MaM
Messaggio del 8 gennaio 1987:Cari figli, desidero ringraziarvi per ogni risposta ai messaggi. Specialmente, cari figli, vi ringrazio per tutti i sacrifici e le preghiere che mi avete offerto. Cari figli, desidero dare d'ora in avanti i messaggi non più, cari figli, tutti i giovedì ma ad ogni 25 del mese. E' arrivato il tempo in cui si è compiuto tutto quello che il mio Signore ha desiderato. Da oggi darò meno messaggi, ma sono con voi; perciò, cari figli, vi supplico: ascoltate i miei messaggi e viveteli affinché io vi possa guidare. Cari figli, grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Intervista del 8 agosto 2001 di Padre Livio a Radio Maria - Parte 1

19/06/2016    2193     Mirjana Dragicevic Soldo    Intervista  Mirjana  Padre Livio Fanzaga 
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PADRE LIVIO: Un cordiale saluto a tutti gli ascoltatori di Radio Maria da Medjugorje. Oggi abbiamo ai nostri microfoni, per la prima volta in una diretta, la veggente Mirjana, che gentilmente ha acconsentito a rispondere alle nostre domande, dando la disponibilità di tutto il tempo necessario.

Ci troviamo nella casa di Vicka, dove abbiamo gli apparecchi necessari per la diretta e, anche Vicka è qui con noi, ma questa volta soltanto come ascoltatrice. Da qualche tempo sentivo dentro di me la necessità di ascoltare Mirjana, non soltanto perché desse la sua personale testimonianza sulle apparizioni della Regina della pace, ma anche per sentire dalla sua viva voce come si svolgerà l'incarico che ha ricevuto dalla Madonna di svelare i dieci segreti. Sono trascorsi ormai più di vent'anni dal giorno delle prime apparizioni e la tematica dei segreti è più viva che mai. Tre dei sei veggenti, Mirjana, Ivanka e Jakov; che non hanno più le apparizioni quotidiane, hanno ricevuto dalla Madonna dieci segreti, mentre gli altri tre, Vicka, Marija e Ivan, che hanno a tutt'oggi le apparizioni quotidiane, ne hanno ricevuti nove. Naturalmente i segreti sono segreti e di essi si sa soltanto quel poco che la Madonna ha voluto farci conoscere. Mirjana riveste un ruolo particolare perché la Madonna le ha affidato l'incarico di rivelarli nel modo che vedremo. Ecco, Mirjana, vorrei dare subito a te la parola per rivolgere un saluto agli ascoltatori di Radio Maria.

MIRJANA: Io vi voglio salutare tutti e provare adesso con Padre Livio ad avvicinarvi a Medjugorje e a tutto ciò che la Madonna vuole per noi. Speriamo che il Signore ci aiuti in questo lavoro.

PADRE LIVIO: Lo speriamo di cuore. Ho voluto prepararmi alla trasmissione recitando il rosario perché la Madonna ci aiuti a dire le cose per la sua gloria.

PADRE LIVIO: Ecco, Mirjana, fin'ora gli ascoltatori di Radio Maria hanno sentito parlare del primo giorno delle apparizioni da Vicka, Marija e Jacov, i quali però non erano presenti in quel primo momento in cui tu e Ivanka avete avuto il primo incontro con la Madonna. Allora sentiamo da te, che eri protagonista in quel momento, come è avvenuto questo primo incontro.

MIRJANA: Ecco, provo a spiegare che cosa è successo in quel primo giorno. Era San Giovanni, un santo giorno.

In paese non si lavorava e Ivanka, che era venuta per le vacanze estive da Mostar, ed io che ero venuta da Sarajevo, abbiamo voluto stare un po' da sole, come due ragazzine di quattordici, quindici anni, e abbiamo passeggiato sotto la collina, oggi conosciuta come "Collina delle apparizioni" e abbiamo parlato di cose di cui possono parlare delle ragazzine di quella età. Improvvisamente Ivanka mi ha detto...

PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, se mi permetto: siccome è uscita in questi giorni una rivista, che in Italia è molto diffusa, che racconta una vecchia storiella, secondo la quale tu e Ivanka eravate uscite fuori dal villaggio per andare a fumare, vorrei sapere se è stato proprio così.

MIRJANA: Ma queste sono cose terribili; io le prendo sempre con il sorriso quando sento cose così. Noi abbiamo soltanto parlato perché io non vedevo l'ora di dirle tutto ciò che mi era successo e lei voleva dire a me tutto quello che era successo a lei, proprio come due ragazzine.

