Ovidio ci fa un baffo. Il tempo delle metamorfosi – veloci e continue – è il nostro. Specialmente nel mondo che si definisce progressista (qualunque cosa voglia dire). Ormai tutti possono diventare tutto, in una transizione senza fine e senza approdi solidi.

Il testacoda identitario più surreale, quasi tragicomico, lo ha segnalato nei giorni scorsi Leonardo Panetta, giornalista di Mediaset, che ha illustrato, con un tweet e un video, un fenomeno stupefacente: “Alla Università della California, occupata dai manifestanti pro-Palestina, studenti progressisti fino all’altro ieri atei-gender fluid e così via si uniscono alla preghiera dei compagni di religione islamica. Nemmeno Houellebecq in Sottomissione aveva immaginato una scena così”. Continua

Dopo le polemiche sul 25 aprile, spero che venga il giorno in cui questa data non sarà più la celebrazione dei (soli) partigiani comunisti (con i fischi alla Brigata ebraica che combatté per noi).

Spero che festeggeremo davvero la liberazione del nostro Paesedall’occupazione tedesca, dalla dittatura fascista e dalla guerra, com’era nelle intenzioni del presidente del consiglio Alcide De Gasperi quando istituì tale festa il 22 aprile 1946. Continua

Com’è noto – ne ho scritto più volte – il pittore che ebbe l’incarico di disegnare la bandiera europea si ispirò alla corona della Madonna. Questa è la spiegazione dell’immagine che illustra questo articolo, dove spiego la necessità per l’Europa di ritrovare le sue radici cristiane.

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“Il vero problema è che a Bruxelles, avendo selezionato una classe dirigente e un funzionariato solo su base ideologica, non sono in grado di vedere la realtà del loro fallimento, e non realizzano di avere portato un Continente a sbattere. Hanno responsabilità enormi. Che dovrebbero fare paura. E non sanno più cosa fare, se non alzare sempre più la posta”.

Così il professor Alessandro Mangia, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Cattolica, in una recente intervista al Sussidiario in cui ha demolito anche l’operazione-autocandidatura di Draghi (“Draghi è uno dei massimi responsabili delle politiche deflattive che hanno distrutto benessere e Stato sociale dai tempi della Grecia. Adesso dice ciò che tutte le persone di buon senso sapevano, ossia che politiche procicliche in tempi di crisi alimentano la crisi”). Continua

Umberto Eco, in polemica con Berlusconi, era il 2011, dichiarò che lui apparteneva a quella parte d’Italia che la sera va a letto tardi perché legge Kant.

Oggi fra i lettori appassionati di Kant, che ne fanno un proprio simbolo – a quanto pare – dobbiamo annoverare anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin (che lo ha indicato come suo filosofo di riferimento). Infatti Kant è al centro di una polemica fra i due scoppiata a margine del conflitto in Ucraina. Continua

Di solito il Papa fa notizia quando parla dei temi sociali, politici, etici a cui i media sono sensibili. Probabilmente non farà notizia il suo bellissimo discorso di ieri, al Regina caeli, in cui ha toccato un tema (una ferita: l’accettazione di sé) che milioni di persone conoscono bene, soprattutto oggi, con l’epidemia di peste esistenziale che sembra dilagare nei cuori e nelle menti, specialmente fra i più giovani.

Questo approccio poetico, umano, rivolto alle persone comuni, è molto frequente in Francesco, caratterizza il suo pontificato, eppure sembra che i media – molto concentrati sulla politica – non se ne accorgano. Continua

Si sono superate le ideologie del Novecento, ma non la loro origine gnostica, descritta da Eric Voegelin nel Mito del mondo nuovo.

Lo gnostico, spiega Voegelin, “è insoddisfatto”, ritiene che la realtà sia uno schifo per la “perversità del mondo”. Lo gnostico crede “che sia possibile salvarsi dal male del mondo” rovesciandolo: “da un mondo cattivo deve emergere un mondo buono”. Questo “atto salvifico” derivato dagli sforzi umani, secondo lui, produrrà “un ordine perfetto di nostra piena soddisfazione” (questo fanatico millenarismo può appartenere anche a potenti istituzioni internazionali: si pensi oggi all’ecologismo). Continua

“Nel periodo in cui viviamo la folla ha completamente perso la bussola. In pubblico e in privato, online e offline, la gente si comporta in maniera sempre più irrazionale, nevrotica, animata da uno spirito di gregge e, a dirla tutta, in modi sgradevoli. Se ne vedono le conseguenze nel susseguirsi delle notizie nell’arco di una giornata. Se però vediamo ovunque i sintomi, le cause rimangono oscure”.

Iniziava così nel 2019 un libro che fu definito dal Times il “libro dell’anno”. Fu tradotto da Neri Pozza nel 2020 con il titolo: La pazzia delle folle. Gender, razza e identità. L’autore, Douglas Murray, noto intellettuale conservatore britannico (è stato consigliere del premier David Cameron), secondo Bernard-Henri Lévy è “uno dei più importanti intellettuali del nostro tempo”. Continua

Ho visto lo spot delle patatine e francamente non mi ha scandalizzato. Non è un capolavoro, può essere ritenuto sciocco, fuori luogo, ma non mi pare grave.

Eppure ieri Avvenire informava: “Una chiara offesa alle convinzioni religiose delle persone. Con un provvedimento d’urgenza, il Comitato di controllo dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria ha bloccato la diffusione dei contestati spot di Amica chips in cui le ostie consacrate venivano sostituite dalle patatine”. Continua

È un inno all’“infinita dignità dell’uomo” il documento del Dicastero vaticano per la dottrina della fede pubblicato ieri, proprio con il titolo “Dignitas infinita”, e parla sia alla Chiesa che al mondo.

Dal punto di vista ecclesiale mostra la direzione di questo pontificato che – partendo dal magistero della Chiesa e in particolare degli ultimi tre pontefici – ricuce insieme due sensibilità che nel mondo cattolico sono molto acute: quella che contrasta gli attacchi alla dignità umana a livello etico (aborto, eutanasia, utero in affitto, ideologia gender) e quella che contrasta gli attacchi alla dignità umana a livello sociale (la povertà, la guerra, i migranti). Continua

Ci manca la Dc? Venerdì scorso Repubblica aveva un titolo sorprendente: “Gli italiani e la nostalgia della Dc. Caccia al 37% di elettorato cattolico”.

L’articolo partiva da un “rapporto curato da Quorum per Demos” (quest’ultimo è un gruppetto di cattolici di sinistra – vicini alla Comunità di S. Egidio – che orbita attorno al Pd).

Da tale rapporto risulta che per il 37% degli italiani “c’è bisogno di un partito che sostenga i valori cristiani e cattolici”. È un dato che fa impressione perché equivale alla percentuale storica di voti che aveva la Dc. Continua