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Il mariologo, padre Stefano De Fiores: le apparizioni al Santuario francese di Laus, segno della continua predilezione di Cristo per gli umili

30/03/2009    2199     Nostra Signora del Laus    Laus  Padre Stefano de Fiores 
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“Un messaggio di grande attualità centrato sulla riconciliazione”. E’ quanto ha detto ieri mons. Jean-Michel di Falco-Leandri, vescovo di Gap et d’Embrum, in occasione del riconoscimento ufficiale delle apparizioni mariane nel Santuario di Notre-Dame du Laus, sulle Alpi francesi. Visioni che si verificarono a partire dal 1664 per ben 54 anni ad una pastorella di 16 anni chiamata Benedetta Rencurel. Ma qual è il significato di questo riconoscimento? Ascoltiamo il mariologo padre Stefano De Fiores al microfono di Benedetta Capelli.


D. - Guardando la storia della pastorella Benedetta si evidenziano analogie con la storia di Bernardette?

R. - Le analogie sono poche, a dire la verità, perché a Lourdes Bernardette ha assistito a 18 apparizioni, mentre qui il fenomeno è continuato molto, molto più a lungo. Quindi, non c’è analogia in questo senso, se non che è sempre apparsa Maria. Il messaggio che fa incontrare Lourdes con Laus è la costruzione del Santuario, per venire in pellegrinaggio. Una differenza è poi che la Madonna non appare a Benedetta come l’Immacolata Concezione, ma come una Regina, quindi coronata e risplendente di luce nel volto, in modo particolare tenendo sulle braccia Gesù Bambino.

D. - Questo riconoscimento avviene nel 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes. Ci può essere in questo un legame?
R. - Sono delle coincidenze. La Francia è di nuovo in primo piano per quanto riguarda queste apparizioni, che però saranno superate tutte da Lourdes dove sono avvenuti dei miracoli constatabili, ma dove si è assistito soprattutto a quel rinnovamento della vita cristiana, che certamente non ci sarebbe stato in tanti pellegrini, senza il riconoscimento di Lourdes. Si spera che anche questo riconoscimento possa far parte di un pellegrinaggio a più vasto raggio.

D. - Bernardette e Benedetta, entrambe pastorelle, entrambe depositarie nella loro semplicità di un messaggio della Vergine di riconciliazione e di misericordia...

R. - Questo fa parte delle preferenze di Gesù per i piccoli, per gli umili. Quindi, questo risponde a questa legge storico-salvifica che recupera anche i frammenti lasciati in disparte, quelli che sono considerati "zero" nella società, e che invece vengono scelti dal Signore per delle grandi cose, che nello stesso tempo obbligano il veggente o la veggente a non vantarsi, perché tutto in loro è opera di Dio, che manifesta in loro la sua potenza e la sua gloria.


Fonte: dal “Radiogiornale Vaticano delle ore 14” del 5 maggio 2008