Carissimo don Julian, da figlia del movimento…

gay_marriageLa mia amica-quasi-sorella Benedetta Frigerio mi ha chiesto di pubblicare questa lettera indirizzata a don Julian Carron, dopo averla inviata a lui e ad altri più vicini. L’ho letta e l’ho trovata rispettosa verso il sacerdote, piena di amore da figlia per il padre, piena di passione per la ricerca della Verità. So che pubblicandola innanzitutto alimenterò la convinzione di quelli che mi dicono che mi sono fissata su questo tema, e so anche che mi sto infilando in una questione interna al movimento che non conosco per niente (fino a che non ho cominciato a girare per parlare dei miei libri e conosciuto tante persone di CL, il movimento lo avevo pressoché solo sentito nominare, e da parrocchiana modello base mi stava vagamente simpatico e basta) e che non ho nessun diritto di giudicare. 

Alla prima critica – mi metto avanti col lavoro e me la faccio da sola – dico che è vero, mi ritrovo spesso a spendere forze, credibilità, energie a parlare di questa tematica che alla fine mi interessa anche poco (a me interessano le persone e il nostro cammino per aprirci a Cristo), ma non sono io ad aprirci i telegiornali, a darle ogni singolo giorno i titoli delle testate più importanti, a metterla nell’agenda politica tra le priorità del paese. E se a Fatima la Madonna ha detto che la battaglia finale con Satana sarà sulla famiglia, noi cristiani dobbiamo rispondere con responsabilità, ognuno nel posto dal quale ci è stato chiesto di stare.
Alla seconda – perché infilarmi in una questione interna che non conosco affatto – dico solo che ospiteremo volentieri anche eventuali altre voci, se mai qualcuno dovesse ritenere che questo blog possa essere la sede opportuna. So che rischio di perdere popolarità, se mai ne abbia avuta, e di diventare antipatica a qualcun altro ancora, ma penso che questo non possa mai essere un criterio nelle scelte. 
Aggiungo infine che da esterna, e da amica che da un lato cerca di farsi un’idea, trovo bellissimo il travaglio interno al movimento: vedere, ascoltare persone che vivono un’appartenenza appassionata alla propria identità spirituale in modo quasi più intenso che alla famiglia è commovente. Mi sembra che tanti amici vivano davvero l’appartenenza al movimento come un legame più forte del sangue, perché lo spirito è più forte del sangue: credo che sia una cosa meravigliosa, anche se in certi passaggi faticosa. Ammiro la libertà che tanti hanno nei confronti del deposito della fede che attraverso Cl hanno ricevuto: adesione intelligente e personale e non di gruppo. Vedo anche io in me il bisogno di appartenenza a una compagnia di amici, e il bisogno di riconoscere una paternità che mi sia guida sicura, e posso solo dire che le volte in cui ho fatto fatica a riconoscermi in quelli che mi camminavano accanto è stato sempre perché mettessi più fisso il mio sguardo verso Gesù, che guida la nostra crescita spirituale verso la meta comune di tutti noi che vogliamo somigliargli, da qualunque strada arriviamo.
Ecco cosa ha scritto Benedetta: 
***

Carissimo don Julian,

da figlia del movimento e consapevole della durezza del momento storico in cui hai accettato di guidarlo ho deciso di scriverti pubblicamente, dopo le tue parole riportate da Aldo Cazzullo nell’intervista apparsa mercoledì 16 settembre sul Corriere della Sera. Lo faccio spinta dalla mia coscienza e dall’urgenza della situazione, sapendo anche che non sarei mai riuscita a parlarti in tempo utile, dato che in questi due anni ho provato più volte a cercarti senza risultati. Le tue parole sul domandarsi “quale riconoscimento dare” alle “unioni omosessuali”, infatti, hanno generato confusione in diverse persone, soprattutto le più giovani, che mi domandavano così: “Ma non dicevi che la Chiesa non le tollera perché non tollera il peccato che rende infelice l’uomo? Perché Carron ha parlato di un riconoscimento possibile da dare alle relazioni fra persone dello stesso sesso contrariamente a quanto richiesto ai cattolici dal magistero della Chiesa? Forse Carron vuole solo dire che non si può dire subito la verità per non allontanare le persone?

Non ti nascondo il dolore di fronte a quelle parole, dopo due anni passati a raccontare a tanti il pericolo dell’ideologia gender che avanza, trovando terreno fertile nel sentimentalismo che ci affligge e ci attacca come un male mortale, impedendoci di vivere amando davvero. Invitata a parlare ho ripetuto a tanti, e quindi a me stessa, che la “suprema felicità mia”, come dice don Giussani, è “fare la volontà Tua” e che questa volontà, che chiede il nostro sacrificio, è conoscibile attraverso la constatazione della natura, che Dio ha fatto ordinata e intellegibile per aiutarci a camminare verso il nostro compimento. Ho ricordato a loro e a me stessa come il Signore abbia fatto anche di più per aiutarci, noi poveretti e feriti dal peccato, a non perdere la via: ci ha dato i dieci comandamenti, come sponde salde per il cammino nella via della salvezza. Poi, siccome l’uomo oltre che della legge ha bisogno di una compagnia amorosa e carnale per seguirla, Dio ci ha mandato e ci manda Suo figlio che non smette di indicarci il vero attraverso la Chiesa e il Vangelo. Proprio questi ultimi sono infatti chiarissimi in merito allo scopo della sessualità e all’omosessualità praticata, che San Paolo nella prima Lettera ai Romani chiama addirittura abominio tanto illude l’uomo snaturandolo. San Paolo, che è vissuto in un momento simile al nostro per quanto riguarda la morale e il costume, non ha paura di usare parole forti e di parlare di idolo (dato che solo nella diversità di sessi ci si può completare), ossia qualcosa che va contro la natura, quindi contro Dio che l’ha creata, quindi contro la vocazione umana. E per tanto contro l’uomo che fuori dal disegno di Dio si condanna a qualcosa di meno della felicità. È proprio questo amore per l’uomo e la sua  felicità suprema, il suo splendore (“glorificate Dio con il vostro corpo”, dice sempre Paolo) che la Chiesa non fa sconti in merito. E non si piega alle riduzioni mondane, per violente che siano. La Congregazione della dottrina della fede, in “Considerazione circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone lo stesso sesso”, si esprime spiegando che “la Chiesa non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali (…) significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società”. E ancora: “Sono perciò utili interventi (…) per affermare chiaramente il carattere immorale di questo tipo di unione” e per non esporre “le giovani generazioni a una concezione erronea della sessualità e del matrimonio che le priverebbe delle necessarie difese e contribuirebbe, inoltre, al dilagare del fenomeno stesso”. Questo punto mi sta molto a cuore, infatti, mi accorgo che tanti giovani, anche del movimento, faticano a comprendere le ragioni dell’intolleranza di queste unioni perché giudicano sentimentalmente anche il rapporto uomo e donna e sempre più spesso lo vivono come un possesso istintivo. Quando però gli si spiega ciò che ho avuto la fortuna di imparare proprio nel movimento, che don Giussani sottolinea in una bellissima intervista contenuta in  “Breve catechesi sul matrimonio”, ossia che siamo al mondo per una chiamata e per servire un progetto più grande, che ci si sposa per dare figli alla Chiesa o ci si consacra per costruirla attraverso la verginità, molti rimangono attratti e vogliono capire. Ho scoperto che è proprio vero quello che dice don Giussani: “Un cristiano, quando riflette sulle indicazioni del Magistero, anche se gli sembra che esso parta da lontano, è costretto subito a ritrovare l’imponenza di Cristo sulla sua vita”. Un Cristo esigente che ci vuole completamente. don_giussani.jpg_415368877E’ impressionante vedere come i ragazzi davanti a proposte alte siano disposti a sacrifici che spesso neppure gli adulti sanno fare. Basta che qualcuno gliele faccia e che provi a viverle con loro. Sì, la bellezza estetica generata dalla sequela dell’etica cristiana con delle ragioni chiare è ancora in grado di affascinarli più del mondo. Tanto che alcuni, anche non del movimento, hanno cominciato a leggere don Giussani e si sono perfino avvicinati a Comunione e Liberazione. E’ necessario solo che qualcuno li sfidi continuamente, con le parole della Chiesa e con la vita. Proprio tu ci richiami a non accontentarci di meno di Cristo, per questo mi sembra impossibile che ti sia arreso al riconoscimento di “un dato di fatto”, che però dimentica Cristo, inseparabile dalla sua creazione e dottrina. E’ capitato anche a me, più di una volta, di dover discutere con persone che mi hanno rivelato con dolore di avere attrazioni per persone dello stesso sesso. Con loro è così cominciato un rapporto in cui ho offerto un’amicizia che non fa sconti sulla realtà, come dici sempre tu, dove ho dovuto fare la fatica di non cedere mai al mondo, presente anche in me, che attira queste persone con una felicità a buon mercato, spiegando loro che la relazione omosessuale è un inganno che non li completa, facendo incontrare loro testimoni che, pentiti, le hanno vissute e che si sono convertiti. In un percorso di fede e di aiuto ho visto qualcuno cominciare a uscire dalla confusione, e quindi a trovare un po’ di pace, proprio iniziando a chiamare le cose con il loro nome. Qualcun altro ha proceduto in percorsi di sostegno senza più richiedere il mio aiuto. Qualcun altro fugge, ma li porto tutti dentro di me, nelle mie preghiere quotidiane domandando a Dio la fedeltà e la grazia di essere a loro disposizione in qualunque momento, dato che senza di Lui prevarrebbero la mia inadeguatezza e infedeltà. Spesso avrei potuto dire loro “poverino, mi dispiace, io ti accetto così” e sarebbe stato più facile, ma sarebbe stato come lavarsene le mani, lasciandoli nella loro illusione. In questo lavoro, invece, ho gustato la bellezza della verità detta con dolcezza, dell’amore forte, fatto di sacrificio, di sconfitte e rifiuti, rischiando delle indicazioni anche pratiche nonostante la mia parzialità, perché certa che siamo nelle mani di Dio. Sono tanti i legami che si sono generati in questi due anni e sono legami che mi costringono a un rapporto duraturo, un’amicizia che chiede molto ma che non scambierei con nessuna mera pacca sulle spalle. Come ho raccontato ad alcuni ragazzi, quando anni fa ero nella confusione qualcuno mi ha salvata urtandomi. Dicendomi che come vivevo non andava bene e che dovevo farmi aiutare. Ricordo poi un giorno in cui soffrivo confusa e tutti intorno mi compativano. Solo uno, mio fratello Alberto, mi urlò in faccia la ragione della mia sofferenza. Fu come una sberla, ma mi fece vedere quello che non vedevo e che nessuno aveva il coraggio di dirmi, convinti che la mia volontà fosse troppo ferita. Invece, il giorno dopo cominciai a cambiare via. A rinforzarmi e a guarirmi completamente, insieme agli amici veri, furono poi i rosari e il digiuno a pane e acqua che ho scoperto come arma invincibile grazie ai messaggi della Madonna a Medjugorje. Tutto questo fece guarire (e ora rinforza) la mia anima, liberandomi da un comportamento sbagliato, generato da una grossa ferita che è stata guarita quando ormai sembrava impossibile. E invece non c’è davvero nulla di impossibile a Dio e a Sua Madre se glielo si chiede e li si segue.

Ecco io credo che il nostro mondo stanco, impaurito e ferito possa essere curato da queste medicine, preghiera, sacrifici, amore e amicizia veri. Ed è questo che mi fa essere lieta nella battaglia contro un’ideologia, quella gender, disumana e che papa Francesco ha associato a quella nazista: vedere giovani, magari legati alla Chiesa e che parlano di Cristo ma che sono confusi perché ignorano le basi della sua dottrina, diventare più certi della fede conoscendola come il don Gius ce l’ha riproposta in maniera affascinante (basti pensare ai suoi scritti sull’amore e la verginità). Mi accorgo quindi come il giudizio culturale e pubblico, che mi porta fino alla piazza, sia fondamentale per educare alla fede, far maturare l’identità cristiana e renderci capaci di stare davanti agli altri e al mondo senza tentennare, forti delle ragioni e di un’esperienza. Per altro chi si decide per questa via comincia a scoprire il significato del servizio cristiano nel mondo e della testimonianza,  e di un’amicizia forte e sincera, perché spesa per un ideale vivo e affascinante.

Ti domando una risposta e prego per te, consapevole del compito grave che hai, in un momento in cui il demonio (come ha detto papa Francesco alle monache in merito al disegno di legge sulle Unioni Civili in Argentina) sta confondendo tanti uomini di buona volontà e persino la Chiesa e in cui abbiamo bisogno di guide forti che ci chiedano, se necessario alla nostra maturazione, certezza e, se necessario, alla difesa della fede, il martirio dell’incomprensione e del rifiuto del mondo.

Benedetta Frigerio

183 pensieri su “Carissimo don Julian, da figlia del movimento…

  1. Giusi

    “Un cristiano, quando riflette sulle indicazioni del Magistero, anche se gli sembra che esso parta da lontano, è costretto subito a ritrovare l’imponenza di Cristo sulla sua vita”. Ecco è questo il punto. Di questo abbiamo bisogno. Non di un Cristo rivisitato e corretto.

  2. Signor Bariom, siccome lei ha capito la lettera sia cosi’ cortese di spiegarmi in breve il contenuto in referimento al comandamento: non commettere atti impuri e se dobbiamo dire a Dio che si e’ dimenticato qualcuno delle sue creature “a statuto speciale di nascita”?. Per ora, nella mia semplicita’ catechetica, rimango ancorato alla frase: …”sorgeranno falsi profeti e ne seduranno moltissimi”…e di questi tempi di cagliostri, da dentro e fuori la Chiesa Cattolica, ne abbiamo anche troppi. Per di piu’, se nota, si fa sempre piu’ consistente la profezia della Vergine di Fatima che ci avviso’, fin dal 1917, che la massoneria si infiltrera’ fino al vertice della Chiesa,indirettamete preannunciando/avvisandoci l’apparizione reale della persona dell’anticristo. Cordiali saluti, Paul.

    1. Signor Paul, mi perdoni ma non comprendo il punto…
      La sua richiesta di chiarimento sul senso della lettera (senso che ho compreso per quanto mi è dato – in ultima analisi la richiesta sarebbe da volgere all’autrice), mi fa supporre lei trovi discrepanze tra il testo e il comandamento “non commettere atti impuri”….

      Io sinceramente non ho trovato questa discrepanza, quindi dovrebbe illuminare lei me su quanto ha colto.
      Trovo invece che la lettare riporti episodi personali dove la Parola di Dio e i Suoi Comandamenti sono stati portati ad altri senza fare “sconti”, “ritagli” o “adattamenti” (pur nella Misericordia).
      Anzi il senso ultimo di questa lettera direi sia di chiedere un chiarimento proprio perché, da quanto si è potuto leggere sinora, pare venga ipotizzata da Don Carron, proprio una linea di “adattamento”.

      Buona giornata.

