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Messaggio del 25 settembre 1982:Il Santo Padre continui ad essere instancabile e coraggioso annunciatore di pace e d'amore. Si senta sempre il padre spirituale non solo dei cattolici ma di tutti gli uomini.

Madonna delle Lacrime di Siracusa: Comunicati e commenti

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«I Vescovi di Sicilia, riuniti ieri per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo), hanno ascoltato l'ampia relazione dell'Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la "lacrimazione" della immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29 - 30 - 31 agosto e 1 settembre di quest'anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze nei documenti originali, hanno concluso unanimemente col giudizio che non si può mettere in dubbio la realtà della lacrimazione. «Fanno voti che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio.
Palermo, 12 dicembre 1953.
+ Ernesto Cardinale Ruffini Arcivescovo di Palermo»

COMMENTO DI S. E. MONS. BARANZINI AL COMUNICATO

«Salga la nostra più devota riconoscenza al Cuore Immacolato di Maria, Madonna delle Lacrime, che ha ispirato al Ven. Episcopato Siculo di emanare questo importante comunicato e siamo pure gratissimi a Sua Eminenza Rev.ma il Card. Arcivescovo Ruffini e a tutti gli Ecc.mi Vescovi di Sicilia per il loro atto che ci riempie di gaudio e di commozione. «Rimangono ancora sub iudice le molte guarigioni che si asseriscono e che la Commissione speciale medica sta vagliando attentamente. «Ma giova notare che non si pretende che ciascuna guarigione importi un intervento miracoloso, giacché è proprio del miracolo il carattere eccezionale e il miracolo deve essere seriamente constatato e in ciò si ammira la grande prudenza della Chiesa. «Tuttavia non si può negare che molte guarigioni corporali sono grazie segnalate da attribuire alla intercessione della cara Madonna. Ci conforta l'aggiungere che molteplici sono le grazie di guarigioni spirituali, note più a Dio che agli uomini. «Mentre protestiamo tutta la nostra umile sottomissione alle venerate disposizioni che potrà dare in avvenire la Santa Sede, sia nostro impegno di fare tutto convergere alla maggior gloria di Dio, a incremento della devozione alla Vergine Santa ed al vero bene delle anime nostre. «Fecondo di grazie e di benedizioni sia per tutti il Santo Natale e la Madre divina Immacolata in questo anno Mariano ci faccia crescere nell'amore e nella fedeltà al suo Gesù. Siracusa, 16 dicembre 1953. + Ettore Arcivescovo di Siracusa Vescovo di Ragusa»

L'auspicio dell'Episcopato siculo per una "sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio" si avvia a felice realtà. Il Santuario, oltre che da una parte superiore, è anche costituito da una parte inferiore: la Cripta, la cui costruzione è iniziata nel 1966 e si è conclusa nel 1968. La Cripta fu "consacrata" il 28 Agosto 1968 da Mons. Giuseppe Bonfiglioli, Arcivescovo di Siracusa, successore di Mons. Ettore Baranzini (morto il 6 Marzo 1968). Il rito solenne iniziò alle ore 18.30 e durò circa due ore. Il 29 agosto 1968, alle ore 18.00, iniziò la traslazione solenne della prodigiosa Immagine della Madonna delle Lacrime da Piazza Euripide alla Cripta del Santuario. Le cronache del tempo descrivono la partecipazione della gente calcolando la presenza di decine di migliaia di persone. L'Immagine della Madonna è rimasta nella Cripta fino al gennaio del 1987, data di inizio dei lavori di completamento del Santuario. Nella Cripta si trovano diverse cappelle: due sono adibite al sacramento della Riconciliazione; altre otto sono arricchite da artistiche icone in mosaico. L'Istituto Artistico Mèilini di Firenze ha realizzato i mosaici delle cappelle: Sacra Famiglia, S. Lucia, S. Agata, San Corrado, San Francesco.
La scuola Beato Angelico di Milano, ha realizzato la cappella di S. Pietro e S. Paolo e quella del SS. Sacramento. L'Arte Musiva di Milano la cappella del Crocifisso.