MIRJANA: Ad un certo punto Ivanka mi ha detto: "Io penso che la Madonna sia sulla collina". Solo così.

Ma io vi devo innanzi tutto provare a spiegare che io non avevo mai sentito prima la possibilità che la Madonna potesse venire sulla terra, perché noi siamo cresciuti nel comunismo, i genitori ci dicevano il meno possibile, la nostra vita cristiana era confinata in casa, perché solo una volta alla settimana potevi andare alla Messa. Allora i genitori non ci dicevano tante cose, ma solo quello che era necessario sapere. Per questo quando Ivanka ha detto: "Io penso che la Madonna sia sulla collina" io non ho guardato e le ho detto: "Sì, la Madonna non ha altro da fare, per cui è venuta a vedere che cosa facciamo noi L’ho lasciata perché ero arrabbiata, perché mi hanno insegnato che con il nome di Dio e della Madonna non si scherza, non lo si mette così sulla bocca. Quando però ero vicino alle prime case ho sentito dentro di me che dovevo tornare indietro e che dovevo vedere che cosa succedeva lì. E quando sono tornata, ho visto Ivanka sempre in quel posto e lei mi ha detto: "Guarda adesso per favore". Ho guardato e ho visto una Signora con un vestito lungo, grigio, come se tenesse un bambino in braccio.

Tutto era strano perché sulla collina non andava nessuno. Non era come adesso che c'è una stradina che i pellegrini hanno fatto con i loro piedi. Vi erano solo sassi e cespugli spinosi. Ma, soprattutto, non ci si andava con un bambino piccolo in braccio. Noi due abbiamo solo guardato, perché in un attimo ho provato dentro di me tutte le emozioni che esistono.

Non potevo né muovermi né dire qualcosa. In quel momento passava Ivan e lui...

PADRE LIVIO: Scusa, Mirjana, guardando anche tu con Ivanka, ti sei resa conto che era la Madonna?

MIRJANA: Ho sentito che era la Madonna.

PADRE LIVIO: Hai "sentito" ?

MIRJANA: Hosentito tutte le emozioni insieme. Non capivo: forse, pensavo, sono morta e sono con la Madonna. Non lo so spiegare bene, ma tutto quello che esiste dentro di me, tutte le emozioni io le ho sentite insieme.

Io parlo di secondi. In quel momento passava Ivan, perché lui doveva percorrere quella strada per andare a casa sua e portava delle mele in mano. Io scherzando dico che, siccome gli uomini sono coraggiosi, lui ha buttato tutto per terra ed è scappato.

PADRE LIVIO: Diciche gli uomini sono poco coraggiosi?

MIRJANA: Si vede come sono coraggiosi! Dopo è venuta Vicka, che sempre prendo in giro, perché in certi momenti si fa molto coraggiosa, ma quella volta, quando ha visto, si è tolta le scarpe e ed scappata verso il paese scalza per essere più veloce.

PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, sembra quasi che il soprannaturale in un primo momento spaventi.

MIRJANA: Guarda, Padre, se succedesse adesso non mi spaventerebbe. Non dico "adesso" perché ho avuto le apparizioni, ma "adesso" perché conosco un po', mentre allora eravamo dei bambini. Per noi la Madonna era in cielo e la pregavamo. Se ti insegnano così e nessuno ti dice che è possibile vedere la Madonna se questa è la volontà del Signore, quando improvvisamente la vedi non riesci a capire.

Quando Vicka è scappata, io ho detto a Ivanka: "Chissà che cosa succede; forse è meglio che anche noi scappiamo". Non avevo neppure finito di dirlo che anche noi due eravamo già a casa. E io ho detto ai miei nonni e ai miei zii…

PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, per te è tutto chiaro, ma io vorrei sapere qualche particolare. Quando voi guardavate la Madonna, lei guardava voi?

MIRJANA: Sì, sì! Solo che noi non abbiamo visto molto bene la sua faccia perché eravamo sulla strada e la Madonna era sulla collina, ma guardava noi.

PADRE LIVIO: Guardava voi!

MIRJANA: Eh, guardava noi! Quando sono tornata alla casa dei miei zii…

PADRE LIVIO: Quindi siete andati via, lasciando lì la Madonna?

MIRJANA: Sì, siamo scappati, non andati!