  3. Lucia Dallagnese

    Grazie Costanza per aver dato spazio a questa lettera.
    Grazie Benedetta per la tua bellissima lettera che nasce dal cuore e dalla Verita’ vissuta. Il mio appoggio totale a quanto scritto. Grazie ancora. Dio vi benedica

  4. Annarita

    Grazie Costanza per la tua prefazione alla lettera, ringrazio il Signore per la tua capacità di esprimere anche ciò che penso io….mi onora sapere che questa amica e sorella nella fede sia così impegnata nella Vita vera e prego che lo Spirito Santo chiarisca ogni equivoco
    Annarita

  5. roberto

    … Un Cristo esigente che ci vuole completamente. E’ impressionante vedere come i ragazzi davanti a proposte alte siano disposti a sacrifici che spesso neppure gli adulti sanno fare. Basta che qualcuno gliele faccia e che provi a viverle con loro…

  6. Lisa

    Che bello avere una quasi sorella così. Costanza, qualcuno dall alto ti vuole davvero bene per benedirti con tante amicizie così imponenti e salvifiche. A scontare la presenza di chi si fa detrattore dei tuoi messaggi. Bella lettera. Davvero. Ad avercene amiche così, ci sentiremmo tutte più forti.

  7. fra' Centanni

    …ci ha dato i dieci comandamenti, come sponde salde per il cammino nella via della salvezza. Poi, siccome l’uomo oltre che della legge ha bisogno di una compagnia amorosa e carnale per seguirla, Dio ci ha mandato e ci manda Suo figlio che non smette di indicarci il vero attraverso la Chiesa e il Vangelo. Proprio questi ultimi sono infatti chiarissimi in merito allo scopo della sessualità e all’omosessualità praticata, che San Paolo nella prima Lettera ai Romani chiama addirittura abominio tanto illude l’uomo snaturandolo. San Paolo, che è vissuto in un momento simile al nostro per quanto riguarda la morale e il costume, non ha paura di usare parole forti e di parlare di idolo (dato che solo nella diversità di sessi ci si può completare), ossia qualcosa che va contro la natura, quindi contro Dio che l’ha creata, quindi contro la vocazione umana. E per tanto contro l’uomo che fuori dal disegno di Dio si condanna a qualcosa di meno della felicità.

    Parole semplici, pure come l’acqua che scende dal cielo. Parole che dicono la verità: l’omosessualità è un male che contraddice il progetto di Dio (contro natura!) e che ruba la gioia di vivere alle persone.

    A che servono tutte le complicazioni che abbiamo letto in questi giorni proprio sull’omosessualità e proprio su questo blog, da parte di alcuni utenti? E a che serve dire a queste povere persone, colpite e devastate dall’omosessualità, solo mezze parole, mezze verità? Il nostro parlare sia “si, si/no, no”, il resto viene dal maligno.

  8. Simone

    Dopo essere stato censurato, ci riprovo.
    Carron dice: “La questione è quale tipo di riconoscimento dare, e il loro rapporto con la famiglia fondata sulla relazione uomo-donna, i figli, le adozioni.”
    Questo è quanto. Se vogliamo discutere, discutiamo su questo.

    Mi permetto di aggiungere una cosa. MI pare che non molti si sono accorti che il tempo che stiamo vivendo è, dopo molti secoli, “la prima epoca dopo Cristo senza Cristo” e per questo vale la pena riprendere e studiare quella che fu l’epopea dei primi cristiani, perché da lì ci possono giungere seggerimenti importanti: come vivevano, cosa facevano, come si rapportavano con il mondo esterno.
    Molti citano S. Paolo, anche io lo farò e suggerisco di rileggere la lettera di S. Paolo a Filemone, perché è grazie a S.Paolo se è stata sconfitta la schiavitù, in un modo sconvolgente, direi cristiano.
    A voi i muri e muretti.

    1. admin

      signor Simone
      il suo commento precedente non era stato approvato perché dopo aver accusato l’autore dell’articolo nonché padrona di casa di non aver letto l’intervista ne ha storpiato il nome segno che lei non ha letto neanche l’intestazione del blog (oppure è il trucchetto di Emilio Fede di storpiare il nome delle persone che non si stimano?).

      1. Simone

        Mi dispiace se ho storpiato il nome, non era voluto.
        Per quanto riguarda il dubbio se l’autrice avesse letto l’articolo ancora mi resta in quanto venivano continuamente citati il titolo e l’occhiello del Corriere che non avevano niente a che fare con le parole di Carron.
        O forse era voluto non citare le parole di Carron ma l’interpretazione del Corriere?

    2. Thelonious

      @Simone:

      Benedetta non ha parlato di muri: quelli sono nelle tue parole, che usi per contrapporre questi e quelli.
      Sono forse illecite le domande che Benedetta pone?

      Nel movimento ho imparato ad usare la ragione (o quantomeno a provarci), a rispondere nel merito e in modo non sentimentale, a verificare la pertinenza della fede con la vita, e infine a “tirar fuori” senza censurarle le cose che possano destare obiezione.

      Benedetta questo lo sta facendo, certamente con fatica e dolore, e mettendoci la faccia in prima persona, e per questo la stimo.

      1. Simone

        I muri erano riferiti al precedente post di Costanza Miriano il cui commento non era stato approvato.
        Per capire che tipo di atteggiamento ha Carron di fronte a questo argomento (e direi anche quello del Papa) e quindi rispondere alle domande di Benedetta, valgono i suggerimenti che ho dato, ovvero rileggere per esempio Bardy e la lettera di S. Paolo a Filemone.

  9. admin

    comunicazione di servizio:
    purtroppo per cause tecniche a me ignote il tasto di condivisione a facebook di questo post non funziona.
    Per condividere la lettera di Benedetta Frigerio è necessario allora copiare l’URL e poi incollarla nello stato di FB (aggiungendo magari un commento visto che comunque non appare il titolo e l’anteprima)

  10. Pierre

    A me sembra che la “bellezza disarmata” di Carron non sia la Fede “brandita” di don Giussani, che non a caso amava molto san Paolo. Mi spiego: don Giussani dell’associazionismo cattolico del suo periodo temeva soprattutto la “scelta religiosa” ossia il relegare (nelle sagrestie, fin anche nel proprio “foro interiore”) la fede, come qualcosa che non fosse anche “cultura” valida a 360 gradi, incidente su tutto. Carron parlando di unioni da riconoscere cede ad un dualismo il cui rigetto fu uno dei tratti di Giussani che lo resero tanto indigesto al potere. Inoltre spostare il problema sulla costruzione di spazi di dialogo anziché di muri mi sembra un sofisma: è la lobby LGBT a rifiutare il dialogo additando le differenti opinioni come indegne e “omofobiche”, chiedendo bavagli, imponendosi subdolamente tanto è vero che il gender i genitori lo hanno scoperto parlando con i loro figli dopo la scuola. Ora negano perfino il misfatto, salvo rilanciarlo come è accaduto a Roma. Contro questo rifiuto di una discussione pubblica ben venga il familyday! Aggiungo anche una provocazione: andare a San Giovanni il 20 giugno forse significava niente Renzi all’imminente Meeting di Rimini? Ma a cosa serve conquistare il mondo, se perdiamo l’anima? (cit.)

    1. Simone

      Quanti discorsi!
      L’unica cosa che interessava a Giussani era “un cuore nuovo in ciascuno di noi” ed è per questo che ne 54 entro nel Liceo Berchet, non per organizzare un’esercito, ma per l’affezione al destino di ognuno. Ed è la stessa affezione che anche Carron ha oggi nei confronti di chi lo incontra di persona o attraverso i suoi scritti.

      “Non una “presenza della nostra comunità” in università deve avvenire, ma un “cuore nuovo in ciascuno di noi”, una maturità tua, fratello; lo scoppio o l’albore di una maturità cristiana tua, di una fede e di una passione nuova.” Dall’utopia alla presenza, L.Giussani

      Se avete bisogno di un capopopolo non avete che l’imbarazzo della scelta.

      1. Pierre

        Al netto che queste sono esattamente le medesime critiche che l’associazionismo cattolico di quegli anni muoveva contro Giussani, no caro Simone, non ho bisogno di alcun capopopolo. E non iniziamo l’esegesi dei testi del Gius perché con me mi sa che caschi male. Giussani ci ha insegnato ad essere degli Spartacus in un epoca in cui il potere dispone di strumenti ancora più pervasivi di quelli a disposizione dell’impero romano, perché ora invade subdolamente le coscienze. Io ho paura che si tenda a voler sistematizzare e neutralizzare un lascito scomodo ma Giussani non è possibile “normalizzarlo”, va preso tutto! Io non credo che amici come Ventorino (don Ciccio!) Cesana Tantardini o Ronza siano stati messi ai margini perché in cerca di “capipopolo” caro Simone. E non credo che Galantino sia il degno successore di nomi passati per il Meeting del calibro di von Balthsar, Ratzinger,etc.(a proposito, credo sarebbe stato il caso di sentire un Robert Sarah…). Una maturità tua? Esatto,il contrario del difendere acriticamente tutto quello che viene dai vertici ricadendo in quel clericalismo alieno a Giussani. Non una presenza della nostra comunità? Esatto, una Presenza, col “p” maiuscolo: Giussani ci ha insegnato a non attaccarci alla compagnia solo in quanto gruppo umano, una lezione importante. A me don Gius ha insegnato non convincendomi delle sue idee ma donandomi un metodo infallibile con cui verificarle. E il 20 giugno il mio cuore mi ha portato a san Giovanni, tra altri fratelli ciellini, famiglie neocatecumenali e altra Chiesa laica militante per dire “NO” a chi vuole “scandalizzare questi piccoli…” (cit.)

        1. “A me don Gius ha insegnato non convincendomi delle sue idee ma donandomi un metodo infallibile con cui verificarle.”

          Io non sono un ciellino e conosco poco degli scritti di Don Giussani, ma di quel poco che ho potuto leggere, questo approccio/insegnamento di Don Giussani – che se non sbaglio era quello che adottava anche nell’approcciare le persone – mi ha molto colpito e anche affascinato.
          Un approccio capace di sradicare le persone dalle proprie errate convinzioni, più che con il soverchiarle di discorsi o esempi o ammaestramenti.
          Sicuramente un dono, innestato (credo) in un’intelligenza e un’acutezza d’animo rara.

        2. Thelonious

          @Pierre: concordo con te al 100%.
          E aggiungo, caro Simone: ridurre una serie di domande poste con rispetto, tentando di utilizzare cuore e ragione ad un volgare “aver bisogno di capopopolo” ti sembra una cosa giusta?

  11. roberto

    Pierre
    23 settembre 2015 alle 11:26 — da leggere, c’è tutto!!
    sul finale non saprei ma è certamente clamoroso che il tema attualissimo sulla famiglia sia di fatto stato escluso dal Meeting; c’è un accurato silenzio da parte del Movimento (e dei Centri Culturali del Movimento…) sul pensiero unico che avanza e non si capisce perchè essere a 360 gradi possa danneggiare la testimonianza di cui giustamente parla Carron.
    Per Simone: ma si può criticare Carron oppure in CL si alza subito un muro appena si prova a discutere????

    1. Giusi

      Vero! E’ una cosa che sconvolge anche me! Come fosse un guru! Gente che ringrazia Dio per la sua esistenza senza entrare nel merito dei contenuti (così a prescindere), gente che minaccia di chiudere amicizie perchè si è commesso il delitto di lesa maestà di criticare Carron….., gente che ripete il mantra: l’ha voluto Don Giussani (argomento francamente inconsistente). Che poi vorrei avere io la capacità di Costanza di muovere critiche in modo così garbato (mi viene sempre l’effetto elefante al di là delle mie intenzioni!). Trovo intollerante chi si adonta per critiche poste in modo così corretto. I veri elevatori di muri sono questi seguaci ciechi ai quali non si può dire nulla che ti saltano addosso sdegnati. Eppure conosco persone che stanno in CL sin dalle origini e che sono molto critiche nei confronti di Carron. Cioè il problema esiste e non è relativo solo a quest’ultima esternazione. Basta vedere cosa è successo al meeting…..

      1. Paola

        Perchè, al Meeting c’eri? Perchè al Meeting è successo molto, ma molto do più di questo. E sì, un po’ di garbo non guasterebbe, come non guasterebbe rispetto per Carron e Giussani. Non è che invece io abbia un gran rispetto per chi vuol creare divisioni, sappiamo che origine hanno. Grazie Benedetta e Costanza!

        1. Giusi

          No non c’ero ma saremmo pure nel 2015 ed è un evento sotto gli occhi di tutti: i video, gli articoli, le notizie si sprecano. Inoltre ho amici che c’erano. Adesso va a finire che le divisioni le creo io in CL che non ne ho mai fatto parte! Cose da pazzi!

          1. Paola

            Cose da pazzi pensare che mi riferissi a divisioni in CL (sta bene, grazie). Io mi riferisco a divisioni in generale , o meglio al grande divisore. E grazie Saras!

            1. Giusi

              Ma questi grazie sono sarcastici? Scusa sono in fondo un’anima candida. Ecco anche questo: non sia mai divisioni in CL! Va tutto bene Madama la Marchesa! E come potrebbe essere altrimenti: c’è Carron! L’essere perfettissimo e incriticabile. Io purtroppo sono una comune mortale: sono nata col peccato originale quindi col divisore ho a che fare ogni giorno. Finora sapevo che, tra i nati di donna, il figlio di Santa Elisabetta (di cui peraltro oggi si fa memoria) era stato liberato dal peccato originale allorquando Maria la salutò e il bambino sussultò nel grembo. Sarà successo pure a Carron. L’avranno detto al Meeting. Io non c’ero.

        2. Marco

          Attenzione! Il sollevare divisioni è stato sovente l’argomento con cui si è rifiutata la presenza non solo del Giuss -StudiumChristi – e di CL nella Chiesa, ma anche di Gesù, che è venuto a portare la spada e a dividere figli dai padri. Benedetta è innanzitutto una sorella che esprime un dolore serio. Va ascoltata.

        3. saras

          Scusami Paola, lo sappiamo tutti quanto e come, da sempre, venga ridotta l’esperienza ricchissima del Meeting dai giornali, e in parte è anche inevitabile perchè ci sono cose che non si possono capire se non si vivono, nè si riescono a raccontare in modo esauriente, figuriamoci se c’è anche un minimo di malafede. Però dai, bisogna amaramente ammettere che la vicenda di quest’anno è stata grave. Non solo non ci sono stati incontri sul gender, ma addirittura se ne è cancellato uno, con scuse patetiche e senza chiarimenti successivi (che io sappia). Molto grave. Che poi ci sia stato altro al Meeting di meraviglioso è fuori discussione, ma questo accadimento non si può tralasciare, e legato al 20 giugno e all’ultima intervista desta più di una perplessità. Non si manca di rispetto a Carròn nè a don Giussani ponendo delle critiche e delle domande, come essi stessi incitano a fare educandoci alla libertà e alla ragione! Si manca di rispetto quando si fa il processo alle intenzioni e , senza dare un minimo di credito, di sparano giudizi infamanti come fa Socci con il Papa… del tipo che sono dei venduti al potere, che agiscono per vanagloria ecc. SU ben altro livello di umanità e bene è l’accento di Benedetta. L’unità non è uniformità!

