Santo Rosario on line

Mercoledi, 1 maggio 2024 - Misteri gloriosi - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Un giorno gli si presentò un giovane patrizio chiedendo di poter entrare a far parte dei preti dell’Oratorio. Il Santo gli rivolse alcune domande, e, avendo capito che non era stoffa da prete perché pieno di spirito mondano e orgoglioso, lo volle mettere alla prova. Andò in camera, tirò fuori una coda di volpe e la porse al giovane dicendo: Prendi questa coda, attaccala dietro le tue vesti e fa un giretto per le strade di Roma mantenendo un contegno serio. Il giovane si mostrò offeso e scattò a dire: Non sono venuto a cercare una vergogna, o per fare delle pazzie! Ebbene, gli disse allora Filippo, la vita religiosa non è per. te. Sappi che qui non c’è da aspettarsi onori o ricchezze, ma rinunce e mortificazioni. Un’altra volta andarono da lui per visitarlo due cappuccini, uno giovane e uno vecchio. Filippo diede loro un’occhiata e gli sembrò che il giovane avesse più spirito religioso che il vecchio. Volle farne la prova usando anche qui i suoi metodi, studiando il modo di umiliare il giovane. L’occasione gli venne offerta quasi subito. Il frate giovane sputò a terra davanti a Filippo senza alcun riguardo. Filippo allora ostentò un impeto di collera e con finto sdegno proruppe in una solenne ramanzina: Che educazione è questa! Fila via di qui! E così dicendo minacciava di percuoterlo sulla testa con una delle ciabatte che s’era tolto dai piedi. Il malcapitato non si scompose per nulla, mentre il confratello più anziano era già tutto turbato. E Filippo continuava: Levati di dosso quel mantello da religioso che non sei degno di portarlo... Il fraticello, allora, lietamente e per nulla offeso, rispose: Padre, ha ragione, andrò volentieri senza mantello non solo perché non sono degno di portarlo, ma anche... perché non ho freddo... e poi. perché stamattina ho mangiato molto... Padre Filippo non se ne dette per inteso; aggiunse altre aspre parole e alla fine senza alcun segno di cortesia licenziò i due frati. Ma appena quelli furono giunti in fondo alle scale, li fece richiamare. Andò incontro al giovane che aveva così bistrattato e con il contegno più affabile di questo mondo, lo abbracciò, gli fece mille cortesie, e congedandolo gli disse: Figliuolo, persevera in con questa tua allegrezza, perché questa è la vera via per trarre profitto nella virtù.

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Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: "Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!". I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: "Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: "E chi mai si può salvare?". Ma Gesù, guardandoli, disse: "Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio". Pietro allora gli disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito". Gesù gli rispose: "In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi". (Mc 10,23-31)

Il Vangelo della domenica commentato

Commento al Vangelo della V domenica di Pasqua: Vangelo Gv 15, 1-8: Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.

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Atto di affidamento all'Angelo Custode

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me che ti fui affidato dalla Pietà Celeste. Amen.