MaM
Messaggio del 2 ottobre 2016:Cari figli, lo Spirito Santo, per mezzo del Padre Celeste, mi ha reso Madre: Madre di Gesù e, per ciò stesso, anche vostra Madre. Perciò vengo per ascoltarvi, per spalancare a voi le mie braccia materne, per darvi il mio Cuore e invitarvi a restare con me, poiché dall’alto della croce mio Figlio vi ha affidato a me. Purtroppo molti miei figli non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio, molti non vogliono conoscere lui. Oh figli miei, quanto male fanno coloro che devono vedere o comprendere per credere! Perciò voi, figli miei, apostoli miei, nel silenzio del vostro cuore ascoltate la voce di mio Figlio, affinché il vostro cuore sia sua dimora e non sia tenebroso e triste, ma illuminato dalla luce di mio Figlio. Cercate la speranza con fede, poiché la fede è la vita dell’anima. Vi invito di nuovo: pregate! Pregate per vivere la fede in umiltà, nella pace dello spirito e rischiarati dalla luce. Figli miei, non cercate di capire tutto subito, perché anch’io non ho compreso subito tutto, ma ho amato e creduto nelle parole divine che mio Figlio diceva, lui che è stato la prima luce e l’inizio della Redenzione. Apostoli del mio amore, voi che pregate, vi sacrificate, amate e non giudicate: voi andate e diffondete la verità, le parole di mio Figlio, il Vangelo. Voi, infatti, siete un vangelo vivente, voi siete raggi della luce di mio Figlio. Mio Figlio ed io saremo accanto a voi, vi incoraggeremo e vi metteremo alla prova. Figli miei, chiedete sempre e soltanto la benedizione di coloro le cui mani mio Figlio ha benedetto, ossia dei vostri Pastori. Vi ringrazio!

L’obbedienza di Vicka:una fede che non e’ parola ma vita

26/02/2007    2110     Vicka Ivankovic    Obbedienza  Suor Elvira Petrozzi  Vicka 
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Un altro fatto è stato per me un messaggio di crescita.

L’ultimo giorno della nostra permanenza a Medjugorje (il 3 maggio). Abbiamo invitato Vicka a pranzo nella nostra comunità e lei ha detto che sarebbe venuta volentieri. Si era vestita, messa le belle scarpe, un grande foulard in testa (si copriva così perché la sua pelle nuova era delicatissima e rossa come quella di un neonato); la notavo tutta contenta, proprio vedevo in lei in quegli istanti di attesa la stessa gioia della giovane che vuole intrattenersi con giovani (poi a noi vuole molto bene, conosce tutti i ragazzi uno ad uno, mi telefona spesso e chiede di ognuno, li ricorda per nome uno ad uno) allora Vicka era felicissima di venire a pranzo con noi e prontissima, quando arriva la sorella che le dice: “Mamma ha detto di no”. Vicka non ha detto niente. Solo a me: “Elvira, mamma ha detto no. Dio ha detto no!” Ho visto una ragazza rimanere in pace, profondamente in pace davanti a qualsiasi situazione. Ho visto che Vicka non fa obbedienza a sua madre, ma ha un riferimento immediato alla Volontà di Dio.

E’ un ragazza ricca di donazione, capace di donarsi totalmente, 24 ore su 24. Parlare di queste ragazze di Medjugorje. non si finirebbe mai. Da loro abbiamo capito che la Madonna e maestra di vita cristiana. Un giorno, in camera, ho detto: “Vicka, tu sei fortunata perché hai una grande fede”. Lei ha subito risposto: “La mia Fede la conosce il Signore, però la fede non la si raggiunge mai; la fede è un dono che va sempre chiesto”, “la fede e un dono che bisogna chiedere sempre”. Ha detto ad un mio giovane: “Vedi, come tu suoni la chitarra, ma tutti i giorni ti metti a imparare e studiare e così perfezioni il tuo modo di suonare, così e la fede! Tutti i giorni devi chiederla a Dio ed è un dono che non si raggiungerà mai totalmente, ma poi, piano piano Dio te la dà”.

Continua Suor Elvira: “La fede finisce poi con l’essere la vita. La fede non è mai una cosa distaccata dalla vita. Non e un concetto. Non qualcosa da imparare ma qualcosa da vivere. Se uno ha fede vive la fede, ha una vita in Dio. L’abbiamo visto in modo concreto e pratico in questi giorni in Vicka: ha la fede, gli avvenimenti li coglie dalla mano di Dio, senza criticare, senza giudicare, senza volerli capire. E’ bellissimo...

Un ragazzo di Suor Elvira aggiunge: “Sono stato tante volte a Medjugorje però mai avevo visto soffrire Vicka in modo cosi evidente . Le altre volte Vicka stava male, era come in coma, ma niente si vedeva nel suo volto. Stavolta quello che mi ha colpito è stato il suo saper soffrire le sue sofferenze che vedevo, il suo non lamentarsi mai. Quello che le era successo comprometteva la sua giornata, non poteva incontrare i pellegrini, tuttavia lei accettava tutto come volontà di Dio. Anche la mamma di Vicka si è bruciata. Però ho visto tanta differenza,la mamma di Vicka si lamentava in modo umano come farebbe chiunque, perché proprio quelle bruciature facevano male. Vicka invece mai una volta ha detto: “Mi fa male”. Quando Suor Elvira e un ragazzo la medicavano e le strappavano la pelle Vicka diceva solo: “Va bene... mi sta passando’.