MaM
Messaggio del 2 novembre 2011:Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio. Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre - a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine - e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio.

VALUTAZIONE NEURO-PSICHIATRICA - STUDIO ESEGUITO FRA IL 4 E L'8 APRILE 1984

29/06/2016    1711     Dossier scientifici    Dossier 
?
Ho visto questi giovani in occasione delle apparizioni nella piccola stanza annessa alla chiesa per due pomeriggi verso le ore 18. - Il primo giorno erano in 4 e nel secondo solo in 3 (mancava Vicka).
Il clima psicologico era di attesa e di intensa preghiera: un altoparlante nella detta saletta diffondeva le orazioni che si svolgevano nella chiesa.
I ragazzi si erano disposti in piedi davanti ad un piccolo tavolo o pseudo altare dove erano disposti alla rinfusa oggetti vari che i fedeli avevano portato o continuavano a mettere affinchè fossero benedetti dalla presenza della Madonna. - Sopra di questo vi era un crocifisso e lo sguardo dei ragazzi era rivolto a questo punto.
Ad un tratto, come presi da un sincrono colpo di fulmine, tutti i ragazzi, contemporaneamente, si mettevano in ginocchio con il viso teso e lo sguardo più concentrato sempre verso il crocifisso ed anche più verso l'alto con le mani congiunte in atteggiamento di preghiera. Alcuni muovevano le labbra come se stessero parlando oppure (specie la Vicka) accennavano come a rapidi sorrisi o ad una particolare mimica come di assenso, comprensione ed acccttazione di ciò che udivano.
Questa scena durava molto poco (circa un minuto, un minuto e mezzo). Poi come se questa presenza sparisse si alzavano ed ordinatamente si recavano nella chiesa ed inginocchiandosi all'altare principale dalla parte dei sacerdoti continuavano, assieme ai fedeli, che numerosissimi sono raccolti in questa grande chiesa, le preghiere ad alta voce.
Tali funzioni si prolungano generalmente fino alle 20,30 od anche 21. Per intercessione del sacerdote che è come il capo di tutti (Padre Vlasic) e che guida questa cerimonia, ho potuto parlare con la maggiore dei ragazzi (la Vicka) separatamente in un locale un po' lontano dalla chiesa e lo stesso sacerdote faceva da interprete ad alcune mie domande.
La Vicka si mostrò sorridente e ben disposta ad essere intervistata. Dava la mano in modo forte e sintonico; aveva un aspetto e modi completamente normali adeguati ad una ragazza della sua età e mi ha risposto solo su cose che poteva precisare.
Le ho chiesto dapprima se ciò che vedeva era un'immagine o una visione oppure vedeva proprio una «persona» e lei mi ha detto chiaramente che «Si tratta di vedere proprio una persona».
Poi domando se la voce di questa era come una voce intcriore che lei sentiva nel suo cuore come se avesse una comunicazione spirituale o proprio si trattava di una vera voce, del suono di una voce. Mi rispose che si trattava proprio di una voce vera.
Le feci allora osservare che le apparizioni che vedeva in chiesa duravano solo tempi brevissimi e domandai se ciò che vedeva o sentiva era uguale a ciò che aveva visto o sentito nelle prime apparizioni all'esterno della chiesa, nella collina od altrove e che, probabilmente, avevano maggior durata.
Mi ha risposto che ciò che vedeva o sentiva era sempre lo stesso.
In seguito le feci domande generiche sugli orientamenti che la psichiatria poteva prendere per la cura di questi ammalati e se veramente la base era dovuta a carenze affettive, incomprensioni umane, traumi pregressi ecc... A questa domanda non sapeva cosa dire dichiarandosi incompetente per tale materia.
Chiesi infine a Vicka se, dopo questi avvenimenti e queste apparizioni quotidiane si sentisse stanca (come può succedere dopo stati di «trance» ipnotica o medianica), ma lei mi assicurò che si sentiva anzi rinvigorita; e mostrava grande indifferenza per ciò che le capitava, conservando una grande semplicità d'animo e una grande calma. Tutto avveniva come se tali fenomeni fossero solo visite molto gradite e per nulla al di fuori del normale! Durante la seconda apparizione Vicka non c'era, ma potei osservare bene il soggetto più piccolo (Jakov) che aveva appoggiato il capo contro lo pseudo altare dove erano gli oggetti da benedire; egli per tutto il tempo muoveva assai velocemente le sue labbra come se parlasse molto in fretta.
