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Messaggio del 9 marzo 1985:Io non ho bisogno di cento o duecento Padre Nostro. E’ meglio pregarne uno solo ma col desiderio di incontrare Dio. Dovete cercare di fare tutto con amore!

Marija Dugandzic: Perche’ partiamo?

18/12/2006    1991     Testimonianze su Medjugorje    Intervista  Marija Dugandzic  Testimonianze 
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Rilevando la serietà con cui va affrontata la vocazione, questa luminosa intervista di Marija Dugandzic a due fidanzati di Lecco 4 giorni prima della partenza, è già un frutto donato, da chi va per la verginità, agli sposati.

A CHI PIÙ FU' DATO PIÙ SARÀ’ CHIESTO” 

“Sono contenta, ma sono anche un po’ triste.., il tempo del ritiro è lungo... per noi non sembra, ma ci sembra proprio che occorra questo tempo; allora, non lo vediamo come un peso. Certo per le famiglie è difficile. Se ci fosse un convento vicino.., in Jugoslavia, sarebbe tutta una cosa molto diversa. Ma loro hanno detto: non vogliamo togliere la vostra libertà, se voi siete contenti anche noi dobbiamo esserlo e allora le famiglie sono più tranquillizzate. Certo, se noi siamo tranquilli anche loro sono tranquilli, se noi siamo agitati anche loro lo sarebbero.

D. Siete stati tanto tempo incerti per quando partire?

R. Sì, non incerti, ma tutto era una novità, forse ancora di più per il fatto di uscire fuori. Ma adesso vediamo proprio che si deve, non importa nemmeno se fuori o dentro, ma veramente importa solo che non possiamo essere disturbati; per Dio le frontiere non esistono veramente. Ma importa solo che sia un posto dove potremo fare questa esperienza; e poi sicuramente è una grande responsabilità anche davanti al mondo, davanti a Dio e agli uomini. Proprio è una cosa grande. Ma sicuramente questo cammino non sarà solo per il nostro gruppo, ma è per tutti quelli che si sentiranno chiamati in questo modo. La Madonna non ha nemmeno voluto che tutti del nostro gruppo facessero questo, ma ha voluto che il primo passo lo facessimo noi; e non è neanche certo che tutti quelli che partono se la sentiranno, perché sperimenteremo un cammino, un tipo di vita, Non viviamo con la sicurezza di rimanere, ma vogliamo provare, trovarci se veramente Dio vuole. Così andiamo con un libertà, proprio per vedere il nostro posto, anche per verificare la vocazione e anche per scoprire ciascuno di noi un suo carisma, il suo proprio dono. Allora veramente aspettiamo solo di andare, perché ormai è il tempo di fare una scelta nella vita. Perché quando non hai uno scopo davanti (certo sempre Dio è lo scopo), ma se anche non c’è proprio una strada giusta che hai preso, non hai una forza per fare, sei sempre esposto al vento che ti può disturbare.

D. Dicevi prima che è una responsabilità grossa per tutti, per tutto il mondo...: come la vivi tu?

R. Sì, in questo senso la Madonna mi dà tutto questo tempo. Se vale quello che ha detto Gesù: “A chi sarà più dato, sarà più chiesto”, anche se non hai certezze su te stesso, lo sai sicuramente che il mondo, Dio ha ragione ad aspettare da te, perché ti ha dato...

NON C’E’ UNA VOCAZIONE MIGLIORE DELL’ALTRA, MA IN TUTTE SERVIRE DIO

Certo la vocazione è sempre una cosa libera, posso anche prendere la strada della famiglia, perché è sempre un sacramento; non esiste allora una domanda: perché? Ma su questa domanda, su quanto mi è stato dato, veramente mi si chiede di più. Non è che mi si toglie questa libertà di scegliere, neanche un po’, perché la Madonna alla fine ci ha lasciati sempre liberi. Non dovevamo neanche andare, lasciare la famiglia.., sempre ci ha lasciato una libertà. Allora in questo momento, quando è proprio il momento di scegliere, di vedere dove sono, ti lascia sempre la libertà, così che io non vada via con una depressione dentro. Perché nello stesso tempo la Madonna ti apre gli occhi per vedere che ogni vocazione ha il suo posto. Non posso domandare quale vocazione è migliore, ma quale è per me. Solo questo posso domandare. Certo è che secondo quanto mi è stato dato, tanta Dio aspetta da me.
E’ per questo che proprio ti occorre un silenzio e per questo non abbiamo paura ad andare, perché vedi che ti occorre veramente in questo caos.
Sono certa che ancora non capiamo quello che Gesù ti ha dato. Questo è per me. Ed è per questo che non si risponde bene quando non capisci. Non lo capiamo. Di sicuro andiamo, via per questo. Poi, chissà: uno torna, uno rimane, un altro fa un’altra vita; ma sono sicura che sentirsi chiamare da Gesù non significa sentirsi chiamati solo in un senso: allora non sarebbe bello il mondo. Sicuramente dovranno nascere tutti i tipi di vocazione proprio mi sembra che Dio vuole proprio verificare che è vero che in tutte, le vocazioni, quando uno vuole servire Dio, può servirlo. Tante volte come sei chiuso davanti alla vocazione della famiglia: credi di poter fare poche cose! Ma non è vero, perchè Dio nella tua famiglia non ti chiede di più. Ti chiede cosa significa che tu adesso debba far crescere 5 persone e vedi che, dopo, queste formano 5 famiglie forse; e così si fa il mondo. Questo è il mondo, non dobbiamo scappare da questa verità. Sarebbe solo egoistico pensare che io, scegliendo qualunque strada, chissà che cosa potrò fare! Se metto questo sicuramente è superbia, non è più amore. Non so, sentirsi così importante, che dopo forse il mondo chissà come potrà fare senza di te...

