MaM
Messaggio del 2 gennaio 2012:Cari figli, mentre con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e sofferenza; vedo un passato ferito e una ricerca continua; vedo i miei figli che desiderano essere felici, ma non sanno come. Apritevi al Padre. Questa è la via alla felicità, la via per la quale io desidero guidarvi. Dio Padre non lascia mai soli i suoi figli e soprattutto non nel dolore e nella disperazione. Quando lo comprenderete ed accetterete sarete felici. La vostra ricerca si concluderà. Amerete e non avrete timore. La vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio Figlio. Vi ringrazio. Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti saranno giudicati.

Commento al Messaggio del 25 gennaio 1992

Commento del messaggio del 25 gennaio 1992

Cari figli, oggi vi invito al rinnovamento della preghiera nelle vostre famiglie, affinché ogni famiglia diventi la gioia per mio figlio Gesù. Perciò, cari figli, pregate e cercate più tempo per Gesù; così sarete capaci di capire e accettare tutto: le malattie e le croci, anche le più pesanti. Io sono con voi e desidero prendervi nel mio cuore e proteggervi, però non vi siete ancora decisi. Perciò, cari figli, vi chiedo di pregare affinché attraverso la preghiera mi permettiate di aiutarvi. Cari figliolini miei, pregate affinché la preghiera diventi il vostro cibo quotidiano. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!


Considerando il messaggio dello scorso mese, è opportuno fare alcune osservazioni a proposito degli sviluppi della situazione politica in Croazia nell'ultimo mese. In quel messaggio, fra l'altro, Nostra Signora dice che dovremmo mettere Dio al primo posto nelle nostre famiglie e che allora Lui potrà non solo proteggerci dalla guerra, ma anche da ogni altro attacco satanico in tempo dì pace.
Quel messaggio ha rinnovato la speranza in molte persone, ma le espe­rienze vissute negli ultimi mesi sono state così amare che nessuno, che Dio ci perdoni, ha espresso molto questa speranza. Una settimana dopo l'uItimo messaggio, a Sarajevo è stato firmato il 15° accordo di cessate il fuoco, che esprimeva l'intenzione di porre fine ai combattimenti.
Con esso si sono riaccese le speranze e anche i timori che anch'esso potesse crollare rapidamente, come hanno fatto i quattordici che lo hanno preceduto.
Alle 18.00 del 3 gennaio le armi sono state deposte e ogni giorno che passa aumentano anche le nostre speranze e i nostri timori anche se, sia Lodato il Signore, sono già trascorse quattro settimane e il cessate il fuoco regge ancora! Da quel messaggio si può chiaramente trarre una predizione che Maria ha fatto sulle nuove opportunità di un cessate il fuoco. Ma non Io ha fatto solo in quell'occasione, ma in ogni altro suo messaggio dopo il 10° anniversario.
Proprio perché Nostra Signora, la Regina della Pace, ci ha invitati alla riconciliazione, alla preghiera e al digiuno possiamo dire che la guerra ci era stata annunciata con un anticipo di ben 10 anni. È’ difficile immaginare cosa sarebbe successo se negli ultimi dieci anni l'intera nazione croata avesse risposto a quella chiamata.
La fede ce lo dice, però, e i messaggi ci confermano che è possibile fer­mare la guerra con la preghiera e il digiuno. Finora Medjugorje e il resto del territorio della Bosnia Erzegovina non hanno subito i contraccolpi della guerra e della distruzione, ma la situazione è comunque molto tesa. Dal punto di vista politico, sarà molto difficile trovare una soluzione alla crisi attuale, ma specialmente negli ultimi mesi molta gente ha preso maggiore coscienza del valore della preghiera e del digiuno ed è questa la speranza cui ci affidiamo noi in questa regione. Nella stessa Medjugorje il program­ma di preghiera quotidiana prosegue intensamente, a dispetto del forte calo del numero di partecipanti. Ogni domenica pomeriggio andiamo sulla montagna delle apparizioni a pregare il Rosario e a volte facciamo anche la Via Crucis sul Monte Krizevac. A Medjugorje e nell'area circostante non ci sono profughi perché, come abbiamo detto, questa regione è ancora in una condizione precaria. Solo ora ci rendiamo conto di quanti amici veri il popolo croato ha fra i pellegrini di Medjugorje e questo è diventato chiaro a due livelli. La situazione in cui versa il popolo croato ha dato a molti pelle­grini un nuovo stimolo alla preghiera e al digiuno.
Mai prima nella storia una guerra ha destato un tale movimento di pre­ghiera, a livello individuale e di gruppo. Poi, anche a livello materiale è giunto un aiuto massiccio, senza il quale molti sarebbero morti di fame. Quindi, vorrei esprimere a tutti i nostri amici il nostro GRAZIE DI CUORE E LA PROMESSA DELLE NOSTRE PREGHIERE. Un pellegrino ha detto poco tempo fa: "Dio ha voluto che imparassimo a conoscervi attraverso la Regina della Pace e ad amarvi; per questo ora soffriamo assieme a voi". Che Dio benedica tutti coloro che in un modo o nell'altro ci hanno aiutato!
Anche il messaggio di gennaio ci dovrebbe infondere nuove speranze nella fine della guerra. La sua fine è la nostra speranza. Possa Dio conce­dercela.