    2. Pierre

      L’errore è arrendersi prima di aver combattuto questa battaglia, non dimentichiamoci la vittoria contro ogni pronostico a Lepanto come ha detto mons.Negri. Tra l’altro è sicuramente vero che la “cristianità” è finita, come dice Carron (e con lui Giussani),ma non è finito il “cuore” dell’uomo, le evidenze elementari (cfr.Il senso religioso). Io non credo assolutamente che la maggioranza degli italiani approverebbe, se ci fosse una discussione chiara e trasparente, cose come educazione gender, adozioni a coppie dello stesso sesso, utero in affitto, etc. E dobbiamo sfruttare questo vantaggio, il fatto che il nostro popolo non si sia ancora bevuto del tutto il cervello, ossia il potere non ha ancora il dominio totale delle coscienze almeno in Italia. Il 20 giugno sono convinto che ci fossero molti partecipanti distanti da Cristo, ma nei quali le evidenze elementari (“questa roba non fa per i miei figli, non fa per il mio cuore: giù le mani!”) non sono ancora del tutto atrofizzate dalla moda. Arrendersi senza provare a combattere secondo me è omissione.

      1. Anonimo 69

        @ Pierre

        un solo appunto storico: non è vero che la battaglia di Lepanto (1571) fu vinta contro ogni pronostico: c’erano infatti motivi che facevano ben sperare i comandanti Don Giovanni d’Austria, Marcantonio Colonna, Sebastiano Venier, a cominciare dalla ben superiore potenza di fuoco della flotta cristiana ed alle 6 formidabili “galeazze” venete che erano delle vere e proprie “corazzate” dell’epoca, (la flotta ottomana non disponeva di naviglio analogo). A69

      2. saras

        ti do ragione su tutto, ma io credo che la posizione attuale di cl non sia quella di “arrendersi”, bensì di usare altre armi per combattere, magari meno appariscenti delle manifestazioni in piazza o simili. Almeno così viene detto e ripetuto da cl stesso,a quanto pare. Anche se certo l’impressione è quella di una arrendevolezza piuttosto strana per la storia di cl, tra l’altro, ma le cose possono cambiare. Anzi, Giussani ripeteva più volte che se cl non dovesse più servire alla Chiesa, potrebbe scomparire.

        1. Pierre

          «L’ideale per noi – affermava nel 1985 – sarebbe che CL scomparisse, perché resa inutile dal fatto che tutta la Chiesa ne vivesse gli accenti. Non di CL, ma gli accenti cristiani fondamentali che CL ha incominciato a sottolineare trent’anni fa» (Savorana, Vita di Giussani p.668)

    3. Simone

      E’ sempre possibile criticare, ci mancherebbe!
      D’altra parte anche Giussani era spesso criticato dall’interno e dall’esterno.
      Anche io faccio spesso fatica a seguire (ora come prima, è cambiato poco nel tempo), ma l’alternativa a seguire è la mia idea, la mia opinione, il mio sentimento, e questo, ogni volta, mi ha chiuso invece che aprirmi, perché è comunque uno strappo, una misura diversa, che deve avvenire. Un lavoro.

  12. Anonimo 69

    L’utente Simone ha sollevato una questione interessante sulla quale sarebbe opportuno spendere qualche parola; da 1700 anni, in Italia, viviamo la prima epoca “dopo Cristo”, SENZA Cristo.

    La situazione dei primi cristiani (prima cioè di quel birbante di Costantino) dovrebbe essere oggetto di studio e di riflessione particolari.

    Infatti anche i primi cristiani si trovavano a vivere in un’epoca in cui l’aborto era pratica consueta, l’omosessualità (specialmente se praticata con schiavi) ampiamente tollerata, e gli spettacoli lascivi o cruenti, apprezzati quanto mai, ed, infine si arrivò nei casi di Nerone ed Eliogabalo anche a forme di matrimonio omosessuale.

    Quella situazione è, a mio avviso, il precedente più simile (NON uguale) allo stato attuale. Dunque, invito i cattolici (qui mi sembra, posso generalizzare) a valutare attentamente, l’esempio che viene da quel lontano periodo.

    @ Giusi

    te l’ho già detto in un topic precedente che, nel mucchio, ti è sfuggito (succede): l’obiezione di coscienza degli ufficiali di stato civile (in caso di approvazione del matrimonio gay) servirebbe solo come “testimonianza”.

    Infatti, mentre nell’IVG, l’obiezione di coscienza, può talvolta arrivare ad impedire l’aborto (se i tempi sono stretti), nel matrimonio gay, nulla impedirebbe ai “nubendi” di aspettare un mesetto (o meno) per celebrare le nozze quando e/o dove non ci fosse il funzionario obiettore. A69

    1. ola

      @a69: dipende da quanto e’estesa l’obiezione: se non si trova un solo ufficiale di stato civile disposto a celebrare il matrimonio, questo matrimonio non s’ha da fare! 🙂

      1. Anonimo69

        @ Ola

        Certo che si, ma se l’obiezione di coscienza fosse cosiì diffusa e capillare, ciò vorrebbe dire che la stragrande maggioranza della gente sarebbe contro il matrimonio gay, e , non ci sarebbe bisogno dell’obiezione, basterebbe un referendum……………….A69

  13. roberto

    ..e l’omissione è connivenza.
    Certo la Fede è un valore da testimoniare prima che da difendere e iniziative come il 20/6 sono grandi occasioni di testimonianza pubblica (come diceva Giancarlo Cesana in un intervista ad Avvenire in occasione del Family Day 2007).
    Invece pare che qs campo sia stato abbandonato.
    Non è solo un problema di CL ma, mi vien da dire, di una buona parte della Chiesa (non solo in Italia e il pensiero non può non andare all’Irlanda…)
    E questo è un grosso problema…
    E se non c’è una bellezza disarmata che comunica la fede per attrazione (come dice il papa) è perchè (come ricorda Benedetta) nessuno fa più “proposte alte”. Senza cedere a dualismi…

    1. Pierre

      Don Giussani ci ha insegnato un metodo, anche critico. Io non attacco Carron sia chiaro dico però che la bellezza “disarmata” non mi pare quella “brandita” (e per questo osteggiata da tanti cattolici) di don Giussani, che con San Paolo era “armato” della fede in Cristo. Carron non ha il monopolio del carisma di don Giussani, se mai ha il suo proprio e personale carisma. Anche mons. Camisasca e Negri vengono dalla “scuola” di Giussani eppure si sono schierati il primo con le Sentinelle e il secondo con il comitato del 20 giugno. Significa che non hanno capito Giussani? Non credo. Ringrazio per le precisazioni su Lepanto ma il punto è un altro: non possiamo conoscere l’esito di una battaglia prima di averla combattuta.

  14. saras

    Roberto, io infatti continuo a non capire la supposta contraddizione tra la testimonianza personale e quella comunitaria, tra le fede e l’azione, anche pubblica. Non solo non sono in contrasto, ma anzi si alimentano a vicenda. “fede missione e cultura”, ci siamo sempre detti. E siamo d’accordo che senza la fede, la missione diventa proselitismo e la cultura ideologia; ma una fede vera non può che essere missionaria e diventare giudizio chiaro sul mondo. Io ho sempre trovato proprio qua il grande convincente succo del carisma di cl!

    1. “fede, missione, e cultura”
      Parole vuote senza riempirle di contenuti Retorica. Forse sotto la guida di Giussani ci riuscivate a riempirle.
      O meglio, vi sembrava di riuscirci, con lui accanto (immagino).
      Ora Giussani non c’è più. Tocca fare da soli. Con o senza Carron.
      Sempre (voi) persone da idolatrare: San Paolo, Agostino, Pascal, don Bosco,
      i vari papi santi o non santi emeriti o meno. don Giussani, padre Botta, padre Emidio….
      nNn sapete fare a meno di crearvi dei miti e di adorarveli e di sentirvi sotto la guida di loro.
      Ma stare soli non vi riesce? Ci avete sempre bisogno del pastore di turno?.
      Ma un po’ di autostima! Io sono un fallito e non ce la posso avere l’autostima, ma voi!
      In quanto alle apparizioni della Madonna: …lasciamo perdere!

      1. Giusi

        Ma l’uomo mica è nato per stare solo. E poi quali miti? L’unico mio mito è Dio. Se un Papa, un sacerdote, un teologo mi parla di Dio mi sta bene, se no, no. I pastori li ha previsti il Signore non se ne può fare a meno ma devono servire Lui. L’autostima dove la appioppi? Se non ci riconosciamo creature siamo tutti falliti, Che significato possiamo mai avere al di fuori di Dio? Le apparizioni si possono anche lasciar perdere non sono necessarie nemmeno quelle riconosciute.

        1. …brava Giusi, così mi sembra più giusto, che significato potete (voi) avere fuori di Dio?
          Mica fuori di don Giussani!
          Io, per esempio, non credente, tengo fisso Vangelo sul comodino (come dicono i Francesi? “livre de…”).

          p.s. no, un minimo di autostima ci vuole per vivere, e predicare, o sennò uno pole fare come (per esempio)
          me che è come essere morto, cadavere, e quello che dico scrivo, penso, è materia morta
          (come, ovviamente, lo è la materia) solo l’anima vive (che io non ce l’ho).

          Vota Salvini!!! (lui ci ha le palle, cosiddette)

      2. Dimentichi caro Alvise che la conversione e la Santità sono un cammino, in salita e di crescita e la Provvidenza vuole e dona Pastori o anche semplici “fratelli maggiori” nella Fede, posti innanzi o al nostro fianco, perché diminuendo loro noi si cresca, o per l’esattezza, diminuendo loro, Cristo cresca in noi, cosicché noi non si abbia più necessità di essere “ammaestrati” perché lo Spirito stesso ci è guida e a nostra volta si divenga riferimento per poi diminuire perché qualcun altro cresca.

        Non è forse questa anche la parabola della Vita?

  15. Lorenza

    Mi spiace per Benedetta, ma non credo che avrà risposte dirette, al massimo frasi involute che confermeranno che la linea di carron é senza ripensamenti. Io ho lasciato cl da tanti anni ormai, ma ho conservato fino ad oggi un grande affetto per il movimento, oltre che per gli amici che vi ho incontrato e che ancora frequento. Il 20 giugno per me il movimento é morto, ha rinnegato la fede ardita di giussani, la presenza ad ogni livello della società, pubblica, coraggiosa, libera dal l’esito mondano, per diventare una realtà da sacristia, come un’azione cattolica qualsiasi. La crisi odierna investe la chiesa, investe i movimenti, le famiglie, ogni livello della società , ma ha il pregio, a mio parere, di rendere palesi i pensieri di molti, di dividere, quasi come nel giorno del giudizio, il grano dalla zizzania. É ció che sta avvenendo anche nel movimento di cl, dove luigi amicone in prima linea affronta la battaglia, mentre i vari carron e vittadini bruciano con parole ambigue un granello d’incenso al potere dominante.É per questo che il mondo li ospita sui suoi giornali, perché accettano la trattativa sulla verità di Dio e dell’uomo, si inchinano agli idoli. É per questo che invece ciellino e parrocchiani qualsiasi, neocatecumanali e focolorani ecc.. al di là delle appartenenze che nel passato hanno anche parecchio diviso, si ritrovano invece uniti e fratelli in questa battaglia che ha al centro la famiglia e la natura dell’uomo.
    Per cui si rassegni Benedetta, non troverà il movimento compatto come ai tempi del Gius, ma guadagnerà tanti amici sia dentro ( perché mica tutti i ciellini sono con carron, anzi) sia fuori perché é la verità che fa l’unità, non le sigle.

  16. Signori, Signore, ma per davvero il Vangelo e la Dottrina Cristiana della Chiesa Cattolica e’ cosi’ complicata/astrusa/incomprensibile? O il solito illuminismo di superbia di un tempo e il razionalismo moderno dell’avanzamento scientifico= apostasia e ‘ entrato come fumo nel Corpo Mistico di Cristo’= la sua Sposa la Chiesa, Pellegrina su questa Terra, a prevaricare e deformare l’integrita’ della Parola di Cristo. Cordiali, fraterni, saluti, Paul

  17. ….preferite voi una persona che dia vita a un movimento (quale che sia) o una che
    abbia la personalità e l’intelligenza e il buon gusto di non partecipare e di non voler far partecipare gli altri
    a nulla, in un mondo pieno di movimenti pseudo-movimenti di tutti i generi?
    Se dal Giussani che fu è venuta fuori una persona biliosa come Socci
    cosa volete Giussanare?

    1. Thelonious

      “Se dal Giussani che fu è venuta fuori una persona biliosa come Socci
      cosa volete Giussanare?” ecco l’Alvisata delle 16:57 che non vuol dire assolutamente nulla (ovviamente !).

      Allora con questa logica dai 12 apostoli è venuto fuori Giuda. Vogliamo dare la colpa a Gesù? Ti ricordo dell’esistenza della libertà umana…

      1. Giusi

        Ecco. Quando non si sa a chi dare la colpa di qualcosa c’è sempre Socci. Va bene per qualsiasi argomento, Per tutto il resto c’è Mastercard!

  18. debbygio

    il problema é che se un non cristiano si mettesse a leggere tutte queste (orribili) critiche verso il capo di un movimento della Chiesa (che comunque per opera dello spirito santo ancora esiste) credo che gli verrebbe voglia di scappare via. Il nostro compito è quello di convertire le persone con la nostra vita, perché guardandoci possa sussultare un poco il loro cuore:” perché questi sono così? “, “guarda che bella quella famiglia, anch’io vorrei vivere cosi”. Ci devono “invidiare”! Perché la vita con Gesù è centomila volte più bella, non più facile, ma piena di senso. I primi cristiani vivevano in una società orribile, altro che i nostri tempi, e hanno convertito il mondo con la loro vita, perché gli altri vedevano che vivere come Gesù ha insegnato era molto meglio! Non la spada dell’antigender salva l’uomo!

        1. Giusi

          Dove poi Debbygio abbia visto questi cristiani del Mulino Bianco non so…… Persino San Pietro e San Paolo questionarono……. E mica su Carron!

          1. Il problema infatti non è questionare… è mantenere o ritrovare la Comunione.
            Diversamente il rischio è avere, melensi, ipocriti, sorrisi(ni) di convenienza 😐

            1. Giusi

              Ripeto il concetto perchè veramente sono basita: se critiche come quelle di Costanza e Benedetta, fatte con amore e dolore, vengono recepite in questo modo (non da tutti in verità) come un delitto di lesa maestà, addirittura suscitano minacce e recriminazioni allora in questa leadership c’è un problema. Ma grave pure! E forse chi accusa gli altri di volere un capopopolo dovrebbe guardarsi in casa.

              1. saras

                Guarda Giusy, mi sa che ti devi mettere l’animo in pace… tutta questa permalosità può essere data da vari fattori, immaturità, insicurezza, personalismo, semplice cortocircuito mentale, follia ecc. , ma c’è, e credo che ci sia in tutte le realtà umane. Ti assicuro però che nè Giussani nè Carròn (ci sarebbero gustose citazioni da riportare) hanno mai cercato di fomentarla. Però… così è fatto l’uomo

                1. Paul Candiago

                  Gentile Signora Giusi, veda se il mio risposonderle fa senso. Piu’ leggo i commenti e piu’ mi sembra che si inventi un catechismo Cristiano cattolio ognuno dei quali fatto su misura della propria personalita’/ spiritualita’. Da dove venga questa educazione catechetica non lo so e non penso che leggendo ripetutamente il catechismo del recente defunto papa San Giovanni Paolo II si intravvedano ragionamenti, movimenti, interpretazioni della nostra Fede come leggo in questi commenti per me ricchi di tanta confusione catechetica. Da dove nascano queste interpretazioni evangeliche/catechesis per me resta un mistero umano. Cordiali saluti Paul

    1. ola

      Sul “convertire le persone con la nostra vita” mi trovi d’accordo, lo stesso Papa Francesco ha piu’volte ricordato che l’esempio e’la miglior testimonianza. Attenzione pero’che qui siamo su un piano diverso: qui si parla di impedire il male, prima ancora che di convertire propriamente. Chiediamoci quindi se e’giusto far finta di niente.

