MaM
Messaggio del 25 maggio 2006:Cari figli, anche oggi vi invito a mettere in pratica e a vivere i miei messaggi che vi dò. Decidetevi per la santità, figlioli, e pensate al paradiso. Solo così avrete la pace nei vostri cuori che nessuno potrà distruggere. La pace è un dono che Dio vi dà nella preghiera. Figlioli, cercate e lavorate con tutte le forze, affinchè la pace vinca nei vostri cuori e nel mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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Vergine della Rivelazione - Madonna delle Tre Fontane

Profezia su Roma di Bruno Cornacchiola, Veggente delle Tre Fontane

Le dure e ispirate considerazioni di Cornacchiola non si rivolgono indiscriminatamente contro altre religioni e i loro fedeli, bensì stigmatizzano l’integralismo di quanti sfruttano la fede per motivi politici e ideologici. In particolare a riguardo dell’islamismo, il suo affondo ha come obiettivo quanti fanno una lettura fondamentalista del Corano, incitando alla violenza contro chi la pensa diversamente. Lo documenta la poesia Quel nefasto sogno infausto, scritta da Bruno agli inizi del 2000, che ha anticipato preoccupazioni sempre più diffuse in questi ultimi tempi: «I cari fondamentalisti islamici / non sono musulmani di Maometto, / si camuffano, sono diabolici, / in Kosovo, Cecenia, India, pur metto / Timor Est, il Sudan e pur la Slavonia, / l’islam ricompare fondamentalista, / dopo Lepanto e Vienna or si sbornia / di fanatismo e uccide a prima vista. / È un sogno fatto questa mattina, / ognuno grida: ‘A morte i cristiani’; / succede una vera carneficina! / Gridano i fondamentalisti: ‘Marrani!’ / ‘Viva Allah e Maometto a Medina...’ / Di sangue, piene avean le mani!»

Il messaggio dato dalla Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola, 12 aprile 1947

Sono colei che sono nella Trinità divina, sono la Vergine della Rivelazione. Scrivi subito queste cose e meditale sempre. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell’Ovile santo, l’eterno miracolo di Dio, dove Cristo posò la prima pietra, quel fondamento sulla roccia eterna, Pietro.

Attentati, Islam, tragedie: ecco le profezie della Madonna delle Tre Fontane

La Vergine si è rivelata a Bruno Cornacchiola a Roma dal 1947 al 2001. Prefigurando ciò che sarebbe accaduto negli anni a venire

LA BELLA SIGNORA DELLE TRE FONTANE

C'è sempre una preparazione, un qualcosa che preannuncia la visita di Maria santissima in forma visibile su questa terra. Anche se questa preparazione non viene percepita tutte le volte immediatamente, la si riscontra poi con l'andare del tempo. Non sempre è un angelo, come avvenne a Fatima; molto spesso si tratta di avvenimenti, grandi o piccoli. E’ sempre un qualcosa che, come un aratro, smuove il terreno. Pensiamo che un qualcosa del genere sia avvenuto anche a Roma, prima che la Madonna si presentasse ai bambini e poi allo stesso Bruno Cornacchiola, alle Tre Fontane.

LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE - I PRODIGI NEL SOLE

Abbiamo già osservato che in queste apparizioni è la Madonna stessa a prendere tutte le iniziative senza esserne richiesta. Ha a che fare con un adulto e con un tipo di quel genere, per cui si muove e parla in modo diretto, deciso, arrivando a quegli scopi per cui si è degnata apparirgli. Di solito quando lei appare lascia alcune prove, non solo per testimoniare l'autenticità della propria visita ma soprattutto per dimostrare il proprio amore e la propria grande misericordia per i suoi figli ancora in questa valle di lacrime. Alcune di queste prove sono le guarigioni. Guarigioni fisiche e soprattutto guarigioni spirituali. Come fece suo Figlio, che presentava come segni di realtà più profonde i miracoli che compiva a favore dei malati e dei disabili. Bruno, almeno per quello che sappiamo, non richiese segni. Non era il tipo. Fu la Madonna stessa a indicarglieli, di sua propria iniziativa, perché lei fu, anche su questa terra, una donna estremamente libera. I suoi « sì » non hanno mai richiesto prove. Fu Dio stesso a dargliele quando lo ritenne opportuno. I suoi rapporti con Dio, con il Figlio e con Giuseppe non furono condizionati da prove o da segnali di conferma. Come lei si sentiva libera, così rispettò la libertà di Dio, del Figlio e di Giuseppe.

Tre Fontane: Considerazioni sulla parte nota del messaggio

Il significato di una apparizione non è così evidente da poter essere immediatamente compreso, ma neppure tanto oscuro da risultare impenetrabile. La chiave di lettura è la stessa da usare per la comprensione della Parola di Dio, e cioè la fede, che essendo evocatrice dello Spirito, illumina la ragione delle cose. La mariofania delle Tre Fontane è stata relegata, come moltissime altre, fra gli interventi superflui del Cielo, che a causa dei numerosi problemi che presenta è preferibile non prendere neppure in considerazione (sincerità del veggente, contenuto arduo del messaggio, proliferazione di avvenimenti soprannaturali, mancanza del requisito della certezza, etc.).

