MaM
Messaggio del 20 maggio 1982:Sulla terra voi siete divisi, ma siete tutti figli miei. Musulmani, ortodossi, cattolici, tutti siete uguali davanti a mio figlio e a me. Siete tutti figli miei! Ci non significa che tutte le religioni sono uguali davanti a Dio, ma gli uomini si. Non basta, per, appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati: occorre rispettare la volontà di Dio. Anche i non cattolici sono creature fatte ad immagine di Dio e destinate a raggiungere un giorno la salvezza se vivono seguendo rettamente la voce della propria coscienza. La salvezza é offerta a tutti, senza eccezioni. Si dannano solo coloro che rifiutano deliberatamente Dio. A chi poco é stato dato, poco sarà chiesto. A chi é stato dato molto, sarà chiesto molto. Solo Dio, nella sua infinita giustizia, stabilisce il grado di responsabilità di ogni uomo e pronuncia il giudizio finale.

Maria, Stella della Pentecoste

04/07/2016    3139     Vita Cristiana    Madonna  Pentecoste 
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"La Madre di Cristo, che fu presente all’inizio del "tempo della Chiesa", quando in attesa dello Spirito Santo era assidua nella preghiera in mezzo agli Apostoli e ai discepoli del suo Figlio, costantemente "precede" la Chiesa nel suo cammino attraverso la storia dell’umanità" [Giovanni Paolo II].

Fra i tanti ‘riferimenti’ a Maria nella storia della Salvezza, Michele Giulio Masciarelli ricorda la Vergine "Stella di Pentecoste che educa alla ‘riconciliazione dei linguaggi’ " [cfr. La discepola, LEV, pp. 89-93].

È questo titolo che vogliamo qui considerare, celebrando il 15 di questo mese di Maggio la Solennità della Pentecoste.

"Con la Pentecoste – scrive il nostro Autore – iniziano la missione e la storia della Chiesa: alla Comunità di grazia che Cristo ha istituito, lo Spirito dona un’anima. Grazie a quest’anima la Chiesa è una realtà vivente: le energie dello Spirito la rendono fattiva ed essenzialmente dinamica" ibid., pag. 89].

Ora, nel Cenacolo della Pentecoste Maria con la sua fede attende, insieme agli Apostoli, l’effusione dello Spirito da parte del Padre e del Figlio risorto, contribuendo a che l’atto trinitario dell’evento pentecostale raggiunga la Chiesa nascente come soggetto pienamente articolato: nella Comunità cristiana non c’è solo l’elemento "petrino" [maschile, gerarchico], c’è anche quello "mariano" [femminile, carismatico]. Dice al riguardo Hugo U. von Balthasar: "L’elemento mariano nella Chiesa abbraccia il petrino senza pretenderlo per sé; Maria è "Regina degli Apostoli" senza pretendere per sé poteri apostolici. Essa ha altro e di più" [cfr. Nuovi punti fermi, Milano 1980, pag. 181].
Quali sono, allora, gli elementi ‘pentecostali’ che fanno di Maria la Stella che educa alla "riconciliazione dei linguaggi" ? Due, essenzialmente:

1 Maria, con la sua carità contribuisce a porre il principio pentecostale della comunione, della riconciliazione e della pace, in sostituzione del principio babelico della divisione dei cuori e della confusione comunicativa; con la sua umiltà, che contrasta con la superbia babelica [degli uomini che si costruirono una torre non per la gloria di Dio, ma per farsi un nome, cfr. Gn 11, 4], è la destinataria più degna della Pentecoste, in quanto "piena di grazia" [Lc 1, 28], giacché l’evento pentecostale è atto trinitario continuo.

2 La Comunità di Gerusalemme, radunata nei giorni della Pentecoste, era composta dagli Undici, dalle donne, da Maria Madre di Gesù e dai fratelli di lui [cfr. At1, 14].

Su tutti costoro, uomini e donne, scende lo Spirito [cfr. At2, 4a]. È un’icona di permanente valore per la Chiesa di tutti i tempi. In questa tipica esperienza si sente il vento della profezia sinaitica; infatti, al Sinai tutti gli Israeliti, uomini e donne, nessuno escluso, furono convocati da Mosè e ricevettero indistintamente dagli anziani, che li rappresentavano, l’atto di convocazione [cfr. Es 19, 3.7]. Alla fine dell’esortazione mosaica, tutto il popolo rispose unanime: "Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!" [Es 19, 8].

