Esteri

Corea del Nord mette in allerta l'esercito:
"Pronti per attacco a Usa e a sue basi"

L'ordine deI comando delle forze armate diffuso dall'agenzia ufficiale riguarda anche le unità missilistiche strategiche: possibile bersaglio il territorio continentale nordamericanao e le isole Hawaii e Guam. L'appello della Cina

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TOKYO - Le forze armate norcoreane sono in "assetto da combattimento" avendo per obiettivo gli Stati Uniti: lo riporta l'agenzia ufficiale Kcna, secondo cui il target sono "le basi Usa continentali, delle Hawaii e di Guam".
Secondo l'agenzia, l'esercito è stato posto in stato d'allerta, mentre alle "unità speciali strategiche" è stato ordinato di prepararsi per un eventuale attacco contro gli Stati Uniti.

"Il comandante dell'esercito del popolo coreano - si legge nella dichiarazione diffusa dall'agenzia ufficiale nordcoreana - dichiara che tutte le truppe d'artiglieria, comprese le unità missilistiche strategiche e le unità di artigliera a lunga gittata devono entrare in stato d'allerta di pronti al combattimento".

La minaccia è rivolta anche al territorio continentale, ma soprattutto alle Hawaii e a Guam è la più grande isola della Micronesia, controllata da Washington e situata nell'Oceano Pacifico occidentale, a soli 1.500 chilometri circa a sud-est della penisola coreana.

Già giovedì scorso Pyongyang aveva lanciato un monito analogo, ma dai toni meno circostanziati e senza accennare a preparativi in atto. Più in generale, il Nord ha ripetutamente ventilato l'ipotesi di attaccare Usa, Corea del Sud e lo stesso Giappone, persino con armi nucleari, sebbene gli esperti ritengano che non disponga della tecnologia indispensabile a tale scopo. Le recenti esercitazioni congiunte tra le forze americane e di Seul hanno provocato un ulteriore inasprimento della retorica bellica da parte del regime nord-coreano.

La Cina ha invitato "tutte le parti in causa" a esercitare "la moderazione". L'invito, non nuovo per Pechino, è stato lanciato dal portavoce governativo Hong Lei poco dopo l'annuncio di Pyongyang, secondo il quale l'esercito è "ai posti di combattimento" e che il suo obiettivo sono le basi degli Stati Uniti.