V Settimana del Tempo Ordinario
XXI Giornata Mondiale del Malato
Quanti lo toccavano venivano salvati
Lunedì 11 febbraio - Beata Maria Vergine di Lourdes
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Spunto di meditazione e di preghiera personale:
"La guarigione": è uno dei temi fondamentali dei Vangeli. Il nostro mondo ha bisogno e necessità di essere guarito, sanato nel corpo e nello spirito.
Oggi come allora ogni famiglia, ogni comunità di persone deve ciclicamente affrontare
il tema della malattia, in maniera più o meno grave. Dai disagi giovanili
legati a turbe dell’alimentazione, a schiavitù e dipendenze -come droga o alcool o gioco - che minano
l’integrità fisica e psichica soprattutto dei giovani, fino a malattie cronico-degenerative, disturbi cardiovascolari, patologie oncologiche... Ma a volte un
semplice mal di testa, se frequente o continuato nel tempo e nella modalità di
espressione, può minare la stabilità e l’integrità di ciò che noi chiamiamo vita
normale.
Immaginiamo quindi ai tempi di Gesù, dove l'aspettativa di
vita era molto bassa, i rimedi pochi, così come la diagnosi e la capacità di
cura; era quasi assente la chirurgia; le condizioni di igiene scarse o
inesistenti e la sottoalimentazione la regola e non l’eccezione. Abbiamo già
visto come un semplice disabile poteva essere considerato “un impuro”, un emarginato dalla società civile (e religiosa); lo stesso valeva anche per una malata
cronica come l’emorroissa, che abbiamo incontrato nel Vangelo di domenica
scorsa. Come lei, frotte di
persone si presentano al Messia, speranzosi nella possibilità di guarigione
dopo tutti i segni da Lui compiuti: in una società come quella ebraica, abbastanza vasta nel
territorio ma dove il tam-tam di informazione era velocissimo, le persone
erano disponibili a partire da lontano pur di ottenere il risultato, la fine
della sofferenza.
Ma Gesù ci ha già spiegato che in Lui non c’è niente di magico: a salvarci, a guarirci, non è il toccare le sue vesti, ma è la nostra fede in Lui, il nostro credere che in Lui e solo in Lui c’è salvezza! Credere che Lui è il Figlio di Dio, credere nella Sua Parola di Amore e misericordia, credere che Lui dopo aver creato il mondo ed i suoi abitanti deve completare la Sua creazione in noi, donandoci la speranza della Vita eterna, perché chi crede in Lui, nel Padre e nello Spirito Santo è già parte di quella Vita! Il riconoscere il nostro stato di sofferenza e l’offrire a Dio tutti noi stessi e la nostra capacità di donare anche la sofferenza, ci pongono al Suo cospetto e ci completano nel Suo Amore di Padre.
Ma Gesù ci ha già spiegato che in Lui non c’è niente di magico: a salvarci, a guarirci, non è il toccare le sue vesti, ma è la nostra fede in Lui, il nostro credere che in Lui e solo in Lui c’è salvezza! Credere che Lui è il Figlio di Dio, credere nella Sua Parola di Amore e misericordia, credere che Lui dopo aver creato il mondo ed i suoi abitanti deve completare la Sua creazione in noi, donandoci la speranza della Vita eterna, perché chi crede in Lui, nel Padre e nello Spirito Santo è già parte di quella Vita! Il riconoscere il nostro stato di sofferenza e l’offrire a Dio tutti noi stessi e la nostra capacità di donare anche la sofferenza, ci pongono al Suo cospetto e ci completano nel Suo Amore di Padre.