UN RINNOVAMENTO DELLA PREGHIERA NELLE VOSTRE FAMIGLIE
Maria chiama le nostre famiglie al rinnovamento nella preghiera. In que­sto modo, le nostre famiglie diventano famiglie di pace e di amore e quindi una "gioia per Gesù". La parola "rinnovamento" qui a Medjugorje ha già sostituito le parole "guerra e distruzione" sulla bocca di molti. Quando si parla di rinnovamento, si intendono molte cose: la ricostruzione dell'eco­nomia, delle fabbriche, delle scuole e degli ospedali, dei ponti e delle stra­de. E comprensibile, perché molto è andato distrutto. Ma Maria parla di un altro tipo di rinnovamento, che non dobbiamo trascurare. Qui si tratta deI rinnovamento spirituale, che è la condizione necessaria a qualsiasi altra cosa e le famiglie rinnovate nella fede e nell'amore diventeranno motivo di gioia anche per il loro popolo e per la loro Chiesa. Madre Teresa dice che una famiglia che prega è una famiglia che ama e una famiglia che ama è una famiglia unita. Famiglie così sono una gioia per i genitori, per i figli, per la Chiesa e per la nazione.
Questo è quello che ha in mente Nostra Signora ogni volta che ha chia­mato le famiglie alla santità. La guerra ha causato tante sofferenze. Sono morti a migliaia, a migliaia sono stati feriti e molte donne sono rimaste vedove con i loro bambini e senza una casa, perché la loro casa è stata distrutta. Sarà molto difficile tollerare queste sofferenze, ma Maria ci dà il modo di fare qualcosa cui anela ogni anima umana. E la comprensione e l'accettazione dell'eterno problema della sofferenza umana. E un modo che sembra molto facile:

