08/08/2011, 00.00
THAILANDIA – ASIA
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P. Mendes: Chiese ricche e di Paesi poveri sostengono la missione di Caritas Asia

di Francis Chan
Il 75enne sacerdote pakistano ha guidato per tre anni l’organismo cattolico, restituendo ordine e continuità nel lavoro. Egli invita a potenziare il lavoro di formazione dei giovani asiatici e auspica finanziamenti e personale competente per continuare i progetti. Un appello ai vescovi perché garantiscano il loro sostegno e un auspicio: il successore sia un laico.
Bangkok (AsiaNews) – Nel recente passato molte Chiese asiatiche hanno sostenuto l’opera di Caritas Asia: fra queste vi sono quelle dei Paesi più ricchi come Singapore, Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Hong Kong e Macao; ma si è avuto un contributo importante anche da realtà più povere e problematiche come le Chiese di India e Bangladesh, che hanno fornito un “valido aiuto”. È quanto afferma ad AsiaNews p. Bonnie Mendes, 75enne sacerdote pakistano, per tre anni coordinatore regionale di Caritas Asia. Egli lascia l’incarico per sopraggiunti limiti di età; oggi l’istituto nominerà il nuovo responsabile che, grazie alla “missione” appassionata di p. Mendes, potrà lavorare in una struttura efficiente.

Il sacerdote racconta che da una situazione originaria “estremamente difficoltosa” a causa della “discontinuità del personale” – che cambiava con troppa frequenza o era del tutto assente – oggi la realtà è migliorata e “posso consegnare al mio successore un istituto con certificati, documenti e rapporti annuali in regola”. Egli sottolinea che la “capacità di impresa e sviluppo” è oggigiorno “il fattore più importante” e per raggiungere l’obiettivo è essenziale formare personale giovane, pronto a rispondere alle necessità. Le nuove leve sono fondamentali per garantire il lavoro delle varie Caritas a livello nazionale e coordinare i rapporti con i partner in tutto il continente asiatico. Una seconda sfida, aggiunge p. Mendes, è quella di “raccogliere fondi, risorse e personale compente” da tutte le parti dell’Asia, per portare a termine i progetti.

Caritas Asia ha potuto contare in questi ultimi anni sul sostegno di Chiese in nazioni solide a livello economico come Singapore, Corea del Sud, Giappone, che hanno garantito un “notevole contributo” in occasione di disastri naturali o emergenze. Tuttavia, chiarisce il sacerdote, tutti sono chiamati a rispondere all’appello perché “ogni Paese” può fornire un valido aiuto. Come esempio egli cita le comunità di India e Bangladesh, che hanno sostenuto la Mongolia nello sviluppo di una agricoltura in ambiente secco e ostile; e ancora il Bangladesh, che ha esportato e condiviso il suo modello di micro-impresa.

P. Mendes afferma che va “rafforzato” il contributo a Caritas Asia di nazioni “deboli” come Malaysia e Timor Est, con particolare riguardo alla prima che gode di “grande potenziale” sia a livello economico, che nel settore delle risorse umane.

Da ultimo lancia un appello ai vescovi asiatici, che “devono essere interessati” alla missione della Caritas. L’ufficio per lo Sviluppo umano della Federazione che riunisce le conferenze episcopali dell’Asia (Fabc-Ohd) ha “un ruolo di primo piano” nel garantire un aggiornamento continuo di prelati e sacerdoti sui valori promossi dalla Dottrina sociale della Chiesa cattolica. E al suo successore, p. Mendes augura di “mantenere la calma e continuare il lavoro”, cercando di essere “un amico, una guida, un padre”. Infine un auspicio: spero che “sarà un laico”.
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