D. Ma la Madonna ti ha spinto in questa vostra decisione di andare?

R. Lei ci ha chiesto di ritirarci un po’ nel silenzio per sentire proprio quello che Dio vuole da noi, proprio per sentire questi nostri carismi, le nostre vocazioni. Certo che ciascuno di noi aveva già da guardare alla sua vocazione, ma occorre di nuovo fermarci in questo tempo...

ANCHE AGLI SPOSATI DIREI: POTETE CAMBIARE IL MONDO!

D. Con voi ci sono anche degli sposati?

R. No, non vengono con noi perché loro hanno già la loro vocazione. Perché noi andiamo soprattutto per questo. Quando uno sceglie la vocazione, deve vedere che cosa potrà fare di nuovo in questa vocazione, non proprio cambiare la vocazione.
Ma guarda, io direi a tutte queste persone sposate: potete cambiare il mondo! Cambiatelo! A me dispiace molto, perché mi sembra che adesso il matrimonio sia come una cosa inferiore che si può fare e si fa. Ma è vero che si può cambiare il mondo e questo inizia proprio dalla famiglia.

D. Noi dobbiamo imparare ad abbandonarci, seguire un altro che ci guida. Siamo poco capaci di fare questo. Siamo cristiani, andiamo in chiesa, seguiamo tutto, però l’abbandono... L’esempio vostro, del vostro gruppo, andate via...

R. Ma questa è sempre un’esperienza che si deve fare. Bisogna cominciare da poco. Neanche noi siamo alla fine di quello che ancora si può fare, perchè si cammina sempre finché si è qui, sulla terra.

NON CONTA SPOSARSI PERCHÉ SI AMA UNA DONNA,SE NON E’ PER DIO 

Io direi (guardando sempre il matrimonio): non sei sposato per la persona, ma sei sempre sposato per Gesù. Lo scopo è sempre questo. Se per te è servita questa unione, è come un mezzo. Questo direi è proprio un mezzo (la strada della verginità o del matrimonio). Sono sempre i mezzi. Lo scopo rimane sempre Gesù. E Lei, anche se sarai solo, ti guiderà, non ti preoccupare per questo. Importante è solamente che esca questo egoismo dalla persona, che cioè tu sei sposato perché da pazzo hai amato una ragazza. Non basta per fondare un matrimonio cristiano. Questo non è proprio il motivo per fare un matrimonio, ma “Io voglio la vita eterna e vedo che devo essere aiutato; e poi vedo che il frutto dello nostra vita saranno i figli che saranno proprio come Dio vuole. Tutto proprio come una cosa, ma grande, grande.. E chi può dire: la mia vocazione non è pregare.’.. come se tutto fosse un lavoro? io faccio il mio e tu il tuo. Invece una persona ha tutti e due i lati: spirituale e fisico. Un altro non può vivere una vita spirituale in vece tua. La tua sarebbe proprio una vita persa. Dopo cosa trovi? Certo io non so, ma ho proprio l’immagine di tante persone, di tanti matrimoni: loro si sono sposati perché si volevano bene e basta; - dopo si sono stancati in 5 mesi. Poi vedi che non hanno più sulla faccia neanche un sorriso. Certo che non c’è’ perché non si è data questa parte spirituale. Dopo che cosa vuoi, crollano. Ma chi di noi è così capace di sopportare una persona? Nessuno, se non entra Dio. Così che alla fine di ogni vocazione si trova Dio e non puoi scappare, non è più possibile. Così che tutte le vocazioni devono avere lo stesso valore. Certamente si domanda solo quale è per me, non quale ha più valore.
Magari uno dice di avere meno valore perché è sposato. Forse chissà quanto potrà fare di più. Si deve partire proprio qui, soprattutto quando si tratta del nostro gruppo. Tutti si aspettano da noi... Guarda Ivanka veggente! Tanti l’hanno giudicata. Si è sposata e ha visto la Madonna. Cosa importa? Non vedi che lei ha trovato la sua vocazione, che adesso in questo momento soffre molto di più di tutti loro (veggenti). Loro vivono una vita ancora tranquilla. Guarda lei, si è sposata, si è presa la famiglia, ha già una figlia. Non possiamo giudicare le cose...

D. E’ più difficile per lei?

R. Ma certo, noi non sappiamo tutto questo mistero della sofferenza ad una persona e che cosa fa. Questi giudizi proprio non li direi mai di nessuno. Quando uno si sente, - Dio è contento, perché tu hai preso con gioia questa Sua strada, con responsabilità, con tutto te stesso. Certo la croce ti aspetta lì, ti aspetta qui in un altro modo; ma se si vuole la resurrezione bisognerà sempre passare per la croce. Andare sempre con un’apertura a tutte le strade perché se si mette alla fine, sempre viene dove deve venire. Scusate, ma proprio in questo tempo mi sembra di avere voglia di gridare per questo, perché non è vero.., tante famiglie sono finite lì: si sono sposati. Tutto è finito qui, come un punto d’arrivo. E invece incomincia appena, devi fare qualche cosa, ti devi mettere a dire al mondo che è possibile con Dio.

Fonte: Trascrizione di M.Rosa Birelli - Gruppo di Medjugorie -Lecco