06/02/2012, 00.00
IRAN
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Teheran dice che attaccherà chiunque aiuterà i suoi nemici

La minaccia del numero due della Guardia rivoluzonaria mentre sono in corso nuove manovre militari appare diretta contro i Paesi della Penisola arabica. Obama afferma di non sapere se Israele ha preso una decisione sul bombardamento dei siti nucleari iraniani.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – L’Iran attaccherà qualsiasi Paese fornisca aiuto o sia usato dai suoi nemici contro il proprio territorio. La minaccia viene dal vicecomandante della Guardia rivoluzionaria, Hossein Salami, e appare come una minaccia rivolta ai Paesi della Penisola arabica.

Intervistato dalla semi-ufficiale Fars, Salami ha affermato che “qualunque luogo usato dai nemici per operazioni ostili contro l’Iran, sarà soggetto a un attacco di ritorsione da parte delle nostre forze armate”.

Le affermazioni del numero due delle forze di elite iraniane sono venute mentre da sabato sono in corso nuove manovre militari, che dovrebbero concludersi oggi e appaiono come una nuova mossa intimidatoria nei confronti di Paesi, come l’Arabia saudita o gli Stati del Golfo, che potrebbero esere sorvoltai dagli aerei israeliani diretti contro le istallazioni nucleari iraniane o che fungono da basi per la flotta americana.

Nello stesso quadro, qualche settimana fa, dalla stessa Guardia rivluzionaria era venuta la minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz come rappresaglia per un ulteriore inasprimento delle sanzioni internazionali. Minacia finora rimasta slo verbale.

Sul fronte opposto, ieri il presidente statunitense Barak Obama aveva detto di “non credere che Israele ha preso la decisione” di un attacco contro l’Iran. “Credo – ha aggiunto in una intervista alla NBC – che come noi loro credano che l’Iran deve fermare il suo programma ncleare militare”. Pur affermando di sostenere la via della diplomazia, Obama ha ripetuto che “siamo pronti a fare tutto quello che possiamo per impedire che l’Iran abbia armi nucleari e crei una corsa agli armamenti – una corsa agli armamenti nucleari – in una regione instabile”.
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