Tre Fontane: Cenni sull'attività del veggente.

Pur non rientrando nei limiti e negli interessi di questo studio i analisi dell'attività personale di Bruno Cornacchiola, e utile accennare a quanto egli ha compiuto in relazione alla sua condizione di veggente, ai fini di una più ampia comprensione del fenomeno delle Tre Fontane. Negli anni immediatamente successivi all'apparizione, la sua presenza alla grotta era pressoché costante, ma non risulta alcuna sua iniziativa relativa alla promozione del culto alla Vergine della Rivelazione, in ossequio a quanto ordinatogli dall’autorità ecclesiastica. I giornali lo avevano reso un personaggio molto popolare, sottolineando il rovesciamento verificatosi nella sua esistenza ed esaltando il contrasto fra la sua vita precedente e l’attuale, risultando alla fine un meschino individuo immeritatamente fatto oggetto del favore divino.

Tre Fontane: Gli scritti divulgativi

Non si può dire che gli scritti celebrativi sui fatti delle Tre Fontane siano numerosi, risentendo anche questo tipo di pubblicazioni della mancanza di una promozione dall’alto ed anche di una certa diffìdenza delle autorità ecclesiali. I primi a ricostruire per il pubblico l’apparizione al fattorino dell’Atac furono dei laici, che potevano disporre di una più ampia libertà di azione e non si sentivano gravati dalle responsabilità che il religioso sente d’avere in relazione al suo stato. Fu il presidente del comitato, lo scrittore di modesto successo Enrico Contardi, a confezionare il primo opuscoletto’, che si vendeva alla grotta già alla fine del giugno 1947 e che non era gradito alla autorità di pubblica sicurezza: ...Dagli Agenti di P.S. in servizio di vigilanza presso la Grotta è stato proceduto - d’intesa con i Frati Trappisti del Convento omonimo - al sequestro di 500 copie di uno stampato illustrato, inneggiante alla “Vergine della Rivelazione”, che veniva venduto, al prezzo di lire 10 alla copia, da alcune donne, senza alcuna autorizzazione...

Tre Fontane: Le critiche della sociologia e della storiografia marxiste.

L’importanza dei carismi era nota nella Chiesa fin dai suoi esordi, rinvianversale, do all’idea di una distribuzione di doni e facoltà da parte dello Spirito Santo che infonderebbe in ciascun uomo brani di Verità. Questa categoria è stata riscoperta e valorizzata dal Concilio Vaticano TI e più recentemente da gruppi o associazioni cattoliche, con particolare riguardo alla figura ed al ruolo dei laici. Anche la sociologia religiosa di ispirazione marxista ha usato il termine carismatico, peraltro con valenza negativa, alludendo ad individui cui sono attribuite esperienze o qualità straordinarie, che darebbero luogo a scomposti fenomeni di pietà popolare, quasi tutti spiegabili con l’arretratezza culturale di talune aree geografiche ed economiche. Viene così individuata una «patologia sociale» che, valutata dal punto di vista dei fedeli, evidenzierebbe un loro insufficiente grado di coscienza della realtà, mentre da quello di chi produrrebbe il fenomeno, un malcelato intento di conservazione politica e di sfruttamento economico.

Tre Fontane: La devozione laica e religiosa.

La nascita del santuario delle Tre Fontane si inserisce in un momento di forte recupero della pietà mariana. Nell’ultimo dopoguerra si è assistito all’incontro tra la volontà delle autorità ecclesiali e dello stesso pontefice di realizzare una generale mobilitazione in favore del culto alla Madre di Cristo e la naturale inclinazione dei credenti verso questa espressione della fede. La Madonna veniva indicata quale efficace baluardo a difesa del cristianesimo di fronte alle difficoltà poste dalla ricostruzione e dal confronto con modelli di civiltà concorrenti e fortemente temuti.

I «fatti delle Tre Fontane» e i diversi atteggiamenti della stampa

Nell’ultimo dopoguerra le apparizioni mariane costituirono materia privilegiata di un consistente numero di giornali, i quali, se non creavano questi fenomeni, certo li alimentavano fortemente. La cronaca rispondeva ad un diffuso bisogno della gente, che sperimentava così una forma quasi tangibile del sacro. Il rapporto di ciascuna testata con i diversi tipi di mariofanie (apparizioni, lacrimazioni, ecc.), dipendeva, con qualche eccezione, dalla sua collocazione politica e religiosa, e, all’interno di quest’ultima, dal grado di dipendenza dall’autorità ecclesiastica.

L'apparizione della Vergine della Rivelazione

«Sono Colei che Sono nella Trinità Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Il Mio Corpo non marcì né poteva marcire. Mio Figlio e gli Angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso. Sono la Calamita della Trinità Amore». Queste ed altre parole, il fattorino dell’Atac Bruno Cornacchiola sostiene di aver udito nel corso di una apparizione presso una grotta del bosco di eucaliptus delle Tre Fontane alle porte di Roma il 12 aprile 1947, presenti i suoi tre piccoli figli. Tuttavia egli è stato l’unico testimone auricolare. Il giudizio di chi vi ha creduto non è stato fin qui corroborato da una parola del magistero della Chiesa, la quale però non ha impedito che il luogo fosse destinato al culto della Madre di Dio.