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A sei anni dalla morte Roberto Bolano diventa scrittore di culto
di Mauretta Capuano
Miracoli non solo di guarigioni fisiche, anche interiori. Storie vere di fede e speranza sulle quali sembra vegliare la figura di Giovanni Paolo II. Ed e' proprio a Karol Wojtyla, che sara' beatificato a Roma il 1 maggio, che Margherita Enrico deve l'ispirazione per il suo nuovo libro: 'Un miracolo nella mia vita', dedicato alle guarigioni impossibili.
Giornalista, autrice televisiva e scrittrice, lei stessa e' stata testimone della guarigione del figlio dopo un incontro con Papa Wojtyla del quale dice: ''penso che la mia vita appartenga un po' a lui''. ''Con la sua semplicita', la sua saggezza e la sua chiarezza e' riuscito dove nessun uomo era mai riuscito prima: portare la gente ad avere fiducia e a innamorarsi di Cristo, del Vangelo, di Dio. Ma soprattutto a credere ai miracoli'' spiega la Enrico che da anni si occupa di medicina e ricerca. Fra i suoi amici piu' cari, come spiega nell'introduzione al libro, c'e' Luc Montagnier, il premio Nobel per la medicina che in una frase riportata nella quarta di copertina del libro, sottolinea: ''molti scienziati fanno l'errore di rifiutare cio' che non comprendono, ma io non condivido questo atteggiamento''.
Afflitto dalla nascita da un grave problema al sistema immunitario, il figlio di Margherita Enrico, dopo un incontro nello studio privato del Santo Padre, alla fine della messa appena celebrata dal Pontefice, era guarito. E Giovanni Paolo II non sapeva nulla della sua malattia. ''Il Papa e Francesco - racconta Margherita Enrico - si guardarono a lungo, in un silenzio quasi imbarazzante. Pareva che comunicassero con il pensiero. Poi il Papa, che non era al corrente della malattia del mio bambino, gli appoggio' una mano sul capo e, chiudendo gli occhi, comincio' a pregare. Francesco ci racconto' poi, che nello stesso momento, penso': 'Tu, se vuoi, puoi chieder per me la guarigione al Signore: insieme con tutti quei problemi che hai sulle spalle ogni mattina, puoi chiedere anche per me'''. Nel libro ci sono anche la storia della piccola Giulia, sei mesi e un tumore alle ossa; quella di una giovane donna musulmana in fin di vita per un'anemia plastica, guarita senza che i medici sapessero darsi una spiegazione e di un bambino con un corpo deturpato dalle ustioni. Tutte persone guarite in modo inspiegabile. Alla loro voce, che e' la testimonianza del miracolo della speranza, si alternano tappe di viaggi in luoghi sacri da Lourdes a Medjugorje, Efeso, al santuario di Siracusa.
Seguendo il percorso della fede che, per l'autrice, riesce veramente a guarire i nostri mali, Margherita Enrico pone anche la questione di quale sia la posizione della scienza quando non e' in grado di capire, invita a riconsiderare la forza della preghiera e il potere del perdono attraverso le figure di San Riccardo Pampuri, il medico frate che veniva dalla campagna e di Don Carlo Gnocchi, ''l'angelo dei piccoli mutilati''. (ANSA).
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182mila copie in 9 mesi per noir di Carrisi