.
Anche se io, come ho detto, visti i frutti dell’una e dell’altra manifestazione della Madonna, non dubito. Non dubito perché il Vangelo mi spiega chiaramente che «exfructibus eorum conoscetis eos»; e i frutti di penitenza e di conversione sono, qua e là, numerosi ed evidenti, possiamo dire «massicci».

17. In principio le ho chiesto se giudica inspiegabili le lacrime della Madonna; alla luce di queste precisazioni, oso spingermi oltre: lei, a Civitavecchia, vede il dito di Dio?

Anche il dito di Dio lo si riconosce dai frutti. I frutti sono proprio frutti di conversione e di penitenza, che non potrebbero esserci senza il dito di Dio.
La conversione e la penitenza sono il segno del dito di Dio; e, personalmente, seguo insegnamento del Vangelo per ogni tipo di valutazione in questo campo.

Fonte: Libro: La Madonna si fa la strada - Civitavecchia, nel tempo di Maria di Riccardo Caniato - Edizioni Ares