Sacra Famiglia
In questa cappella si presenta l'esempio della famiglia di Nazareth come modello per ogni famiglia, infatti Maria ha pianto all'interno di un nucleo familiare per invitarci a creare famiglie che vivano secondo il Vangelo.

Santa Lucia
Non poteva mancare un significativo riferimento alla Patrona di Siracusa, dove si trovano il Sepolcro e il luogo del martirio; ella è morta martire nel 304 d.C. per dare testimonianza di fedeltà a Cristo; nel mosaico della cappella, sono stati evidenziati alcuni elementi della tradizione attraverso dei simboli (la palma ricorda il martirio, gli occhi ricordano che è protettrice della vista, i buoi che cercano di tirarla ricordano che nemmeno la forza più bruta può trascinare chi ha una fede forte).

Sant'Agata
Patrona della vicina città di Catania, anch'essa è morta martire, nel 251 d.C.. Anche qui vi sono dei simboli (la palma ricorda il martirio, le cesoie ricordano che fu martirizzata con il taglio del seno).

San Corrado
Patrono della vicina diocesi di Noto, era un nobile ricco di Piacenza. I simboli, presenti nel mosaico, descrivono elementi della tradizione: il fuoco ricorda che per catturare più selvaggina fece scoppiare un incendio che divampò e distrusse case e fienili, di ciò incolparono un altro; ma egli poi si fece carico del suo errore riparando con i suoi beni; divenne eremita e peregrinò in vari luoghi fino a che giunse a Noto. Il fiume e le rocce ricordano la valle di Noto; le colombe e il cervo ricordano che viveva a contatto con la natura; il libro e il rosario ricordano che pregava molto.

S. Pietro e S. Paolo
Sono due grandi personaggi, due apostoli e due colonne portanti della Chiesa Pietro è legato alla storia siracusana poiché, nel periodo in cui si trovava come vescovo ad Antiochia, inviò a Siracusa come primo vescovo Marciano, suo discepolo. Pietro è una figura importante per il ruolo che Gesù gli ha affidato quale capo della Chiesa, le chiavi rappresentano il dono di poter aprire e chiudere le porte del regno dei cieli. Lungo la figura di Pietro vi è una croce capovolta che indica il modo in cui egli si fece crocifiggere perché non si riteneva degno di morire come il suo Maestro. Paolo si fermò tre giorni a Siracusa insieme con Luca, durante il viaggio che lo doveva condurre a Roma per essere processato (At 28,12). Nel mosaico il simbolo è la spada: unica arma di Paolo era la parola di Gesù "più tagliente di una spada a doppio taglio".

San Francesco
Il Patrono d'Italia, nel mosaico, è rappresentato con i simboli del lupo e dell'agnello, per ricordare il mira'colo del lupo di Gubbio. Sullo sfondo c'è la Porziuncola, chiesetta dedicata alla Madonna; la città rappresentata sullo sfondo è Assisi.

Cappella del Crocifisso
Con questo mosaico è descritto l'avvenimento che si svolge sotto la croce: si dilata la maternità di Maria per abbracciare tutti gli uomini come figli, li rappresentati dal discepolo Giovanni. La lacrimazione a Siracusa è la prova che Maria ancora oggi continua a svolgere il suo ruolo materno verso di noi.

Cappella del SS. Sacramento
Qui le figure rappresentate non hanno contorni ben definiti, tutto è sfumato, perché queste immagini non devono suscitare la preghiera dei fedeli, poiché il cuore di tutto, verso cui deve volgersi la preghiera, è il tabernacolo con la presenza di Gesù Eucarestia. L'immagine in ginocchio è S. Margherita Alacoque, una suora cui più volte apparve Gesù (l'altro personaggio raffigurato a sinistra nel mosaico). Gesù mostra il cuore, simbolo del suo amore. Tutto è avvolto in un vortice colorato che parte dal Tabernacolo (a forma di diamante); si vuole così esprimere la realtà nella vita della Chiesa: l'amore di Gesù Eucarestia attira, come un vortice, tutti a sé.