martedì 23 aprile 2013


Mercoledì della IV Settimana di Pasqua
Io sono venuto nel mondo come luce

Mercoledì 24 aprile - San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire (Sigmaringen, Stoccarda 1578 - Sewiss 1622)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,44-50)
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Spunto di meditazione e di preghiera personale:
Giovanni termina, con oggi, la narrazione dell’insegnamento di Gesù in pubblico. La Parola, la Buona Novella è stata rivelata agli uomini, da adesso saranno gli eventi a confermare le parole. Gesù ha detto la Sua verità, ha integrato con una nuova luce gli insegnamenti del VT (io sono venuto nel mondo come luce), ma qui ci spiega, ancora una volta il mistero del Figlio dell’Uomo: Lui non è un Profeta, non parla su parole rivelate, Lui è la Parola. E’ il Padre Celeste che parla tramite Lui ed in Lui, la Sua Parola è quella del Padre. Gesù è l’incarnazione del divino, ci inizia così a spiegare una parte del mistero Trinitario: Lui è Figlio, ma è anche Padre (e Spirito Santo), chi crede in Gesù, crede anche in Dio, che ha mandato il Suo Figlio prediletto a donarci la vita eterna, sacrificando la Sua vita per parte umana, per poi risorgere, rinascere in carne e Spirito. Ma Gesù ci dice anche che non abbiamo bisogno di aspettare dopo la morte per avere la vita eterna, possiamo iniziare a condividerla già sulla terra basta aver fede.....credere, lasciarci illuminare da quella luce che è Gesù stesso e che ci indica la via dell’Amore e della misericordia. E’ interessante notare come inizia il brano Giovanni: ci dice che Gesù "esclamò!". Gesù ha parlato, ha predicato, ha fatto dei segni piccoli e grandi......dei miracoli eppure il Suo popolo è ancora sordo, duro di udito, ma anche di cuore....... Gesù sa che ha poco tempo davanti e non si capacita di come i Giudei, ma anche i discepoli non siano completamente al Suo fianco, anzi i primi non lo saranno mai. Così alza il tono per farsi sentire da tutti, per svelare il Suo volto, il volto di Dio! E noi siamo in grado di riconoscerLo, di sentire la Sua voce, di credere in Lui, di vedere in Lui l’Amore del Padre ed il Padre stesso?