      1. Ricordiamoci un Giovanni Battista, che per un “non ti è lecito” ci rimise la testa… forse che al contempo non testimoniava (e preparava) l’avvento di Cristo?

  19. …no, non diamo la colpa a nessuno!

    p.s. non sono certo un esegeta di Comunione e Liberazione, ma una cosa l’ho capita,
    e nessuno la dice chiaramente, che Carron vi sta proprio sulle palle!

  20. …se però mi venisse l’uzzolo, non si sa mai, di fondare un movimento soteriologico, metterei
    un comandamento, uno e basta, che nessuno si azzardasse a fare nemmeno il nome di Medjugorje!

  21. Signor Filosofazzero, non lo puo’ fare e’ una fonte d’ incassoso da 100 di milioni di euro all’anno per molti e anche per le telecomunicazioni/programmi internet di astuti commercianti di religione: la rincarnazione dei mercanti del Tempio. Fanno soldi a palate vendendo la Vergine Maria come attrice e diva dello schermo per uno spettacolo Internet del fai da te e di tutte le erbe un fascio, trasmettendo errori, apostasia e massoneria. Mi scuso se non posso darle specifiche informazioni a riguado per porvare il mio scrivere per evitare censura. Seguo da anni questi eventi commerciali di Medjugorje e rendono molto bene ad associazioni private uno scandalo religioso: e tutto tace. Se facessi nomi e altro non mi pubblicherebbero il commento che le scrivo: evviva la liberta’ di stampa. La ringrazio della soddisfazione che mi da perche’ anch’io sono prostrato che ecclesiastici siano arrivati a tanta prevaricazione catechetica persino da dentro la Chiesa per il dio denaro. I CANI, preposti,nella gerarchia ecclesiastica dalla Chiesa Cattolica per la ortodossia catechetica/evangelizzazione della Parola, Tradizione e Magistero ufficiale della Chiesa, se la dormano alla grossa o ricevono un taglio dai guadagni : per essere cattivo di pensiero. Cordiali saluti, Paul (candiago.p@bmts.com)

    1. Giusi

      Paul è inevitabile che su delle apparizioni che durano da tanto tempo si sia creato un business. Diventa veramente difficile distinguere il grano dalla zizzania: eppure c’è. Ci sono. Sia il grano che la zizzania.

  22. Cristina

    Ok..tutto bene quello scritto fin’ora..ma dietro i vari muretti e difesi i nostri figli, qualcuno si chiede ogni tanto “come vivo il mio matrimonio? A cosa educo mio figlio?”

  23. admin

    signor Alex
    in questa discussione non saranno mai ammessi commenti che esordiscono accusandoci di livore e odio, non è censura ma difesa dalle menzogne.
    Addio

  24. Gentile Signora Giiusi, con riservatezza e in parte concordo con lei…..un missionario del sud America, parlando di queste dette apparizioni a Medjugorje, mi disse: prima o poi il mare mette sempre i rifiuti sulla spiaggia. Nel medesimo tempo non facciamoci ingannare da falsi profeti o preti untuosi con presunti carismi mariani come,a santo discernimento,ci avvisa il santo padre Papa Francesco. Cordiali saluti, Paul

  25. Amministrazione/ Signor Alex : risposta fuori tema o per limitazione di liberta’ di pubblicazione o non accettazione di difesa del mio credo, se non faccio un pasticcio di tutto. Mentre altri hanno le telecomunicazioni libere per trasmettere errori, apostasia, massoneria partendo dalla non approvazione ecclesiastica o tutela da Curia Vescovile a difesa intrinseca/integrale dell’ortodossia catechetica ufficiale della Chiesa Cattolica. In breve: se il mio precende commento (Paul) fosse ricco di dettagli/nomi/associazione/i, e lo farei se permettete e con prove alla mano da anni, vi trovereste nell’imbarazzo di non sapere se potete pubblicarmi o meno. Sempre,ovviamente, rispettando la correttezza dello scrivere e il rispetto e dignita’ di tutti. Cordiali saluti, Paul

    1. admin

      caro Paul
      il problema non è lei ma sono io. Purtroppo 9 volte su 10 non capisco cosa dice.
      Cordialissimi saluti, Admin.

  26. Sr. Cristiana

    Carissimi tutti per quanto l’argomento mi interessi non son riuscita a leggere tutti, ho letto Carron e ho letto Costanza e Benedetta, conosco entrambe, siamo amiche/sorelle non so come dire. Mi pare bello che Benedetta abbia scritto la lettera, sono certa che Carron saprà rispondere e non penso di doverlo fare io… vedo che tanti si sono messi d’impegno a farlo per altro, a me sta a cuore ricordare a me per prima una cosa che spesso mi sfugge per quella sete di rassicurazione che il nostro contesto così precario continua ad acuire: non serve pensarla tutti allo stesso modo per stare nella Chiesa insieme. Quello che ha scritto Carron per me non è così ambiguo, ma non sento il minimo rischio nelle richieste di chiarezza di Benedetta, anzi son certa che anche le sue domande mi hanno arricchito, fatta attenta a come parlo a volte senza pensarci troppo o non curando le parole anche se parlo a persone che non mi conoscono… quindi grazie a Benedetta. Sono sorpresa di tutti questi accorati commenti, alcuni anche un po’ infuocati ,che sembrano evocare l’inevitabilità di essere pro o contro. Qui per me è l’inganno. Forse ho una prospettiva particolare e ridotta, ma forse anche il mio “mattoncino” può rendere bella questa “casa” , -che è il tuo blog Costanza- mi piacerebbe contribuire a rimanere ancorati alla realtà.

    1. Mi sento di condividere in pieno il commento di sr.Cristiana. Ho aspettato per scrivere il mio perchè volevo meditarlo. E sono stata anche provocata dalle domande di Benedetta, che conosco e stimo, esattamente come Costanza che ha scelto di darle spazio. Io onestamente non ho trovato ambiguità nelle parole di Carron. Per me è chiarissimo che prendere atto dei cambiamenti del mondo non significa avallarli come buoni. Significa solo stare davanti ad essi, una volta che si è combattuta una battaglia nel limite umano delle nostre possibilità (chè l’esito non è nelle nostre mani), e assumerli come una provocazione per la nostra maturazione. Tutto è per il nostro cambiamento, per la nostra conversione, perchè il nostro sguardo non sia rivolto solo alle nostre belle idee ma a Cristo redentore del mondo (di tutto il mondo, anche di chi avanza nuovi diritti convinto di trarne giovamento per la propria umanità ferita).
      Detto ciò mi allarma molto leggere commenti in cui si dividono pecore da capri, come in un giudizio eterno per cui chi si schiera di qua e non di là sia destinato al Paradiso o alle fiamme eterne. Ci sono modalità differenti di stare davanti alle cose, anzi, si può scegliere di volta in volta la modalità che in coscienza giudichiamo più opportuna, senza per questo pretendere di dare o soprattutto di attribuire patenti di cattolicità.
      Quello che a mio parere è sbagliato è decretare la morte del movimento perchè Carron ci chiede di fare uno sforzo di riflessione su noi stessi.
      Posso non essere d’accordo con tutto quello che le mie amiche scrivono o dicono, ma rimane in me per loro un grandissimo affetto, che non verrà mai meno. L’unità tra noi mi interessa molto di più dell’avere ragione o torto in questa discussione.

      1. ola

        “Ci sono modalità differenti di stare davanti alle cose, anzi, si può scegliere di volta in volta la modalità che in coscienza giudichiamo più opportuna, senza per questo pretendere di dare o soprattutto di attribuire patenti di cattolicità.”

        Scusate la domanda forse stupida, ma non sono per niente familiare con il pensiero di Giussani: ma quindi secondo Giussani la coscienza e’ l’istanza ultima a cui rendere conto?

        1. @Ola, se non sbaglio (ma forse sbaglio) la coscienza come istanza ultima non è “pensiero di Guissani”… è pensiero della stessa Chiesa.

          Ovviamente si parla di coscienza rettamente formata e aperta alla Grazia e Volontà di Dio.

    2. Pierre

      Sono d’accordo. Io infatti non ho mai parlato di grano e zizzania ma quantomeno di carismi e impostazioni differenti. Tra il Giussani che “brandiva” Cristo “entrato nel mondo in polemica con il mondo”, impegnando un popolo su tutti i fronti perché la “fede” produce ed È “cultura” ed incide su tutto, e il Carron che punta sulla bellezza “disarmata” del vivere cristiano, disimpegnando Cl dalla piazza che rifiuta le leggi inique contro vita, persona e famiglia, c’è molta differenza. Giussani ha sempre aborrito la “scelta religiosa”, e “l’Opzione Benedetto” di cui si inizia a parlare su certi giornali mi sembra l’ennesima riproposizione della stessa “fuga mundi”. Il potere mi pare non voglia altro, come diceva Giussani citando Milosz: “chi ama la res publica avrà la mano mozzata”.

      1. Giusi

        Poichè ho usato io l’espressione grano e zizzania volevo precisare che era una risposta a Paul sul business che si è creato intorno a Medjugorje, non parlavo di CL.

  27. Simone

    All’aministratore.
    Mi senbra strano che possano convivere due soggetti che usano lo stesso nick e cioè “Simone”.
    Verifichi le mail non possono essere uguali, altrimenti qualcuno ha utilizzato impropriamente la mia, avendola tempo fa pubblicata.

      1. Simone

        Grazie della risposta.
        Mi permetto di suggerire al nuovo Simone di aggiungere il 2 al nick in modo da capire in modo immediato e con certezza l’autore dell’intervento. E’ d’accordo?

  28. Rev.Suor Cristina, se il suo scrivere indica, senza sfumature od eccezioni, in tutte le occasioni e circostanze di mantenerci puri e casti secondo il nostro stato il vivere la volonta’ di Dio il suo scrivere e’ si,si e no,no. Nulla da dire, se direttamente o indirettamente e caso per caso se non approva l’ortodossia catechetica ufficiale dal Magistero della Chiesa non penso sia nella Luce che ci viene dal Vangelo e dalla Sposa di Cristo la sua Chiesa. Detto questo a riguardo dell’indottrinazione catechetica ognuno poi faccia come gli/ le pare ma no confusione o distrorsioni all’insegnamento della nostra Fede. Agire e fare, interpretare, fai da te religone, di ogni erba un fascio per buonismo o amore a democrazia religiosa rientra solo nel commune denominatore di apostasia …o eresia. Rispettosi, fraterni saluti, Paul

  29. Giorgio Canavese

    Cari amici di CL (come me) e non di CL, spiace dovervi dare una cocente delusione ma la risposta alla lettera di Benedetta Frigerio e alla premessa di Costanza Miriano e a tutti quelli che hanno postato dopo di loro in un senso o nell’altro non verrà delle argomentazioni intelligenti e arricchite di citazioni postate su un blog. La risposta verrà solo in un rapporto personale e carnale (nel senso di persone che si guardano negli occhi e condividono qualche brandello di vita non digitale). Ecco, forse questa è l’unica vera critica che io mi permetto di fare a Benedetta in punta di piedi non conoscendo la sua storia e quindi mi scuso se ho male interpretato: i comandamenti (e la dottrina) non sono i paletti dell’essere un buon cristiano e poi per spiegarcelo meglio è venuto Cristo. No, la Via è Cristo e tutto il resto, comandamenti, dottrina, etc. etc. sono solo le sacrosante declinazioni dell’amore a Cristo. Questa è la rivoluzione del cristianesimo, non è seguendo i comandamenti che si è un buon cristiano ma è amando Cristo che si rispetteranno i comandamenti che alla fine sono più una promessa che delle “regole”. Ecco, forse se la prossima volta che incontreremo un peccatore come noi (perché lo siamo tutti) lo guarderemo più coscienti di questo anche il dialogo con lui e l’accompagnarlo verso la Verità sarà più umanamente facile.

    1. sr. Cristiana

      Grazie Giorgio questo è un contributo che mi aiuta, che costruisce e ancóra alla realtà, in ultima istanza a Cristo.

      1. Paul Candiago

        Rev. sr. Cristina, speriamo che il suo scrivere dica le parole di Cristo: …non sono venuto ad abrogare la legge ma a perfezionarla….e la dottrina di Cristo e’ perfetta Verita’ e va seguita alla lettera/integralmente. Che sia poi vissuta’ secondo le sfaccettature spirituali caratteristiche di ognuno di noi non altera l’integrita’ del Cristiano o l’applicazione catechetica comune a tutto il gregge, non li divide in colture razionali, movimenti vari e non necessary, manifestaszioni strane,false e vanitose, ma soprattutto non mette mai in confrontazione gli uni contro gli altri (apostasia): piu’ cristiano o meno cristiano, anzi’ come un mazzo di fiori fa il corpo mistico di Cristo e la sua Sposa la Chiesa pellegrina su questa Terra sempre piu’ gloriosa e bella e ricca di ogni virtu’. Vediamo caos, disunione, disordine nelll’ordine ecclesiastico, scandali, confrontazione al Magistero, illuminismo sbagliato, razionalismo ateo, tiepidita’, aridita spirituale, chiese vuote, telecomunicazioni massoniche e sempre piu’ chiacchiere che giornalmente ci bomardano la Fede non scandalizziamoci . Ognuno di noi prenda la sua croce e Mi segua, segue Lui/Chiesa e non canne sbattute dal vento o falsi profeti: condividera’ ce ne sono fin troppi. Non si va in paradiso in carozza e tanto meno facendo la nostra volonta’ ma la Sua volonta’: morti a noi stessi per una palma e villa in paradiso a gloria eterna. Cordiali rispettosi saluti, Paul

    2. fra' Centanni

      Caro Giorgio, è amando Cristo che si rispettano i comandamenti? Un po’ come dire che, per scalare una montagna, si parte dalla vetta. Amare Cristo, quindi salire sulla croce con Lui, è il vertice della perfezione; solo i santi, solo i più grandi riescono ad arrivare ad amare Cristo, ma bisogna cominciare dalle cose più semplici. Prima di tutto la fede, credere alla Sua parola; e cosa dice Gesù a chi vuole essere perfetto?

      -“Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». 17Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». 20Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 21Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze”.

      Prima la fede ed i comandamenti, poi la perfezione della sequela.

      1. Thelonious

        @fra “Prima la fede ed i comandamenti, poi la perfezione della sequela.”