Io ho detto alla mia nonna di aver visto la Madonna, e mia nonna mi ha detto: "Ma prendi il rosario e prega e lascia la Madonna in paradiso, dov'è".

Io non ho continuato a spiegare più nulla. Solo sentivo dentro di me il desiderio di stare da sola e pregare. Sono andata in camera e tutta la notte ho pregato perché il sonno non veniva e avevo pace solo quando pregavo. Ho trascorso tutta la notte a recitare rosari e rosari. Parlavo col Signore e chiedevo aiuto. Il giorno dopo ho aiutato i miei zii come tutti i giorni...

PADRE LIVIO: La tua famiglia era a Sarajevo?

MIRJANA: I mieigenitori e mio fratello erano a Sarajevo.

PADRE LIVIO: Qui c'erano i tuoi zii e i tuoi nonni?

MIRJANA: Sì, i miei zii e mia nonna. Solo Jakov e Marija hanno detto: "Come siete fortunati! Anche noi vogliamo vedere la Madonna". Non ho visto altra gente perché ho lavorato con gli zii.

MIRJANA: Quando avevo visto la Madonna il giorno prima, avevo sentito dentro di me che dovevo andare sulla collina. Così verso le cinque, cinque e mezzo, ho chiesto ai miei zii se potevo andare, perché sentivo dentro di me che dovevo andare. Loro sono venuti con me perché sentivano la responsabilità di ciò che poteva succedermi.

PADRE LIVIO: Comportamento veramente eccezionale!

MIRJANA: E quando sono arrivata sotto la collina ho trovato diversa gente, perché ognuno di noi era venuto con qualcuno che sentiva la responsabilità. In questo secondo giorno, era il 25 Giugno, noi siamo andati per la prima volta vicino alla Madonna e sono così incominciate le apparizioni di tutti i giorni.

PADRE LIVIO: Senti Mirjana: come hanno reagito le vostre famiglie? Sai perché ti faccio questa domanda? Perché a Lourdes e specialmente a Fatima le famiglie hanno reagito in un modo piuttosto negativo. La mamma di Lucia picchiava la bambina, accusandola di essere una bugiarda. Mi pare che i vostri parenti siano stati un po' più dolci con voi, o mi sbaglio?

MIRJANA: Guarda, io parlerò della mia famiglia. Mia zia ha chiamato subito i miei genitori a Sarajevo e ha detto a mia mamma: "Guarda a Mirjana è successo così... Mia madre ha preso una sedia per sedersi, perché pensava che mi fosse successo qualcosa di male e che non stessi bene. "Lei dice che vede la Madonna", raccontava "E’ normale?", domandava mia madre. "Sembra uguale a prima, diceva mia zia, Non mi sembra che non sia normale". Mia madre alla fine ha detto: "Le è successo qualcosa, perché su queste cose lei non scherza e non dice mai bugie".

Mia mamma e mio papà sono venuti subito e mi sono stati vicini. L’unico desiderio di mio papà era che io tornassi a casa quando tutto sarebbe finito. Sono stata veramente aiutata dal Signore ad avere dei genitori come quelli che ho, perché con tutti i problemi che abbiamo avuto a Sarajevo con i poliziotti, che ci dicevano che avremmo perso il lavoro e la casa, mia mamma e mio papà mi hanno detto: "Tu dì la verità e non ti preoccupare. Il Signore provvede". Li ho avuti vicini e sempre mi hanno aiutato. Così ho potuto pensare solo alla Madonna.

PADRE LIVIO: Senti, Mirjana, un altra cosa: tu prima di avere questa esperienza, quale rapporto avevi con la religione? Eri una ragazza molto religiosa, nel senso che ti dedicavi molto alla preghiera e alla vita spirituale, oppure eri una ragazza normale?
MIRJANA: Ero una ragazza normale. Io quando dico che sono normale, Jacov mi prende in giro dicendomi: "Ma chi ti dice che sei normale?"

PADRE LIVIO: Naturalmente stai parlando di Jacov il veggente, che è tuo cugino.

MIRJANA: Ero una ragazza con una fede normale. Nelle nostre case alla sera si diceva il rosario, i sette Pater, Ave e Gloria, si faceva il digiuno il venerdì di quaresima, alla domenica si andava alla santa Messa. Si rispettava molto la domenica...

PADRE LIVIO: Però non si parlava di apparizioni.

