Seimila fedeli verso Medjugorje L’incontro con la veggente a Varese

VARESE Seimila particole per Medjugorje. Già pronte le ostie per la messa, di domenica 20 novembre, nella giornata dedicata alla Madonna al palazzetto dello sport.

Il tempio della pallacanestro nostrana si trasformerà in tempio di preghiera, accogliendo i fedeli della Regina della Pace da tutto il Nord Italia. Fulcro del fitto programma, la presenza di una delle veggenti, Marija Pavlovic, che quotidianamente ancora riceve le apparizioni mariane.

La seconda edizione di un evento che l’anno scorso, in una giornata di maltempo, complicato dalla neve, aveva raccolto cinquemila fedeli al PalaWhirlpool.

«Sapevamo che, se avessimo avuto uno spazio così ampio, la gente sarebbe arrivata» racconta Luigi Leva dell’associazione “Amici di Medjugorje di Varese”, promotrice dell’iniziativa. Presenti gli habitué dei pellegrinaggi, ma anche chi non c’è mai stato. «È un’opportunità imperdibile per chi non intraprenderebbe il viaggio perché malato o per questioni economiche in un momento di crisi come questo».

In autobus, treno, auto o a piedi, i fedeli raggiungeranno Masnago per raccogliersi in preghiera continua: «È un momento di ricerca e sono soprattutto i giovani a sentirne la necessità». Lo scorso anno in molti, muniti di panino e acqua, hanno pregato, quasi ininterrottamente, per 12 ore dalle 8.30 del mattino.

«Abbiamo voluto dare un’impronta varesina al programma, invitando il cantautore Roberto Bignoli che ha creato la ballata diventata il jingle di Radio Maria e che terrà un piccolo concerto». A parlare diffusamente del fenomeno delle apparizioni, invece, sarà il giornalista vaticanista Saverio Gaeta, autore di un saggio dedicato ai fatti della piccola cittadina tra i monti della Bosnia Erzegovina.

Sentita la presenza di presenza di monsignor Giacomo Martinelli, tra i primi a seguire da vicino accompagnando i medici che indagarono sulla complessa dinamica dell’estasi dei veggenti, riscontrando scientificamente gli eventi.

Interverrà anche Antonello De Giorgio, il varesino autore del libro “Non sono ancora una foto sopra una lapide”. Racconterà la sua storia, dalla scoperta di avere un tumore maligno alla guarigione avvenuta in maniera misteriosa, della preghiera continua per lui dei gruppi di preghiera di Medjugorje. Non si parla di guarigione prodigiosa, anche se in molti hanno gridato al miracolo.

Leva che è un veterano del pellegrinaggio a Medjugorje e ne ha fatti oltre 250, racconta: «Chi va a Medjugorje o viene ai raduni di preghiera con i veggenti cerca quello che, in un certo senso, non ha mai trovato. Nessuno è mai tornato come prima».

s.bartolini

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