Esorcista cercasi
Quando nel giugno del 1986 il card. Ugo Poletti mi affiancò a p. Candido Amantini, per aiutarlo nel ministero d'esorcista, mi si aprì un mondo nuovo, del tutto sconosciuto prima. Non si pensi che le impressioni principali siano state date dai casi limite, dai fenomeni strani, a cui si crede solo se vengono visti.
L'impressione più forte e più duratura, per un neoesorcista, è quella di essere messo a contatto con un mondo di sofferenti, più nell'anima che nel corpo; un mondo di persone che avvicinano il sacerdote con fiducia e disponibilità, bisognose di aiuto e di consiglio. Nella maggioranza dei casi il compito dell'esorcista è di confortare, di illuminare per togliere false paure o comportamenti errati come il ricorso a maghi, cartomanti e simili; è di riavvicinare le anime a Dio riprendendo con regolarità una vita di fede, di preghiera, di frequenza alla messa e ai sacramenti, di deciso accostamento alla parola di Dio. Nel mio ormai lungo ministero sacerdotale non avevo mai avuto, in precedenza, tante occasioni per riavvicinare al Signore, alla Chiesa, tante singole persone o intere famiglie.