giovedì 14 febbraio 2013


 Tempo di Quaresima

 

La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai

 

Giovedì 14 febbraio - Ss. Cirillo e Metodio, monaco e Vescovo - Patroni d’Europa

Dal Vangelo secondo Luca  (Lc 10,1-9)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».


Spunto di meditazione e di preghiera personale:

Di nuovo Gesù prepara altri missionari, scelti dalla cerchia più ampia dei discepoli, per inviarli a predicare la Parola; come già i Dodici li manda due a due, ma questa volta sono ben settantadue (un probabile riferimento simbolico agli anziani collaboratori di Mosé di Es. 24, 1.9 e Nm 11, 16.24, come dodici tradizionalmente sono le tribù di Israele: qui infatti abbiamo il nuovo Israele che è la Chiesa).
Gesù sa che il loro compito è arduo, controcorrente, infatti afferma: “... io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”, quindi come discepoli di un Agnello (Lui) che portano nella loro persona, nella loro parola e nel loro agire la contestazione del sistema apparentemente ineluttabile dell'homo homini lupus. Non li sta mandando "al macello" ma a portare una profezia al mondo!
Ancora, li esorta a non portarsi dietro nulla se non il mandato ricevuto e la loro fede, così come aveva già fatto con i Dodici, affinché possano sperimentare quella dipendenza dagli altri che anche Gesù stesso, fin dal concepimento nel grembo di Maria, fin dalla Sua nascita a Betlemme, ha accettato, senza mettere "schermi" tra la loro fragilità e quella delle persone a cui sono inviati. Portano, come dirà S. Paolo, "un Tesoro in vasi di creta" (2 Cor 4,7), ed entrambi si devono vedere bene! Chi li accoglierà, nella loro fragilità, troverà il Tesoro.
Gesù dà loro anche un altro messaggio: portate la Pace nei cuori e nelle case degli uomini, offritela a tutti, anche se loro non sempre vi accoglieranno, anzi spesso vi perseguiteranno solo perché predicate nel mio nome. La Buona Novella è un messaggio di crescita non solo spirituale ma anche umana; di cultura, di civiltà, di una concezione nuova per l’uomo... O meglio: nella sua dinamica di sviluppo, essa mostra che ogni crescita umana non può non essere radicata nel nucleo spirituale più profondo della persona. E la 'risorsa', il 'combustibile' di questa trasformazione del mondo è la comunione che i discepoli andando insieme a due a due devono avere fra di loro: non hanno altra ricchezza e garanzia se non il sentimento di fratellanza, lo spirito di koinonìa che permette loro di condividere la stessa missione come annunciatori del Vangelo. Gesù sa che ci vorranno molti “operai” per diffondere la Parola e non saranno mai abbastanza, i pericoli e le difficoltà che dovranno affrontare saranno moltissimi durante  l’arco dei secoli a venire, ma avranno con loro lo Spirito con l’Amore del Padre. Ed il messaggio che ha consegnato ai Suoi inviati per ognuno di noi risuoni sempre nei nostri cuori, ci rallegri ogni giorno della nostra vita: “ La pace sia con Voi”!