MaM
Messaggio del 8 febbraio 1989: Figli cari! Per questa quaresima che oggi comincia, vi chiedo di mettere in pratica quattro cose: di riprendere a vivere i miei messaggi, di leggere di più la Bibbia, di offrire più preghiere secondo le mie intenzioni e di fare più sacrifici programmandone anche alcuni particolari. Io sono con voi e vi accompagno con la mia benedizione.

Testimonianza di suor Benedetta Figli del Divino Amore - Medjugorje, 14/10/2015

15/10/2021    1152     Testimonianze su Medjugorje    Suor Benedetta  Testimonianze 
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La nostra comunità.
Siamo a Medjugorje da 20 anni e da 19 anni collaboriamo, grazie all’invito fattoci da padre Slavko, con la parrocchia. All’inizio per la Messa degli italiani con la musica e il canto e poi piano piano la parrocchia ci ha inseriti sempre di più anche nel Rosario al pomeriggio, nella preghiera di guarigione, nel Rosario serale, nei vari incontri internazionali che animiamo. Ad esempio quelli che fanno per i dottori, per i sacerdoti, per le coppie. Ce ne sono vari durante l’anno.

Una delle cose che vi consiglio di prendere in seria considerazione è di provare a vivere la settimana di digiuno a pane e acqua. Tranquilli: non si muore. E’ un periodo di fortificazione e di purificazione molto forte, molto importante.

Ormai pochi sono quelli che non sannno usare internet. Coloro che invece sanno farlo vadano a vedere le varie date, perchè io non le ricordo. Una dovrebbe essere a novembre e l’altra dovrebbe essere la settimana dopo Pasqua. Per eventuali conferme guardate su internet o chiedete all’ufficio informazioni della parrocchia. Informatevi, perchè è qualcosa di straordinario. Una potenza enorme. Quando esci di lì te ne vai con il cuore a pezzi non solo per la comunione con le persone che sono lì con te per vivere quest’esperienza, ma fai proprio un’esperienza fortissima di intimità del cuore con Gesù Eucaristia. E’ una cosa straordinaria.

Adesso torniamo a noi.

Come dicevo sono 19 anni che svolgiamo questo servizio. Per noi è un motivo di grande gioia. Non è facile per 19 anni andare due o tre volte al giorno giù in chiesa. Perchè devi lasciare le tue cose e ci devi andare anche quando non stai bene. E’ comunque motivo di grande gioia, perchè dopo il sacrificio vedi anche la grazia. La grazia di cuori che si aprono e si convertono. Di persone che vengono a dirti “grazie, perchè questo canto mi ha spalancato il cuore”. Tante volte l’apertura del cuore è un giro di chiave molto importante. Ce lo dice anche la Mamma. La Madonna dice che è importante è aprire il cuore alla grazia, alla comunione, all’Amore, alla tenerezza.

Voglio farvi una domanda. E’ tanto che non la faccio ai fratelli che arrivano in questa casa. Che siete venuti a fare a Medjugorje? Chi ve lo ha fatto fare? Perchè proprio Medjugorje? Potevi andare in tanti posti, ma hai scelto di venire qui.
Lo dico come provocazione. Potevo dire “cosa ti ha spinto a venire a Medjugorje”? Invece, quando uno si sente dire “che sei venuto a fare?”, resta un attimo spaesato, ma poi riesce a fare un lavoro di introspezione per capire che cosa lo ha spinto ad accettare l’invito di Maria, Regina della Pace. A Medjugorje si arriva solo su invito di Maria. Quando c’è la sua chiamata allora siamo capaci di dare una risposta. Altrimenti o non abbiamo il desiderio o lo abbiamo, ma non abbiamo le possibilità. Ci sono migliaia di intralci. Invece quando Maria chiama e tu rispondi è fatta. Qualsiasi tipo di ostacolo viene superato. E ne nascono molti! Quando c’è da rispondere alla chiamata di Maria è il caso di dire che si scatenano i diavoli. Normalmente funziona così.

