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Messaggio del 21 marzo 1988: Figli cari! Anche oggi vostra madre vi avverte che Satana sta provando a soffocare tutto ciò che c’è di buono in voi. Ma la vostra preghiera non gli consente di riuscirci. Pregando voi riempite tutti i vuoti e così impedite a Satana di entrare nella vostra anima. Pregate, figli cari, e vostra madre pregherà con voi per vincere Satana. Questo è il tempo nel quale tutti noi dobbiamo donare la pace agli altri. Quindi, vi prego, diffondete la pace nelle vostre famiglie, per le strade, dovunque. Sono contenta perché la vostra preghiera è forte e continua.

La preghiera allevia la sofferenza. La sofferenza offerta con amore ottiene miracoli

06/06/2010    2801     Altri documenti sulla preghiera    Preghiera 
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l dolore, la sofferenza bussano alla porta di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni comunità. Di fronte alla malattia una domanda diventa quasi necessaria: perché il dolore? Perché la sofferenza? Una domanda che non può rimanere senza risposta, eppure spesso essa non trova risposta comprensibile ... soprattutto quando ci si trova di fronte a persone indifese, come i bambini.

Anche al tempo di Gesù ci si imbatteva in persone ammalate e ci si chiedeva: perché? E Gesù che conosceva il pensiero e il cuore degli uomini puntualizzava che la malattia e la sofferenza sono il retaggio dell'umanità; essa è un fatto fondamentale della vita umana.

L'uomo cerca la soluzione alla sofferenza nei rimedi umani e scientifici, ma spesso anche chi si dichiara ateo, si rivolge a Dio, ripetendo quanto leggiamo nel Vangelo: "Signore, se vuoi puoi sanarmi!".

I viaggi della speranza si moltiplicano e i Santuari Mariani richiamano le folle. A Medjugorje la Regina della Pace ci invita alla preghiera costante ed all'offerta della sofferenza a Dio per la salvezza dell'umanità. Maria, essendo Madre, non può non comprendere e venire incontro a un figlio che si rivolge a Lei, non può negargli il suo abbraccio e il suo aiuto.

Cari figli!
Oggi vi invito a cominciare a dire il Rosario con fede viva, così io potrò aiutarvi Voi, cari figli, desiderate ricevere grazie, ma non pregate. E così io non posso aiutarvi, dato che voi non desiderate agire. Cari figli, vi invito a pregare il Rosario: il Rosario sia per voi un impegno da eseguire con gioia! Così comprenderete perché sono da tanto tempo con voi: desidero insegnarvi a pregare.

(12 giugno '86).

"La risposta cristiana al dolore e alla sofferenza non è mai caratterizzata dalla passività"

Il Papa nell'affermarlo pensa a quanti accettano la malattia e il dolore come partecipazione alla Passione di Cristo e a quanti: singoli e istituzioni, laici e religiosi, medici e infermieri, sanno lenire la sofferenza altrui facendosi dono per gli altri attraverso il volontariato e l'assistenza amorosa.

Il problema della sofferenza ci fa sentire figli dello stesso Padre, fratelli e sorelle che vivono lo stesso problema, che sono alla ricerca del significato profondo, non solo della sofferenza e della malattia, ma della stessa vita umana.



Fonte: Medjugorje Torino n. 137