In Francia è ufficialmente partita la «battaglia contro gli stereotipi di genere». Lo scorso 13 gennaio il ministro dell’Educazione Vincent Peillon e la ministra dei Diritti delle donne Najat Vallaud-Belkacem si sono recati in una scuola materna per inaugurare il programma “ABCD dell’uguaglianza“.
PAPÀ PORTA LA GONNA. Tempi.it vi ha già parlato di questo programma che vuole «educare alla cultura dell’uguaglianza fra i sessi» fin dalla più tenera età per «eliminare pregiudizi e stereotipi che possono essere alla base di discriminazioni».
Il governo ha creato un sito per diffondere tra gli insegnanti materiale adatto a promuovere questa visione tra gli alunni e il principale sindacato degli insegnanti delle elementari ha consigliato ai prof. libri che non «veicolano stereotipi di genere» come “Ho due papà che si amano” o “Papà porta la gonna“.
«LOTTA CONTRO LE AUTOCENSURE». I due ministri lunedì scorso hanno condotto la loro «lotta contro tutte le autocensure», facendo questi discorsi al loro pubblico di bambini e bambine tra i 3 e i 6 anni: «Con le macchinine possono giocare sia i bambini che le bambine». E ancora: «Oggi ci sono tante donne che fanno la guerra e sono quindi chiamate “soldatesse”». O anche: «La danza è riservata alla femmine? Una donna può diventare muratore? Un bambino può giocare con le bambole a prendere il tè?».
EUTANASIA, ABORTO, DIVORZIO. Lo lotta contro gli stereotipi di genere non è l’unica portata avanti con insistenza dal governo di Francois Hollande. Dopo l’annuncio fatto dal presidente martedì scorso sulla legalizzazione dell’eutanasia, il prossimo 13 febbraio il partito socialista ha fissato un’udienza per i suoi membri al Senato per discutere «dell’assistenza a un fine vita degno».
Il prossimo 20 gennaio, invece, si comincerà a ridiscutere in Parlamento la legge sull’aborto per farlo diventare un «diritto umano come gli altri», mentre il ministro della Giustizia Taubira ha proposto che i divorzi consensuali o di mutuo accordo possano essere sanciti semplicemente dai cancellieri giudiziari.
Secondo il cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, così «si fa diventare l’aborto una soluzione banale alla quale si può ricorrere in qualsiasi circostanza». Il divorzio facile e rapido, invece, «è un modo per la società di occultare le sue conseguenze nocive: fare come se non avesse delle conseguenze».