Maria ha un Suo progetto. Nei Suoi messaggi ci insegna che tutti i figli sono importanti, ma coloro che riescono a rispondere alla Sua chiamata Lei li chiama apostoli, perchè li prepara qui a Medjugorje per poi inviarli quando tornano a casa e la nostra Medjugorje comincerà a casa. Voi qui state vivendo un momento di sequela. Vi siete messi alla scuola di Maria. Quando tornerete a casa sarete proprio come gli apostoli: capaci di portare la tenerezza, la bellezza, la dolcezza di Maria a tutti coloro che vi incontreranno.

Lo diciamo scherzando, ma ci sono persone che hanno un acido, ma un acido che qquando qualcuno si avvicina lo fa con timore. Io rientro in questa categoria.

Allora cosa facciamo? Io ho deciso di mettere la mia vita nelle Mani di Maria e di far sì che Lei mi insegni ad essere dolce, cordiale, disponibile, con il sorriso sulle labbra. E’ una lotta difficilissima. Dura. Maria sta lavorando con la Sua grazia su di me. Io lo vedo. Lo vedono anche le persone che vivono con me. Ciò vuol dire che è possibile.

Se mi sto svelando è per mostrarti che è possibile cambiare, che è possibile aprire il cuore. E’ possibile fare due richieste molto importanti qui a Medjugorje a Maria. Io l’ho sperimentato non soltanto su di me, ma anche grazie alle vostre testimonianze, di quei pellegrini che arrivano e poi tornando ci raccontano quello che è cambiato nella loro vita. Dico che Medjugorje è una clinica specializzata per trapianti di cuori e cervelli. Perchè la conversione è un cambiamento di mentalità, ma se non mettiamo a frutto anche tutto ciò che il Signore mette di buono nel nostro cuore… Per essere persone veramente convertite dobbiamo cambiare la nostra mentalità, ma anche il cuore. E’ chiaro?

Questo è venire a Medjugorje: accettare queste trasformazioni. Venire a Medjugorje vuol dire accettare che Gesù ci venga a cambiare, vuol dire fare un incontro d’amore con Gesù, non solo con la Madre, perchè Lei ci porta a Suo Figlio.
Facciamo questa esperienza a Medjugorje, ma tornando a casa che cosa racconterai? Una delle cose più importanti è non cercare segni esteriori. Se la Mamma ti fa vedere un segno nella natura o qualcosa và bene, ok. Li ha fatti per voi… Ma non venite a Medjugorje sperando di vedere qualcosa di soprannaturale per credere in Lei, perchè Maria ve lo stamperà a fuoco nel cuore il segno di cui avete bisogno. Se voi veramente aprite il cuore Lei ve lo stampa a fuoco con il fuoco dello Spirito Santo. Dopo invochiamo lo Spirito Santo perchè venga ad imprimere in modo indelebile dentro di noi questo amore di Maria, questo segno della conversione che è avvenuta grazie alla venuta a Medjugorje. Se siete persone che hanno già iniziato un cammino di conversione vivremo insieme una conversione nella conversione, perchè anche noi ogni giorno dobbiamo vivere la conversione nella conversione. Non è che perchè ieri mi sono comportata bene oggi sono una persona a posto, una persona convertita. No. Anche oggi dovrò vivere la mia buona battaglia per dimostrare a Dio che faccio sul serio anch’io con Lui. Non soltanto Lui con me; anch’io voglio fare sul serio con Lui e rispondere alla Sua chiamata che è la chiamata alla santità. Quella è una chiamata comune che abbiamo. A prescindere dallo stato di vita. Se non diventiamo santi il Paradiso lo vedremo col binocolo. Noi siamo stati creati per il Paradiso. Non siamo stati creati nè per il Purgatorio e tanto meno per l’inferno.

Quindi, cosa bisogna fare? Deciderci. Qui a Medjugorje dobbiamo prendere una decisione importante. Cosa vuoi fare della tua vita? Cosa vuoi fare con Maria? Perchè Lei ha bisogno di te.

Messaggio del 2 settembre 2012: Cari figli, ho bisogno di voi. E lo ha ripetuto ancora il mese successivo. Recentemente lo ha ripetuto ancora: Ho bisogno di voi.