MIRJANA: Ancora no. C'era paura perché i genitori pensavano che io, che allora ero ancora una bambina, cominciassi a dire qualcosa a scuola e che li avrebbero chiamati per chiederne il motivo. Sarajevo era una città con molte fedi: comunisti, mussulmani, ortodossi, oltre che cattolici. Per questo motivo doveva esserci il silenzio sulla fede. A Natale dovevi andare a scuola. Così era a Sarajevo e a Natale siamo andati a scuola.

PADRE LIVIO: Anche il giorno di Natale?

MIRJANA: Proprio, anche il giorno di Natale ero obbligata ad andare a scuola.

PADRE LIVIO: Proprio come a Cuba fino a qualche anno fa. Ecco, tu sei rimasta a Medjugorje ancora per qualche settimana prima di ritornare a Sarajevo?

MIRJANA: Sono rimasta tutta l'estate.

PADRE LIVIO: Senti Mirjana, ti voglio fare una domanda che non ho mai fatto a nessun veggente. Se facciamo uno studio comparato fra le varie apparizioni, emerge un altro aspetto tipico di Medjugorje: mentre cioè a Lourdes e a Fatima la maggioranza della gente del posto non ha accolto la Madonna, qui, invece, quasi la totalità del villaggio ha subito creduto nelle apparizioni, o mi sbaglio?

MIRJANA: Anch'io ho pensato a questo e sono molto grata ai nostri parrocchiani, perché senza di loro non so come sarebbe andata. Forse la Madonna qui ha fatto capire alle gente, ai parrocchiani, che lei è veramente fra noi, perché noi ne avevamo bisogno, essendoci qui a quei tempi il comunismo. I poliziotti hanno vietato subito di andare sulla collina e noi ogni giorno avevamo le apparizioni in posti diversi. In tutto questo ci aiutavano i parrocchiani ed erano pronti a fare tutto il possibile per noi, perché loro pensavano di farlo per la Madonna.

PADRE LIVIO: Persino il momento dell'apparizione non era affatto tranquillo. Siccome la polizia vi precedeva sul posto delle apparizioni là sul Podbrdo, voi dovevate andare in altri posti ed avevate bisogno della protezione della gente del villaggio.

MIRJANA: Sì, per nasconderci e tutto il resto, perché non era tanto facile.

PADRE LIVIO: Avete trascorso quasi una decina di anni del tempo delle apparizioni durante il regime comunista, il cui pugno di ferro anch'io ho fatto in tempo a vedere, essendo venuto a Medjugorje per la prima volta nel marzo del 1985. Questo è stato indubbiamente un periodo di prova per voi. Prova nel senso che avete incontrato molte difficoltà.

MIRJANA: Guarda, padre, le prove non sono state solo per questi dieci anni, ma per quarant'anni. Come già ho detto, anche prima delle apparizioni qui in tutte le case si diceva il rosario, si faceva il digiuno e Dio era al primo posto. A causa del comunismo la gente ha dovuto fare una scelta fra Dio e la Madonna e tutto il resto, compresa la possibilità di lavoro. Ma qui tutti hanno scelto per il Signore e la Madonna ed erano pronti a morire per il Signore.

PADRE LIVIO: Quindi c'era già una preparazione.

MIRJANA: C'era già una fede fortissima enon c'era bisogno di apparizioni per suscitare la fede. Qui già tutti credevamo.

PADRE LIVIO: Andiamo avanti. Quando, dopo le vacanze, hai lasciato Medjugorje e sei ritornata a Sarajevo, come hai vissuto là il tuo incontro quotidiano con la Madonna?

MIRJANA: La partenza è stata difficile, perché io pensavo che a Sarajevo non avrei visto la Madonna e ho detto ai miei genitori che non volevo andare. Loro erano dispiaciuti, ma poi la Madonna mi ha fatto capire che potevo andare. Così sono andata in pace e ho avuto le apparizioni sempre allo stesso orario di prima, come gli altri veggenti.

PADRE LIVIO: Ecco un fatto che ti riguarda in modo particolare è che tu sei stata la prima che ha avuto i dieci segreti e ha così concluso il ciclo, diciamo così, delle apparizioni quotidiane fin dal Natale del 1982. Come hai vissuto questo nuovo capitolo della tua vita, quando la Madonna ti ha detto: "Anche tu, d'ora in poi farai un cammino normale di fede"? Come hai vissuto questo congedo dalle apparizioni quotidiane?

