martedì 14 maggio 2013


Martedì della VII Settimana di Pasqua


Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi





Martedì 14 maggio - San Mattia, Apostolo 


(è il discepolo che prende il posto di Giuda,  tra l’Ascensione e la Pentecoste gli Apostoli tornano ad essere Dodici)


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
 
Spunto di meditazione e preghiera personale:


Dio è Amore, questo è il messaggio che Gesù vuole sottolineare ancora una volta, consegnandolo agli Apostoli. L’unica cosa importante è rimanere nell’Amore di Cristo e per farlo basta seguire i Suoi insegnamenti, i Suoi 'comandamenti'... Di che si tratta, in concreto? Certamente Gesù ha detto molte cose, anche innovative, che vanno ad aggiungersi e a reinterpretare le Dieci Parole, le tavole  della Torah lasciate da Dio a Mosè; ma soprattutto, ha vissuto l'Amore, lo ha interpretato con la Sua esistenza, con i Suoi gesti, con il dono totale di sé.
Ed il comandamento nuovo, il segno tangibile dell'originalità della predicazione di Gesù, ma anche il Suo lascito spirituale, è che i Suoi si amino gli uni gli altri come Lui li ha amati: questa è la misura straordinaria! Gesù ha dato la vita per i Suoi fratelli, anzi li chiama amici, non per sminuire il legame ma anzi per rafforzarlo: i parenti ti capitano, gli amici li scegli e poi li ami come veri fratelli. Non vi è dono più grande che portare a compimento l’opera del Padre iniziata da Gesù, con la testimonanzia d’Amore affidata agli Apostoli, che dovranno predicare in vece Sua e diffondere la Sua Parola nel mondo. Solo nella testimonianza e nella realizzazione di questo Amore donato a tutta l’umanità si è potuto realizzare il progetto del Padre fino ai nostri giorni. Noi stessi salutandoci ci auguriamo - con amore! - la pace gli uni gli altri... questo deve rimanere il nostro imperativo: attraverso il dono dello Spirito, imparare ad amare noi stessi perchè il nostro corpo è il tempio, la dimora di Dio, solo così saremo in grado di poterci amare anche gli uni gli altri come Gesù ci ha amati e come continuerà sempre a farlo!