Non dormiamo, per favore. Perchè poi non dobbiamo dire: “Dov’eri quando io avevo bisogno di te? Perchè Dio in tutti i modi ci sta chiamando, aiutando, preservando dal male. Ci sta mostrando mille vie attraverso Maria, ma noi non rispondiamo neanche ad una di esse. Non rispondiamo con la dovuta serietà. Andiamo col sentimento: “Oggi mi sento di pregare”.  e prego. Fra mezz’ora mi passa questo sentimento e non ho voglia di pregare: “Signore, Tu lo sai, ho tante cose da fare”. Sono tante scuse. E Dio te le metterà davanti quando tu andrai da Lui ad accusarLo: “Perchè non mi hai aiutato?” Dio ti dirà: “Figlia, ma come ‘perchè non mi hai aiutato’?” E ti mostrerà, come ha fatto con me, tutte le volte in cui Lui ti è stato accanto e tu Lo hai rifiutato.

Per avere un rapporto con Dio non basta guardare l’immagine di Gesù crocifisso. Devi pregare! Devi dialogare con Lui. Devi fare adorazione. Devi stare davanti a Lui, anche se non hai niente da dirGli. Stai lì. Lui ti guarda e ti ama. Lasciati amare.
Se non ti nutri dell’Eucaristia chi pensi di amare tu? Chi? Un amore fatto di simpatia.

Voi siete sposati, me lo potete insegnare: un vero amore è fatto anche di sacrificio. Io esco da casa e vado ad incontrare la persona che io amo. Non scendevate di casa per incontrare il vostro fidanzato?

La stessa cosa è per voi. O avete dimenticato cosa significhi essere innamorati? Con Dio è la stessa cosa. Lui continuamente ci parla, ma noi possiamo percepire nel cuore  quello che Lui ci dice quando ci fermiamo e stiamo con Lui. A casa, in chiesa.
La Messa è insostituibile. Tu non la puoi sostituire con nessun atto di amore. Se non vai non vai: punto! Ciò che non fai tu non lo può fare un altro per te. Le preghiere che tu non fai restano non fatte.

A me fanno ridere le persone quando mi dicono: “Prega te la Madonna per me, perchè a te ti sente”. No! Tu non vuoi pregare! E’ diverso. Tu non vuoi pregare e vuoi lasciare la tua responsabilità a qualcun altro. No, no. Io per te non prego… Non è vero: lo faccio lo stesso… Però la mia preghiera è che le si apra il cuore all’Amore. Al desiderio di pregare. Perchè non si può scaricare addosso agli altri le proprie responsabilità.

Che fate: mettete al mondo i figli e poi li scaricate a qualcun altro o ve li crescete voi?

Devono sentire l’amore. Perchè persone come me che non hanno sentito molto l’amore, pur avendo avuto una famiglia bella alle spalle e dei genitori che non erano assolutamente cattivi… Per come parlo io potrei dare quest’impressione. No. Però oggi che ho 46 anni posso capire mia madre. Sono diventata adulta. Posso capire le difficoltà che aveva, i sacrifici che faceva e tutto il resto. Per cui aveva poca voglia di fare ciance quando tornava a casa. La capisco.

Non molto tempo fa io ero distrutta, perchè avevo lavorato per 16 ore e mi ero messa a letto cercando di recuperare qualche preghiera che non ero riuscita a finire durante la giornata. Ero in camera da letto distrutta. Sento bussare. Era una delle ragazze che oggi è novizia a Roma. “Posso entrare?” “No! Per favore lasciami stare. Ho bisogno di stare un pò tranquilla”. “Per favore”. Le ho detto: “amore, vieni”. E’ entrata. “Senti, ho capito che sei stanca. Non ti dico niente”.  Sapete cosa ha fatto? Si è inginocchiata vicino al mio letto e ha appoggiato la sua testa sul mio petto. Si era accontentata di sentire un contatto materno, perchè è molto più piccola di me. A me veniva quasi da piangere perchè dicevo: “Vedi Signore, grazie perchè mi hai fatto capire che la mia vita se non mi appartiene più è Tua. Io devo lasciarTi fare anche quando fisicamente non ce la faccio più. Sei Tu a fare le cose”. Ho abbracciato questa ragazza. Dopo un pò se ne è andata a letto - stellina - tranquilla. Ha ringraziato. Io non avevo fatto niente. Capite? L’unica cosa che avevo fatto era dirle: “Ok, vieni”. Però prima avevo detto “no!” La mia umanità. Antepongo la mia stanchezza ad una necessità forte di una persona che per venire a quell’ora, per venire a prendere un abbraccio, vuol dire che dentro stava male.