Una conferma e un arricchimento di senso a questo "sì" del popolo a Dio sul Sinai l’abbiano prima nel "fiat" pronunciato dalla Vergine, quale "figlia di Sion", nel dialogo dell’Annunciazione [cfr. Lc 1, 38], poi nell’invito di Maria ai discepoli, alle Nozze di Cana, a fare quello che il Cristo avrebbe comandato [cfr. Gv2, 5].

Perciò, in questa prospettiva, la Vergine di Pentecoste insegna per sempre il valore della comunione, nome misterioso di Dio, dell’esistenza dell’uomo, del significato e fine della sua storia.

A quali "linguaggi", dunque, educa Maria "Stella della Pentecoste"? Anzitutto al linguaggio della carità, primo dono dello Spirito; e poi al valore-testimonianza della koinonía ecclesiale, intesa come costruzione di comunione e fraternità nel mondo.

Pentecoste, compimento della storia della Salvezza

Nel suo agile e prezioso volumetto sul Santo Rosario Hans Urs von Balthasar assicura nel sottotitolo che "la salvezza del mondo [è] nella preghiera mariana [cfr. Il Rosario, Jaca Book 1991].E, quasi a prefazione del libro, il grande teologo svizzero scrive che l’Ave, Maria è "addestramento e integrazione nella preghiera mariana-ecclesiale".

Ci interessa qui, in una riflessione sulla Pentecoste, riandare alle pagine conclusive del testo, dove l’Autore precisa lo scopo delle sue riflessioni: "Si tratta di alimentare [il Rosario] con la pienezza dell’idea e dell’opera salvifica di Dio per il mondo. L’essenza e l’azione di Maria in tutto questo - spiega Hans Urs von Balthasar - è la mediazione: tra Dio e il mondo, tra Cristo e la Chiesa, tra Spirito e carne, tra i due modi di esistenza ecclesiale, tra il mondo dei santi e quello dei peccatori. Perché Maria si trova a tutti i crocevia, per indicare la strada".

Il riferimento è, dunque, sempre mariano; anche se la centralità dei misteri del Rosario è necessariamente cristologica: la titolazione stessa che il Balthasar dà alle ‘tre corone’ [prima della ‘riforma’ della pia pratica] è eloquente:

* Le origini [nell’Incarnazione] misteri gaudiosi * Il passaggio [nella Via Crucis] misteri dolorosi * Il compimento [nell’effusione dello Spirito della Pentecoste] misteri gloriosi.

Ora, se nel Rosario ci viene svelato il volto mariano della Chiesa, perché riattualizzazione dei misteri di Cristo nel suo Corpo mistico, è proprio nei misteri del "compimento" che verifichiamo nella sua interezza il ruolo che ebbe Maria, "Stella della Pentecoste".

Maria che accoglie il Verbo di Dio [le origini della storia della Salvezza e insieme della Chiesa], Maria nel mistero della Croce [il passaggio obbligato nella storia dell’umanità redenta], Maria nel mistero della Risurrezione e dell’irruzione dello Spirito nel mondo [il compimento dell’opera salvifica, fino alla "ricapitolazione di tutte le cose in Cristo", cfr. Ef 1,10]: ecco la dimensione biblico-teologica dei misteri del Santo Rosario; ed ecco anche la "ricapitolazione" della missione di Maria nella vita della Chiesa.

È poi da non dimenticare l’insegnamento che, sotto questo aspetto, dà Giovanni Paolo II nella Lettera enciclica Redemptoris Mater "sulla Beata Vergine Maria nella vita della Chiesa in cammino", dove parla di Maria nel mistero di Cristo, della Madre di Dio al centro della Chiesa in cammino e della mediazione materna della Vergine Maria nella vita della Chiesa e di ogni cristiano.

