Terza Settimana di Avvento
Venerdì
21 dicembre - feria di Avvento
Dal vangelo
secondo Luca (Lc 1, 39-45)
In
quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una
città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena
Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta
fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne
e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio
Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il
bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto
nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Spunto
di meditazione e di preghiera personale: Maria ha appreso
dall’Arcangelo Gabriele che l’anziana cugina Elisabetta è incinta, per una
grazia straordinaria di Dio, a cui “nulla è impossibile”, la cui Parola “fa
essere” le cose impossibili.
Cosa la spinge a
correre subito da lei, passando dalla Galilea alla regione montuosa della
Giudea, con un viaggio non certo agevole? Maria viaggia sicuramente spinta
dall’amore per la cugina, che immagina - a sei mesi di gravidanza, come le ha
detto Gabriele – bisognosa di cure affettuose, di aiuto, di presenza amorevole.
Ma soprattutto si muove, lei che ha appena concepito per opera dello Spirito,
per unire la sua gioia di persona visitata da Dio alla gioia di un’altra
persona che ha fatto la medesima esperienza di salvezza, a quella di una donna fino
a poco tempo prima umiliata dalla sterilità, che per tutti – e in particolare
per lei, Maria, giovanissima ragazza-madre di provincia -
è diventata un segno della potenza del Signore, della Sua cura per tutti i Suoi
eletti.