La stessa cosa può accadere a voi quando tornerete a casa.

Maria vi userà come strumenti per portare l’amore, l’affetto. Anche un piccolo gesto di tenerezza a qualcuno. Vi può capitare di incontrare una di quelle persone che Maria chiama “figli lontani dall’Amore di Dio”. E tu che fai? Gli sbatti la porta in faccia? Non possiamo sbattere la porta in faccia a nessuno. A qualunque ora qualcuno bussi alla nostra porta. Per il solo fatto che sanno che siete persone che pregano, che venite a Medjugorje, che avete incontrato Dio nella vostra vita accogliete e parlate di Dio. Non dei vostri guai, delle malattie, magari anche - se fosse importante - portate una vostra testimonianza. Ma parlate di Dio. Non possiamo parlare di chi non conosciamo. Perciò è importante conoscere bene il Signore, andare a Messa, vivere i Sacramenti, il Sacramento della Confessione, avere un cuore pulito. Perchè ci capita di peccare. Non mi dite che non è vero. “E io che non vedo mai nessuno che peccati faccio?” Te li potrei elencare uno ad uno i peccati che si possono fare anche stando chiusi fra quattro mura. Perderei solo tempo, perchè ognuno sa le cose sue. So di trovarmi di fronte a persone intelligenti.

Maria ci fa cadere giù le mascherine. Le mascherine che ci fanno sembrare per forza persone per bene e poi dentro invece siamo rovinati.

Venire a Medjugorje vuol dire rinnovare il cuore. Venire a Medjugorje vuol dire smettere di mentire. Venire a Medjugorje vuol dire imparare a parlare secondo Verità: non la tua, ma quella di Dio. Non è detto che la tua sia la verità. La vera Verità. Venire a Medjugorje vuol dire incontrare l’Amore. Venire a Medjugorje vuol dire sperimentare il perdono. Lo devi sperimentare, perchè Medjugorje viene chiamato “il Confessionale del mondo”. Proprio perchè si viene rivestiti di grazia particolare e si aprono anche i cuori più duri. Persone che non si confessano da 50 anni. Ci sono delle testimonianze fortissime di conversione, di amore e tenerezza. Perchè incontrano Dio in Lei che è Amore e tenerezza e se ne innamorano.
Allora la vita comincia a cambiare. Comincia a nascere in te il desiderio di avere rispetto delle persone che hai intorno.

Troppe donne sono arrivate a Medjugorje piangendo e chiedendo preghiera proprio a me perchè i propri mariti le trattano come degli animaletti. In tutti i sensi. Sono situazioni molto gravi. E poi conosco uomini, invece, che vengono qui dalla Madonna a piangere, perchè la loro consorte ha preso altre strade, lasciando tutto.

Noi non dobbiamo più permettere che questo accada, nè nella nostra vita nè in quella del nostro prossimo. Ci sono persone che ho conosciuto, forti nella fede, che adesso sono in piena fase di separazione. Che cosa sta succedendo? Il male prende piede, perchè noi lo lasciamo entrare nella nostra vita, nella nostra famiglia, nella nostra casa, nel lavoro. In che modo fermarlo? Con la preghiera. Non hai altre changes. L’unica cosa che da parte tua puoi fare è la preghiera. Allora questa grazia di Dio si riverserà su di te. Pronta a scendere su di te. Ma se noi mettiamo delle barriere Dio non ti violenta. Dio non ti da per forza quello che non vuoi. Te lo dico questo per esperienza personale.

Ho dovuto toccare proprio il fondo per accogliere la Sua grazia nella mia vita. E quando pensavo di aver raggiunto chissà quale livello mi sono trovata di nuovo a fondo. Perchè facevo io le mie cose. Avevo fatto io le mie scelte. Non avevo chiesto a Dio: “Signore, cosa vuoi Tu da me?” Non gli avevo chiesto niente. Avevo io deciso, io fatto, io detto. Dio Lo avevo messo da parte.