        Il solito schematismo irrealistico.
        Cristo ha trattato così la prostituta? e il pubblicano? e il ladrone?
        No, mi spiace, sei fuori.
        Ma proprio fuori come i terrazzi

        1. fra' Centanni

          @Thelonius

          Certo, naturalmente ognuno ha la sua storia. Tutte le storie però partono dall’incredulità per arrivare alla fede e, poi, forse, anche all’amore ed alla sequela. La prostituta non fa eccezione, è Gesù stesso a dirlo: “Va in pace, la tua fede ti ha salvata”. E’ un inizio, non certo la fine della storia. All’inizio c’è sempre una chiamata di Dio ed una risposta (spesso lungamente attesa) dell’uomo. E la risposta non può che essere la fede, la libera scelta di una persona che sceglie di credere a Gesù. E’ esattamente quello che succede con la prostituta: si sparge la voce che Gesù è in città (la chiamata) e lei subito corre ai Suoi piedi (grande risposta della prostituta). Non sappiamo perché la prostituta si china ai suoi piedi, molto probabilmente ha da chiedere qualcosa, sappiamo però che si inginocchia con la certezza, con la fede di chi sa che otterrà quello che vuole. Ed infatti l’ottiene perché Gesù le dice : “Ti sono perdonati i tuoi peccati.”.

          Capisci il percorso che ogni persona è chiamata a fare? Prima la chiamata e quindi la risposta e la fede. Questo è l’inizio di ogni conversione.

          Anche per il pubblicano vale lo stesso discorso. Anche lui, come la prostituta, va per chiedere e, naturalmente , ottiene! Cosa ottiene? Ma il perdono, ovvio, come la prostituta. Quando sentiamo (finalmente!) la chiamata di Dio, solo allora prendiamo coscienza della nostra fragilità e chiediamo perdono con fede, certi che saremo perdonati. Anche per lui è un inizio, non certo il vertice della santità, ma un inizio… che è lo stesso per tutti: chiedere (perdono) con fede.

          Ed il buon ladrone? Stessa storia, stesso copione. Agonizzante sulla croce, il buon ladrone sente l’altro che insulta e prende in giro Gesù; decide di rispondere rimproverando il malfattore e mostrando il suo timore per Dio; poi, rivolto a Gesù, invoca il perdono e subito Gesù, non solo lo perdona, ma gli dice: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Gesù, morente sulla croce, chiama a sé tutti gli uomini: il buon ladrone risponde chiedendo perdono e l’ottiene subito. Come la prostituta, come il pubblicano, come chiunque, udita la chiamata, risponde con fede e chiede perdono.

          In fondo, sono pochi quelli che, chiesto ed ottenuto il perdono percorrono tutta la strada verso la santità. La maggior parte di noi siamo e reteremo per tutta la vita solo dei principianti: capaci di rispondere con fede e di chiedere perdono. Sono pochi quelli che imparano ad amare sul serio. Beati loro.

          1. Thelonious

            @fra: le citazioni vanno fatte integralmente, però: Gesù dice: “Le sono perdonati i suoi molti peccati perché ha molto amato”.
            Il centro non è il rispetto di una legge (per quello bastava l’antico testamento), ma il centro vero è Cristo.
            Ed è sempre Sua la libera iniziativa di amarci. A noi è chiesto di corrispondere a questo amore.
            E ci ama quando siamo peccatori.
            Come si fa a dire? Per prima cosa crediamo e purifichiamoci, e poi iniziamo ad amare?
            Nessuno avrebbe mai l’esperienza dell’amore di Dio.
            Lo stesso fuoco del purgatorio è fuoco d’amore, e lo fa per purificare le anime che ancora non sono perfettamente purificate.
            E’ l’amore, e non il timore, la molla della conversione autentica.

            1. «Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».

            2. fra' Centanni

              Certo, thelonius, il centro è Cristo: chi altri, o cos’altro? Ed hai ragionissima anche quando dici che a noi è chiesto di corrispondere al Suo amore. Ed hai di nuovo ragione anche quando dici che Gesù ci ama (anche!) quando siamo peccatori (però sia chiarissimo che non ci ama perché siamo peccatori!). Su tutto questo concordiamo perfettamente ed io non mi sono mai sognato di contestarlo.

              Il mio discorso è partito da un’affermazione di Giorgio, che ha detto: “…non è seguendo i comandamenti che si è un buon cristiano ma è amando Cristo che si rispetteranno i comandamenti…”. Ora, sia ben chiaro, io sono perfettamente d’accordo con questa affermazione… però bisognerebbe anche essere consapevoli che “amare Cristo” è il vertice della santità, perché Cristo ci ha amato offrendo la sua vita e noi siamo chiamati a fare la stessa cosa, mica si scherza. Bene! Tu ti senti di poter affermare di saper amare come Gesù ci ha insegnato, senza prima cominciare dalle piccole cose? Credi che i santi ed i martiri siano arrivati a donare la loro vita senza prima aver creduto ed essere cresciuti nella fede? C’è qualcuno che crede di poter amare con le proprie forze? Senza d Lui non passiamo fare niente, senza la fede non possiamo crescere in santità. Noi siamo chiamati ad essere santi (Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste), ma occorre un (lungo) cammino verso la perfezione che parte dall’udire la chiamata, prosegue con la risposta della fede, apre il cuore alla speranza ed infine sfocia nell’amore. Ma anche nella capacità di amare prosegue il cammino verso la perfezione, non è che si arriva subito ad offrire la propria vita. Si comincia con l’offrire piccoli sacrifici, ma non è detto che tutti arrivino a questo pur piccolo traguardo. C’è chi resta un principiante per tutta la vita e non impara mai ad amare. Tuttavia, se ha fede, anche lui sarà salvo. Dice infatti Gesù:

              – “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 45chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 47Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno. 49Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. 50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me”.

              1. fra' Centanni

                Quindi, chi crede si salva (e forse diventerà anche un grande santo), chi non crede si danna. Questo è.

  30. MARCO

    Mi interrogo su cosa sia seguire (sequela, obbedienza).
    Leggo l’articolo di Carròn e poi leggo il Discorso di Ratzinger sulle unioni omosessuali del 2003 e evidentemente qualcosa è cambiato.

    Carròn dice:
    “La diffusione delle unioni omosessuali è un dato evidente a tutti, in una società plurale. La questione è quale tipo di riconoscimento dare, e il loro rapporto con la famiglia fondata sulla relazione uomo-donna, i figli, le adozioni. […] C’è bisogno di uno spazio di libertà che permetta un dialogo che non costruisca muri, ma inizi processi, come ripete il Papa, anche a livello culturale e politico.”

    Nel documento di Ratzinger approvato – non nella prima repubblica, ma già nella condizione attuale – da San GP2 (Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell’Udienza concessa il 28 marzo 2003 al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato le presenti Considerazioni, decise nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione) Ratzinger dice:
    “Nel caso in cui si proponga per la prima volta all’Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale.
    Nel caso in cui il parlamentare cattolico si trovi in presenza di una legge favorevole alle unioni omosessuali già in vigore, egli deve opporsi nei modi a lui possibili e rendere nota la sua opposizione: si tratta di un doveroso atto di testimonianza della verità. Se non fosse possibile abrogare completamente una legge di questo genere, egli, richiamandosi alle indicazioni espresse nell’Enciclica Evangelium vitae, «potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica», a condizione che sia «chiara e a tutti nota» la sua «personale assoluta opposizione» a leggi siffatte e che sia evitato il pericolo di scandalo.(18) Ciò non significa che in questa materia una legge più restrittiva possa essere considerata come una legge giusta o almeno accettabile; bensì si tratta piuttosto del tentativo legittimo e doveroso di procedere all’abrogazione almeno parziale di una legge ingiusta quando l’abrogazione totale non è possibile per il momento.
    CONCLUSIONE: La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Il bene comune esige che le leggi riconoscano, favoriscano e proteggano l’unione matrimoniale come base della famiglia, cellula primaria della società. Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società.”

    Si rischia di confondersi un po’? Che dite? ..ma non per Ratzinger.

    L’autorità deve servire Dio per poter servire gli uomini.
    Come fa l’uomo a discernere quali siano le autorità che lo conducono verso la verità e il bene?
    Colui che ci conosce, che ci ha creati, che ci salva ora, ha posto dentro di noi la sete di Lui, le esigenze di bene, verità, felicità, giustizia. E ha mandato Suo Figlio come strada per realizzare questa attrattiva.
    Questa strada coincide con un aprirsi a dimensioni sempre nuove e sconosciute della vita, a una scoperta sempre più grande di Dio come felicità. Ad esempio la lettera del Papa sul Giubileo della Misericordia …mi ha fatto felice!
    Questo Cuore con cui Dio ci ha fatti, come il piede nella SCARPA STRETTA, reagisce.
    Dobbiamo allora obbedire a Dio o agli uomini? Noi dobbiamo in senso proprio obbedire soltanto a Dio. In questo senso Gesù ha detto che non possiamo chiamare nessuno maestro se non Lui.
    Sant’Ambrogio ha scritto: “Ah, quanti signori finiscono per obbedire a coloro che rifiutano di servire l’unico Signore”.
    Se è vero che l’autorità è scelta da Dio affinché io possa andare verso di Lui, come avviene questo mio andare verso di Lui concretamente oggi?
    Avviene solo se il mio cuore, da ferito che è, non smette di dire che il piede nella scarpa stretta soffre.
    La mia identità si compie SOLO in questo seguire attento e appassionato con il cuore che reagisce.
    Si, perché è qui, confrontandomi continuamente e senza fare sconti a nessuno (ne a me ne al movimento), è qui che il mio rapporto con Cristo si approfondisce: nel confronto con Carron e il Papa e ogni autorità scelta da Dio.
    Vuol dire aver fame e sete di conoscerLo. ..chi non ha fame e sete, da burattino, fa sconti a tutti perché non gli interessa veramente capire.

    Per ripartire dall’esperienza, bisogna inviare a Carròn questa lettera di Giulio di Pavia che era comparsa SU TRACCE:
    LETTERE – http://www.tracce.it/default.asp?id=285&id_n=48994

    «Il mio cambiamento: da manifestante a pellegrino»
    13/07/2015 – Cosa mi è rimasto? Come ha inciso nella mia vita in questo periodo? Avevo bisogno di andare a Roma per capire tutto ciò? Un lettore racconta la sua partecipazione alla manifestazione del 20 giugno. E tutto il lavoro che ne è nato
    LA MANIFESTAZIONE PER LA FAMIGLIA DEL 20 GIUGNO.

    Caro don Julián,
    ti scrivo riguardo al recente raduno delle famiglie del 20 giugno a Roma, in piazza San Giovanni. Cosa mi è rimasto di questo evento? Come ha inciso nella mia vita in questo periodo? Queste sono infatti le domande a cui mi ero ripromesso di rispondere, seguendo il metodo che il movimento, anche nel comunicato relativo alla manifestazione di Roma, da sempre mi ha trasmesso, nell’aderire alle varie iniziative attraverso “un sì carico di ragioni!”.

    Ciò che ho visto accadere a Roma è stata una serie di piccoli grandi miracoli, a cominciare dal modo in cui è nato il pullman partito da Pavia. Cinque giorni prima della partenza eravamo una quindicina… Poi hanno iniziato ad aderire altri amici, alcuni conosciuti e altri no, anche disposti a fare un viaggio fin da Sondrio o Novara, non proprio dietro l’angolo, pur di trovare un mezzo che li portasse a Roma. Alla fine, a partire da Pavia, oltre a due pullman dei neocatecumenali, c’era anche questo terzo pullman con una cinquantina di persone.

    Io ho fatto il viaggio di andata e ritorno accanto a Teresa, vicina agli scout e desiderosa di partecipare all’evento per una questione di “buon senso” rispetto alle idee strampalate contenute nel ddl Cirinnà. Mi ha colpito la sua semplicità nell’aderire a una proposta fatta da persone che neppure conosceva e la lucidità con cui descriveva la nostra presenza pur numerosa in piazza: «Anche se in tanti, siamo stati comunque pochi rispetto al bisogno di testimonianza che la famiglia, oggi più che mai, è chiamata a dare. Pochi agli occhi degli uomini, ma dobbiamo essere come i cinque pani e due pesci!».

    Durante il viaggio di andata, tra gli amici di CL presenti si è ripercorso tutto l’iter di ragioni che ci hanno portato ad aderire a quell’iniziativa, mentre sapevamo che altri, rimasti a casa, avrebbero recitato il Rosario per il buon esito della manifestazione, per l’unità della Chiesa e per la fede di noi cristiani. Arrivati in piazza San Giovanni non ci aspettavamo di trovarci davanti a un simile spettacolo. In realtà, alcuni segnali di questo “miracolo” erano già presenti in alcuni dettagli organizzativi, come l’ordine all’arrivo dei pullman o la presenza di diversi ragazzi volontari, che hanno permesso a un milione di persone di giungere in piazza San Giovanni senza particolari problemi.

    All’arrivo in piazza siamo stati quasi subito accolti dai canti del cammino neocatecumenale. C’erano semplicemente tante “belle facce”, persone non identificabili in particolari sigle o parrocchie. Persone che avevano fatto dei sacrifici sia fisici che economici per essere presenti. Più volte mi sono ripetuto che la fede è questione di ragione: andare a Roma, faticare e pagarsi il viaggio sono gesti che non si compiono a cuor leggero. La piazza era gioiosa, desiderosa di comunicare tra realtà diverse, di comprendere. Era una piazza traboccante anche dal punto di vista numerico, segno che proprio tanti aspettavano un invito del genere. Non è possibile che sia accaduto tutto ciò solo grazie alla capacità umana messa in campo, tra l’altro, in appena due settimane… Penso che il Cielo abbia aiutato questo gesto, anche nella “qualità della piazza”.

    Ho apprezzato tutto questo nel momento in cui si è trattato di ascoltare le testimonianze di Kiko Arguello, di Costanza Miriano, di Mario Adinolfi, di Gianfranco Amato, dei responsabili della moschea di Centocelle e della comunità degli Evangelici. Sono stati proposti i video di papa Francesco, le testimonianze di alcune famiglie numerose che stanno affrontando l’ideologia del gender in alcune scuole, una lettera di genitori con figli omosessuali…

    Sono state tre ore di testimonianze e di fatti, che la folla ha applaudito e ascoltato. Nessun urlo, nessun insulto. Solo un popolo desideroso di farsi compagnia e capire come vivere questo momento di profonda “crisi delle evidenze”. Il comune denominatore di ogni testimonianza è sempre stato il medesimo: «Siamo in questa situazione drammatica perché non abbiamo avuto abbastanza fede. È solamente vivendo una fede cristiana, cioè pienamente umana, che potremo non solo uscire da questo pantano, ma vivere appieno il valore della famiglia».

    La domanda che ora mi si apre è la seguente: «Avevi bisogno di andare a Roma per capire tutto ciò?». La risposta è certamente: «Sì!». Ancora una volta mi è parso più chiaro come non esistano dei metodi “standard” per dare e ricevere testimonianza, ma ciascuno di noi è attratto dal Mistero in una modalità del tutto personale. Per me l’andare a Roma ha significato fare anzitutto un lavoro: prendere sul serio la parte finale del giudizio del movimento sulle ragioni riguardo all’adesione, documentarmi, sentire gli amici e confrontarmi con loro… Una bella fatica. Che però mi ha fatto scoprire molte cose e cambiare anche il mio atteggiamento iniziale: da manifestante a pellegrino. Quest’ultima non è stata una teoria, ma un cambiamento, arrivato dopo essermi confessato dal sacerdote della mia parrocchia, che mi ha ricordato che potevo fare tutte le iniziative che volevo, ma se fossero mancate la mia preghiera e le preghiere di chi fosse rimasto a casa, niente sarebbe servito. Nemmeno un’Italia intera al raduno delle famiglie in piazza San Giovanni.

