Intervista a P. Gianni Sgreva
D. Ci puoi dire qualcosa su questo periodo iniziale della
comunità?
R. Ormai sta per concludersi il 60 mese dall‘inizio di
questa esperienza. Non si può certo dire collaudata, ma ci
sono delle indicazioni sempre più precise che si tratti di
qualcosa di voluto dalla Madonna. Lo diceva nell'ultimo incontro
anche il vescovo di Vicenza: “Certo che dei segni per dire che
si tratta di qualcosa di soprannaturale cominciano a essercene”.
Questi sono stati —direi— mesi di assestamento, nel senso
che ci sono state verifiche di molti giovani, entrate di persone che
non erano previste all’inizio di questa esperienza.
INIZIO DEL NOVIZIATO
Si sperava anche di iniziare lo studio della teologia con il primo
gruppo, ma poi, d’accordo col vescovo, abbiamo pensato che era
necessario ancora trovare spazio e tempo per una chiarificazione
delle motivazioni vocazionali. Ed è per questo che abbiano
preso la decisione di dare inizio a un primo anno di noviziato. (il
noviziato —per chi è profano- è un periodo di
preparazione e di prova in vista di una stabile professione di vita
religiosa secondo una data vocazione). E’ cominciato proprio
con la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre e si concluderà
l’anno prossimo lo stesso giorno. A conclusione del noviziato i
primi 13 novizi dovrebbero emettere i 4 voti previsti dal piano di
vita: di castità, povertà e obbedienza, nonché
voto di vivere il ministero di intercessione per la pace, come chiede
continuamente la Madonna a Medjugorje. Adesso i 13 novizi si stanno
preparando anche per la vestizione, “e si compirà il 21
novembre: per ora questo simbolo esterno servirà a uso
liturgico; poi si pensa che, con la professione religiosa, resterà.
D. Com'è composta la comunità?
R. E’ costituita da 22 membri di quali 13 hanno cominciato
il noviziato, gli altri attendono di iniziarlo. Non tutti questi
fratelli e sorelle postulanti sono presenti, per motivi familiari e
di lavoro. Anzi 2 di questi fratelli che sono fuori, desiderano
prolungare l’esperienza della comunità “Oasi di
pace” nel mondo, e costituirebbe il gruppo degli esterni della
comunità. Da notare anche che nella comunità è
entrata definitivamente anche la prima coppia: Giuseppe e Rita. Hanno
una bambina.
D. Vedo che molti fratelli e sorelle hanno cambiato nome.
R. Entrando nel noviziato hanno adottato un altro nome. Il rito
particolare del 7 ottobre era distinto in 5 punti: prima di tutto
l’effusione dello Spirito su ogni fratello e sorella. Poi
ognuno ha espresso con un rito particolare il suo congedo dal mando
p.e s. L. ha voluto farsi tagliare i lunghi capelli; poi altri segni
significativi, ma soprattutto le parole che li hanno accompagnati.
Poi l’imposizione del nome nuovo, come indizio di uomo nuovo.
Quasi tutti hanno adottato un nome che avesse riferimento al mistero
mariano. Segue poi la consegna del piano di vita e la promessa di
viverlo. Alla fine P. Gianni, come responsabile, ha lavato i piedi a
tutti per esprimere il servizio a cui Dio lo chiama verso questi
ragazzi, che lasciano il mondo, la professione, tutto per dedicarsi
ai disegni della Madonna, e quindi hanno bisogno del sacerdote che li
aiuti ad entrare in questo cammino nuovo. Poi l’abbraccio di
pace, come ultimo atto del rito durato 4 ore.