Se nella mia vita è crollato tutto io devo dire “grazie Signore, che lo hai permesso”. Perchè se Dio non lo avesse permesso io oggi non sarei stata qui. Non sarei stata una suora, una persona felice, una persona che desidera migliorarsi. Probabilmente mi sarei fatta fuori, perchè la mia intenzione era quella. Di suicidarmi. Sia prima di diventare suora che dopo aver fatto un’esperienza precedente prima di arrivare qui. Non perchè le suore dove ero stata io fossero pessime, ero io che non ero stata chiamata a vivere quel carisma. Perchè la mia chiamata era qui. Già da prima di andare da loro, ma io rifiutavo. Perchè ero ferita dalla figura degli uomini. Non volevo entrare in una comunità dove c’erano suore e frati che vivevano assieme. Per me era fuori da ogni schema. Le suore poi erano tutte a Roma. Qui erano tutti uomini con due o tre ragazze che erano in periodo di esperienza. Come formatore dovevo avere un frate. “Ma figuriamoci”, dicevo io, “se mi lascerò mai formare da…” Chi ero io? Chi ero per parlare così? Una persona con il cuore lontano da Dio, perchè non credevo che Dio potesse usare proprio i frati che erano qui per ridarmi quella dignità di donna, di sorella e di consacrata. Quanto è stato grande il Signore, proprio per mezzo di persone sulle quali non avrei puntato mai. Perchè Lui ci insegna: “Sono Io che faccio le cose, Io che le creo, Io che le porto avanti, Io che so trasformare anche il male in bene”.

Questo è valido per me, ma è valido anche per te. Per ogni giorno della tua vita e per saper rispondere alla tua chiamata. Con umiltà, semplicità, facendoti piccolo davanti a Dio. Non anteponendo le tue abitudini davanti alla tua chiamata alla preghiera.

Impara a rispettare anche le persone che hai accanto. Quanto è importante. Ve lo dico, perchè anch’io vivo la stessa cosa. Quando parlo di determinate cose è perchè le vivo. Avere rispetto per le persone che hai accanto, non dimenticando mai che Dio vive in loro. Ogni volta che tu rispondi male a qualcuno calpesti Gesù che è dentro di lui.

Poi andiamo dalla Madonna a piangere: “Ho bisogno di questa grazia…” Và ad amare, prima di tutto. Perchè attraverso l’amore ti arriveranno tutte le grazie di cui hai bisogno. Voi ve ne andrete da Medjugorje carichi di ogni meraviglia nella vostra vita. Ma se non aprite gli occhi, non aprite le orecchie, non aprite il cuore tutto vi scivolerà addosso e tornerete a casa a mani vuote. Avete intenzione di tornare a casa a mani vuote?

No!

Spero bene. Perchè siete speciali per Maria, sennò non vi avrebbe chiamati. Perchè Lei conta su di voi e su di noi per arrivare a quei cuori feriti, a quei cuori che non sanno amare. Però dovete lavorare prima su voi stessi. Senza stancarvi mai. Non permettete allo scoraggiamento di prendere piede, perchè è il mezzo che il maligno usa per tormentarvi. Ti dirà: “Non sei capace; ma sei anziano; dove vuoi andare?” Guarda… Tu puoi parlare ad un anima anche dal farmacista, dal verduraio o dal calzolaio. Non è necessario andare in Uganda o in Brasile.

Una donna una volta mi disse: “Suor Ida - perchè il mio nome di battesimo è quello - per favore prega per me, perchè ho deciso di partire missionaria in Brasile”. “Sono contenta. Bene. Ma tuo marito?” “E và beh. Lui non è tanto d’accordo”. “Allora intanto preghiamo”. Pensavo andasse con lei. “Ma lui viene con te o resta a casa?” “No, no! Lui resta a casa”. “Ah. Hai figli?” “Sì. Tre figli. La più piccola ha 14 anni e la più grande 21”. “Ah. E loro sono d’accordo che tu vada?” “No, ovviamente! Tutti cercano di impedirmelo”. Facendosi quasi un vanto che tutti cercassero di impedire questo suo desiderio. Le ho detto: “Senti, ma tu per che cosa mi hai chiesto preghiera?” “Perchè questo mio desiderio si possa realizzare”. “Ok. Io ti prometto la mia preghiera, ma perchè questo tuo desiderio si possa realizzare prima nella tua famiglia e poi fuori”. Una persona che mi lascia marito e figli per andare a realizzare un suo sogno… Le ho chiesto: “Posso farti una domanda indiscreta?” “Sì, sì, sì!” “Che cosa ti fa fuggire dalla tua famiglia! Dov’è il problema? Qual’è il problema che ti mette in questa condizione?”