    Documentarsi, cercare la compagnia e il confronto con gli amici, riflettere su quanto mi sia accaduto, chiedere il perché di tante cose che non mi “tornavano” ha fatto alzare ancora di più il livello della mia domanda: «Se queste leggi improvvisamente si fermassero, sarei più felice? ». Certamente sì, perché questa compagnia e tutta la mia storia mi hanno messo nel cuore una sete di giustizia e verità di cui ringrazio il Signore e che a Lui chiedo di alimentare continuamente.

    Lo scenario più probabile è che, però, queste leggi passino magari in maniera subdola. Voglio credere, tuttavia, che se dovremo affrontare una croce del genere, sarà per una nostra maturazione. Anche se, di certo, per il bene mio e della mia famiglia (io e mia moglie siamo appena diventati genitori di Pietro), non mi auguro di passare dalla palude delle teorie gender. Se il Signore chiederà questo alla mia famiglia, mi affiderò a Lui e a questa compagnia.
    Concludo con un’opinione personale sul dibattito che ha animato la vita del movimento su questi temi. Solamente il tempo potrà dare ragione di una posizione piuttosto che di un’altra. O magari di entrambe, accumunate dal desiderio di “dare testimonianza”. Anche “in famiglia” capita di avere, perfino per lungo tempo, visioni differenti sulle questioni che la realtà pone. Ma non possono essere la causa di una separazione.

    Io rifarei completamente tutto il percorso che ho cercato di descrivere, senza per questo sentirmi fuori dal cammino del movimento, che anzi ringrazio per il modo in cui mi insegna a seguire e vivere il cristianesimo in ogni particolare della realtà.
    Giulio, Pavia

    Comunque …spero di essermi un poco spiegato ..e leggiamo in “Si può vivere così?”, di don Luigi Giussani, il capitolo sull’obbedienza. Che è l’Amicizia! ..una reciprocità cioè. Ce la conceda Carròn la possibilità di una reciprocità.
    Benedetta, ritenta ..e cercalo ancora Carròn, anche se ti respinge. È chiamato ad essere padre!
    Scusatemi e un abbraccio, marco

    PS: Solo per inciso, …pensate al dibattito animato che si è venuto a creare nella Chiesa sul tema della nullità del sacramento matrimoniale in mancanza di Fede dei nubendi …la saggezza ed il Cuore della Chiesa ..che realismo! …e CHE DISTANZA ABISSALE da questi “riconoscimenti”. Il tema è cosa sia MATRIMONIO NATURALE. Il tessuto sociale della famiglia italiana, già molto fragile e penalizzato economicamente e fiscalmente, rischia ora di subire ulteriori, profonde lacerazioni a causa del progetto di legge Cirinnà sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, attualmente all’esame del Senato. Con questo progetto si prevede l’equiparazione di fatto dell’unione omosessuale alla famiglia naturale fondata sul matrimonio, riconosciuta come tale dalla Costituzione (art. 29). L’unione omosessuale, infatti, verrebbe sancita di fronte all’ufficiale di stato civile alla presenza di testimoni e l’atto che ne fa fede contenuto in apposito registro. I due partner godrebbero degli stessi diritti delle coppie sposate, con garanzia della step child adoption, la possibilità cioè di adottare eventuali figli avuti da uno dei due partner dell’unione. Per lo stesso principio sarebbe poi inevitabile permettere alla coppia gay anche l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita che, a causa degli ovvi impedimenti di natura, non potrebbe essere che di tipo eterologo, con ricorso, nel caso dei partner di sesso maschile, anche alla pratica dell’utero in affitto. Ma sono tutte conseguenze. Cosa si vuole “riconoscere”? E cosa dice la Chiesa?

      1. MARCO

        Probabilmente non si è accorto …ed è sfuggita alla censura.
        Dico questo per sdrammatizzare, ma l’esperienza (ESPERIENZA!) di Giulio di Pavia dovrebbe essere interessante per Carron. Lui ricorda sempre una frase di Don Giussani …io cito Carron che cita la frase di don Giussani:

        “Da dove possiamo ripartire? Da dove attingere l’energia per riprendere costantemente? Solo domandando la fede come una esperienza presente: «Per la mia formazione in famiglia e in seminario prima, per la mia meditazione dopo, mi ero profondamente persuaso che una fede che non potesse essere reperta e trovata nell’esperienza presente, confermata da essa, utile a rispondere alle sue esigenze, non sarebbe stata una fede in grado di resistere in un mondo dove tutto, tutto, diceva e dice l’opposto» (L. Giussani, Il rischio educativo). La vostra meta non è la reliquia di un passato, ma il segno di qualcosa che, iniziato nel passato, sta accadendo ora.” (Julian Carron)

  31. Signor Marco, con il massimo rispetto alla liberta’ di stampa per me il suo razionalismo dal punto di vista catechetico nella cornicie dell’ortodossia catechetica ufficiale della Chiesa, madre e maestra con l’insegnamento infallibile attraverso: Parola, Tradizione e Autorita’ di Magisterio e’ solo un insieme limaccioso e puzzolente che nasce sempre da noi quando la Fede nella dottrina di Cristo/Chiesa cede il posto al razionalismo del Mondo. Le conseguenze che vediamo: l’uomo a tentoni nelle tenebre: senza di me non potete far nulla. Cordiali saluti, Paul

      1. Credo ci richiami continuamente alle verità ultime e ai fondamenti della nostra Fede… Anche se lo fa in un modo tutto suo (e forse un po’ ripetitivo).
        😉

        1. Paul Candiago

          Signor Bairom, vero, ripetitivo il signore ma tanto utile al punto che mi ricorda i dodici Apostoli: dopo tre anni di predicazione da parte di Cristo e miracoli a non finire non avevano ancora capito nulla e fuggirono…..immagini noi abbiamo bisogno di una vita per forse capire qualcosa e la prova e che la Fede sembra diventare sempre piu’ debole. Cordiali saluti, Paul

          1. Carissimo Sig. Paul, mi dia almento atto di aver dato una positiva interpretazione ai suoi commenti (ancorche ripetitivi…).
            Se poi vuole aversene a male per l’accenno di critica, faccia pure… come è noto repetita iuvant.

            Buon commento 😉

            1. Paul Candiago

              Signor Bariom , non sia mai che mi permetta di andare al di la’ di esprimere solo un mio personale punto di vista. Lo scrivere in un codice che non pratico sa quasi 50 anni mi creda non e’ a mio vantaggio e per di piu’ non penso abbia delle doti particolari per esprimermi esattamente come voglio. In carita’ cristiana accolga quasiasi scusa necessaria , Paul

              1. Signor Paul in riferimento al nostro piccolo scambio non c’è neppure bisogno di appellarsi a carità cristiana o altro, non tame.
                Mentre pur con tutta la carità crisitna possibile, fatico a digerire le sue gratuite affermazioni su Radio Maria… sono troppo i frutti e i segni (per chi vuole e sa leggerli) che il Signore ad essa concede, per seguirla nei suoi giudizi… e qui la lascio.

                1. Paul Candiago

                  Signor Bariom, ah i segni …a chi lo dice e chi non prova difficolta’ ad esaminarli. Sono fortunato che questo compito non ricade su di me ma alla Chiesa. A proposito di segni: Luterani, Anglicani, Protestanti, Metodisti, Evangelisti, Testimoni di Geova, ecc ….forse a milliaia ma tutti falsi. Non si compete con il diavolo e siamo come sempre informati da millenni : sorgeranno falsi profeti e ne seduranno moltissimi….vigilate e pregate per non cadere in tentazione. Cordiali saluti, Paul

                    1. Paul Candiago

                      Signor Barion, non credo che seguendo il catechiesmo ufficiale della Chiesa si concepisca una dottrina di vita Cristiana sul tipo internet di Radio Maria e i suoi doncamilli. Non mi e’ mai stato insegnato o predicato in parrocchia da santi sacerdoti un atteggiamento del genere e una confusione priva di capo e coda della nostra Fedecome: una voce Cristiana nella tua casa senza sapere che tipo di voce dicasi Cristiana sia, ma certamente di canne sbattute dal vento (solo sito internet0. Ma vende bene e fa guadagni… ora lasciano Medjugorje per il dubbio della prossime definizioni ufficiali della Chiesa non siano tanto per la quale a riguardo di quell santuario mariano e si danno al giornalismo e alla politica….tutto fa brodo per la cassa. Questa Radio Maria non ha bisogno di metamorfosi ma bensi’ di conversione e prima si rendono conto di questo e’ meglio e’ e questo sarebbe un segnale veramente miracolosi. Cordiali saluti, Paul

                    2. Mi pare che per quanto lei detesti il mezzo radio o internet, stia utilizzando anche troppo il secondo e non si comprende con quali aspettative visto le sue teorie… o è un spece di “missione” che la folgorata sulla via per Damasco?

                      Non si comprende poi perché un mezzo, di per sè neutro, non potrebbe veicolare la dottrina Cristiana… mi pare lei abbia un limite di vedute… e se così fosse, domando nuovamente, cosa la porta qui nel mondo del virtuale anticatechetico massonico e Dio sa cos’altro?

                    3. Paul Candiago

                      Signor Bariom, come le do ragione che sono di limitate vedute. Si predichi, evangelizzi, si studi,si faccia come da vocazione personale, ma non e’ permesso a nessun Criistiano Cattolico e per nessuna ragione,idea, scusa, scoperta, metodologia, interpretazione, forma, mezzi di scucire l’integrita’ Dottrinale della Chiesa. Ripetendomi, chi lo fa e’ un apostata. Cordiali saluti, Paul

                      P.S.: Per un semplice inchino a un imperatore o re cristiani ci hanno rimesso e ci rimettono la testa.

                    4. Paul Candiago

                      Signor Bariom si usi qualsiasi mezzo per evangelizzare, ma lo si usi per la Chiesa, nella Chiesa, con la Chiesa e tutto quadra magnificamente bene e santamente. Il rovescio della medaglia e quando si commercia in qualsiasi modo/maniera la Chiesa per lucro, vanita’, denaro ed ego personale allora diventa idolatria, ipocrisia, apostasia, eresia e la storia della Chiesa e’ piena di sacerdoti untuosi, come definiti da questo nostro santo padre Francesco. Caro Signore non lampi, o folgori solo pane al pane e vino al vino: sia il vostro parlare si,si o no, no tutto il resto viene dal maligno. Cordiali saluti, Paul

                2. Paul Candiago

                  Signor Bariom, per annoiarla. Signor… martello sul chiodo=Satana lavora 26 ore al giorno per la perdizione delle anime e come un leone ruggente, e non in senso figurato, in giro per le strade in cerca di anime da portare alla perdizione eterna. Veda per esempio la Radio Maria di Erba di Como, Italia giornalmente irradia errore, apostasia e massoneria tramite doncamilli che fanno religione di testa loro facendo credere che sono una Associazione con la Chiesa ,per la Chiesa,nella Chiesa, invece sono una Associazione Privata priva di autorizzazione ecclesiastica o tutela da curia Vescovile ed incassano 20 milioni di euro all’anno dalle tasche dei creduloni clienti. Nessuno dice niente. Dove sono i CANI ecclesiastici incaricati a proteggere l’ortodossia catechetica di evangelizzazione della Parola, la Tradizione e il Magistero della Chiesa che intervengono almeno dicendo alle parrocchie: fedeli state attenti alle canne sbattute dal vento e ai falsi profeti vengono a voi come mansueti agnelli e dentro sono lupi rapaci. Cordiali saluti, Paul

    1. Paul Candiago

      Gentile Signora Giusi, ridere fa bene, abbassa lo stress e la pressione arteriosa. …. Risalendo a fatti antichi: …”Se non sarete semplici come questi fanciulli non entrerete nel regno dei Cieli…e Cristo lo disse mentre era circondato da sapientoni e dottori del Tempio … venne san Paolo: da piccolo ragionavo da piccolo da adulto ragiono da adulto. Poi ognuno di noi ne tragga le conclusioni per come ragionare per dar benefico alla nostra spiritualita’. Cordiali saluti, Paul

      1. Giusi

        Ma non mi fa ridere perchè è ridicolo intendiamoci ma perchè ha un modo singolare di esprimersi.

        1. Paul Candiago

          Gentile Signora Giusi , cosa vuole dopo 50 anni di Canada il codice della lingua italiana e’ quello che e ‘ rimansto… e di questo mi scuso e le chiedo cortese comprensione. Cordiali rispettosi saluti, Paul

  32. Lisa

    Chiedo scusa per la brevità che mi contraddistinguerà dagli interventi precedenti che, per mancanza di tempo indipendente dalla mia volontà, non sono riuscita a leggere. Spero di non dire perciò cose già scritte segnalando che
    -anche facendo copia e incolla questa pagina non si riesce a postare su fb, non nel modo convenzionale, non appare il titolo, non so come si dice in gergo tecnico, resta l’indirizzo lungo e illeggibile
    -vorrei segnalare,non so se se ne stia parlando già altrove in questo blog, il palinsesto Real Time canale 31 digitale terrestre, che per la sera del lunedì ha messo in programma, ed è già andata in onda, una ‘serata all’insegna dell’identità di genere’,cito testualmente la pubblicità. Vite divergenti, e a seguire Tutto su mio padre. Se vi andrete a documentare scoprirete che la cosa non è solo inquietante, è ridicola proprio. Non per gli esempi di vita che vengono raccontati, drammatici nella mia ottica, ma per il tentativo di Real Time di far passare in sordina il messaggio LGBT friendly. Considerando poi che si tratta di una rete molto in voga tra i giovani. Insomma,vediamo un pò di non passare per cechi, sordi o quant’altro.

    1. @Lisa, hai fatto bene a segnalarlo, ma RealTime non è certo nuova a format tutt’altro che educativi e questa ne è l’ennesima riprova e non si tratta certo di messaggi “velati” o subliminali.

      Il probelma è appunto che tra i giovani è canale piuttosto seguito, questo impone come sempre estrema VIGILANZA, FORMAZIONE dei nostri figli ad avere un occhio critico che sappia fare DISCERNIMENTO e possibilmente che li abitui a fare precisce scelte (giacché non si diviene né più sapienti, né più furbi con simili trasmissioni).
      Come ultima ratio o con figli ancora piuttosto piccoli, ma che “bevono” e trattengono di tutto, utilizzare il “parental control” di cui ormai ogni moderno televisore o computer, è dotato.

