08/03/2013, 00.00
COREA
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Pyongyang cancella il patto di non aggressione con Seoul

Il regime risponde alle nuove sanzioni varate dalle Nazioni Unite con la minaccia di una “guerra totale” e provoca: “Se gli Usa e il Sud non interrompono le esercitazioni militari, da lunedì il conflitto sarà aperto”. Cancellata anche la “linea di emergenza” fra i due Paesi.

Seoul (AsiaNews) - Il regime stalinista della Corea del Nord ha annunciato oggi la cancellazione di "ogni accordo di non aggressione" nei confronti della parte sud della penisola. Se Washington e Seoul non interrompono le esercitazioni militari congiunte, inoltre "da lunedì Pyongyang si considera in guerra contro le potenze aggressive che la minacciano". È la risposta del giovane Kim Jong-un alle sanzioni approvate ieri dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Pyongyang ha deciso di interrompere anche la "linea rossa", il canale di comunicazione di emergenza con Seoul. La Corea del Nord "ha abrogato tutti gli accordi di non aggressione raggiunti fra il Nord e il Sud e il canale di emergenza non può più svolgere la sua missione per il prevalere della grave situazione".

L'annuncio nordcoreano aggrava - forse fino al limite - la tensione scatenata dal test nucleare compiuto dal regime lo scorso 12 febbraio. Due giorni fa Pyongyang ha minacciato di revocare l'armistizio che mise fine alla guerra di Corea (1950-1953) e che non è mai stato seguito da un accordo di pace. L'accordo annullato oggi è invece il patto di non aggressione firmato dalle due Coree nel 1991 con l'obiettivo di risolvere pacificamente le divergenze e prevenire scontri militari.

La retorica militarista del governo del Nord cerca di colmare lo scoramento della popolazione dopo le nuove sanzioni varate dall'Onu. Mentre i vecchi provvedimenti vietavano la vendita di armi alla Corea del Nord, quelli approvati ieri colpiscono i trasferimenti finanziari internazionali che coinvolgono compagnie ed esponenti nordcoreani accusati di favorire il programma nucelare e lo sviluppo di missili balistici.

Inoltre tutti i Paesi hanno ora il diritto di ispezionare le navi dirette in Corea del Nord, negargli l'accesso ai porti e vietare ai velivoli nordcoreani l'accesso al proprio spazio aereo. Vi sono anche restrizioni alla vendita di beni di lusso - come gioielli e auto sportive - alla elite politica della Corea del Nord, dove metà della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno.

Intanto, mentre la tensione continua a salire, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha visitato uno dei reparti di prima linea che ha bombardato la Corea del Sud nel 2010 e ha parlato di una "guerra totale". Kim ha assicurato che l'esercito di Pyongyang è "pienamente pronto a combattere una guerra totale nello stile coreano".

 

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