Fratelli, la prima evangelizzazione noi la dobbiamo fare ai nostri. La Parola di Dio ci dice: “Convertiti tu e sarà salva tutta la tua famiglia”. “Dunque, assieme alla tua famiglia vedi cosa fare. Non da sola. Abbandono tutti per i miei ideali. Pensa alla tua piccola di 14 anni cosa avrebbe potuto pensare di sua madre che abbandona tutto per i suoi ideali! Penso che avrebbe detto: ‘Se questo è il matrimonio meglio starsene per conto proprio!’” Io l’avrei pensato. Non avrei parlato più con mia madre.

Riflettete attentamente: la vostra conversione deve avvenire quando siete sul campo di battaglia. Questo vuol dire dare amore ad un marito che non ti dice grazie o ad una moglie che ti brontola continuamente o ai figli che non hanno scelto la via che tu volevi e hanno fatto altre scelte o ai genitori che hanno preteso da te cose che tu non potevi dare loro. Ci possono essere migliaia di motivazioni che possono dividere il cuore dei genitori dai figli o dei figli dai genitori. Rimettiamo ordine nella nostra casa.

Io non vengo mai fuori a parlare ai pellegrini, ai fratelli e alle sorelle, se prima non sono a posto con tutte le persone. Non vengo mai a parlare se ho qualcosa contro qualcuno o se qualcuno ha qualcosa verso di me senza prima riconciliarmi. Non mi importa se ho torto o ragione. Perchè se io devo portare Dio a voi devo avere un cuore retto. Altrimenti dico alla superiora: “Manda qualcun altro, perchè io non posso andare. Non sto in pace con me stessa e non sto in pace con gli altri. Non porterei Dio. Porterei me stessa e di me stessa loro non hanno bisogno!”

A voi tocca fare la stessa cosa.

Ora vi parlo brevemente della mia fondatrice e della mia comunità. E’ giusto dare dei cenni.

Lei è venuta a Medjugorje nell’83. A fine agosto. Nei giorni di santa Monica e sant’Agostino. Attraverso il dono della Confessione ha fatto un incontro spettacolare con Dio. Ha incontrato quello che cercava. Il suo padre spirituale le diceva sempre che Dio è padre e madre. Lei non riusciva a capire come Dio potesse essere madre. Quel santo sacerdote che la confessò le fece capire molto chiaramente che Maria era l’espressione della maternità di Dio e che se voleva fare esperienza della maternità di dio doveva incontrare profondamente Lei nel cuore. Se voleva capire cosa era una vera maternità spirituale doveva guardare Lei, fare scuola da Lei, pregare Lei. E così ha cominciato a fare. Ha cominciato a vivere i Suoi messaggi. Compreso quello di formare gruppi di preghiera, cenacoli di preghiera. A partire dalla sua casa. E vi assicuro che arrivava di tutto in quella casa. I vicini di casa erano sconvolti. Arrivavano tossicodipendenti, prostitute… Arrivavano quelle persone che noi normalmente teniamo alla larga. Perchè sono una rogna. O perchè ci vergognamo a farci vedere con loro. Non ce li portiamo a casa perchè bisogna stare attenti: magari ti spogliano la casa in 10 secondi. Uno non si fida e ha ben ragione di farlo. Però si può parlare lo stesso loro di Dio e si può insegnare loro a pregare.

Questo è quello che Dio ci chiede.