PREGATE E CERCATE PIÙ TEMPO PER GESÙ, E COSÌ SARETE CAPACI DI CAPIRE E ACCETTARE TUTTO: LE MALATTIE E LE CROCI, ANCHE LE PIÙ PESANTI
Passate più tempo con Gesù perché Lui ha percorso il cammino della sofferenza e attraverso di essa ha ottenuto la salvezza di tutto il suo popolo. La luce della vita di Gesù - la sofferenza - è il cammino umano che porta a Dio e quindi alla Vita Eterna, perché la vita cambia ma non viene mai distrutta. Quando l'uomo si renderà conto di questo, illuminato dalla sua fede, lo capirà e accetterà la croce e la malattia approfondendo il suo rap­porto con Gesù. Assieme al nostro Signore sofferente, l'uomo passa a nuo­ve dimensioni esistenziali e comincia a vivere la vita cui l'animo umano aspira. Con la sua venuta, Gesù non ha rimosso le croci e le malattie, ma ha svelato il loro più profondo significato.
Lo possiamo capire ed accettare solo con la preghiera! In questo modo, non solo il popolo croato ha ottenuto un consiglio vitale, ma anche tutte le persone che soffrono, in tutte le nazioni e in tutti i popoli. L'esperienza ci insegna che anche senza la guerra nella sua forma tradizionale, molte per­sone si lasciano distruggere. Per sé, per le loro famiglie, per la loro nazione e per la loro Chiesa innalzano croci e causano malattie pesanti. Proviamo a pensare alle migliaia di vittime della droga, dell'alcolismo, del suicidio, causati dalla perdita di uno scopo nella vita. Qgni sofferenza porta l'uomo a Dio se l'uomo cerca Gesù o, almeno, se a causa della sua sofferenza comincia a cercarlo.

DESIDERO PRENDERVI NEL MIO CUORE E PROTEGGERVI, PERÒ NON VI SIETE ANCORA DECISI
Maria, la nostra mamma, è accanto a noi. lì segno più chiaro dell'amore materno è l'accettazione nel proprio cuore e il desiderio di proteggere il proprio Figlio; quindi Maria viene a noi mossa da questo desiderio.
In questo mondo così esposto, e in molti modi tanto distrutto dal male, si sente sempre più la mancanza ed il bisogno d'amore materno. Una madre, con il suo amore tenero, guarisce ogni cosa dura e grezza, selvaggia e distruttrice di questo mondo. Minacciato com'è dall'aggressività e dalla violenza, questo mondo ha bisogno sempre più del perdono, della riconci­liazione e della comunione. Ecco quindi la Madre, la Regina della Pace, che ci chiede di permetterle di aiutarci! Sembra quasi incredibile che Maria, o Dio attraverso Maria, ci chieda di accettare il suo aiuto! Ma possiamo riu­scire a capirlo. lì cuore umano è colmo di orgoglio e privo di Dio e quindi anche del consapevole rifiuto e dell'opposizione all'offerta di aiuto e di amore. Sì, l'uomo è libero di dire "no" a Dio e di crearsi tanto dolore e distruzione. Questi sono i misteri dell'animo umano e del male. Lei è pron­ta ad accettarci, a proteggerci e ad aiutarci, ma aspetta anche che siamo noi a pronunciare una parola di assenso, a deciderci e a dire "sì". L'uomo, la famiglia e il mondo per il loro stesso bene NON dovrebbero rifiutare. E per questo dobbiamo pregare molto. Coloro che capiscono che la salvezza degli altri dipende così tanto da noi stessi preghino e digiunino per loro. Quanto è accaduto in Croazia dovrebbe spingere tutti i cattolici ad accetta­re e a vivere seriamente i messaggi di Nostra Signora in questo tempo. Possa il Signore benedirci e proteggerci tutti attraverso Maria.
O Signore, all'inizio di questo nuovo anno Ti chiediamo di rigenerare lo spirito della preghiera in noi, nelle nostre famiglie, nei nostri gruppi di pre­ghiera, nelle nostre comunità e in tutta la Chiesa. Donaci il desiderio arden­te di Te, cosicché dedichiamo sempre più tempo a Tuo Figlio sul cammino della santità. Ti offriamo, o Signore, tutti i nostri problemi, tutte le croci che affliggono le nostre famiglie, i nostri profughi, i nostri invalidi e feriti, le nostre vedove e i nostri orfani. Donaci, o Signore, la grazia di amarTi e attra­verso quest'amore per Te di scegliere il bene e la Tua gloria. Amen.
Medjugorje, 25 gennaio 1992