15/05/2011, 00.00
VATICANO
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Papa: in Libia e Siria si cerchi il dialogo e si fermi lo spargimento di sangue

Al Regina Caeli “pressante appello” di Benedetto XVI per i due Paesi mediterranei. Oggi, domenica del Buon pastore e Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni “viene dunque spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa, e coloro che si stanno formando per diventare Pastori”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Pressante appello” del Papa per “la ricerca del dialogo” in Libia e perché “non ci siano ulteriori spargimenti di sangue” in Siria. I drammi che stanno sconvolgendo l’Africa del nord e il Medio Oriente sono così tornati nelle parole rivolte da Benedetto XVI alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita del Regina Caeli nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.    Una giornata nella quale il Vangelo “ci presenta una delle icone più belle che, sin dai primi secoli della Chiesa, hanno raffigurato il Signore Gesù: quella del Buon Pastore” e nella quale, quindi, “viene dunque spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa, e coloro che si stanno formando per diventare Pastori. Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i Vescovi – compreso il Vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero. In particolare, preghiamo per le vocazioni al sacerdozio, affinché non manchino mai validi operai nella messe del Signore”.   Nel messaggio inviato per questa Giornata Mondiale ho sottolineato che una vocazione si compie quando si esce “dalla propria volontà chiusa e dalla propria idea di autorealizzazione, per immergersi in un’altra volontà, quella di Dio, lasciandosi guidare da essa”. Anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Gli uomini infatti hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti.   La drammatica situazione di Libia e Siria è stata evocata da Benedetto XVI dopo la recita delle preghiera mariana. “Continuo a seguire con grande apprensione - ha detto - il drammatico conflitto armato che, in Libia, ha causato un elevato numero di vittime e di sofferenze, soprattutto fra la popolazione civile. Rinnovo un pressante appello perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l’aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi. Assicuro, inoltre, la mia orante e commossa partecipazione all’impegno con cui la Chiesa locale assiste la popolazione, in particolare tramite le persone consacrate presenti negli ospedali”.   “Il mio pensiero - ha proseguito - va anche alla Siria, dove è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità. Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le Autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità”.  

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