      E’ certo un “gara dura”, ma non da mettere persa in partenza…

  33. MARCO

    Guarda qua:
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=9&cad=rja&uact=8&ved=0CFIQFjAIahUKEwid9aKI0I_IAhVnd3IKHWeFCq4&url=http%3A%2F%2Fwww.meetingrimini.org%2Fdetail.asp%3Fc%3D1%26p%3D1%26id%3D1852%26key%3D0&usg=AFQjCNHmGAtqTxFATvxVnYZDhcj32Przew&sig2=tblysGYPEYzBWhMU4Ov5rw

    La lotta é innanzitutto sulla Verità: dire che il dato biologico dei cromosomi XX e XY é solo un piccolo aspetto e che l’identità di genere, cioè quel che mi fa dire “io sono uomo, io sono donna” è INDIPENDENTE da questo é prima di tutto FALSO. Qui si tratta di moralità nella dinamica della conoscenza, non di morale. E io, personalmente, non conosco nessuno che sta facendo una lotta morale. Se l’identità é il “mi sento uomo, mi sento donna” …io “mi sento cinese, mi sento un ciclope, mi sento fiore ..mi sento Napoleone”.
    Si chiedeva sarcasticamente, più o meno, Chesterton, se é una posizione ragionevole negare le pietre della strada. Conclude dicendo “Diventerà un dogma religioso riaffermarle!”.
    Sempre Chesterton: “La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale.” (Chesterton – da Eugenetica e altri malanni)
    Una volta letto questo link vorrei che, veramente, con serenità, mi dicessi se per te il Beato Cardinal Clemens August, Conte Von Galen era un pirla o se era uno che si domandava e viveva Chi é Cristo! Lo viveva? Era o non era Cristo? Altro Cristo!
    Un sostegno (come fece il Beato Cardinal Clemens August, Conte Von Galen) potrebbe aiutare chi sta dando l’anima e le energie per contrastare, non moralisticamente, ma nel merito, questa armata del Male: un sostegno di giudizio, anche per dipanare gli errori di giudizio.
    Poi si condivide certamente che la lotta é sul piano politico, ma é anche e certamente nel difendere la realtà chiamandola per nome: pane=pane, come per “vino”, per “uomo”, per “donna”, per le pietre.
    Come ha detto anche Carron a SdC, non si tratta di uno scontro, ma di un ridestarsi. Non si tratta di uno scontro perché il desiderio di tutti, in senso ultimo, é il desiderio di una felicità piena. Questo per chi rivendica i nuovi diritti e per chi difende la verità delle cose. Quindi c’é un terreno comune! Quello che cerchiamo in tutto quanto ci piace, nei piaceri, è un infinito. Se non avessi un desiderio senza confine, non avrei nemmeno l’esperienza della delusione.
    Questa è la condizione umana e dobbiamo porci una domanda: esiste un fondamento reale da cui possiamo aspettarci che la nostra sete di felicità venga esaudita? L’attuale situazione, in cui sembra che tutto stia per crollarci davanti agli occhi, rende questa domanda urgente, ossia: il terreno in cui inserire queste considerazioni, che sono il nocciolo del problema, é il merito di quel che ci vien propinato e che tutti bevono nel sonno.

  34. Lisa

    https://www.facebook.com/realtimeitalia/videos/893517694019553/

    In ultimo,scusate se aggiungo un altro post, vi segnalo la pagina fb di real time su cui viene evidenziato un video creato diretto e costruito dalla rete stessa. Più del video sono i commenti a lasciarmi perplessa. E ancora meglio, le intenzioni implicite. Lascio a chi è più competente di me gli approfondimenti necessari su chi c’è dietro questo canale e perchè. Ciao!

      1. Giusi

        Per Real Time tv molto seguita dai giovani passano tutte le più grandi porcherie presentate come fossero “normali” compreso il poliamore. Fa parte dell’operazione: traviamento delle menti.

        1. Paul Candiago

          Signor Marco, martello sul chiodo=Satana lavora 26 ore al giorno per la perdizione delle anime e come un leone ruggente, e non in senso figurato, in giro per le strade in cerca di anime da portare alla perdizione eterna. Veda per esempio la Radio Maria di Erba di Como, Italia giornalmente irradia errore, apostasia e massoneria tramite doncamilli che fanno religione di testa loro facendo credere che sono una Associazione con la Chiesa ,per la Chiesa,nella Chiesa, invece sono una Associazione Privata priva di autorizzazione ecclesiastica o tutela da curia Vescovile ed incassano 20 milioni di euro all’anno dalle tasche dei creduloni clienti. Nessuno dice niente. Dove sono i CANI ecclesiastici incaricati a proteggere l’ortodossia catechetica di evangelizzazione della Parola, la Tradizione e il Magistero della Chiesa che intervengono almeno dicendo alle parrocchie: fedeli state attenti alle canne sbattute dal vento e ai falsi profeti vengono a voi come mansueti agnelli e dentro sono lupi rapaci. Cordiali saluti, Paul

          1. MARCO

            PUR FATICANDO A SEGUIRE LE ARGOMENTAZIONI …questa è ottima contro il leone ruggente:

            SALMO 90 Beato chi si pone sotto la protezione dell’Altissimo
            Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni (Lc 10,19).

            Tu che abiti al riparo dell’Altissimo *
            e dimori all’ombra dell’Onnipotente,
            di’ al Signore: « Mio rifugio e mia fortezza, *
            mio Dio, in cui confido » .
            Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, *
            dalla peste che distrugge.
            Ti coprirà con le sue penne, *
            sotto le sue ali troverai rifugio.
            La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; *
            non temerai i terrori della notte,
            né la freccia che vola di giorno, †
            la peste che vaga nelle tenebre, *
            lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
            Mille cadranno al tuo fianco †
            e diecimila alla tua destra; *
            ma nulla ti potrà colpire.
            Solo che tu guardi, con i tuoi occhi *
            vedrai il castigo degli empi.
            Poiché tuo rifugio è il Signore *
            e hai fatto dell’Altissimo la tua dimora,
            non ti potrà colpire la sventura, *
            nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
            Egli darà ordine ai suoi angeli *
            di custodirti in tutti i tuoi passi.
            Sulle loro mani ti porteranno *
            perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
            Camminerai su aspidi e vipere, *
            schiaccerai leoni e draghi.
            Lo salverò, perché a me si è affidato; *
            lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
            Mi invocherà e gli darò risposta; †
            presso di lui sarò nella sventura, *
            lo salverò e lo renderò glorioso.
            Lo sazierò di lunghi giorni *
            e gli mostrerò la mia salvezza.
            Gloria al Padre e al Figlio
            e allo Spirito Santo. *
            Come era nel principio, e ora e sempre,
            nei secoli dei secoli. Amen.

          2. Thelonious

            quindi lei sostiene, se ho ben capito:

            1) che Radio Maria sarebbe al soldo di Satana per la perdizione delle anime e che trasmette eresie di stampo massonico
            2) che Medjudorie sarebbe anche’essa emanazione di Satana sempre per il fine suddetto

            ho capito bene?

            1. Paul Candiago

              Signor Marco, non posso arrivare a tanto, ma da personale ricerca da anni questa Radio Maria non e’ nella linea/condotta di ubbidienza al Magistero Ufficiale della Chiesa. Ho le prove? documenti Internet per dirlo. Le preciso che le scrivo dal Canada dove vivo da 50 anni e conosco di questa trasmittente Radio Maria solo il sito internet e cosa ci menttono dentro….di tutte le altre attivita’ telematiche che questi doncamilli hanno non ho la minima conoscenza ma le assicuro che il denaro e’ il movente principale di questa Associazione Privata. (Se ha occasione legga il loro statuto). Per di piu’ le dico che con prove a mano e via telefono feci presente gli errori, apostasia, massoneria e disubbidienza ,specie da parte di ecclesiastici che dovrebbero saper di meglio e il risultato fu di eliminarmi dalle telecomunicazioni di contatto con loro non essendo un cliente che faceva loro pubblicita’ e ancor oggi I commenti sono “truccati” e filtrati: come filtano tutto per far andar avanti la bottega. Cordiali saluti.

              P.S.: Mi piace precisare che non ho nulla contro qualsiasi mezzo di communicazione telematica per propagare l’evangelizzazione purche’ sia nell’ortodossia ed ubbidienza al Magistero della Chiesa e non un fai da te o di tutte le erbe un fascio per accontentare I client e fare clienti. Paul

              1. Ah ecco! Le fanno problema i soldi… lo sa quanti ne servono per tenere in piedi una struttura che ha più ripetitori di tutti i canali Rai e Fininvest assieme?!
                Lo sa sino a che paesi sperduti questa Radio porta la Parola di Dio e il Magistero?

                Ha idea di quanti non credenti che si vergognerebbero ascoltare trasmissioni di carattere religioso, nel privato della loro auto ascoltano anche catechesi di elevatissimo spessore e non di rado vengono a conversione?
                Molte di queste catechesi sono tenute da Vescovi, che prestano volentieri il loro servizio, da emminenti teologi e studiosi, ma lei ovviamente è in grado di giudicare l’ortodossia del loro dire… (!!)

                Se porta l’errore e non mi risulta nessun Ponteficie altri abbiano mai avuto a che ridire sul loro operato, tutti complici nell’errore?

                Lei è nell’errore e temo anche in malafede per qualche motivo che mi sfugge e che non mi interessa conoscere.
                La saluto.

                1. Paul Candiago

                  Signor Bairom , quanto dice e’ come se lo avessi scritto io e nulla da dire . Non e’ questo il punto… e che si pretende di evangelizzare fra Dio e Mammaona e non si possono servire due padroni…Quanto fare soldi a palate ne facciano ancor di pu’ ma sono accumulate con ipocrisia , distorsione, prevaricazione all’ Ortodossia catechetica Ufficialedella Chiesa in quanto a Parola , Tradizione, e ubbidienza al Magistero della Chiesa: evangelizzazione a tasselli, senza corpo ne anima e stracciata a spettacolarismo ed emozionismo. Come lei sa non si puo’ mai vendere Cristo per 30 pezzi d’argento:… vai dietro a me, tu sei come un satana per Me… Cristo/ la Chiesa non ha , ne mai avra’ bisogno di commercianti del Tempio (preti untuosi come defeniti dal Papa Francesco) per evangelizzare i Quattro angoli del mondo. Non siamo mai noi che evangelizziamo, ma Cristo che opera in noi per evangelizzare in modo integrale: chi crede di evangelizzare per il suo saper fare ed attivita’ e’ un apostata. Paul

                  1. Non trovo alcun nesso con la questione, né qualcosa che avvalori i suoi (rimangono per me gratuiti) giudizi.
                    A cui la lascio…

                    1. Paul Candiago

                      Signor Bariom e’ sempre mia costante peroccupazione di poter provare cio ‘ che scrivo o non scirvo per evitare di ricevere risposte come la sua a proposito di avvalorare lo scritto. Se non lo annoio posso cominciare con le lettere di vercchia data che mai hanno ricevuto risposta da Radio Maria: tranne che una volta informandomi che avrebbero presentato i miei educati e rispettosi scritti al loro avvocato : un modo come un ‘altro per intimorirmi e a cui risposi di aggiungere anche l’ultima lettera. Trovando che questo espediente non funzionava allora mi hanno eliminato da twetter : mica male per doncamilli che penso siano preti cristiani cattolici e per i loro volontari che riducono lespese e ce ne devono essere tanti che hanno risolto il problema del vivere e dedicarsi come volontari a Radio Maria. Cordiali saluti Paul

                    2. Caro sig. Paul,

                      da quel che riporta io evinco solo che ne ha fatto decisamente una questione personale…
                      Che una persona qualsiasi non riceva risposte o le riceva solo come comunicazione che preannuncia una azione legale, potrebbe provare semmai che il contenuto delle mail o altro inviate, sono offensive e penalmente perseguibili (a lei forse sfugge che anche quello che ha scritto qui rispetto Radio Maria sarebbe penalmente perseguibile… chiamasi diffamazione).

                      Questo forse le dà l’errato convincimento di stare combattendo un giusta battaglia, ma lei è certo che di stare compiendo la buona battaglia che il Signore le chiede di combattere. Le sue motivazioni di principio possono essere valide (vedi anche altro commento 25 settembre 2015 alle 01:29), ma non di rado capita che accecati dallo zelo per i giusti principi, manchiamo totalmente il bersaglio e scagliamo accuse e giudizi totalmente ingiusti (peccando) e finiamo per essere pieni di livore che scambiamo per sacro fuoco.

                      Forse lei si sentirà come Davide contro Golia, ma faccia attenzione che la pietra che scaglia con tanta forza (di coraggio in verità qui ce ne vuole poco…) non le ritorni indietro colpendola in pieno viso. La questione è semplice: se quest’opera (Radio Maria) viene dal Maligno cadrà (in verità si regge da parecchio tempo), se viene da Dio, lei si sta mettendo contro un’Opera di Dio!
                      Ci rifletta.

                      Detto ciò, non ho intenzione di tornare sull’argomento, non risponderò ad altri suoi commenti sull’argomento, eviti di presentare a me (se vuol farlo qui se ne occuperà chi è responsabile del blog) altre supposte prove di apostasia – che è gravissima accusa – e questo dico mi creda nel suo interesse, per non darle modo di reiterare ciò che personalmente giudico un grave errore, oltre che nella sostanza anche nel metodo.

                      Il Signore sappia fare luce sui suoi passi.

                    3. Paul Candiago

                      Signor Bariom, mille grazie della sua illuminante risposta. Mi ha dato grande piacere leggerla essendo completamente ingnorante di fare azioni criminali per scrivere una lettera educata e che puo’ essere documentata. Ma lasciamo perdere questo. Le propongo questa domanda: cosa deve fare un Cristiano cattolico per esporre la sua difesa alla ortodossia della sua Fede senza trovarsi in posizione di essere citato a giudizio civile? Da sempicione ho pensato che come altri ( Radio Maria in questo caso) sono liberi di prevaricare la mia Fede anch’io, ho pensato,sono libero di diffederla senza incorrere in sanzioni da parte della legge civile. Se questa logica non quadra, mi creda, sono solo ingnorante di procedure penali (Diritto Civile). Cordiali saluti, Paul

                    4. Paul Candiago

                      Signor Bariom, da semplicine continuo: come mai alcune trasmittenti, e stampa /giornali/riviste portano il consolante aiuto per ogni Cristiano cattolico: con approvazione ecclesiastica o sotto la tutela/patrocinio di curia vescovile/Vescovo tal dei tali. Per sacerdoti/vescovi/cardinali/fedeli ubbidienti all’integrita’ catechetica e di evangelizzazione questa chiarificazione dovebbe essere ricercata con santo zelo. Solo a caso, ma anche da vigilante cattolico queste “finezze” di ubbidienza alla Parola,Tradizione,Magistero santi sacerdoti me le hanno sempre fatte presenti per evitare di pretendere di rimanere della Fede cattolica magari vedendo e facendo del mio vivere un modo personale di interpretazione della Fede cattolica. Ecco perche’ abbiamo una catechesi cattolica valida per tutti (Catechismo) senza modalita’ ed interpretazioni private. Tutta questa meravigliosa unita’ del corpo mistico di Cristo, espresso nella realta’ della sua Sposa la Chiesa Pellegrina, previene nella azione dello Spirito santo, che vi siano camaleonti, sette interne, movimenti di tutti i colori e falsi carismi nel seno della Chiesa. Non mi contrariera’ se dico: come li vediamo oggi giorno di cui le telecomunicazioni apostate sono un cancro molto grande. Cordiali saluti, Paul

                      P.S.: …Quando il Figlio dell’uomo ritornera’ sulla Terra trovera’ ancora la Fede?….personalmente interpreto, per il mio tempo: ognuno fa come vuole,la pensa come vuole in materia di Fede cattolica sommariamente: fai da te catechesi….