Proclamando l’Anno Mariano in preparazione al "Grande Giubileo del 2000" – a iniziare proprio dalla Pentecoste del 1987 – il Papa affermava: "[L’Anno Mariano] avrà inizio nella Solennità di Pentecoste. Si tratta, infatti, non solo di rammentare che Maria "ha preceduto" l’ingresso di Cristo Signore nella storia dell’umanità, ma di sottolineare, altresì, alla luce di Maria, che sin dal compimento del mistero dell’Incarnazione la storia dell’umanità è entrata nella "pienezza del tempo" e che la Chiesa è il segno di questa pienezza. Come popolo di Dio, la Chiesa compie il pellegrinaggio verso l’eternità mediante la fede, in mezzo a tutti i popoli e nazioni, a cominciare dal giorno della Pentecoste. La Madre di Cristo, che fu presente all’inizio del "tempo della Chiesa", quando in attesa dello Spirito Santo era assidua nella preghiera in mezzo agli Apostoli e ai discepoli del suo Figlio, costantemente "precede" la Chiesa in questo suo cammino attraverso la storia dell’umanità. Ella è colei che, proprio come serva del Signore, coopera incessantemente all’opera della Salvezza compiuta da Cristo, suo Figlio" [RM, 49].

Ecco la catechesi più vera e completa su Maria, "Stella della Pentecoste", proprio perché ella "costantemente precede la Chiesa nel suo cammino attraverso la storia dell’umanità…" [cfr. cit.].

Maria, donna del piano superiore

Maria, donna del piano superiore è espressione plastica di Tonino Bello, che così la presenta: "Icona. Con questo termine, forse per il tratteggio nitido con cui vengono schizzate, oggi si usano chiamare anche quelle scene bibliche che racchiudono, con la forza rapida dei medaglioni celebrativi, un importante messaggio di Salvezza.

Ebbene, di queste icone, il primo capitolo degli Atti ne registra una di straordinario splendore, quando dice che gli Apostoli, dopo l’Ascensione, in attesa dello Spirito Santo "salirono al piano superiore, dove abitavano" [At 1, 13]. E con loro c’era anche Maria, la Madre di Gesù. È l’ultima sequenza biblica in cui compare la Madonna. Ella si sottrae definitivamente alle luci della ribalta così. Dall’alto di questa postazione. Dal piano superiore. Quasi per indicarci i livelli spirituali su cui deve svolgersi l’esistenza di ogni Cristiano" [cfr. Maria, donna dei nostri giorni, Ed. San Paolo 1996, pag. 101].

E, più avanti, spiegando il senso delle "altezze spirituali" nelle quali sempre la Vergine Maria ha abitato, il Vescovo dei poveri e santo di Molfetta annota: "Ci sono due punti strategici, nella vita della Madonna, che ci danno la conferma di come fosse inquilina abituale di quel piano superiore che lo Spirito Santo l’aveva chiamata ad abitare: l’altura del Magnificat e l’altare del Golgota.

Da quell’altare ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini del tempo. E, cogliendo il distendersi della misericordia di Dio di generazione in generazione, ci offre la più organica lettura che si conosca della storia della Salvezza.

Da quell’altare ella spinge lo sguardo fino agli estremi confini dello spazio. E, stringendo il mondo con un unico abbraccio, ci offre la più sicura garanzia che gli angoli sfiorati dai suoi occhi materni saranno raggiunti anche dallo Spirito, sgorgato dal fianco di Cristo [ed effuso sull’umanità nella Pentecoste della Chiesa]" [cfr. ibid., pag. 102].

A Maria, "Stella della Pentecoste" e garante di ogni compimento della storia della Salvezza, rivolgiamo – sempre con le parole del Vescovo Tonino Bello – la nostra preghiera pentecostale:

"Santa Maria, donna del piano superiore, splendida icona della Chiesa, tu, la tua personale Pentecoste, l’avevi già vissuta all’Annuncio dell’Angelo, quando lo Spirito Santo scese su di te, e su di te stese la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Se, perciò, ti fermasti nel Cenacolo, fu solo per implorare su coloro che ti stavano attorno lo stesso dono che un giorno, a Nazareth, aveva arricchito la tua anima. Come deve fare la Chiesa, appunto. La quale, già posseduta dallo Spirito, ha il compito di implorare, fino alla fine dei secoli, l’irruzione di Dio su tutte le fibre del mondo […].

Invitaci a salire in alto con te, perché solo da certe postazioni lo sguardo potrà davvero allargarsi fino agli estremi confini della terra, e misurare la vastità delle acque su cui lo Spirito Santo oggi torna a librarsi […].

Affacciati lassù, alla tua stessa finestra, ci coglierà più facilmente il vento fresco dello Spirito con il tripudio dei suoi Sette Doni […]. E affretteremo così, come facesti tu, la Pentecoste sul mondo".

Bruno Simonetto

Fonte: rivista Madre di Dio