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Testata
Hanging Heart (Red/Gold), 1994-2006 di Jeff Koons appartiene alla Collezione François Pinault. Ora esposto alla mostrsa "Elogio del dubbio" a Punta della Dogana,  Venezia (Fino al 31 dicembre 2012)
2011
04
Ago
Il coraggio di fare una scelta senza porre condizioni

“Lascio tutto. E mi faccio suora”


«Lascio tutto. E seguo il Signore». Mariachiara Ferrari, 28 anni, si presenta all’incontro sul piazzale di un ospedale di Roma col camice bianco. Lo indosserà di sicuro ancora per qualche mese: il tempo di finire il 3° anno della Scuola di specializzazione in Medicina interna. In futuro chissà. Proprio lei — considerata tra le migliori specializzande dell’Università di Modena (e appena trasferita al Policlinico Gemelli per poter conciliare convento e corsia) — è disposta ad abbandonare il sogno di diventare medico: «Sono pronta a giocarmi tutto, nonostante la paura che spesso mi toglie il respiro, per realizzare il desiderio più profondo che ho nel cuore. Vivere sui passi di Dio!».

Ma quanti di noi sanno giocarsi tutto per realizzare i propri sogni?

Un’altra storia di donna col coraggio di scegliere. «Cambiare vita? Qualcuno ci riesce» , racconta la collega Benedetta Argentieri col post su Maria Vittoria Resta e Angelica Martinoni che si sono licenziate da pr della moda per coltivare la terra. E Gabriela Jacomella spiega, sempre su La ventisettesima ora, le ragioni che l’hanno spinta a dimettersi dal Corriere della Sera: «Lasciare il lavoro dei miei sogni, ricominciare a vivere. Il progetto è, semplicemente, questo» .

Darsi all’orto, ritornare giornalista free lance, inseguire il sogno di Dio. L’importante, comunque, è avere la forza di mettersi in gioco per realizzarsi. «Ognuno di noi ha dentro di sé una voce che lo spinge ad andare sempre più in alto — dice Mariachiara —. Per me vuole dire donarmi a Dio, per altri può essere diventare medici, madri, mogli. Quel che conta, a mio avviso, è riuscire a saltare nel buio per inseguire la verità di ciò che siamo».

Eppure. Lo sosteva anche lo scrittore Oscar Wilde:

Vivere è la cosa più rara del mondo. I più esistono solamente.

Mariachiara ha deciso di non farlo. In nome di Dio, ma quando parla la questione riguarda anche il suo essere donna. «La mia dignità sta nella scelta di donarmi al Signore — ripete Mariachiara —. Ma anche e soprattutto nella forza di ammettere con me stessa quel che volevo essere nella vita».

Pe trovare la risposta Mariachiara ci ha messo tre anni: «Oggi so di volere appartenere a Dio, per potere essere un tutto per tutti. Donandomi agli altri completamente. Anche come medico? Come il Signore vorrà: ora la mia voglia di indossare il camice bianco si inserisce in un progetto di amore più grande». Qualcosa dentro Mariachiara inizia a smuoversi nel 2008. Durante un incontro di catechesi la colpisce la frase di una suora che le dice: «A volte bisogna perdere tutto per trovare tutto». Seguono la vita in parrocchia, le settimane in campeggio con l’oratorio, le confidenze al cappellano: la scoperta del Vangelo avanza passo dopo passo dentro il cuore di Chiara, la decisione di cominciare il cammino della vita consacrata matura senza che neanche lei ne abbia una percezione esatta. Il 31 maggio scorso Mariachiara inizia il postulato, il periodo che ha l’obiettivo di aiutare le giovani ad approfondire la chiamata di Dio e a meditare sulla scelta con esperienze di preghiera, nonché di vita comunitaria e apostolica. «La sua durata è di un anno — spiega —. Poi ci sarà il noviziato (l’iniziazione alla vita religiosa). E dopo i primi voti anche la possibilità di continuare la professione medica sarà nelle mani di Dio». Di famiglia credente, sia i genitori sia tre fratelli, appoggiano la decisione: «Si fidano del Signore e di me».

Ma quante/i di noi riescono a trovare dentro di sé un sogno e, nonostante la paura, giocarsi tutto per perseguirlo?

Chiara ammette: «Un senso di vertigine mi accompagna continuamente: non so quello che mi aspetterà. La rinuncia alla famiglia e all’amore? Mi spaventa, ma in realtà la promessa del centuplo dell’una e dell’altro si sta già compiendo ora. E sarà quel che sarà: di certo pienezza! Ho fatto una scelta senza porre condizioni».

In bocca al lupo.


I VOSTRI COMMENTI
80
  • Se fa la suora
    08.08 | 15:34 DieSuedtirolerin
    Può ben fare anche il medico, ci sono fior di ordini che hanno come scopo l’assistenza ai malati…le due cose sono ben conciliabili, specie in un ospedale come il Gemelli o le cliniche private dove molti medici sono di CL.
  • La sua non è una decisione irrevocabile
    10.08 | 16:42 corinina
    Il più grande dono fatto all’uomo è la libertà di scelta e di pensiero. Chiara se scoprirà d’aver sbagliato può sempre ritornare alla vita laicale ,dopo avere ammesso l’errore senza paura di quanti la circondano.Il vero spirito religioso è lo spirito libero!
    Corinina
  • Grazie SImona Ravizza
    17.08 | 12:01 annamax
    Tra i vari commenti e risposte lette, ho potuto scorgere che è stata Simona Ravizza a convincere Maria Chiara a farsi raccontare il suo percorso di vocazione. Grazie Simona! questo racconta insegna a seguire senza paura il proprio pensiero. Maria Chiara ha fiducia in Dio e Lo vuole seguire sapendo che La proteggerà e La aiuterà nel suo cammino. Spesso noi, troppo radicati nella realtà che ci circonda, dimentichiamo cosa sia la Fiducia in Dio ma non solo e pensiamo di poter fare tutto da soli!e così talvolta accettiamo per paura tanti compromessi. Io per prima. grazie per questo bellissimo spunto di riflessione
    Anna
  • Chi cerca la verità va verso la luce di Dio
    08.09 | 09:31 LeoVenezia
    Chi cerca la verità va verso la luce di Dio. Auguri vivissimi. L.V.
  • Felicità? Una vecchia canzone?
    21.01 | 10:58 candidissima
    …..La storia che qualcuno trova la felicità solo facendo una scelta un po’ diversa dagli altri, a me convince molto poco, secondo me ci sono attimi di felicità x ogni scelta, sia strettamente religosa spirituale ma anche no. (A) Bisogna vedere cos’è la felicità per ciascuno di noi. (B) C’è chi sente attimi di felicità comprando un borsa di Gucci, e chi osservando un’alba sul mare, oppure innamorandosi. C’è anche chi non si accontenta mai di niente vivendo una vita aspettando tutto dagli altri, senza fare il minimo sforzo per conoscere i propri veri bisogni.
    La personalità, la genetica DNA, le esperienze che ognuno fa nella propria infanzia determinano cosa è la felicità (un momento di felicità) per ognuno di noi, insomma, la libertà di scelta gioca un ruolo importante. La costrizione è l’esatto contrario della felicità. Quello che tu scegli, è pienezza per te, ma non è detto che lo sia anche per me.
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