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Messaggio del 25 aprile 2009:Cari figli, oggi vi invito tutti a pregare per la pace e a testimoniarla nelle vostre famiglie affinché la pace diventi il più grande tesoro su questa terra senza pace. Io sono la vostra Regina della Pace e la vostra madre. Desidero guidarvi sulla via della pace che viene solo da Dio. Per questo pregate, pregate, pregate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Ottobre 1990: VICKA E JÀKOV SONO SPARITI!

30/06/2016    2297     Medjugorje: gli anni 90    Aldilà  Jacov  Suor Emmanuel  Veggenti  Vicka 
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MESSAGGIO del 25 Ottobre 1990. "Cari figli, oggi v 'nvito a pregare in modo speciale e ad offrire sacrifici e buone opere per la pace nel mondo. Satana è forte e con tutta la sua forza desidera distruggere la pace che viene da Dio. Perciò, cari figli, pregate con me in modo speciale per la pace. Io sono con voi e desidero aiutarvi con le mie preghiere e condurvi sulla via della pace. Io vi benedico con la mia benedizione materna. Non dimenticate di vivere i messaggi della pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". 

Nel 1981, i veggenti abitavano tutti nello stesso quartiere di Bijakovici, ai piedi del Podbrdo. A quell'epoca la milizia si accaniva senza pietà contro di loro, guardandoli a vista, e teneva le loro famiglie nell'angoscia. Una minaccia permanente pesava su di loro perché vedere la Gospa era un grande peccato contro il regime e le autorità non scherzavano con questo genere di peccati. Un pomeriggio Jakov e sua cugina Vicka erano sfuggititi alla sorveglianza generale con uno dei loro trucchi, tornavano da Citluk e decisero di andare nella casa dove Jakov abitava con sua mamma, perché avevano fame.

I pellegrini che hanno incontrato Mirjana o Ivan a casa loro sono passati davanti a questa misera capanna o almeno a ciò che ne resta. La mamma di Jakov Jaka, era estremamente povera e tutti e due vivevano in due minuscole stanze, senza acqua corrente, nella scomodità caratteristica del Medjugorje antecedente le apparizioni della Madonna. Si dormiva per terra, senza riscaldamento, si conosceva la fame, ci si sfiniva coltivando il tabacco e se ci si ammalava, bisognava arrangiarsi, perché nessuno all'infuori di Dio poteva trarre d'impaccio. Vicka e Jakov sono arrivati a casa senza fiato e hanno detto a Jaka che avevano fame. Poi si sono messi in un altro angolo per parlare insieme, mentre Jaka preparava loro un piccolo spuntino frugale: dopo dieci minuti li chiama... nessuna risposta! Erano esattamente le 15,20. Jaka entra nell'altra stanza... nessuno!

Il sangue le monta alla testa, perché era impossibile che fossero usciti senza che li avesse visti passare. Ha un bel ripensare a ogni minuto passato dopo il loro arrivo, non serve a niente, è incomprensibile... dovrebbero essere là! D'altra parte li aveva sentiti parlare poco tempo prima.Un abisso di angoscia l'afferra. La milizia... ma no, come avrebbe potuto prenderli senza passare dalla cucina? Esce spaventata e trova la mamma di Ivan che scende per il sentiero. - Non hai visto Jakov e Vicka? - -No! - Sale per il sentiero e interroga gli altri vicini, arriva fino dai genitori di Vicka. - risponde Zlata, la mamma di Vicka, scuotendo la testa. Subito si spande la voce che Jakov e Vicka sono spariti e i cuori si serrano per l'angoscia perché gli abitanti di Bijakovici considerano i veggenti come loro figli, come la pupilla dei loro occhi.

Come non pensare a Maria e Giuseppe, che cercavano angosciati il loro piccolo Ieshua di 12 anni a Gerusalemme. Passano i minuti, i ragazzi si sono letteralmente volatiliz-zati; la madre di Vicka è categorica: non sono passati da qui. D'altra parte non li ha visti nessuno. Jaka rientra a casa sua disperata; gira e rigira per la cucina, poi torna nella camera vuota, là dove erano ultimamente, nell' assurda speranza di ritrovarli, di risvegliarsi dall'incubo. Ma non c'è nessuno! Rimuove i due piatti ormai freddi, sistema la vecchia casseruola, mentre nella sua mente passano velocemente le peggiori scene che un'immaginazione di madre possa concepire.

Nei Balcani, la memoria ancestrale è talmente piena di terrore da poter fare a meno dei film dell'orrore. Esce e va a sedersi sotto l'alberello vicino a casa. Da lì potrà spiare... Quando ad un tratto alle 15,50 le sembra di sentire un rumore. Non crede alle sue orecchie, viene dalla casa! - Sei tu Jakov? Jakov salta fuori tutto felice e grida a sua madre: - Mamma, mamma! Siamo andati in Cielo! Abbiamo visto il Cielo! - Il Cielo?!! No... non è possibile! Non posso credere che siate andati in Cielo! Cos'era dunque successo.

Fonte: Suor Emmanuel