Tre bambini e un asinello sulla via Francigena

Edouard e Mathilde, francesi, sabato raggiungeranno Roma
a piedi con un carretto e i tre figli piccolissimi

Tre bambini e un asinello sulla via Francigena

Edouard e Mathilde, francesi, sabato raggiungeranno Roma
a piedi con un carretto e i tre figli piccolissimi

Il carretto di Edouard e MathildeIl carretto di Edouard e Mathilde
ROMA - Se in questi giorni vedete transitare per le vie cittadine un carretto trainato da un asino, non pensate a una rappresentazione storica: è la famiglia Cortes che ha scelto questo mezzo per raggiungere Roma percorrendo la via Francigena. I francesi Edouard e Mathilde, 32 anni ciascuno, con Jeanne di 3 anni e mezzo, Marie di 2 e Emmanuelle di soli 9 mesi sono partiti a metà marzo da Le Puy en Velay, tappa iniziale di moltissimi pellegrinaggi. Hanno percorso quasi 1400 chilometri a piedi, superando le Alpi attraverso il passo del Monginevro. Notti all’aperto, caldo, freddo, intemperie, stanchezza, traffico non hanno fermato questa coppia dall’aria radiosa.

Una sosta lungo il tragittoUna sosta lungo il tragitto
«Lo abbiamo fatto per fede», affermano con semplicità, «ed è per noi una grande emozione arrivare a Roma con la nostra famiglia: questo viaggio ci ha fatto assaporare la gioia» - «e anche il sacrificio», aggiunge Edouard - di poterci e doverci dedicare 24 ore al giorno alle nostre bambine». Già abituati a tragitti simili - «per il viaggio di nozze siamo andati a piedi da Parigi a Gerusalemme», mentre Edouard ha fatto anche il Cammino di Santiago - si sono concessi questa lunghissima pausa dalla quotidianità e dal lavoro. Lui è giornalista free-lance, scrive libri di viaggi ed è stato anche inviato in Afghanistan; Mathilde è una volontaria della ong FidesCo e prima di sposarsi ha trascorso alcuni anni in Camerun.

La famiglia francese che sta percorrendo la via Francigena con un carrettoLa famiglia francese che sta percorrendo la via Francigena con un carretto
«Da tempo avevamo in programma questo tragitto e abbiamo scelto il carro (che proviene dalla Polonia) per via delle bambine. Al suo interno siamo riusciti a mettere tutto il necessario per il viaggio e in più seggioloni, biberon, scaldabiberon e tantissimi pannolini». Portano con loro una piccola statua della Madonna, che alla partenza è stata benedetta dal vescovo e che a ogni sosta trasferiscono nella casa che li ospita. «Abbiamo avuto tante dimostrazioni d’affetto: parroci che hanno suonato le campane per noi e sindaci che ci sono venuti incontro; a Radicofani Marie ha festeggiato il compleanno e ha ricevuto tantissimi pelouche in dono». Ne ha conservato uno: è un piccolo asino e somiglia molto a Octave, il loro asinello dallo sguardo dolce e mansueto, che poco lontano sta mangiando il suo fieno.

Paola Scarsi20 luglio 2012 (modifica il 22 luglio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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