                    5. Paul Candiago

                      Signor Bariom, ed infine: …e’ una gravissima accusa… al tempo degli apostoli e negli scritti di San Paolo questa accusa aveva anche il nome di Anticristo e lo siamo anche come individui ogni qual volta ci macchiamo di tradire Cristo indipendentemente dalle forme della nostra debolezza. Ignorantamete dico essere apostati molto meno di dire alla gente o a una trasmittente: siete degli anticristi. Questa volta non mi legga seriamente. Cordiali saluti,Paul

                2. Bariom:

                  …con tutto il rispetto, non mi sembra che Paolo Candiago, scriva cose più insensate che la media degli scrittori del blog
                  (me compreso)!

                  Riporto per esempio l’ultima, che è tua!

                  “Ha idea di quanti non credenti che si vergognerebbero ascoltare trasmissioni di carattere religioso, nel privato della loro auto ascoltano anche catechesi di elevatissimo spessore e non di rado vengono a conversione?”

                  1. Alvise, con tutto il rispetto, data la generalità dei tuoi interventi, non credo tu nello specifico sia molto qualificato per giudicare cosa sia sensato e cosa no.

                    Poi certamente di cose insensate ne posso tranquillamente dire… ma sull’ultima mia è detta perché ne sono certo e tanto ti basti (se non ti basta la cosa non cambia di un bel nulla)

                    Ovviamente.

  35. Giusi

    Adesso tutti i più importanti quotidiani nazionali hanno dato una grande notizia: al Grande Fratello ci sarà un trans ex monaco! Cioè è stato sei anni in monastero, poi è uscito è diventato donna si chiama Rebecca è fidanzata con un uomo e fa la dog sitter. Aveva ragione Messori che dopo il ’68 nei seminari raccattano chiunque!

      1. Giusi

        Potrebbero sempre andare in studio gli ex confratelli a fare la ola. Perchè no? Chi sono loro per giudicare?

          1. Giusi

            Guarda Bariom io mi aspetto di tutto. Ho chiaramente esagerato ma tu credi che i giornalisti non siano capaci di andare ad intervistare gli ex confratelli?

              1. Giusi

                Allora speriamo che non sia vero ma mi pare difficile che una trasmissione pessima ma di successo si inventi che era monaco anche perchè è facilmente verificabile.

  36. Patrizio Calderoni

    Sono un ginecologo di Bologna e negli anni passati ho attivamente partecipato alle battaglie referendarie prima sull’aborto poi sulla fecondazione artificiale. Ora sono arrivato a questa considerazione: una società che sotto l’egida della legge dello stato uccide i propri figli è capace di qualsiasi cosa. Allora pongo una piccola considerazione, che deriva anche dalla mia diretta esperienza. Carron dice: “c’è bisogno di uno spazio di libertà che permetta un dialogo”. Solo il dialogo e la testimonianza possono cambiare le persone; occorre sicuramente prendere posizione chiara su certe questioni, ma questo espone al grande rischio che si contrappongano due posizioni ideologiche dalle quali non si esce. Per questo sono convinto che il Papa e Carron, che per grazie di Dio seguono le orme degli ultimi quattro Papi e del Gius, siano sulla medesima posizione, che sola può aiutare a comprendere quale è la vera strada per la vera felicità, unico vero desiderio della mia vita.

  37. Sr. Cristiana

    Grazie anche a te Patrizio che riporti il dialogo alla questione centrale (la lettera di Benedetta e l’intervento di Carron) con un giudizio che mi pare edifichi.

  38. rosanna

    Ciao Benedetta, grazie della riflessione
    Non so se poi hai parlato con carron ma oggi mi è tornto in mente quello che hai scritto mentre lo ascoltavo alla giornata d’inizio..
    C’eri? Spero di sì la sua appassionata insistenza sulla comunicazione della fede come bellezza dell’incontro più che come etica mi è sembrata una risposta ai tuo dubbii ma anche miei e di molti. Da sorella del movimento un abbraccio

    1. ola

      Spero che Benedetta possa rispondere personalmente a questo commento, a un osservatore esterno al movimento come me il testo di Benedetta sembra far notare appunto che la fede ha bisogno *anche* di un’etica e non puo’appunto ridursi unicamente alla bellezza dell’incontro.

      1. MARCO

        Sicari (S) fa domande. ..e “G” ..Giussani risponde:

        S. Ma è giusto dire che, per una nuova evangelizzazione, è necessario partire non dall’etica ma dall’estetica?
        G. Non bisogna semplificare troppo. Proprio questo Papa che spinge alla nuova evangelizzazione parla molto dell’etica sessuale, perché essa tocca ora i punti fondanti, quelli in cui è salvata la dignità stessa della persona umana. E questo è già un fatto profondamente estetico, perché se è salva la santità della persona, allora lo splendore della presenza di Cristo nel mondo colpisce. La morale, quando tocca i fondamenti dell’esistenza, è l’estetica di ciò che è dato, della creazione, del dono. Si tratta di rimettere in gioco lo stupore della creazione, la verità della creazione. La moralità rende la persona sintonica al movimento della creazione in cui essa si trova coinvolta; allora rinasce lo splendore della creazione. Lo splendore è là dove la moralità è salvata.
        S. (…) Si dice: bisogna riproporre il fatto di Cristo, non un’etica.
        G. Ma se non si giunge a un’etica, non si comprende il fatto di Cristo. Non si è coinvolti nel fatto, se non si entra nel movimento morale che il fatto implica.
        S. A volte però si sente dire, anche da persone autorevoli: se fosse per le indicazioni morali, io non starei nel cristianesimo, perché sarebbe solo addossarsi altri pesi. Ci resto perché mi dà gioia, soddisfa le mie esigenze…
        G. Io sto nel cristianesimo perché è la verità; perché riconoscere il fatto di Cristo e la sua presenza mi converte, mi sospinge, mi attira a cambiare il mio modo di entrare in rapporto con tutte le cose, mi fa diventare più vero fin nei particolari. Incontrando il fatto cristiano, anche il rapporto affettivo diventa più doloroso e più vero: si accetta una maggiore “dolorosità”, perché lo si vuole più vero. Quando una donna vuole bene ad un uomo, se lui viene mandato dalla sua ditta per sei mesi in America, lei l’attende, è tesa a lui, gli resta unita. Il fatto stupefacente del loro amore, della loro unità è dentro la serietà etica della loro reciproca attesa.
        S. Vuoi dire che c’è un livello della questione in cui “etica” ed “estetica” coincidono?
        G. Io direi che la vera estetica è quella che nasce da un destino percepito come immanente al movimento della realtà. La vera estetica è sempre etica.

      2. fra' Centanni

        Condivido.

        La fede è certamente l’incontro con una Persona. Una Persona che ci parla di senso, di significato, di ordine, di bene e di male. Niente può essere dimenticato o lasciato indietro, quando parliamo di fede.

  39. Pingback: Carissimo don Julian, da figlia del movimento…

  40. Signor Filosofiazzero, in riferimento al pensiero scritto posso solo dire che e’ sempre piu’ ricorrente questa mancanza di rettidudine di fedelta’, di evangelizzazione e di esempio di vita da parte di ecclesiastici.. per finire a noi fedeli: Giano capisce quello che scrivo. Siamo diventati camaleonti fra Dio e’ Mammaona fra la vanita’ del loro/nostro ego e la sciavitu’ al denaro. Siamo passati da Fede analogica a fede digitale pensando di scoprire una nuova ruota per la vera Fede: grande errore ed apostasia.. Chi poi abbia autorizzato questo cambio da realta’ di Fede a fede virtuale non l’ho ancora capito. Non sono poi cosi’ tanto semplicione da non capire che sono sepolcri imbiancati e falsi profeti : I moderni farisei: nulla di nuovo…..dalle loro opere li riconoscerete se sono miei seguaci….nonostante questa gravante verita’ se ne fregano. Cordiali saluti, Paul

  41. MARCO

    Intervistato ieri dal Corriere della Sera, l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha parlato a 360 gradi di Chiesa, Sinodo, famiglia, matrimonio. Quello di Scola è un importante e interessante contributo di pensiero, in un periodo in cui, dice lo stesso cardinale, si tende a «pensare poco».
    Settembre 28, 2015 Redazione
    Il cardinale arcivescovo di Milano parla del prossimo Sinodo, di papa Francesco, di famiglia e divorziati risposati. E della “testimonianza pubblica” dei cattolici

    […]

    CARRON, DIALOGHI E MURI. Infine, Cazzullo chiede a Scola cosa ne pensi delle parole di don Julian Carron, responsabile di Comunione e liberazione, che in una recente intervista sempre al Corriere, aveva detto, riassume il giornalista, che «sulle unioni omosessuali serve il dialogo, non il muro». L’arcivescovo spiega: «Ho già detto che nel riconoscimento pieno della dignità personale di quanti provano attrazione per lo stesso sesso anche noi cristiani siamo stati un po’ lenti. Ma la famiglia è qualcosa di unico, con una fisionomia molto specifica, legata al rapporto fedele e aperto alla vita tra un uomo e una donna. Non reputo conveniente una legislazione che, nei principi o anche solo nei fatti, possa produrre confusione a questo livello. Tra l’altro non sono molto convinto che lo Stato debba occuparsi direttamente di queste cose e sono anche un po’ seccato di fronte a questo Parlamento europeo, perché non ha il diritto di premere sui singoli Stati in favore di una normativa in campo etico. Ho piuttosto l’impressione che, essendo povero di poteri reali, si occupi di queste cose a sproposito, senza tener conto delle differenze tra gli Stati. L’Italia non è certo la Svezia o l’Olanda».

    TESTIMONIANZA PUBBLICA. Per questo, conclude Scola, i cattolici dovrebbero far sentire di più la propria voce «attraverso la testimonianza, anche pubblica, del bell’amore. Bisogna distinguere bene la questione delle unioni omosessuali dalla famiglia, essendo però estremamente attenti al percorso che le persone con questa attrazione compiono. Qualche giorno fa ho ricevuto esponenti di una associazione molto interessante, Courage, promossa nel 1980 dal cardinal Cooke, allora arcivescovo di New York. Persone che si impegnano a vivere la castità in questo tipo di attrazione…».

    http://www.tempi.it/scola-matrimonio-e-per-sempre-non-si-puo-fondare-sulle-sabbie-mobili-della-volonta#.VgkkLeztlBe

    1. Paul Candiago

      Att. Signor Thelonious: Thelonious

      24 settembre 2015 alle 17:42

      quindi lei sostiene, se ho ben capito:

      1) che Radio Maria sarebbe al soldo di Satana per la perdizione delle anime e che trasmette eresie di stampo massonico

      2) che Medjudorie sarebbe anche’essa emanazione di Satana sempre per il fine suddetto

      ho capito bene?

      Signor Thelonious, grazie della sua cortese risposta. Si, ha capito bene il mio scrivere e dalle premesse arriva a giuste conclusioni del mio scirvere. Le devo ovviamente una spiegazione comprendendo che una semplice letterina dal Canada possa arrivare a dire tanto a riguardo di una Associazione Privata (A/P) dal nome di Radio Maria di Erba, Como, Italia.

      In ordine di spiegazioni e prove devo precisare che mi riferisco unicamente al sito: http://www.radiomaria.ita o http://www.radiomaria.org.: di tutte le altre attivita’ di telecomunicazione di questa A/P non conosco nulla, ne seguo nessun altro programma via Internet ne conosco trasmissioni televisive o radiofoniche.

      Seguo da 10 anni questo programma via sito Internet e ho notato che non avvisa il fedele , utente, cliente o cristiano cattolico di essere una fonte riconosciuta di evangelizzazione: “una voce Cristiana nella tua casa” mostrando sulla prima pagina del loro sito : “con approvazione ecclesiastica” o sotto la tutela , curia , Vescovo tal di tali in unione con Roma..ecc. per rassicurare che l’evangelizzazione che dicono di trasmettere e’ acqua viva come dalla fonte del Magistero Ufficiale della Chiesa Cattolica. Per la mia educazione catechetica questa precisazione, nelle telecomunicazioni odierne, e’ piu’ che necessaria per distinguere fra le milliaia di trasmittenti che ci sono per evitarmi di bere ” acqua avvelenata”. Aggiungo a questo dubbio il punto di vista che : proprietari, direttori, sacerdoti, laici, stipendiati, volontari appartenenti a questa A/P dovrebbero sentirsi cristianamente molto orgogliosi di mostrare questa propria e vera dentita’ nel Corpo della Chiesa Pellegrina sulla Terra per provare l’ortodossia del loro operare invece di agire da camaleonti per avere liberta’ commerciale. Preciso che il mezzo usato delle telecomunicazioni non ha nulla a che vedere con quanto le scrivo, anzi vengano usate sempre piu’ sotto ogni forma ed avanzamento le risorse telecomunicative, ma per /con/nella Chiesa e non nella modalita’ di fai da te evangelizzazione: di tutte le erbe un fascio,non e’ permesso.

      Come vede in questa unica valida Cornicie per un Cristiano cattolico fedele e amante di ricevere catechesi/aggiornamenti nella ortodossia catechetica della Chiesa trova aiuto spirituale perche’ la Parola, la Tradizione e il Magistero della Chiesa sono giornalmente trasmessi con integrita’. La sua Fede, in spirito, anima e vita, ha la fiducia che non e’ in nessun modo compromessa/pericolo da nessuna forma di prevaricazione o deformazione da parte di vari interessi privati , materiali o egocentricita’ dei “padroni”, esaltati, guadagni nel compromesso fra Dio e il Mondo da parte di questi commercianti di religione. Il tutto sempre servito con tanta grazia e gentilezza da non far vedere, sentire, notare il veleno che contiene di “servire due padroni” con cosi’ tanta astuzia razionale propria dello di stanpo satanico di apostasia e massoneria. Feci notare con diverse email questo panorama della loro attivita’ “dicasi mariana” e dello sfasamento di spirito ed anima della dottrina di Cristo/sua Chiesa notati nei loro contenuti del sito anno dopo anno. (se vuole qualche vecchia lettera come documento al mio scrivere gliela mando) La fine di queste lettere fu che mi eliminarono e mi intimorirono col dirmi di citarmi a giudizio. Come vede nuovi ecclesiastici , nuovo catechism nuova carita’ sacerdotale: A buon pro questo santo padre Papa Francesco li chiama preti untuosi: datisi al Mondo per gli onori del Mondo.

      A proposito di Medjgugorje: personalmente ho solo da dire che non e’ appropirato per un educato/i sacerdoti/ecclesiastici pretendere di essere piu’

      “avanti” della Chiesa per cosidetti avvenimenti soprannaturali di quel luogo. Luogo usato sempre piu’ alla loro maniera per interessi materiali e con spiegazioni /accettazione o dati di fatto…ecc. quando la commissione della Chiesa, incaricata a valutare avvenimenti di questo genere, non si e’ minimamente pronunciata. In breve, per un Cristiano ubbidiente Medjugorje e’ per ora solo un Santuario della Madonna. Con ubbidiente pazienza preghiamo e aspettiamo che il Magistero della Chiesa si pronunci. Auguriamoci che magari le cosidette lucuzioni/ apparizioni siano riconosciute per vere e il santuraio diventi anche un vero luogo dove la Vergine e’ apparsa. Cordiali saluti. Paul

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