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Messaggio del 25 dicembre 1983:Andate verso il cuore. Non bastano le parole. Andate verso il cuore!

Medjugorje calamita per la gioventù: testimonianze di giovani inglesi

24/12/2007    1609     Testimonianze su Medjugorje    Testimonianze 
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Sappiamo troppo bene che gli adolescenti tendono come gruppo ad entusiasmarsi di tante cose, meno che di religione e di pratiche pie in particolare. Come vi aspettereste che reagissero 14 diciassettenni del collegio di Ampleforth, esperti del mondo come qualsiasi adolescente medio e in un certo senso un po’ sofisticati, che sono andati a Medjugorje lo scorso ottobre con le loro famiglie? Anzitutto sono rimasti a Medjugorje ospiti delle famiglie del luogo per sei giorni, necessari per una esperienza completa. Tre giorni furono di continua pioggia, tre giorni dl grande sole: simbolici forse della reazione mutevole di molte persone. Il luogo infatti sembra a prima vista molto strano, quasi stregato, tende come a schiacciare; ma quando incomincia ad entrare la grazia di Medjugorje il cuore si apre e respira la pace e la gioia che vi regna.

Alcune testimonianze di questi diciassettenni.

Certamente Medjugorje ebbe un gran fascino sui giovani del gruppo, come vediamo dalla testimonianze scritte e raccolte da P. Matthews Burns, che li ha guidati.

Ecco cosa scrive uno di loro:”Tu non solo trovi la pace di Dio a Medjugorje, ma trovi te stesso. Dirà sempre che Medjugorje ha toccato qualcosa in me che è intangibile da tutto il resto. All'inizio tutte le cose che vedevo non mi toccavano affatto come se accadessero su Plutone. Poi, poco a poco, mi sono accorto che Qualcuno mi stava parlando, nella pace dei veggenti, nella Messa, nell’intera famiglia di Medjugorje, sulla collina della croce, attraverso il sole che scendeva dal cielo e si piegava sulle colline circostanti. Si trattava proprio di strappare le mie orecchie dalla cera depositata dalla vita di ogni giorno, in modo che io potessi ascoltare e pensare. Dopo quello che ho visto penso che un gruppo di preghiera per noi sarebbe una buona idea”.

Un altro: “Ho finalmente imparato a pregare, avendo cercato invano di farlo negli ultimi 13 anni. Ho cominciato a gustare la preghiera e, da quando sono stato là, la mia mente ha messo piede su un terreno piano e la confusione, con la depressione che ne segue, è stata spazzata via”.

Un terzo: “Là ho fatto l’esperienza più incredibile della mia vita, inspiegabile tanto è stata bella. Sembra presunzione quanto dico, ma non riesco a esprimerlo con parole diverse”.

Questo ragazzo - dice P.Matthews-è stato affascinato da Marja Pavlovic e ha passato tre ore e mezza in sua compagnia, mentre lei riceveva quindici gruppi di pellegrini uno dopo l'altro.

Un quarto: “Per me quello era un luogo di immensa pace dove uno poteva raccogliere i suoi pensieri con grande facilità. La lingua non sembrava avere importanza, era come se tutti si intendessero a perfezione su un unico credo e nient’altro fosse importante”.

Un giovane universitario del secondo anno di Oxford: “Scrivo, il mio grazie per la meravigliosa esperienza di questo pellegrinaggio, la più formativa che abbia mai fatto. Tanti momenti mi hanno colpito, ma soprattutto l’ultima era sulla collina delle apparizioni. Continuare a vivere quello che qui viene richiesto è un’enorme sfida...”.

Una madre: “Per quanto mi riguarda nulla avrebbe potuto fare una impressione maggiore su di me. Sto continuamente vivendo quello che è successo; sono stata colpita dalla dolcezza e bontà dei giovani”.

(traduz. di M. Pia Zaldini Rossi)

Fonte: di P. Richard Foley (adattamento) - Eco di Medjugorje nr.61