In nessuno dei soggetti ho osservato alterazioni anche transitorie della coscienza o variazioni vasomotorie dei visi. Abbiamo anche controllato con un collega che s'interessa di parapsicologia se prima dell'improvviso e sincrono inginocchiamento all'istante dell'apparizione, si poteva percepire una breve mossa dei loro occhi dell'uno verso l'altro (come se ci fosse un accordo per inginocchiarsi contemporaneamente); ebbene, posso affermare che tale fenomeno non si è verificato: essi guardano come verso un punto fisso, in direzione del Crocifisso, e contemporaneamente, come mossi da un'unica improvvisa forza, s'inginocchiano, rimangono estatici, iniziano a muovere le labbra e ad avere certe sfumature mimiche come se parlassero ed ascoltassero una persona visibile solo ad essi, mentre noi non percepiamo più né il suono della voce né altri fenomeni, all'infuori di quelli già descritti.
Diverse persone mi hanno chiesto in seguito quale fosse la mia impressione sui fenomeni ai quali avevo assistito. Se non è facile precisare con esattezza il tipo di fenomeno e quindi dare una definizione sicura della sua natura, penso che sia già importante, nei limiti della mia personale competenza, fare certe esclusioni che riguardano i campi già noti alle osservazioni psicologiche e psichiatriche.
Anzitutto devo dire che si tratta di soggetti normali che conducono - oltre all'impegno di recarsi ogni giorno in chiesa nell'ora stabilita - una vita normalissima, sia in famiglia che nell'ambiente scolastico o di lavoro. Ricordo, ad esempio, che il piccolo Jakov, forse perché stanco delle lunghe ore passate in chiesa, ad un dato momento della funzione è uscito per andare a giocare con il figlio del dottor Frigerio.
Ho potuto esaminare direttamente Vicka, ed ho concluso che si tratta di soggetto normalissimo, non nevrotico e tanto meno psicotico.
Escludo perciò che si tratti di fenomeni allucinatorii, componenti della sindrome epilettica o di qualsiasi altro disturbo capace di provocare alterazioni della coscienza.
E' inoltre impossibile che si tratti di suggestione ipnotica. Per questo occorre infatti che vi sia un ipnotizzatore e - a parte la difficoltà di mantenere per anni un tale condizionamento - non si potrebbe capire come la fine della scena possa avvenire senza la presenza del presunto ipnotizzatore. Per di più l'ipnotizzato, al risveglio non si rende conto di quanto gli è successo, mentre questi ragazzi, al termine dell'apparizione sono perfettamente coscienti di quanto hanno visto e udito, e riferiscono ai sacerdoti il contenuto esatto dei messaggi che hanno ricevuto.
Certamente, al momento della «apparizione» essi sono come «rapiti» e non si curano affatto di ciò che avviene nell'ambiente circostante, come se in quel momento tutta la loro personalità fosse concentrata in un punto al di fuori di loro.
E' vero che un fenomeno simile l'ho potuto osservare in certe sedute medianiche alle quali ebbi occasione di assistere, durante le quali il soggetto si mostrava come invaso da un'altra personalità e parlava per forza di quella; ma posso assicurare che questo non è il caso dei ragazzi di Medjugorje. Nella «trans» medianica è comune che il medium arrivi ad una specie di svenimento o di abbandono, con perdita parziale, o anche totale, della coscienza prima che l'entità si manifesti e che parli in modo che tutti possano ascoltare ciò che dice; qua invece si tratta di un colloquio intimo e di una visione personale, senza apparenti variazioni dello stato di coscienza. Il distacco dall'ambiente avviene perché essi sono completamente presi dalla visione.
Ci si potrebbe anche chiedere se possa entrare in gioco un meccanismo di suggestione collettiva, dato il preciso condizionamento del tempo (ricordo che il fenomeno avviene verso le ore 18, ed è questa la medesima ora in cui avvenne la prima apparizione al di fuori della chiesa); ma ciò è da escludere perché l'apparizione delle ore 18 non è che una piccola parte di ciò che, dal giugno 1981, avviene a Medjugorje.
Vorrei anche ricordare che il nostro cervello, che è solo lo strumento della nostra psiche, in tutte le sue manifestazioni non oltrepassa i limiti del tempo e dello spazio che sono le caratteristiche dello svolgimento di nostri stati di coscienza che ci mettono in relazione col mondo esterno. Ora, in queste comunicazioni, i parametri sono all'infuori del tempo e dello spazio.
La psicoanalisi non penso che possa dare illuminazioni in proposito anche se il punto di attacco di tali comunicazioni avviene più all'inconscio che nella coscienza.
Si potrebbero fare analogie con le ricerche di Jungs sugli archetipi dell'inconscio collettivo associando meccanismi soggettivi, ma da come si sono svolti i fatti non mi sembra di trovare spiegazioni esaurienti, anche perché ancora troppo poco sappiamo della vera struttura e funzione della nostra psiche.
Dunque, per concludere, affermo che, dopo aver osservato personalmente i fatti suesposti, io non ho trovato elementi che mi facessero dubitare della loro autenticità.