Nostro Signore vuole che aggiunga questo foglietto al quaderno
ultimato, dicendo che è bene che completi l'episodio di ieri mattina col
seguito che dura tuttora. E ubbidisco.
Anzitutto ieri, dopo
quella… messa in fuga di Satana fatta da N. Signore, per qualche ora non
vidi nulla più. Poi venne quella signora… e così si compì ciò che era
detto nel dettato del mattino. O per curiosità o per bisogno, non credo
per malvagità, quella donna è venuta.
Poi, andata via lei – e in
me c'era dell'urto per questa venuta, e c'era la decisione di non
volerla più vedere – rivedo come al mattino il viso di Satana. Ma non
più ironico né trionfante. Bensì mogio, come spaurito. Mi guarda, mi
guarda proprio come uno che è sbalordito e che ha perso ogni baldanza.
Sembra che si chieda: "Ma come mai? E chi è costei?"… Se ne va… Io sono
tranquilla però, perché mi sento ancor tutta difesa dalla potenza di
Gesù. E questo senso di sicurezza cresce sempre più man mano che passano
le ore.
Vengono le Raffaelli. Parlo del più e del meno, ma sempre
pensando alla visita dell'ignota, e con continuo disagio anche, perché
sono stata presa d'inganno, e penso al viso mortificato di Satana. Vanno
via tutti ed io mi corico sfinita, ascoltando un concerto di musica
classica alla radio.
Ecco che vedo in una lontananza infinita, infinita come quando vedo il Paradiso – solo che qui è abisso, bassura,
mentre il Paradiso è altezza – vedo un luogo che neppur potrei dire
orrendo, ma che è infinitamente triste. Poca luce e plumbea, aria come
nebbiosa, tenebrore fra le pareti rocciose e scoscese che sono ai lati
di una specie di banchisa polare, ma non bianca di neve e ghiacci, bensì
nera come pece, sparsa di piattaforme scogliose di roccia oscura. Su
una di queste, a ventre contro la roccia, è sdraiato Satana col viso
appoggiato su una mano, il gomito puntato sulla roccia. Mi sono provata a
fare uno schizzo, ma non sono capace. Non guarda né me, né altri. Quasi
a pelo dell'acqua spessa e nera, pensa, e sembra afflitto, se così si
può dire e pensare di Satana. Certo è molto mogio. Cosa pensa, così solo
e meditabondo?… È rimasto proprio sbalordito dalla violenza di Gesù,
oppure è assorto pensando altre malefatte per rifarsi dello smacco del
mattino? E perché rideva così questa mattina? E che ha sventato Gesù col
suo violento intervento? Domande senza risposta.
Questa mattina N. Signore mi fa capire che quella donna venuta ieri va compatita perché ha molte pene, è retta di pensiero, e va perciò esercitata carità con lei.
Va bene. Ma la forza chi me la dà? Sono qui che stento a tirare il
respiro. Sfinita sono! Vorrei solo stare distesa, in silenzio, al buio,
per racimolare le superstiti forze. E non ho mai possibilità di farlo! E
nessuno capisce che non ne posso più! E non sono tranquilla. Satana
lavora. Lavora. Lo sento che ordisce i suoi disegni a danno dell'opera e
dello strumento.
Gesù, pietà di me!…