giovedì 21 marzo 2013



V Settimana di Quaresima

 Il Padre è in me, e io nel Padre


Venerdì 22 marzo - San Basilio, sacerdote e martire  


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,31-42)

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?».
Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.


Spunto di meditazione e di preghiera personale:

Ancora il Vangelo di Giovanni, ancora - come nel capitolo 8, che abbiamo meditato ieri - un tentativo di lapidare Gesù... Sono passati svariati mesi dall'ultimo momento di forte tensione, l'evangelista ci dice poco prima che Gesù era a Gerusalemme mentre ricorreva la festa della Dedicazione del Tempio, istituita perché tra il 166 e il 160 a. C. Giuda Maccabeo riconsacrò il Tempio di Gerusalemme che era stato profanato dai pagani (Antioco Epifane). La storia viene raccontata nel 1 libro dei Maccabei al cap. 4, 36ss. A ricordo di questo evento fu istituita la festa della Dedicazione, che gli ebrei festeggiano fino al giorno di oggi, in dicembre (Chanukkà).
E' una ricorrenza molto gioiosa ed è detta anche "Festa delle Luci": è proprio in questo contesto che Gesù riafferma la Sua identità, praticamente Lui è il vero tempio della Nuova Creazione, il Suo essere 'Figlio' in senso stretto. Lo fa ricordando che la Scrittura stessa riconosce questa dignità straordinaria - "voi siete dei", una citazione del Sal 82,6 - ad ogni persona umana, in quanto creata ad immagine e somiglianza di Dio. A maggior ragione, Gesù può rivendicare questa dignità per se stesso, ma non lo fa per riaffermare l'ego, come faremmo noi, ma piuttosto per  mettere al centro la relazione vitale con Lui: Gesù di Nazaret è l'unica porta di accesso al Padre, non ce ne sono altre e questo, ci dice, Lui l'ha mostrato nelle sue opere. Trovare Lui significa ritrovare l'accesso alla Vita.
Questa insistenza della liturgia sul tema della fede piena in Gesù come unica via di salvezza ci sta accompagnando verso la Pasqua: non facciamoci sfuggire questa occasione di rivedere radicalmente il nostro rapporto con Lui, proprio a partire dall'affermazione di questa Sua centralità nella nostra vita. Questa 'rivoluzione copernicana' (non più io al centro, ma Dio) porta pace e gioia vera nella nostra vita.

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