ADORAZIONE ANCHE DI NOTTE
Una novità di quest’epoca è stata
l’introduzione dell’adorazione Eucaristica continuata
giorno e notte. A partire dal 1° luglio era diurna. Dal 1°
ottobre è diventata anche notturna. Per questo il vescovo ci
ha dato la facoltà di benedire, a nome suo, la cappella
interna al primo piano della casa per collocarvi in modo continuo il
SS. Sacramento esposto. Ciascuno dei fratelli e delle sorelle, quando
scocca la sua ora, è pronto al suo turno di adorazione. E, a
quanto pare, nessuno fa difficoltà, nemmeno quando gli tocca
la notte fonda.
D. Vedo che qui c’è molto silenzio!
R. Ci teniamo molto perché il silenzio è per noi
come l’acqua per il pesce: tolta l’acqua il pesce muore.
Tolto il silenzio —come tante volte ebbe a dire ai gruppi P.
Tomislav nelle ultime conversazioni—, tolto il silenzio non si
può pregare. Tolta la preghiera non si può affrontare
questo ritmo di vita, che è totalmente di offerta e di
consacrazione. Quindi uno è esigenza base per l’altra.
Il silenzio è condizione per la preghiera; la preghiera è
necessaria per la vita interiore; questa è necessaria per fare
i santi, perché la pienezza della pace si chiama santità.
CONVIVENZA TRA GIOVANI E RAGAZZE
D. Mi sembra che la vostra preghiera ricalchi il modello
monastico più che quello dei gruppi di Medjugorje, dove tutto
masso in comune e si cerca assieme la volontà di Dio?
R. Questo noi lo facciano ogni giorno nell'ora di preghiera
spontanea che segue al vespro; ma soprattutto nell'incontro riservato
solo ai membri entrati in comunità, ogni lunedì sera,
uniti idealmente nella stessa ora al gruppo di Medjugorje. Ci si
esamina su tutto e su tutti, la massima libertà e sincerità.
Il confronto sulla vita comunitaria e la correzione fraterna occupano
delle volte i due giorni consecutivi.
D. La convivenza in comunità di uomini e donne non crea
difficoltà al cammino spirituale individuale e comunitario?
R. Nel piano di vita (n. 13) è stato scritto che la Madonna
vuol rinnovare l'immagine della chiesa primitiva che si trovava nel
cenacolo: uomini e donne, celibi e sposati e ciò che ci
preserva da ogni negatività nel rapporto tra uomini e donne è
l'obbedienza al disegno stesso della Madonna: ci vuole intercessori
per la pace. L’esser presi fortemente dalla finalità
proposta libera ed estranea da tentazioni, che sempre ci sono. Il
forte clima di preghiera e di comunione fraterna preserva dal
logoramento dei rapporti. Nel caso che sorgesse il più piccolo
pensiero verso un fratello o una sorella, lo devono dire al
responsabile per liberarsene. Ma il dono più grande per la
purezza dei rapporti è l'Eucaristia al centro della vita
comunitaria il ”pane degli angeli e il vino che germina i
vergini”. —
Il decreto che permetteva di tenere
l’Eucarestia nella comunità è venuto
significativamente dal vescovo il 6 luglio, in cui si fa memoria di
S. Maria Goretti!
D. Ci sono molte persone che vengono da voi?
R. Continua sempre l‘afflusso di persone e di gruppi. La
domenica vengono anche con pullman per partecipare alla nostra
preghiera. Per quanto riguarda l'ospitarne in casa dipendiamo un pò
dalla situazione attuale della casa. Non sono ancora iniziati i
lavori di ristrutturazione; per questo, riguardo al pernottamento,non
è possibile prendere più di 3 o 4 persone. Ma non è
solo questione di non disponibilità di stanze, ma anche per
garantire il clima di silenzio e di pace, che si perderebbe con la
presenza di tante persone estranee nello stesso tipo. Comunque
centinaia di persone, a tonti fatti,sono state ugualmente accolte in
questi mesi. Quando poi vengono gruppi numerosi, con i 65 di
domenica, si prendono l'occorrente per il pasto.
Fonte: Eco di Medjugorje nr.47
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