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Messaggio del 26 maggio 1984:Per tutte queste domande che mi rivolgete vi do una sola risposta: pregate lo Spirito Santo che vi illumini e poi capirete.

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Tag: La Salette

Il santuario di Santa Maria Rosa Mistica dove la veggente Pierina incontrava la Madonna (di Diego Manetti)

Carissimi amici, la traccia mariana che andiamo a esaminare questa volta si trova in provincia di Brescia, e più precisamente a Fontanelle, una piccola località tra Montichiari e Carpenedolo facilmente raggiungibile percorrendo l’autostrada A4 Torino-Trieste e uscendo al Casello di Brescia Est. In questo luogo sorge un luogo di preghiera intitolato a Maria “Rosa Mistica e Madre della Chiesa”. Per quanto vi racconterò, sono anzitutto debitore all’amico Riccardo Caniato che, insieme a Rosanna Brichetti Messori, ha curato per Ares l’edizione del bellissimo libro di monsignor Rodolfo Galbiati (1914-2004) sulle apparizioni di Maria Rosa Mistica e Madre della Chiesa a Fontanelle. E proprio con le parole dell’illustre biblista ed esegeta, per tanti anni docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, vorrei presentare il luogo in cui vorrei condurvi questa volta, per compiervi insieme a voi una sorta di pellegrinaggio spirituale: «Dal 17 aprile 1966 la località Fontanelle di Montichiari (Bs) è diventata un santuario a cielo aperto, dove Maria, la Madre di Dio, venerata sotto il titolo di “Rosa Mistica”, elargisce grazie spirituali e materiali ai fedeli e sollecita preghiere e sacrifici per la santificazione delle anime consacrate a Dio e al servizio della Chiesa». Ecco, già queste poche parole fanno comprendere come in quel piccolo luogo si accaduto – e accada tutt’oggi – qualcosa di grande, per mezzo di Maria.

LA STORIA DELL’APPARIZIONE DE LA SALETTE

L'apparizione di Maria a La Salette ai due pastorelli Mélanie Mathieu-Calvat, di quattordici anni, e Maximin Giraud, di undici, il 19 settembre 1846, ha avuto subito una grande risonanza. Insieme a tante persone ignote alla storia, uomini di cultura con prospettive assai differenti tra loro, come san Pierre-Julien Eymard, san Giovanni Bosco, Louis Veillot, Léon Bloy, Jacques Maritain, Maurice Blondel, Paul Claudel, Thomas Merton, ne rimasero affascinati. In particolare, Blondel scriveva: « Quel che spinge alcuni a credere è proprio quello che può far dubitare altri: le persone semplici amano i pellegrinaggi: lì, le ragioni del cuore possono essere appagate; e, grazie alla testimonianza di miracoli concreti, sensibili, accettano le grandi verità che, a causa del loro eccessivo splendore, li accecano. I saggi sono sempre scioccati da questi interventi così materiali e bizzarri del sovrannaturale. Ma dove starebbe l'uguaglianza tra i semplici e i saggi, se anche questi ultimi non dovessero compiere uno sforzo di sottomissione e di fede, uno sforzo più necessario e più grande che altrove, come nei dogmi dove trovano una chiarezza e una certezza maggiore? Allora cerchiamo di essere semplici, come bambini... » L'evento de La Salette non è certo facile da interpretare. Il messaggio dai toni forti, la vita dei veggenti scandita da una serie di alti e bassi, i movimenti non sempre ortodossi che ne sono seguiti, hanno reso questo avvenimento meno comprensibile di quanto in realtà esso non lo sia alla luce della fede. Le esperienze umane, nel momento in cui vengono sradicate dal flusso vitale di « tempi e luoghi » in cui hanno avuto origine, divengono oggetto di memoria e quindi « storia » da raccontare; in questo modo, però, si possono caricare di una serie di significati aggiuntivi che rischiano di alterare il fatto o le esperienze stesse. Il discorso diviene ancora più difficile se l'« evento » non si esaurisce nell'ambito delle cose naturali, ma entra nella dimensione carismatica delle apparizioni, dove « qualcosa » di divino si manifesta all'uomo. Eppure, la semplicità di cuore di tanta gente che, come l'emorroissa del vangelo, è ansiosa di toccare il lembo del mantello del Dio che « ci è nascosto », ha reso instancabile il flusso di pellegrini sulla « montagna de La Salette », fino ai nostri giorni.