MaM
Messaggio del 25 giugno 1998: Cari figli, oggi vi voglio ringraziare perché vivete i miei messaggi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna e vi porto tutti davanti al mio figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Padre Jozo Zovko: I poteri dati da Gesù ai sacerdoti “Come il Padre ha mandato Me, così anch'Io mando voi”

13/07/2009    2141     Padre Jozo Zovko     Amore  Padre Jozo Zovko  Sacerdote 
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I poteri dati da Gesù ai sacerdoti “Come il Padre ha mandato Me, così anch'Io mando voi”

A conferma della piccola nota sui poteri dei sacerdoti nel liberare l'uomo dal vero male, —potere che il secolarismo imperante spesso ha fatto loro dimenticare—, ci sono state inviate queste testimonianze: 1° le parole con cui P. Jozo nella chiesa di Tihalijna benedice i sacerdoti prima di mandarli a benedire i fedeli lungo le navate; 2° alcuni fatti significativi che Madre Teresa di Calcutta ha raccontato ai sacerdoti nel ritiro romano di settembre.

A Tihalijna: benedette le mani che devono portare la benedizione
P.Jozo: “Senza le tue mani non possiamo vivere; siamo orgogliosi dite, nostro sacerdote!”


“Nostro Prediletto Sacerdote:
guarda le palme delle tue mani e ritorna con la mente al giorno in cui il tuo vescovo le unse e ti mandò per servirci e santificarci... Ricordi i progetti che tu facevi in quel giorno su queste mani per recare grazia e salvezza alla tua gente?...
Ripensa ai bimbi che queste mani hanno battezzato... ai ragazzi che queste mani hanno portato all'altare. Pensa quante volte queste mani si sono alzate per perdonare nel Sacramento della Riconciliazione e per benedire in mille occasioni. Ora pensa alla tua ultima Messa, e a tante altre, quando hai preso nelle tue mani del semplice pane e vino e li hai cambiati nel Corpo e Sangue di Gesù Cristo... Pensa a queste mani, nelle quali hai posto il Suo Glorioso Corpo e il Calice del Suo Prezioso Sangue... Pensa alle volte che queste mani si sono allungate ed hanno afferrato le nostre in un amorevole cerchio di preghiera... Pensa alle mani giovani e tremanti, che le tue mani hanno unito nel Sacramento del Matrimonio... Pensa agli ammalati di mente e di corpo che sono venuti da te in cerca di aiuto e che se ne sono poi andati con una speranza viva nei loro cuori... Pensa ai corpi morenti che queste mani hanno unto per il Paradiso. Oggi noi ungiamo nuovamente le tue mani con il nostro amore; con l'amore dell'intera famiglia Cattolica. Semmai nei giorni a venire, se ti senti solo e scoraggiato, per favore ricorda queste parole; alza le tue mani e guardale e ricorda come esse ci hanno nutrito col Pane della Vita, come hanno riportato la speranza nelle nostre vite, come ci hanno confortato, guarito e dato il benvenuto di nuovo nella nostra casa, la chiesa. Vorremmo prenderti per mano e sostare al più congestionato incrocio della città e gridare al mondo: “Guardate tutti, questo è il nostro prediletto sacerdote, nel quale siamo tutti compiaciuti”. Queste sono le mani del Sacramento del Santo Ordine. Noi le veneriamo e non possiamo vivere le nostre vite senza di esse... senza di Te. Grazie per il tuo servire devoto e amorevole. Siamo tanto orgogliosi che tu sei il nostro prediletto sacerdote”.

Madre Teresa: che cosa può Gesù e il Suo sacerdote... ...Tra i malati di AIDS

“Quando sono stata l'ultima volta a New York, dove abbiamo una casa per i malati di AIDS, ho ricevuto una telefonata da un giovane che diceva: “Madre Teresa, io ho la malattia... io fervo venire da lei, voglio morire con lei”... Io gli dissi: “Certo vieni subito, sarò molto felice di vederti venire”. Egli venne. Ho visto la gioia sulla faccia di quell'uomo, la gioia di sapere che era desiderato, la gioia di essere in grado di far pace con Dio e di chiedere al sacerdote di aiutarlo a far pace con Gesù e a chiedere perdono.

Dopo due settimane abbiamo preparato questo giovane a morire e morì di una morte molto bella... Molto spesso abbiamo questi eventi bellissimi nelle case dove la gente viene faccia a faccia con Dio, e dove i sacerdoti aiutano le persone a trovare la gioia dell'amore e di essere amati...”

...In un ospedale di Mosca

“Quando abbiamo avuto il permesso di andare in Russia, un dottore, capo di un ospedale di Mosca, ci accettò. Siamo arrivati là ed egli ci diede tre stanze e iniziammo a lavorare pulendo i gabinetti. Questo è stato il nostro primo lavoro apostolico! .. .Verso sera venne un sacerdote e nella piccola cappella improvvisata celebrò la Messa, ci diede Gesù e lo ripose in un piccolo tabernacolo. Tutto il luogo apparve diverso...

Così dopo una settimana il dottore mi venne a trovare e disse:
“Cosa accade nel mio ospedale?”. lo dissi: “Non so: cos'è accaduto?”. Lui riprese: “Non so, io vedo che gli infermieri, i dottori sono molto più gentili, più affettuosi con i pazienti, i quali non gridano più di dolore. Cosa succede? Cosa fanno le suore?”. Io l'ho guardato e ho detto: “Gesù adesso è in questa casa, in questa cappella: Egli è presente, Egli vive, Egli ama. Egli è Colui che reca questa gioia, questa pace e questo amore”. Allora il dottore scosse la testa e disse “Grazie”. Fu bellissimo sentire questa Presenza di Gesù in quell'ospedale dopo 70 anni di ateismo.
Ora a Mosca stiamo lavorando molto; con noi ci sono circa 600 handicappati e mutilati. Ci hanno chiesto perché siamo venute in Russia. Io ho detto al governo che avrei portato le suore per dare amore e assistenza affettuosa ai poveri. Così ci hanno accettato. Noi abbiamo lì quella cappella in mezzo a 600 persone e si vede un cambiamento straordinario: una pace, una gioia; c'è anche il desiderio di tornare a casa... Già 30 di loro sono morti di una morte bellissima per la Presenza di Gesù, attraverso il sacerdote...”

...E in 91 paesi del mondo

“Adesso le sorelle operano in 91 paesi. In tutti questi paesi, dove siamo, noi creiamo un nuovo tabernacolo per Gesù. Le sorelle lavorano con Gesù e si offrono per i sacerdoti. E' un dono meraviglioso poter essere così vicini al Signore e ricevere da lui un così tenero amore Adesso abbiamo 27000 sorelle che pregano per 27000 sacerdoti, che offrono cioè tutto per il sacerdote che hanno adottato... E' un meraviglioso dono di Dio poter fare ciò per la Sua gloria e per il bene della Chiesa...”