MIRJANA: La Madonna mi ha detto che dal Natale del 1982 non avrei più avuto le apparizioni tutti i giorni, ma una volta all'anno, ogni 18 Marzo, finché sarò in vita e mi ha anche detto che ci saranno delle apparizioni eccezionali.

Quando ero con lei, quando mi ha detto tutto questo, non ci ho pensato tanto, perché in quel momento ero con la Madonna. Ma quando è andata via, ho riflettuto nella preghiera sulle sue parole e mi sono detta: "Ma questo non è possibile! Come può pensare che io possa vivere dopo? Come potrò vivere senza vederla? Per me era una cosa impossibile. Forse per difendere me stessa mi sono detta: "No, questo è impossibile!". Il giorno dopo e l'altro ancora, mi inginocchiavo e pregavo, perché per me era un dolore che non posso spiegare...

PADRE LIVIO: Quello di non poter vedere la Madonna tutti i giorni?

MIRJANA: Sì. Piangevo e poi pregavo continuamente. Nella preghiera Dio mi ha fatto capire che questa era la sua volontà e che lui aveva scelto noi sei e che ognuno di noi doveva fare il suo compito. Allora, ho capito che Dio vuole che questo (cioè andare avanti in un cammino di fede senza apparizioni quotidiane) sia il mio compito. "Allora, dicevo a me stessa, io devo accettare questo, devo accettare la volontà del Signore". Ma ci è voluto tempo e anche adesso mi fa male.

PADRE LIVIO: Chiedo scusa, ma non vorrei farti emozionare di nuovo ricordando che anche adesso, nelle foto che riportano le tue apparizioni annuali più recenti, si vede che hai le lacrime agli occhi. Ciò significa che anche adesso, quando vedi la Madonna il 18 Marzo o il 2 di ogni mese, dopo l'apparizione ti commuovi molto e ti viene da piangere.

MIRJANA: Sì, anche adesso, quando dal 1987 prego la Madonna ogni due del mese per i non credenti, mi dispiace tanto per i pellegrini, che vogliono stare con me e pregare, perché si spaventano quando mi vedono piangere. Ma io dopo l'apparizione non ho la forza e vado in camera due o tre ore per riprendermi con la preghiera, perché solo la preghiera mi aiuta a capire che la Madonna deve ritornare in cielo e io devo rimanere, perché ho due figli e, come tutte le mamme, io do la mia vita per loro. Ma quando sono con la Madonna neanche loro esistono e potete pensare quale grande dolore sia vedere la Madonna e dopo cinque minuti non vederla più! Solo quella preghiera che recito dopo l'apparizione mi aiuta a capire questo. Non posso spiegare alla gente, subito dopo l'apparizione, perché ho pianto e che non è per quello che la Madonna ha detto. Sono molto emozionata, mi emoziono molto e quando vedo la Madonna, quando vedo quell'amore che lei ha per tutti noi, quando vedo tutto quello che fa per noi, non posso rimanere... Sono così di carattere e mi arrivano le lacrime. Che posso farci? Dico sempre dentro di me che sono stupida, dico tante cose, mi propongo di non piangere perché la gente si spaventa, di stare tranquilla, ma questa cosa è più forte di me.

PADRE LIVIO: Pernoi queste tue lacrime sono un segno dell'autenticità dell'apparizione.

MIRJANA: Mi dispiace per quei poverini che si spaventano e che devono aspettare che io abbia terminata la preghiera per spiegare loro che non vi è nulla di grave e che io sono così.

PADRE LIVIO: Una cosa del genere mi è successa assistendo ad una apparizione di Ivanka il giorno dell'anniversario. Ivanka, dopo l'apparizione, si è ritirata nella sua stanza in un pianto dirotto, passandomi proprio davanti. Noi tutti pensavamo che fosse a causa di un segreto che la Madonna le aveva spiegato durante l'apparizione e che, se non ho capito male quanto Ivanka ha riferito, era qualcosa di spaventoso. Il giorno dopo però Ivanka ha detto ad una sua amica che le lacrime erano dovute al dispiacere che non avrebbe visto la Madonna per un altro anno.

MIRJANA: Ecco, vedi? Il dispiacere è perché l'apparizione è finita e la Madonna va via. Perché è bello stare con la Madonna e penso che sia come stare in paradiso. Quando sto con la Madonna, penso che quei sentimenti siano quelli che si provano in paradiso. Allora tu vedi che lei è andata via e che tu devi continuare qui. È molto doloroso, molto.