Come pensiamo di salvarle noi le anime? Mettendoci al posto di Dio? Faremmo un bel crollo. Insegnando agli altri a pregare, portandoli a Dio salveremo le anime. Quello è il passo che noi possiamo fare. Ma se non abbiamo un cuore disposto ad amare, a sacrificarsi, non ci muoveremo mai. E la chiamata che Maria ti ha fatto la rendi vana.

Io ti parlo di queste persone, ma potrebbe anche essere una persona in crisi matrimoniale, una persona che si sente sola, una persona depressa. Maria vi può mettere di tutto e di più davanti. Per questo occorre la preghiera, perchè bisogna saper aiutare le persone. Farlo nel modo giusto. Lei ci insegna in che modo: attraverso la preghiera. Pregando per loro e pregando con loro. Perchè loro la salvezza la vivranno quando vivranno il loro incontro con Dio attraverso Maria. Attraverso l’adorazione, attraverso la santa Messa, ma portandoli a Dio.

Non saremo noi i salvatori della patria. Noi dobbiamo anche accettare che quando avviciniamo qualcuno e capiamo che non sono nella situazione ideale ci mandino anche a fare un giro. E’ probabile, ma non demordere. Continua a pregare per quella persona.

Maria è questo che ci chiede: sacrificare la nostra vita nella preghiera. Se non siamo disposti a far quello è inutile venire a Medjugorje, è inutile andare a Lourdes, è inutile andare a Fatima. Anche i santi che andate a trovare nei vostri pellegrinaggi hanno donato la loro vita a Dio sacrificandosi nella preghiera. Hanno fatto della preghiera il loro pane quotidiano, dell’Eucaristia il loro panne quotidiano, dell’amore per il prossimo il loro pane quotidiano. Si sono saziati di questo pane che spesso è inzuppato nella sofferenza. Ma noi abbiamo paura di soffrire. Diciamo: “Ho già avuto tante sofferenze”. Cosa ne sai tu se hai avuto già troppe sofferenze? Pensi che dio capisca meno di quello che tu comprendi?

Attenzione. La nostra superbia ci può portare a dire di no a Dio e a pensare di poter fare tutto senza di Lui. Non possiamo fare neanche qualcosa senza Dio, senza la Sua benedizione.

Una volta Maria ha detto che facciamo le cose senza chiedere a Dio la Sua benedizione. Lei era triste per questo. Perchè non chiediamo mai a Dio la benedizione quando ci svegliamo, la benedizione per lo sposo e per i nostri figli, la benedizione per la comunità, per il lavoro affinchè tutto sia fatto santamente.

Medjugorje vuol dire risvegliarsi dal sonno, da quell’intorpedimento dell’anima. Maria vuole scuotere le coscienze di quei figli che sono disposti a rispondere alla Sua chiamata. E’ chiaro fratelli?

La mia fondatrice lo ha fatto. Ha messo in gioco tutta la sua vita. Stilista e creatrice di moda ha mollato la sua carriera per servire Dio, per servire gli ultimi. Perchè proprio servendo loro Dio metteva nel suo cuore un amore forte, un continuo perdono, l’umiltà di lasciarsi anche prendere in giro, di far finta di non vedere. Perchè se lei non avesse fatto quest’esperienza d’amore prima oggi noi non potremmo essere qui. Parlo di noi comunitari. Perchè qua arrivano delle teste belle dure. Arrivano persone col cuore molto ferito. Persone piene d’orgoglio, con atteggiamenti di difesa e tu devi entrare con calma e delicatezza nel cuore di ciascuno per aiutare ad aprirsi e a far capire loro che nessuno vuole far loro del male.
Queste sono le prime tappe che noi facciamo fare alle persone che vengono a fare esperienza proprio qua a Medjugorje. Perché questo è il luogo della guarigione della fede, del cuore e della conversione. Se noi qua non ci decidiamo per Dionon lo ffaremo neanche quando siamo in Italia. Se non lo faremo qua che è un luogo di grazia particolare quando saremo in Italia venderemo solo fumo.

Madre Rosaria, questo è il suo nome, è andata avanti finchè nel 1993 è cominciata questa grande storia della nostra comunità con i primi voti delle prime sorelle che hanno cominciato a vivere assieme proprio grazie alla preghiera. Così hanno cominciato la comunità femminile. Siamo le “Figlie adoratrici del Sangue preziosissimo”. I nostri frati sono gli “apostoli di Maria addolorata”. I primi frati sono arrivati nel 1996.

