L'Eucarestia e le anime del Purgatorio
31/05/2004
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Una Religiosa morta giovane e in Grazia di Dio, dopo una vita passata in continua adorazione del Santissimo Sacramento. Le apparve tutta sfolgorante di luce celeste, inginocchiata davanti al Divino Maestro, che faceva apparire dalle sue piaghe gloriose cinque raggi infiammati, che andavano a toccare dolcemente i cinque sensi della pia Suora. Eppure, la religiosa sembrava triste, allora, Santa Geltrude, piena di meraviglia, domandò al Signore come mai, mentre Egli favoriva la sua serva in modo tanto speciale, questa sembrava non vivere una gioia perfetta.
Gesù le rispose:
“Fino ad ora quest’anima è stata giudicata degna di contemplare solamente la mia umanità glorificata e le mie cinque piaghe grazie alla sua devozione verso il mistero Eucaristico, ma non può essere ammessa alla visione beatifica a cagione di alcune macchie leggerissime da lei contratte nella pratica della Regola “.
Poiché la Santa intercedeva per lei, Gesù le fece conoscere che, senza numerosi suffragi, quell’anima non avrebbe potuto terminare la sua pena. La stessa defunta fece capire a Santa Geltrude di non voler essere liberata, prima di essersi completamente purificata, poiché l’amore che aveva per Dio, le faceva desiderare di comparirgli davanti tutta pura. L’amore che in vita aveva avuto per Gesù sacramentato, le faceva contemplare la Divina umanità di Lui, come l’aveva contemplata velata nell’Ostia Santa.