per dare inizio ad una scuola di preghiera ...
Ha parlato con le parole e ha parlato coi fatti. Quasi ogni pagina di Vangelo è una lezione sulla preghiera. Ogni incontro di un uomo, di una donna con Cristo si può dire sia una lezione sulla preghiera.
E’ Cristo il maestro della preghiera, è lui che dobbiamo interrogare. Ogni altro personaggio non può rispondere come sa rispondere lui. In altre parole, la luce sull’essenza della preghiera l’abbiamo solo dalla rivelazione. E’ la parola di Dio che dobbiamo scrutare: ogni maestro cristiano ha imparato da lui.
La preghiera è un cammino con delle tappe di crescita. Il bambino che va a scuola prima deve imparare a tenere la matita in mano, poi imparerà a fare i segni; solo più tardi imparerà a scrivere; alla fine, cresciuto, sarà in grado di imparare anche a stenografare. Ma l’apprendimento della scrittura procede per tappe ben precise, che l’interessato spesso non percepisce neppure.
E’ faticoso pregare. E’ ancor più faticoso imparare a pregare. Sì può imparare a leggere e scrivere senza maestri, ma occorre essere intuitivi in modo eccezionale e ci vuole tempo. Con un insegnante, invece, è molto più semplice e si risparmia tempo.
Il problema fondamentale della mia esistenza è questo: fare la volontà di Dio, cioè essere come Lui mi vuole. In termini concreti è togliere dalla mia vita tutto ciò che a Lui dispiace, modellando la mia vita sulla fedeltà assoluta ai piani di Dio. Ma per arrivare lì occorre che io conosca me stesso in profondità; che tolga tutte le maschere che porto in volto; che raddrizzi e curi tutte le storture che sono presenti in me.
Gesù ha denunciato l’uomo che non ringrazia. Nel Vangelo di Luca (XVII, 11) quando vide che dei dieci lebbrosi guariti ne era tornato uno solo a dire grazie, esclamò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? “.
E’ un modo nuovo di pregare? No, è un modo più profondo di pregare, ma non è nuovo. E’ antico come la Bibbia e affonda le sue radici nelle ricchezze più profonde della Sacra Scrittura.
E’ S. Agostino che lo dice: non è lecito per un cristiano adoperare i salmi per la preghiera come farebbero i pappagalli: “i pappagalli e le ghiandaie qualche volta sono addestrati dall’uomo a emettere delle voci che loro non capiscono. Ma l’uomo ha il privilegio unico di avere l’intelligenza. Allora dobbiamo gustarli i salmi che cantiamo, così il canto diventa preghiera e la nostra preghiera può venire esaudita “.
Gesù ha detto delle cose assolutamente straordinarie sulla preghiera di domanda e di intercessione. Le promesse di Gesù sulla preghiera di domanda sono grandiose, uniche e così forti che ad un esame non sufficientemente profondo paiono persino esagerate. Inoltre non si tratta di poche frasi sparse qua e là per il Vangelo. No, c’è tutta una completa teologia della preghiera di domanda e di intercessione, nei Vangeli c’è un tessuto completo di dottrina intrecciato con fatti ben precisi che convalidano l’insegnamento di Cristo. Possiamo raggruppare in sette punti gli insegnamenti di Cristo sulla preghiera di domanda e di intercessione.