MaM
Messaggio del 2 dicembre 2014:Cari figli tenetelo a mente, perché vi dico: l’amore trionferà! So che molti di voi stanno perdendo la speranza perché vedono attorno a sé sofferenza, dolore, gelosia e invidia ma io sono vostra Madre. Sono nel Regno, ma anche qui con voi. Mio Figlio mi manda nuovamente affinché vi aiuti, perciò non perdete la speranza ma seguitemi, perché il trionfo del mio Cuore è nel nome di Dio. Il mio amato Figlio pensa a voi, come ha sempre fatto: credetegli e vivetelo! Egli è la vita del mondo. Figli miei, vivere mio Figlio vuol dire vivere il Vangelo. Non è facile. Comporta amore, perdono e sacrificio. Questo vi purifica e apre il Regno. Una preghiera sincera, che non è solo parola ma preghiera pronunciata dal cuore, vi aiuterà. Così pure il digiuno, poiché esso comporta ulteriore amore, perdono e sacrificio. Perciò non perdete la speranza, ma seguitemi. Vi chiedo nuovamente di pregare per i vostri pastori, affinché guardino sempre a mio Figlio, che è stato il primo Pastore del mondo e la cui famiglia era il mondo intero. Vi ringrazio.

Il Cardinale Christoph Schönborn: Dove c'è Maria la Chiesa si rinnova

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In una intervista a Lourdes l'arcivescovo di Vienna ha affermato: "Nei santuari mariani si prova ciò che rende la Chiesa viva: si ha la sensazione che Dio è vicino e non in maniera astratta, ma proprio concreta e reale, grazie a Maria che, come nessun altro rappresenta la vicinanza del cielo alla terra". Interrogato su Medjugorje, che è molto presente in Austria, egli ha detto: "Non sono ancora stato a Medjugorje, ma in un certo senso ci sono stato molte volte, grazie a coloro che ci sono stati e nella cui vita vedo molti frutti. Mentirei se dicessi diversamente. Questi frutti sono ben evidenti e concreti. Nella nostra diocesi e in molti altri luoghi assisto alla grazia della conversione, della vita soprannaturale nella fede, della grazia della gioia, della vocazione, della salvezza, della riscoperta dei sacramenti, della confessione, tutto ciò non è un inganno. Pertanto posso dire che i criteri che ho, come vescovo, sono i frutti e, se si deve giudicare l'albero dai frutti, si tratta proprio di un albero buono".

All'osservazione che dagli avvenimenti di Medjugorje sono sorte varie comunità, tra cui Kraljice Mira e Lamm in Austria, gli è stato chiesto se tutto questo può condurre a nuove prospettive per il futuro della Chiesa. "Certo -ha risposto- credo che Maria agisca sin dall'inizio nel silenzio, ma in maniera molto efficace. L'uomo presta meno attenzione alle 'piazze', raramente viene toccato dalle discussioni, anche se il dialogo ci deve essere, ma tutto ciò non basta, né per la vita personale, né per quella della comunità. E in Maria la Chiesa è sempre personale, poiché non è una grande istituzione, né un grande sistema teologico, ma è percepibile, comprensibile solo nella sua maternità, nella sua verginità, nella sua bellezza e nella sua infinita gentilezza. Soprattutto nei luoghi mariani ci si rende conto che la Chiesa non è innanzitutto un'istituzione, come la si definisce tanto negativamente, ma è la sposa di Cristo, per la quale Cristo ha donato la vita: è meravigliosa ed è la madre di tutti gli uomini. E tutto ciò si trova in Maria. Per questo Maria è presente ovunque la Chiesa si rinnovi e dove c'è Maria, la Chiesa si rinnova. Non è un caso che le comunità, che sorgono dalla Chiesa, sono legate nella maggior parte dei casi a Maria e ai suoi luoghi di grazia".

Interrogato sull'atteggiamento di rifiuto da parte di certi vescovi per Medjugorje, che pure è un frutto di grazia mondiale, e poi se l'ultimo documento del Vaticano al vescovo de La Réunion sia una risposta soddisfacente (26 maggio 1998), egli ha risposto: "La lettera del segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede (Vedi Eco 140; p.4) chiarisce in maniera amichevole quello che negli ultimi anni è sempre stato l'atteggiamento ufficiale della Chiesa su Medjugorje e cioè che la questione viene lasciata consapevolmente aperta... Non si nega né si esclude che i fenomeni possano avere un carattere soprannaturale. Certamente la Chiesa non si esprimerà definitivamente finché i fenomeni continueranno sotto forma di apparizioni o di eventi simili, ma il compito dei pastori è quello di promuovere ciò che cresce, ciò che mostra dei frutti, di proteggerlo, se necessario, anche dai pericoli che naturalmente sono ovunque. Anche a Lourdes bisogna sempre preoccuparsi di evitare che il dono originario non sia soffocato da sviluppi errati. E anche Medjugorje non ne è immune. Pertanto è o sarebbe importante che anche i vescovi dedichino consapevolmente le proprie attenzioni pastorali a Medjugorje affinché quelli che sono i frutti evidenti siano protetti da sviluppi errati"

Fonte: Medjugorje, un invito alla preghiera, I trim. '98, Tocco di Casauria - Pescara