Insieme condividiamo il carisma comunitario che è la preghiera di riparazione. Cos’è? E’ un saper offrire la propria vita, tutto quello che sei, quello che fai, le ore di preghiera… Preghiamo 7 ore e mezza al giorno, intervallate dai pasti e dal lavoro. Per poi fare che cosa? Per portare tutto a Dio per quei fratelli e quelle sorelle che sono ancora lontani dall’Amore di Dio. Per riparare i peccati dell’aborto, i divorzi, le separazioni, l’eutanasia e i tutti i peccati contro la vita. Riparare continuamente tutto ciò che è peccato.

Senza paura.

Certo che il demonio ci si scaglia contro. Ve lo dico che arriva. Perchè non sarà contento del cambiamento della vita che avrete, sopratutto del fatto che volete servire Maria che lo sconfigge con la Sua umiltà.
Per questo la nostra comunità si fa carico dei pellegrini che Maria porta nella nostra casa, pregando per loro ogni giorno. Più volte al giorno. In modo particolare li consacriamo al Suo Cuore Immacolato proprio perchè satana possa venire il meno possibile a disturbarli. Perchè è facile abbattersi stando a casa. Se tu sei una persona che prega quando satana verrà a bussare alla porta di casa tua tu ne sentirai la puzza e non gli aprirai. Lo riconoscerai quando arriva e non gli aprirai. Anche attraverso situazioni o persone. Avrai quel giusto discernimento che ti serve per fare bene il tuo cammino. Ma se non preghi questo non potrà accadere.

L’Eucaristia, la Parola di Dio, la Confessione, il digiuno e la preghiera del Rosario. La “preghiera del cuore” la chiama Maria. Attraverso il Rosario noi meditiamo la vita di Cristo, la storia della nostra salvezza.
Sono quei 5 sassi che Maria ci ha dato.

Noi non abbiamo paura di viverli tutti. Noi cerchiamo di viverli fino in fondo.

Non abbiate paura di digiunare il mercoledì e il venerdì. Cominciate con un giorno. Anche un pasto alla volta. Immettetevi in questa strada e vedrete che i miracoli non c’è bisogno di chiederli a Medjugorje. Li vedrete nella vostra vita a casa. Con la preghiera e il digiuno.

E’ chiaro fratelli?

La nostra comunità, quindi, è nata nel ’93. Oggi siamo un’associazione pubblica. E’ un cammino lungo quello del riconoscimento. Ma non abbiamo nessuna fretta. Sopratutto noi che siamo qui a Medjugorje.

Noi suore fisse a Medjugorje non portiamo il velo. Avete notato, invece, che l’altra suorina lo porta. Perchè sono suore che vengono da Roma dove non hanno problemi a portare il loro abito e il velo. Qui per tutelare questa missione, perchè ci sono ancora difficoltà per i religiosi a stare a Medjugorje, abbiamo rinunciato a portare sia l’abito che il velo, pur di continuare a collaborare con Maria. Per noi non è un problema. Il velo lo portiamo sul cuore. Perchè non sarà quello a segnare la nostra storia. Maria segnerà la nostra storia con la potenza del Suo Amore.

Vi voglio solo ricordare che la Chiesa l’ha proclamata “onnipotente per grazia”. ChiedeteLe tutto. Tutto! Di qualsiasi cosa abbiate bisogno pregate e chiedete. Perchè Lei non aspetta altro di elargirvi tutte le grazie di cui avete bisogno. Per voi e anche per gli altri. Non abbiate nessun timore. Non fatevi scrupoli. ChiedeteLe tutto e sopratutto dateLe il vostro cuore. DateLe la vostra mano. Quella manina tesa… Portatevi a casa una Madonnina. Anche piccinina. Non importa. Basta che abbia questa manina tesa. Vi ricorderà non solo questo incontro, ma sopratutto che Lei ti dice: “Io sono con te. Sempre. Ogni momento della tua vita”. 

Fonte: ML Informazioni da Medjugorje