MaM
Messaggio del 4 marzo 1982:Angeli miei, non abbiate paura di nulla perché io vi sono vicina e vi proteggo. Qualunque problema abbiate, chiamatemi ed io verrò subito da voi e vi aiuterò a risolvere le difficoltà nel miglior modo possibile.

In cammino con Maria: 25 anni con la Regina della pace

26/02/2007    1578     Altri documenti su Medjugorje     Medjugorje 
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Guardando indietro al cammino di questi venticinque anni, un fatto emerge con grande evidenza: il fenomeno spontaneo dei gruppi di preghiera che si ispirano a Medjugorje in tutto il mondo. Non so se la parrocchia di Medjugorje abbia una mappa dei gruppi di preghiera, ma ho potuto verificare la capillare presenza in tutti i continenti di tali realtà in occasione dell'appello per la preghiera universale per la vita a cui hanno risposto in diverse migliaia dai cinque continenti.

La loro origine risale ai primi anni dopo l'inizio delle apparizioni, particolarmente dopo le prime importanti fasi del cammino quotidiano della Regina della pace a partire dal 25 giugno 1981. Scorrendo quei primi tempi con uno sguardo vorrei farne emergere alcuni tratti caratteristici. Il tutto comincia con le prime giornate sul Podbrdo, a scoprire il cuore del messaggio della Regina della pace. La successiva fase si ambienta nella parrocchia di Medjugorje, con il messaggio iniziale che trova articolazione in un'ordinata scuola di preghiera. In terzo luogo, col tempo, la composizione del gruppo di preghiera dei giovani della parrocchia di Medjugorje, in aumento, diventa un tempo straordinario di crescita spirituale e di scelte vocazionali. Questi primi anni sono stati contrassegnati dal messaggio settimanale alla parrocchia il giovedì. Infine un passaggio che segna lo sbocciare di una nuova primavera dello spirito con la diffusione contemporanea in tutto il mondo dei gruppi di preghiera uniti dal messaggio della Regina della pace il 25 di ogni mese.

A me pare di cogliere nella materna pedagogia della Regina della pace un intento di fondo sempre presente: promuovere la comunione ecclesiale con l'unico mezzo efficace, la santità attraverso la conversione, la preghiera e i sacramenti, il digiuno e il sacrificio. Tutto questo è quasi una scuola pedagogica per il rinnovamento interiore del tessuto ecclesiale e della coscienza cristiana. Maria guarda all'umanità con amore di Madre e sa che ogni uomo è chiamato alla grande dignità di far parte della famiglia dei figli di Dio. Ella stessa ha cura dunque non solo di parlare alle singole coscienze, ma di radunare, di riunire insieme i fratelli in comunità, perché divengano sempre più Chiesa. Questo a cominciare dalla preghiera, dall'essere "assidui e concordi nella preghiera ... con Maria" (Atti 1,14), così come la prima Chiesa, nell'attesa della Pentecoste.

A proposito dell'importanza della comunione come preciso piano di Dio per l'umanità, il Concilio Vaticano II dice che "Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità" (Lumen Gentium 9). Il Concilio da pochi anni aveva riportato in auge le grandi tematiche ecclesiali con la visione dell'intera Chiesa come mistero salvifico e come popolo di Dio, al cui interno i pastori e i fedeli, che condividono (in virtù del battesimo) il sacerdozio comune di Cristo e la comune chiamata alla santità, compongono la sacramentale unità attraverso la comunione ecclesiale basata sull'amore, la corresponsabilità e il servizio. Emergevano così con grande forza parole straordinariamente cariche di rinnovamento sia per la Chiesa al suo interno sia per la Chiesa nei confronti del mondo: comunione, conoscenza dell'altro, ascolto reciproco e dialogo, amicizia, superamento dei pregiudizi e delle diffidenze, collaborazione fra le diverse espressioni ecclesiali e non, vera stima e amore per ogni uomo di buona volontà .. Nello stesso tempo si diffonde anche con grande forza in Occidente, verso il mondo intero, il grave fenomeno culturale e sociale della secolarizzazione con il conseguente relativismo che ha raggiunto capillarmente i diversi ambiti della società, ponendo ai cristiani e alla Chiesa intera gravi e spesso laceranti questioni di coscienza in ordine alla fede, alla famiglia, alla vita e alla comunione ecclesiale. Proprio in questo complesso nodo di problemi, di profonde sofferenze e di frustrazioni nel tessuto ecclesiale e sociale, la Regina della pace viene a portare il suo materno balsamo con i fatti (i gruppi di preghiera) e le parole: "Riconciliatevi, sono venuta a richiamare il mondo alla conversione, sono la Regina della pace". Così, sulla collina del Podbrdo, il terzo giorno.

