MaM
Messaggio del 6 febbraio 1984:Se voi sapeste come il mondo di oggi pecca! I miei vestiti, una volta splendidi, ora sono bagnati dalle mie lacrime! A voi sembra che il mondo non pecca perché qui vivete in un ambiente tranquillo, dove non c’è tanta cattiveria. Ma guardate un po’ più attentamente il mondo e vedrete quanta gente oggi ha una fede tiepida e non dà retta a Gesù! Se voi sapeste come soffro non pecchereste più. Pregate! Ho tanto bisogno delle vostre preghiere.

Jelena Vasilj: Maria, modello della nostra vita matrimoniale

14/11/2003    2208     Jelena Vasilj    Jelena Vasilj  Matrimonio 
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La sponsalità di Maria non ha prodotto un numero di pagine così grande come quelle scritte sulla sua maternità, eppure la sponsalità di Maria è la chiave di lettura non solo della storia della salvezza ma anche della storia di ogni vocazione, in quanto suo fondamento. Essa è una realizzazione di un piano che Dio ha avuto da sempre, Egli che - essendo comunione in sé - si presenta all’umanità come uno sposo e prepara per se stesso la sua sposa: la nuova Gerusalemme.

Maria non può che fare parte di questo piano che in Lei s'incarna mentre, come sposa di Giuseppe ed ora sposa dello Spirito Santo, abita a Nazareth. Nella sua sponsalità e fecondità manifestata mediante l'incarnazione del Verbo, Ella è modello per tutti coloro che sono uniti in matrimonio o consacrati al fine dell’unione totale con Dio. Quindi, per comprendere ciò che avviene in noi, è opportuno contemplare ciò che è avvenuto in Lei, la "tutta piena dello Spirito Santo".

Questo è esattamente ciò che il matrimonio è per noi: una continua effusione di Grazia, frutto di quanto è avvenuto mediante il sacramento del matrimonio; cioè quella scintilla con cui è stato accesso il fuoco dell’amore dello Spirito Santo che pervade le nostre persone. Di fondo si tratta di una vera e propria consacrazione, una reale appartenenza, una costante trasformazione in una continua preghiera. Quando Dio ci unisce in matrimonio, la sua Grazia santifica la nostra anima ma anche il nostro corpo che ora, unificato nell’unione matrimoniale, diventa anch'esso veicolo di santità, affinché anche noi veniamo profondamente associati alla sua azione creatrice, come lo fu Maria. Sentiamo che ciò che avviene in noi è santo ed è un grande dono che realizza la somiglianza con Dio. È una sua icona ma anche nostra, porta la sua impronta ma anche la nostra, perché esprime la dignità che Dio dona all’uomo facendolo partecipe nella creazione di una persona che durerà per sempre. E noi ci sentiamo al suo servizio non solo nei nostri atti ma anche nel nostro essere, perché l’amore con cui ci investe è il tessuto di cui è fatta la nostra unione. Con questa coscienza abbiamo compreso che la sponsalità di Maria è la sua fecondità, è il suo Cristo. Ci siamo dunque aperti alla vita, ci siamo aperti al suo Cristo che viene a noi in forma di un bambino che già vive dentro di me e che nascerà a giugno. È una vita che non si ferma né si racchiude solo nell'atto procreativo; è una vita che è una continua affermazione dell’altro quale dono di Dio. E per farla circolare comprendiamo che dobbiamo stare sotto il manto di Maria, a casa sua, nella sua Nazareth. Così anche noi, come Lei, mettiamo al centro della nostra vita Gesù per essere nella sua casa. Innanzitutto con il Rosario e poi con la lettura della Sacra Scrittura; con la televisione spenta e tanto interesse l’uno per l’altro.

Infatti, il più grande rischio in una coppia è proprio il non accorgersi del Cristo che c’è nell’altro, cioè il non vedere "il nudo che ha bisogno di essere vestito", "l’affamato che ha bisogno di mangiare", "lo stanco seduto al pozzo a cui dare dell’acqua da bere". L’altro ha bisogno di me, siamo una cosa sola; a Maria di sicuro non sfuggiva nessuna cura per Gesù. È per opera delle sue sante mani che ogni nostro gesto acquista un livello soprannaturale e così, anche nelle piccole cose e negli umili servizi, siamo coscienti di guadagnarci il cielo.

Maria non rimane però soltanto un modello della nostra vita matrimoniale, ma singolarmente ed insieme viviamo l’unione con Lei. Innanzitutto nell'Eucaristia, visto che il Corpo che riceviamo è anche il suo. L'umanità di Gesù, che proviene dalla sua, è lo strumento della nostra salvezza, quindi la nostra umanità unita alla sua è la nuova umanità che Eva non ha conosciuto, ma che noi viviamo mediante il battesimo ed ora, attraverso il sacramento del matrimonio. Se non fosse per questo nuovo legame ogni amore umano sarebbe destinato a fallire, è Maria che per noi intercede e media le grazie del nostro matrimonio. Ci affidiamo a lei, Regina delle famiglie, affinché in noi e nella nostra famiglia si possa compiere ciò che avuto inizio in Lei. Maria, Regina delle famiglie prega per noi.