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Messaggio del 25 giugno 1995:Cari figli! Pregate per le famiglie! Le famiglie hanno grande bisogno di preghiera perché Satana vuole distruggerle. Vi invito a diventare portatori di pace. Vi benedico.

Serietà con cui si preparano alla vita come vocazione

30/04/2007    1802     Testimonianze su Medjugorje    Testimonianze  Vocazione 
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Mentre ondate di folle si susseguono a Medjugorje da ogni parte della terra, e si rinnovano prodigi di conversione e di risveglio spirituale, Maria sta maturando frutti di grazia meno appariscenti, ma più sostanziosi per la conferma dell’opera sua: anime che si consacrano interamente a Dio e si donano per la salvezza del mondo.

Da quando Pietro e Andrea sentirono l’invito: “Vieni e seguimi”e abbandonarono le reti e il padre per seguirLo, la crescita della Chiesa si misura dal moltiplicarsi dei discepoli che “seguono l’Agnello ovunque vada”, mentre è un impoverimento di tutta la Chiesa il venir meno delle vocazioni, come purtroppo constatiamo. Vocazioni sbocciate o chiarite a Medjugorje hanno riempito molti conventi e seminari della Jugoslavia, è non solo (ne accennava anche “Madre di Dio”, Agosto ‘87). Nel gennaio ‘86 padre Tomislav parlava di un migliaio di giovani che battevano alla porta dei seminari francescani (Eco 25, p. 4).

Questo fiorire di vocazioni va parallelo a quello che successe a Lourdes e a Fatima dopo le apparizioni. Abbiamo già parlato di un’altra comunità sorta sullo spirito di Medjugorje e di altre che stanno nascendo. Ma la Madonna stessa a Medjugorje si è presa a cuore il problema, che non è diverso dallo sviluppo della stessa vita cristiana, guidando il gruppo “grande” di preghiera. “Aveva chiesto -diceva Marija Pavlovic, il 7 marzo scorso di non far scelte di vita per quattro anni. Per questo alcuni che erano fidanzati si sono lasciati. Altri invece, che non si sentivano, sono usciti dal gruppo ed ora sono sposati e hanno bambini. Da 60 persone il gruppo è sceso a 40”. Finiti i quattro anni il gruppo ha continuato a riunirsi ancora volontariamente, finché in febbraio di quest’anno “in dodici abbiamo scelto una strada ancora più vicina a Dio: cinque mesi di preghiera nel silenzio e nell’ascolto per capire che cosa Dio voleva da noi (quindi non una comunità definitiva, ma di ricerca, n.d.r.). Dalla Scrittura sappiamo che quando si lascia qualcosa per Gesù si ottiene il centuplo per risposta, cosi noi ci aspettiamo tanti doni per quello che abbiamo lasciato”.

E' uno sviluppo concreto della vita cristiana in tre tappe -diceva .P. Tomislav-. Dopo la chiamata del messaggi alla conversione (1), essi si sono messi in un cammino di crescita sotto la guida di Maria per più di quattro anni e mezzo (2), per giungere a una concreta forma di vita come offerta di se per il mondo (3), sia nel sacerdozio o nella vita religiosa, sia nei matrimonio: gli uni aiuto e appoggio agli altri. Ma perché tanto tempo di preparazione anche per chi si sposa?. Perché devono essere presentati a Cristo loro Sposo come caste vergini e allora vedranno con occhio puro ogni altra vocazione.

Anche nell’induismo, il primo stadio della vita umana (fino a circa 20, anni), che è dedicato allo studio delle cose sacre sotto un maestro spirituale, prescrive la continenza, e -la stessa parola “bramaciani” vuoi dire a quel tempo vergine e studente delle scritture! (Giuseppe setti in “Sacerdozio carismatico” p. 33-34).

Una pienezza di vita in Cristo, una comunione con il vero Sposo che sazia li cuore e la carne, porta alla stessa intensità di amore in una scelta come nell’altra, e caratterizza tutta la vita come dono d'amore a immagine di Dio che è amore. Fin dall’inizio la Madonna ha presso ad essi un ritmo dinamico, portandoli a una continua purificazione e superamento rispetto al ché il discepolo deve salire senza sosta a Gerusalemme dove l’epilogo non sarà la gloria umana, ma la Croce come fonte di vita e di moltiplicazione per glorificazione.

Sembra questo lo sbocco naturale del gruppo e veggenti, che fin dal principio meravigliavano per serenità nella sofferenza, offerta per i peccati del mondo: il che per il Vescovo di Spalato, nel primo incontro con loro (dicembre ‘84), era segno di vera autenticità (Eco 5, p. 2). Dunque ci sembra il tempo per chi ha tanto atteso, di una risposta al desiderio di una vita consacrata su misura di Medjugorje: anche se non si escludono altre forme.

Come la Madonna non assisterà i suoi che ha guidato da vicino come nessun altro per un cammino, che dovrebbe segnare una pista, su cui tanti altri si muoveranno? Non meravigliamoci delle difficoltà e delle prove che del resto segnano tutte le opere di Dio, e delle reazioni violente del Satana, che le vede come fumo negli occhi. Ogni opera santa nella Chiesa e nata, nel silenzio nella contraddizione, nella povertà, perché a Dio piace nascondere i fasti delle sue opere con apparenze ingloriose, come a Betlemme e sul Calvario.

Finito l’Anno Mariano, i giovani, dopo i, cinque mesi di ritiro in Italia, sono rientrati a Medjugorje. Il 20 di agosto pieni di gaudio spirituale. Così pure Marija il 14 agosto dopo 40 giorni di isolamento, a cui la Madonna l'aveva invitata fino al termine dell'Anno Mariano.

Fonte: Eco di Medjugorje nr.55