Mentre in varie circostanze la Vergine Maria ha visitato la Chiesa per soccorrerla nelle gravi necessità imminenti scegliendo a Lourdes una grotta, a Fatima un piccolo Elce, a Beauring un bianco spino e in altre apparizioni luoghi diversi, unicamente a Medjugorje ha scelto una parrocchia. Ha chiamato sei ragazzi e ha anche detto, pensando ai fedeli: "Qui ho trovato molti buoni credenti". Ha coinvolto direttamente il parroco e i sacerdoti di quella comunità per un unico piano: rinnovare e guarire la fede dei credenti, intaccata e messa a dura prova dalle insidie di questo nostro tempo, con l'amore straordinariamente espresso da una comunità unita - pastori e fedeli - nella preghiera, nella conversione, nel digiuno, nella testimonianza e nell'annuncio.

Maria vuole portare in tutto il mondo ciò che è iniziato a Medjugorje, guidando i gruppi di preghiera verso una sempre maggiore consapevolezza della loro identità ecclesiale e chiedendo ai sacerdoti di guidare con stima e con amore coloro che hanno iniziato il cammino della riscoperta profonda della fede mediante la preghiera. Intendo, parlando di consapevolezza della propria identità ecclesiale, una fede generosa e un impegno disponibile per operare in unità di intenti, nei modi possibili a ciascuno, ai progetti pastorali della propria comunità cristiana, così com'è. Di fatto questo avviene non senza grandi fatiche ed ostacoli. Ai fedeli pare a volte di non essere capiti dai loro pastori ed anche che le istanze e i richiami della Madonna vengano sottovalutati, mentre ai sacerdoti sembra di non trovare nei gruppi di preghiera sufficiente sensibilità ecclesiale. Forse non sempre i gruppi di preghiera hanno una sufficiente conoscenza degli organismi e dei progetti pastorali cui potrebbero invece contribuire, accrescendo una maggiore disponibilità di partecipazione. D'altro canto, i sacerdoti spesso non conoscono profondamente la tipologia dei gruppi di preghiera nella loro naturale spontanea composizione, sovente formata da persone impegnate in diversi settori della società, che sono state per lungo tempo lontane o semplicemente ai margini della vita ecclesiale.

E se in tutti i cuori, amanti di questa amabilissima Madre che non ha trascurato nessun mezzo per raggiungere i suoi figli, vicini e lontani (è venuta dal cielo, con la sua personale presenza e il suo volto materno, ha cercato i loro cuori con le parole confidenti, con l'invito alla preghiera e al sacrificio, con il sorriso e con le lacrime, con il soccorso, i segni straordinari, le conversioni, le guarigioni, la benedizione, la protezione, la consolazione e l'ineffabile gioia), sbocciasse il desiderio di portarLe un fiore per questo venticinquesimo felicissimo anniversario, quello cioè di una rinnovata comunione ecclesiale? Non mancherebbero, certo, a lei, Regina della Pace, Madre di Dio e della Chiesa, "onnipotenza supplice", i mezzi necessari per donare a ciascuno dei suoi "cari figli" una goccia d'oro del Suo puro Amore recante il suo indelebile sigillo: "Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

Fonte: Medjugorje-Torino