Mara Santangelo: ”Medjugorje un albero che si vede dai frutti. Cautela comprensibile, ma…”
Il tennis la incoronava campionessa mondiale nel 2006 con la vittoria della Fed Cup con la nazionale femminile. I suoi successi le garantivano il meglio anche sul piano della popolarità. Eppure a Mara Santangelo mancava Dio e lo dice anche a IntelligoNews con una semplicità disarmante, la stessa con la quale ha scritto nero su bianco la sua testimonianza di fede nel libro “Te lo prometto” (Piemme) in cui racconta per filo e per segno la sua nuova vita, fatta soprattutto di preghiera. L’abbiamo intercettata tra i suoi tanti impegni – la sua carriera prosegue “a bordo campo sportivo” (è infatti consigliera FIT e CONI, ma non solo) – per parlare con lei della decisione di monsignor Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni-Alatri, che come ha riportato l’Adnkronos della scorsa settimana, in una circolare inviata ai Vicari foranei e ai parroci della sua Diocesi ha annunciato la “proibizione” per “il clero e i fedeli” di partecipare a “incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l’attendibilità di tali fenomeni”.